04/07/2010, 21:08
24/08/2010, 20:05
24/08/2010, 20:59
25/08/2010, 08:32
Blissenobiarella ha scritto:
Giornalista polacco arrestato illegalmente: indagava sul disastro aereo di Smolensk in cui è morto il presidente polacco
Traduzione di un articolo di J Burgermeister (si ringrazia Giulia per la collaborazione).
E' indetta per il prossimo 29 agosto una protesta contro la detenzione del giornalista e attivista polacco Rafal Gawronski in una prigione a Gdansk.
Gawronski è stato arrestato un mese fa all'esterno del Palazzo Presidenziale a Varsavia. Inizialmente è stato detenuto senza accuse ufficiali in una prigione della capitale, ed è stato riferito che la polizia ha tentato di alterare il protocollo per nascondere la natura illegale del suo arresto.
Gawronski stava investigando il disastro aereo di Smolensk. Un notevole numero di polacchi è convinto che i vertici del governo polacco siano stati assassinati in un incidente aereo premeditato con l'obiettivo di consegnare le strutture economiche e politiche del paese al dominio dell'industria bancaria e farmaceutica internazionale.
Il primo ministro Donald Tusk ed il neo-presidente Bronislaw Komorowski sono stati oggetto di critiche per avere omesso di indagare sul disastro aereo, e per essersi affrettati a nominare funzionari legati al Fondo Monetario Internazionale ed alla Deutsche Bank in ruoli cruciali all'interno della banca centrale.
Una croce che sorge davanti al Palazzo Presidenziale è assurta a simbolo della battaglia per la verità sulle cause del disastro di Smolensk ed è divenuta il fulcro di importanti manifestazioni di protesta.
Interessante anche il commento del blogger che cura il sito monitorpolski.wordpress.com, che qui di seguito traduciamo
Sono in contatto con Rafal Gawronski, mi ha chiamato ieri dalla prigione. Per almento tre settimane ha subito un trattamento repressivo, gli hanno persino negato la possibilità di farsi una doccia quando a Varsavia c'era una temperatura tra i 30 e i 33 gradi.
E' stato poi trasferito a Gdansk e si suppone che debba lasciare quella prigione il 15 settembre. Non gli sono state notificate nè le accuse nè la sentenza e stanno cercando di forzarlo a firmare falsi rapporti di detenzione. Inoltre, cosa che è davvero importante, egli è detenuto dalla polizia militare, il che è illegale. E ci sono testimonianze e foto.
http://scienzamarcia.blogspot.com/2010/ ... stato.html
25/08/2010, 11:52
25/08/2010, 12:51
Blissenobiarella ha scritto:
La polizia militare potrebbe avere delle procedure differenti...anche su questo bisognerebbe informarsi
Inoltre la Jane B., la giornalista investigativa che si sta occupando di divulgare questa notizia e che si è occupata anche dello scandalo dei vaccini dell'influenza suina, ha ha sua volta dei guai: in questo momento sta subendo un processo per interdizione....
25/08/2010, 13:34
19/01/2011, 00:08
http://www.repubblica.it/esteri/2011/01/18/news/tupolev_polonia_accusa_russia-11375055/?ref=HREC1-7
[color=blue]Kaczynski, Varsavia accusa Mosca
"Tupolev cadde per colpa vostra"
La Polonia risponde al rapporto nel quale si dà la colpa ai piloti polacchi dell'incidente aereo nel quale lo scorso anno morirono il presidente polacco, sua moglie e altre 95 persone. "La tragedia casuata invece dalla errate disposizioni dei controllori di volo russi". Tensione alta tra i due paesi
dal nostro corrispondente Andrea Tarquini
BERLINO - E' colpa dei controllori di volo russi e dei loro comandanti militari a Mosca che li istruirono male se il 10 aprile dell'anno scorso l'aereo presidenziale polacco, con a bordo l'allora capo dello Stato Lech Kaczynski e altre 95 persone, precipitò mentre tentava di atterrare a Smolensk. Lo dice la commissione d'inchiesta polacca sulla sciagura (nella quale morirono Kaczynski, sua moglie Maria e tutti gli altri passeggeri del Tupolev 154) lanciando alla parte russa accuse pesanti, ai limiti della strage colposa. E' la risposta di Varsavia al rapporto russo, che - reso pubblico nei giorni scorsi - definiva invece i piloti polacchi responsabili dell'incidente. La tensione tra la Russia e il più importante membro centro-est europeo dell'Unione europea e della Nato torna dunque a salire, minacciando il disgelo avviato nell'ottobre scorso con la visita nella capitale polacca del capo dello Stato russo, Dmitri Medvedev, e le sue ammissioni sulla responsabilità dell'Urss di Stalin nel massacro di Katyn.
