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Sud senza futuro
20.07|17:21
sasa1971
purtroppo credo sia veritiera questa situazione, e la cosa peggiore è che non si vede nessuna strada percorribile per uscire da questa situazione. In Sicilia ci dicevano che la colpa è della mafia, ci dovevamo ribellare alla mafia, ma dal 92 anno delle stragi sono stati presi uno ad uno i peggiori capi mafia al mondo, quelli che non permettevano lo sviluppo di questa grande terra, e la situazione è addirittura peggiorata. Allora credo che adesso bisogna passare ad un' altra stagione, cioè quella della pulizia della politica siciliana e meridionale perchè incapace di progettare uno sviluppo possibile del meridione. A meno che la colpa non ricade direttamente sul popolo, che ha il piacere di stare in crisi perenne, di non lavorare (tranne quando si emigra), di vivere senza servizi, di avere una sanità disastrata e di vivere in mezzo ai rifiuti. Io non ci credo e spero in una rivoluzione culturale che faccia ritornare orgogliosamente il Sud ai fasti di un tempo con le eccellenze e i primati che avevamo prima dell' unità d'Italia.
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x Max_Antax 2
20.07|17:19
Allegria
Anch'io sono meridionale, anch'io come te ho dovuto fare la valigia e andarmene. Ho vissuto e lavorato a Milano per 15 anni - fino all'anno scorso. Posso, quindi, fare le differenze fra i due approcci ai problemi. Sono convinto che il sud abbia persone estremamente valide - ho lavorato con mansioni e stipendio dirigenziali senza essere laureato frutto di lavoro e studio fatto per conto mio fino a notte fonda tutti i giorni per anni. La questione non si deve porre in questi termini. Il fatto è che bisogna dire basta al retaggio storico che impedisce lo sviluppo. Il passato non può essere la zavorra per l'immobilismo. Se così fosse paesi come la Cina o l'India dovrebbero rimanere 3° mondo fino alla fine perchè - questo vale solo per l'India - sono stati dominati e oppressi per secoli? Da quelle parti si sta spostando il baricentro dell'economia mondiale. Il problema è che "giù" da noi siamo immotivatamente rassegnati. Non si denuncia il malaffare, l'impiegato comunale che non fa il suo dovere perchè. chissà, potrebbe tornarmi utile, - giusto per fare un esempio piccolo piccolo - e le cose vanno avanti senza ordine, senza programmazione, a casaccio e, soprattutto, al di fuori delle regole, sperando in Dio - il cui nome cambia generalmente ad ogni legislatura.
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Per Angelo 664
20.07|16:47
Max_Antax
Concondo con te sulla cosiddetta “furbizia” dei meridionali. “Furbizia” solo apparente, però, visto che poi la pagano in termini di degrado ambientale, sottosviluppo economico, carenza di servizi, precarietà lavorativa, alti livelli di microcriminalità, etc. Il problema è che questi comportamenti asociali, che noi chiamiamo “furbizia”, sono il diretto risultato del degrado del tessuto socio-economico: in una società dove i varii feudatari e vassalli concedono tutto “per favore” i diritti non esistono, e se non esistono i diritti non esistono neanche i doveri. Purtroppo è un circolo vizioso che nessuno vuole o riesce a spezzare. Non credo che i meridionali ne “approfittino” nel vero senso della parola, in fondo sono essi stessi contemporaneamente vittime di fenomeni più grandi di loro e artefici del proprio destino nella quotidiana acquiescenza e accettazione dello status quo.
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L'INDIVIDUALISMO E LA DIFFIDENZA NON VALORIZZANO IL SUD
20.07|16:46
newmonitor
Adamo Smith aveva individuato nella differenza delle doti dei singoli la fonte del benessere sociale attraverso uno scambio produttivo. Non è così per quelle aree ove l'individualismo annulla la cooperazione e quindi il benessere. Il Sud ha con il turismo,l'agricoltura e l'alimentare i settori più congeniali alle caratteristiche del suo territorio. Ma Rimini e la riviera adriatica, i pastifici del nord, le cooperative emiliane, l'alimentare di Parma, l'industria lombarda,i vini piemontesi e veneti, l'olio toscano e genovese sono quelli più conosciuti. Perchè? I finanziamenti destinati alla trasformazione ed alla valorizzazione delle risorse locali spesso restano inutilizzate: non ci sono idee o la capacità o la volontà di utilizzarli? Credo che una analisi approfondita in merito vada affrontata prima di parlare di investimenti e poi seguirne il corso fino al compimento delle iniziative intraprese, e quindi responsabilizzare le autorità competenti locali.
