Prendete il mio lavoro come quello che è, un tentativo di un appassionato di organizzare le idee
partiamo:
riprendendo il topic:
http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ ... lipeologiaIndizio I: Erodoto di Alicarnasso e gli egiziSe vogliamo scoprire davvero a che epoca gli dei (dove per dei si intende esseri dalle conoscenze superiori a quelle del tempo, che furono successivamente divinizzati) vivevano fisicamente sulla terra dovremmo farci carico di ambiziose spedizione archeologiche che siano in grado di ritrovare oggetti e costruzioni che risalgano proprio a quei tempi. Non disponendo di tali risorse noi ci limiteremo ad un analisi dei dati a nostra disposizione.
Il primo tassello di questo sterminato mosaico che mi sento di esporre è costituito dalle opere di Erodoto di Alicarnasso, storico greco antico, vissuto tra il 484 a.c. Ed il 425 a.c.
Esso nella sua opera “Storie”, raccolta di 9 libri, narra della storia antica fino a giungere alle Guerre Persiane. Nel secondo libro di questa raccolta, quello che ci interessa per la nostra ricerca, ci parla degli Egiziani e delle loro conoscenze.
Erodoto stesso ci dice che quello che scrive è solamente quanto ha sentito raccontare ai sacerdoti egizi, senza aggiunte, con al più qualche commento personale, ma ben specificato.
Iniziando la nostra analisi troviamo il primo indizio di nostro interesse nel passo:
“L'Eracle egiziano è certamente un dio antico; come essi stessi raccontano fra il regno di Amasi e l'epoca in cui gli originari otto dei diventarono dodici (Eracle secondo loro era uno di questi dodici) son passati 17.000 anni.”Quindi volendo noi tracciare una ipotetica linea temporale della civiltà apprendiamo che da quando i 12 dei egizi fecero la loro comparsa, originati dagli 8 precedenti, al regno del faraone Amasi I erano trascorsi ben 17.000 anni. Amasi I fu un faraone della XVIII dinastia vissuto all'incirca nel 1550 a.c., quindi risulta che questi cosiddetti 12 ebbero ad abitare l'Egitto approssimativamente nel 18500 a.c.
Continuando con la lettura, dopo aver nominato il primo re umano che regnò sull'Egitto unificato, i sacerdoti elencano una lista di altri re che si successero in quella terra:
“I sacerdoti poi mi elencarono da un loro libro i nomi di altri 330 re; fra così tante generazioni diciotto erano di origine etiopica, gli altri erano tutti Egiziani, compresa l'unica donna.”Dunque, sempre secondo le conoscenze dei sacerdoti del tempo, l'Egitto aveva visto regnare circa 330 faraoni. Calcolando una media di 30 anni per regno si ottiene un totale di 9.900 anni. Tutto questo a partire dall'epoca in cui scrive Erodoto, quindi l'orologio del primo re umano delle terre nere (antico nome per l'Egitto) ci porta indietro al 10.300 a.c., sempre con un calcolo molto approssimativo. Ma se proseguiamo con la lettura scopriamo che lo stesso Erodoto ci da una data ancora più precisa, grazie ad un ulteriore informazione egiziana:
“Essi mi hanno spiegato che dall'epoca del primo re fino a questo sacerdote di Efesto, ultimo regnante, si erano avvicendate 341 generazioni umane e che in tale lungo arco di tempo altrettanti erano stati i sommi sacerdoti e i re. Ora, siccome tre generazioni compongono un secolo, 300 corrispondono a 10.000 anni; le 41 restanti (oltre le 300), corrispondono a 1340 anni; ebbene in 11.340 anni, - affermavano - mai nessun dio si mostrò in figura di uomo; e nulla di simile era mai accaduto prima né accadde dopo, fra gli altri che divennero re dell'Egitto. Inoltre dicevano che in questo lungo periodo il sole si era per quattro volte allontanato dal suo corso abituale: due volte sorse là dove di solito tramonta e due volte tramontò là dove di solito sorge. In questo periodo l'Egitto non ebbe a patire alterazioni di sorta, né per i prodotti agricoli né per i fenomeni connessi al fiume, né per quanto riguarda malattie o decessi. ”Dunque apprendiamo che fin quando gli dei vissero sulla terra essa passò un epoca d'oro, niente malattie, carestie e o povertà. Poi attorno al 12.000 a.c. Queste divinità spariscono. Si conclude in quella data infatti l'ultimo regno con sovrano divino, Horus figlio di Osiride ed Iside, ed inizia il tempo dei sovrani umani, con conseguenti decadenza, separazione del regno, guerre, povertà e carestie.