A Katyn, dopo l'aggressione congiunta della Germania nazista e dell'Urss di Stalin del settembre 1939 contro la Polonia che iniziò la seconda guerra mondiale, la Nkvd, cioè la polizia segreta sovietica, assassinò a sangue freddo con un colpo alla nuca 22mila ufficiali delle forze armate polacca, l'élite militare e non solo militare del paese. Era per rendere loro omaggio sul luogo dell'eccidio che l'allora capo dello Stato, appunto il nazionalconservatore Lech Kaczynski, si stava recando in Russia. Nonostante le condizioni meteorologiche proibitive, il Tupolev 154 cercò di atterrare quattro volte. L'ultima si schiantò contro gli alberi e s'incendiò precipitando.
I controllori di volo russi erano al limite dello stress, dice la commissione d'inchiesta polacca, presieduta dal ministro dell'Interno, Jerzy Miller. Già prima un altro aereo polacco era atterrato per un pelo a Smolensk rischiando il peggio, un secondo volo proveniente da Varsavia aveva invece rinunciato. I controllori, secondo l'inchiesta polacca, dapprima dissero ai piloti dell'aereo di Kaczynski che atterrare era impossibile, poi gli concesero il permesso. Quel che è peggio, sempre secondo il rapporto di Varsavia, dettero loro indicazioni sbagliate sulla posizione del velivolo in rotta d'atterraggio. Il Tupolev infatti volava almeno 130 metri troppo alto ed era 80 metri lateralmente fuori dalla linea della pista. I controllori dissero invece che la posizione era giusta. Secondo gli inquirenti polacchi, le responsabilità più pesanti le avrebbero i comandanti militari a Mosca con le loro disposizioni agli esausti uomini-radar di Smolensk.
I siti polacchi cominciano anche a pubblicare le registrazioni dei colloqui dei controllori di volo russi di Smolensk con l'aereo di Kaczynski e con i comandi a Mosca. Registrazioni piene di parole pesanti: "Bisogna dire ai polacchi che c... di partenza è per loro", oppure "ma dove c... vogliono arrivare i polacchi" sono solo alcune delle frasi. Le registrazioni, ha detto il ministro Miller a Varsavia, sono state ottenute dalla parte polacca per via legale, ma non dalle fonti russe.
Le accuse polacche inaspriscono ancor di più il clima tra i due governi e i due paesi, dopo il rapporto in senso opposto pubblicato appunto pochi giorni fa dai russi. Il premier Donald Tusk e il presidente Bronislaw Komorowski, entrambi liberal, avevano cercato di disinnescare la tensione, per salvare il disgelo avviato appunto in ottobre, e Komorowski aveva avuto una lunga conversazione telefonica con Medvedev. Jaroslaw Kaczynski, fratello gemello del presidente morto nella sciagura e capo dell'opposizione nazionalconservatrice, accusa invece i russi di complotto e cavalca la tigre del deterioramento dei rapporti sperando di sfruttarla alle elezioni politiche del prossimo settembre, a cui va attualmente in grave svantaggio contro il premier europeista.
(18 gennaio 2011) © Riproduzione riservata [/color]
29/07/2011, 17:37
[color=blue]Kaczynski e il disastro aereo: fu colpa dei polacchi
Lo dice il rapporto sulla sciagura dell'aprile 2010.
Si dimette il ministro della Difesa
MILANO - Il primo ministro polacco Donald Tusk ha annunciato le dimissioni del ministro della Difesa Bogdan Klich, in seguito alle conclusioni della commissione d'inchiesta sull'aereo precipitato nell'aprile 2010 a Smolensk, in Russia, con a bordo l'allora presidente Lech Kaczynski. Nella sua lettera di dimissioni Klich, facendo riferimento al rapporto della Commissione d'inchiesta, ha spiegato che e le strutture amministrative dell'aeronautica militare devono essere sottoposte alle necessarie riforme che, con la proprie dimissione, il ministro ritiene di rendere più facili e veloci.
Secondo la Commissione l'incidente è stato causato fra l'altro da errori e omissioni nell'organizzazione dei voli e nell'addestramento dei piloti. Il nuovo ministro della difesa polacco sarà Tomasz Siemioniak, l'attuale vice ministro degli Interni.
