12/08/2010, 20:01
Near ha scritto:
In arrivo altre 5 o 6 pagine del libro da atlantide a shamballah. Il racconto del viaggio di Nicholas Roerich in asia e tibet. Estremamente interessante!
12/08/2010, 20:59
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Glypto ha scritto:
La storia è stata raccontatanel numero del febbraio 1972 de La Vie Claire, da George Langeelan.
Era il pomeriggio di una bella giornata di Agosto 1887 a Banjos, presso Gerona, in Catalogna.
Dei contadini facevano la siesta all’ombra degli ulivi, quando videro due bambini che piangevano a calde lacrime. Con stupore e quasi con orrore, i catalani si accorsero che i bambini, maschio e femmina, erano seminudi e che la loro pelle era di un colore verde uniforme, molto simile a quello delle loro olive.
Gli strani esserini cercarono di mettersi in salvo ulando, ma furono ben presto acciuffati e condotti a casa del signor Ricardo de Calno, sindaco di Banjos, il quale cominciò ad interrogarli. A dire il vero,fu necessarrio prima calmarli, far comprendere loro che non avevano nulla da temere, e solo dopo pronunciarono delle parole in una lingua sconosciuta.
Allora, la signora de Calno fece il bagno ai due piccoli, poiché quel color verde, diabolico, non le ispirava niente di buono. I bambini verdi però non persero nemmeno un ombra del loro colore, tanto che il sindaco, sempre più perplesso, decise di ricorre al parere di un medico edelle autorità di Gerona. Furono redatti dei processi verbali dei vari esami, di cui si dovrebbe trovare traccia a Banjos, stando a quanto afferma Langelaan.
Ben presto fu evidente che le due creture verdi non appartenevano alla razza umana, sia per la pigmentazione che per il loro modo di comportarsi. Avevano dei caratteri un po’ negroidi, gli occhi sbarrati, e se accettavano di bere dell acqua, rifiutavano con ostinazione selvaggia ogni alimento abituale.
Dopo cinque giorni di digiuno, quando si disperava ormai di far mangiare loro qualcosa, i bambini verdi videro dei fagioli sbucciati e li divorarono con avidità.
Il bambino, più piccolo di età ed anche più fragile, potè sopportare per un solo mese la vita con gli uomini dalla pelle bianca: si spense dolcemente e fu sotterrato nel cimitero del villaggio.
La fanciulla, che dimostrava 13-14 anni, si abituò poco a poco alla nuova vita e imparò lo spagnolo abbastanza da poter raccontare una storia che sfidava ogni credenza e, a quanto pare, ogni reale possibilità.
“Mio fratello ed io”, queste furono più o meno le sue parole, ”siamo usciti dalla collina attraverso una grotta che si apre sul nostro mondo. Vivevamo con la nostra famiglia e la nostra gente in un paese in cui regnava una notte quasi sempre totale. Eppure, si vedeva, di tanto in tanto, un immensa luce, molto lontana sull’ orizzonte, al di là di un grande lago. Un giorno, mentre ero con mio fratello, ci fu un boato assordante intorno a noi…..Come se la montagna esplodesse, e, senza sapere come, ci trovammo improvvisamente nella grotta vicino al villaggio”.
Il sindaco di Banjos e dalcuni archeologi dilettanti tornarono alla gruta, la esplorarono a fondo, sondarono le rocce, ma non scoprirono né gallerie né fenditire né soluzioni di continuità verso le viscere della terra. Un serpente non avrebbe trovato dove nascondersi!
La fanciulla verde che veniva dal paese dell al di là visse cinque anni nella famiglia de Calno, nella quale si era completamente integrata.
Come suo fratello, morì dolcemente e fu inumata accanto a lui, portando con sé il segreto di quella vita, di quel colorito, di quella razza, e, forse, di quell’universo.”
Tratto da “Civiltà perdute e misteriose”.
15/08/2010, 09:17
15/08/2010, 10:17