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x scollato
20.07|16:29
angelo664
Non capisco cosa tu mi chieda le primo post.. ritengo pero' che siano venuti al nord per uscire dalle gabbie del sistema clientelare vigente al sud oltre che per la mancanza di posti di lavoro qualificati e remunerativi. Negli anni 70 era cosi', adesso non lo so , pero' le maggiori aziende sono sempre qua in Lombardia, Piemonte, Emilia e Veneto. Poi tanti sono arrivati come statali , vincendo concorsi con voti scolastici piu' alti di quelli che si davano al nord nelle scuole che ho frequentato. Ricordo l'episodio di un ragazzo di Napoli che dopo il terremoto si era trasferito nella mia citta' per cambiare aria visto che aveva perso la ragazza. Beh, in terza liceo non studiava mai, era assolutamnte all'oscuro dei programmi svolti anche nell'anno prima e lo stesso anno alla fine, per non bocciarlo gli hanno dato 6 esami a settembre, al contrario di cio' che avveniva per tutti ovvero alla terza materia insufficiente era bocciatura sicura. Ebbene, non erano esami margianli ma matematica, fisica , italiano , latino ecc. ecc. Ebbene, li ha dati in un liceo di Napoli ed e' passato !!! E so benissimo quale fosse il suo grado di preparazione, prossimo allo zero. Ebbene sono queste le ingiustizie che hanno colpito tanti da noi, sorpassati nei concorsi pubblici da gente con votazioni alte provenienti dalle regioni del sud. Cio' ha favorito molti che si sono trasferiti al nord per lavorare in questi ambiti ma hanno fatto calare la qualita' del pubblico in generale. Purtroppo.
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Desideroso di aiutare ma...
20.07|14:02
fgiunchi
Premesso che la Sicilia è una terra bellissima, piena di monumenti di inestimabile valore e abitata da molte persone privatamente colte e ospitali, io non solo sarei contento ma anzi onorato di poter contribuire economicamente alla sua ripresa (non mi riferisco qui al prelievo forzato da parte delle Autorità Competenti cui sono oggetto quotidianamente di una parte dei miei magri introiti). Tuttavia mi sentirei di porre una condizione, nel rispetto di una mia rinuncia che e' aiuto disinteressato, e cioè che i siciliani democraticamente nell'ambito del loro statuto di regione autonoma, portino il costo dei dipendenti della Regine dagli attuei 349 euro per abitante a 21 euro per abitante (costo nella mia regione). Altrimenti mi vedrei costretto a pensare che chi spende 20 volte la mia regione in stipendi regionali e poi chiede aiuto o non sia in buona fede o sia fuori di senno.
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consiglio una lettura...
20.07|12:38
marco_rI
Consiglio di leggere il libro " il sacco del nord " ed Guerini aut. L. Ricolfi, non certo un leghista..., una vera analisi statistica del rapporto nord - sud. Con un tasso di evasione della calabria pari all'85% contro uno del veneto del 17% come possiamo fidarci di notizie come questa ?
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Da meridionale, mi dissocio
20.07|12:07
Allegria
La situazione e la condizione del meridione d'Italia è colpa di chi ci vive. Una cosa su tutte: mancanza di senso civico e conseguente mancanza totale della volontà di rispettare le leggi che regolano e fanno crescere qualsiasi società civile - chi non si riconosce in questo e, per fortuna siamo in tanti, mi darà ragione. Vedo quotidianamente meridionali che mortificano il loro stesso territorio, riempindo le piazzole di sosta - tanto per fare un esempio - di immondizia di tutti i tipi. Quegli stessi meridionali che si lamentano per la spazzatura non raccolta sotto casa. Dipendenti pubblici - mi perdonino le eccezioni positive che pure ci sono - che timbrano e vanno a fare un secondo lavoro o che scaldano la sedia aspettando il 27 del mese, infastiditi quando devono lavorare. Insegnanti - anche qui con i debiti distinguo - che occupano posti solo per grazia ricevuta, inabili alla professione tanto da produrre ignoranza anzichè infondere conoscenza. La verità è che a tutti fa comodo vivere al di fuori delle regole, liberi da fare quello che si vuole - case abusive, lavori in nero, pensioni false, ecc. - ma in questo modo non si costruisce un luogo sano in cui vivere e far crescere i nostri figli. Si costruisce un inferno dove non attecchisce nulla di pulito. Meridionali facciamo tutti autocritica prima di pensare di essere vittime di altri, riacquistiamo un sano e costruttivo orgoglio che ci porti a produrre speranza.
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Dati incredibili
20.07|11:24
Olifante
Letteralmente: non credibili. Un fantastico esempio di acrobazia statistica. Come si ottengono questi appigli per piagnucolazioni? Molto semplice. Si prendono i dati "conosciuti", ovvero "emersi", e si suddividono per la popolazione residente. In questo modo, si delineano lacrimevoli quadri di povertà. La verità? La metà e più della ricchezza meridionale elude o evade completamente il fisco, e dunque non appare in queste statistiche, mentre ricompare nei calcoli del PIL e negli indicatori sociologici (giacenza media sui conti correnti, auto di lusso immatricolate, metratura media degli appartamenti). Et voila: aggiungendo il sommerso e la criminalità organizzata, e tenendo conto del costo della vita inferiore (il riscaldamento, qui penosamente citato, costa meno di un terzo al sud...), si scopre che la sud non esiste nessuna sacca di povertà. Ma i neomeridionalisti hanno bisogno di questi penosi piagnistei, per il loro assalto alla diligenza.