C'erano tutti i presupposti per una tragedia aerea e puntualmente si è verificata. Emerge una sorprendente approssimazione in tutte le procedure di sicurezza - a terra e a bordo - dall'inchiesta polacca sulle cause del disastro che ha portato a schiantarsi il Tupolev del presidente Lech Kaczynski nell'aprile 2010 a Smolensk. Ma soprattutto si confermano due verità agghiaccianti: la presenza ingombrante di una terza persona in cabina di pilotaggio «che controllava il pilota» (secondo i russi il capo dell'aviazione polacca).
E la chiara ammissione che è stato il «passeggero principale» - ossia il capo di stato - a decidere di atterrare proprio là e non altrove, dove le condizioni meteo sarebbero state migliori. Oltre a questo - particolare non secondario - ci sono una serie di colpe, dell'equipaggio polacco, ma anche a terra dello scalo russo. Compreso il secondo pilota che non capiva il russo «in una misura che gli permesse di effettuare comunicazioni radio in quella lingua»; il numero di posti aumentato a 92, senza l'autorizzazione del costruttore; il numero di persone a bordo: più di 100; l'illuminazione dell'aeroporto russo che era «difettosa e incompleta». E proprio dallo scalo, la mancata comunicazione della presenza della nebbia.
Così il Comitato polacco di inchiesta sul disastro ammette che parte delle colpe sono di Varsavia, anche se non tutte. A differenza del precedente report russo che scagionava Mosca da qualsiasi responsabilità sulla tragedia costata la vita a buona parte dell'intera elite politica, militare e religiosa di Varsavia. «L'incidente è stato causato dalla discesa» dell'aereo «sotto la quota minima di sicurezza, volando a una velocità estremamente elevata in condizioni meteorologiche che non consentono alcun contatto visivo con il suolo, così come l'inizio tardivo della procedura di volo nel secondo giro», sopra l'aeroporto. Inoltre «il supporto meteorologico per il volo del Tu-154M si è rivelato improprio», dice il rapporto.
Gli esperti polacchi hanno concluso che i piloti non hanno ricevuto sufficenti informazioni meteo dallo scalo russo Smolensk-Severny e cioè sulla comparsa di nebbia nella zona di atterraggio. La Commissione ha inoltre descritto come insoddisfacente l'organizzazione di misure meteorologiche e di monitoraggio all'aeroporto.
Sempre secondo la relazione, «i membri dell'equipaggio hanno ignorato gli avvertimenti del sistema TAWS», ossia del Sistema di vigilanza e allarme terreno a bordo che permette di prevenire gli incidenti, si legge nel documento. «La procedura di uscita è iniziata a 60 metri sotto il consentito».
Ma la commissione avrebbe inoltre scoperto che «il capo della zona di atterraggio aveva dato istruzioni errate all'equipaggio del velivolo». Il rapporto russo, presentato nel mese di gennaio, aveva specificato che la sola responsabile di questo disastro era la parte polacca. Ora però la relazione polacca rilancia ai russi parte della responsabilità. E difficilmente tali accuse cadranno senza risposta.
Eppure l'effetto della tragedia in un primo tempo aveva avvicinato Mosca e Varsavia come non mai dalla caduta del muro. Immediatamente dopo il disastro il premier Vladimir Putin si diresse a Smolensk, dove incontrò il collega polacco Donald Tusk, sul luogo della catastrofe aerea che ha ucciso il presidente polacco Lech Kaczynski, la moglie Maria e alti esponenti del suo entourage, della chiesa, dell'esercito e delle finanze di Varsavia. Là ci fu lo storico abbraccio tra i due.
Redazione online
29 luglio 2011 16:20© RIPRODUZIONE RISERVATA[/color]
10/01/2012, 01:24
http://www.corriere.it/esteri/12_gennaio_09/tenta-suicidio-conferenza-stampa-indagava-morte-kaczynsky_1bad4222-3af6-11e1-8a43-34573d1838c1.shtml
POLONIA / Il gesto estremo di Mikolaj Przybyl
[color=blue]Tenta il suicidio in conferenza stampa:
indagava sulla morte di Kaczynski
Il procuratore voleva controllare gli sms dei giornalisti
Lunedì si è sparato appena concluso un incontro con i media
MILANO - Un procuratore militare che indagava su fughe di notizie nell'ambito della sciagura aerea che il 10 aprile 2010 vide la morte del presidente polacco Lech Kaczynski ha bruscamente interrotto una conferenza stampa per tentare il suicidio.