Poi gli stessi sacerdoti introducono Erodoto in una sala del tempio e mostrano lui le statue raffiguranti i 341 sacerdoti susseguitesi, l'autore ci fa sapere che:
“Mi introdussero nella sala interna del tempio, vastissima, e mi enumerarono, mostrandole una per una, le colossali statue di legno colà presenti, tante quante ho già detto: ogni sommo sacerdote, infatti, erige in quella sala una propria statua.”ma soprattutto:
“Sostenendo che ogni statua rappresentava un «piromi» nato da un altro «piromi»; le mostrarono tutte quante, 345, escludendo ogni relazione con gli dei o con gli eroi. Insomma tali erano i personaggi raffigurati in quelle immagini, mi precisarono, e ben diversi dagli dei. Invece prima di essi tutti i sovrani dell'Egitto erano dei, vissuti fra gli uomini: di volta in volta un dio si avvicendava al potere. L'ultimo a regnare sull'Egitto sarebbe stato Horo, figlio di Osiride, e corrispondente egiziano del greco Apollo; Horo aveva messo fine al regno di Tifone, dominando per ultimo. Osiride in lingua greca si chiamerebbe Dioniso.”Che non si sbagli quindi. Gli egiziani ci tengono a precisarlo, quelli sono “Piromi” e non hanno nulla a che vedere con gli dei, gli dei sono altra cosa. Piromi, lo stesso autore ci fa sapere, significa “uomo bello e valoroso”, una specie di idolo, un mito da imitare, ma nulla di divino.
Concludendo con la rassegna di citazioni ci soffermiamo su un ulteriore passo in cui Erodoto da conferma delle date citate in precedenza. Come a voler scansare ogni equivoco egli ci da più dati che confermano i conti fatti:
“Fra i Greci gli dei più recenti sono ritenuti Eracle, Dioniso e Pan, invece fra gli Egiziani Pan è il più antico e appartiene al novero degli otto indicati come primi dei; Eracle invece è fra i secondi dei, detti i dodici, e Dioniso in quella terza serie originata dai dodici. Già ho precisato quanti anni, secondo gli Egiziani, siano trascorsi dall'epoca di Eracle a quella del re Amasi; da Pan dicono siano stati di più, da Dioniso meno, e calcolano 15.000 anni da lui fino al regno di Amasi. Gli Egiziani si dichiarano sicuri di queste informazioni, perché tengono costantemente il conto degli anni e lo registrano per iscritto.”Quindi se dalla comparsa dei 12 dei al regno di Amasi erano trascorsi 17.000 anni, dal regno divino di Dioniso-Osiride ne erano passati 15.000. Addirittura dal regno di Pan, ne sarebbero passati ancora di più. Se come avevamo calcolato in precedenza la comparsa dei 12 era da rintracciare nel 18.500 a.c., il regno di Osiride si daterebbe al 16.500 a.c., mentre quello di Pan ancora prima del 18.500 a.c.
Erodoto usa spesso i nomi delle divinità greche per indicare quelle egizie, questo perché anche lui ha capito che l'origine è la stessa. A questo punto per capire chi siano Pan ed Eracle bisogna far capo alle iconografie di dette divinità. Pan ad esempio è il dio di tutti gli esseri viventi, con corpo umano ma testa e gambe caprine, il che ricorda la rappresentazione che gli egizi facevano del dio Amon, successivamente accomunato ad Ra, probabilmente l'ANU sumerico.
Dunque è probabile che nel 18.500 a.c. Ha termine il regno degli 8 dei primordiali, tra cui Amon-Ra, che lasciano il testimone ai 12 dei della seconda generazione, tra cui Eracle.
Eracle (Hercules, Ercole) a sua volta era il dio della forza e dei traffici e dei mercanti, di difficile riscontro nel panteon egizio, è probabile che fosse da identificare con Ptah, uno degli dei creatori secondo gli abitanti della valle del Nilo.
Infine se dobbiamo datare, come era nostro obiettivo all'inizio, l'epoca in cui gli dei fisicamente governavano la terra d'Egitto, e probabilmente anche il resto, dobbiamo tornare indietro fino ad una data addirittura antecedente il 18.500 a.c.
tra poco la seconda parte.