LA PISTOLA - Mikolaj Przybyl stava incontrando i giornalisti per smentire le accuse di aver violato la legge chiedendo a delle compagnie di telefonia mobile di rivelare il contenuto degli sms scambiati tra alcuni giornalisti e alcuni magistrati dopo l'incidente aereo di Smolensk. Lunedì, congedati in fretta e furia i media, Przybyl si è sparato con la pistola di servizio, venendo soccorso dagli stessi operatori che avevano sentito il colpo. Trasportato in ospedale, non è in pericolo di vita anche se la pallottola che lo ha ferito non sarebbe ancora stata rimossa dal cranio.
LE ACCUSE - Durante la conferenza Przybyl aveva sostenuto che le accuse che gli venivano rivolte a mezzo stampa sarebbero state «manipolate» da imprecisate istanze che vorrebbero ostacolare la sua attività investigativa. Il procuratore capo Andrzej Seremet ha ammesso che la legge è stata violata chiedendo l'accesso agli sms dei giornalisti, ma ha anche aggiunto che «questo caso è stato accompagnato da talmente tante emozioni, compresa un'inutile isteria», e che l'analisi dei tabulati degli operatori dell'informazione era comunque necessaria. Przybyl ha ottenuto anche l'appoggio di tutti i vertici militari.
INTIMIDAZIONI - Nei mesi scorsi aveva denunciato di avere subito minacce e intimidazioni, inclusi un'effrazione al domcilio e danneggiamenti alla macchina. Nell'aprile del 2010, durante il viaggio tra la Polonia e la Russia, che ironia della sorte doveva commemorare una strage di 22.000 uomini avvenuta durante la II Guerra Mondiale, morirono Kaczynski, la moglie e 94 altre persone, in prevalenza membri del governo polacco. Il gemello del presidente, Jaroslaw, si salvò perché rimase ad assistere l'anziana madre malata.
Redazione Online9 gennaio 2012 | 21:38© RIPRODUZIONE RISERVATA
[/color]
10/01/2012, 10:44
rmnd ha scritto:http://www.corriere.it/esteri/12_gennaio_09/tenta-suicidio-conferenza-stampa-indagava-morte-kaczynsky_1bad4222-3af6-11e1-8a43-34573d1838c1.shtml
POLONIA / Il gesto estremo di Mikolaj Przybyl
[color=blue]Tenta il suicidio in conferenza stampa:
indagava sulla morte di Kaczynski
Il procuratore voleva controllare gli sms dei giornalisti
Lunedì si è sparato appena concluso un incontro con i media
MILANO - Un procuratore militare che indagava su fughe di notizie nell'ambito della sciagura aerea che il 10 aprile 2010 vide la morte del presidente polacco Lech Kaczynski ha bruscamente interrotto una conferenza stampa per tentare il suicidio.
LA PISTOLA - Mikolaj Przybyl stava incontrando i giornalisti per smentire le accuse di aver violato la legge chiedendo a delle compagnie di telefonia mobile di rivelare il contenuto degli sms scambiati tra alcuni giornalisti e alcuni magistrati dopo l'incidente aereo di Smolensk. Lunedì, congedati in fretta e furia i media, Przybyl si è sparato con la pistola di servizio, venendo soccorso dagli stessi operatori che avevano sentito il colpo. Trasportato in ospedale, non è in pericolo di vita anche se la pallottola che lo ha ferito non sarebbe ancora stata rimossa dal cranio.
LE ACCUSE - Durante la conferenza Przybyl aveva sostenuto che le accuse che gli venivano rivolte a mezzo stampa sarebbero state «manipolate» da imprecisate istanze che vorrebbero ostacolare la sua attività investigativa. Il procuratore capo Andrzej Seremet ha ammesso che la legge è stata violata chiedendo l'accesso agli sms dei giornalisti, ma ha anche aggiunto che «questo caso è stato accompagnato da talmente tante emozioni, compresa un'inutile isteria», e che l'analisi dei tabulati degli operatori dell'informazione era comunque necessaria. Przybyl ha ottenuto anche l'appoggio di tutti i vertici militari.
INTIMIDAZIONI - Nei mesi scorsi aveva denunciato di avere subito minacce e intimidazioni, inclusi un'effrazione al domcilio e danneggiamenti alla macchina. Nell'aprile del 2010, durante il viaggio tra la Polonia e la Russia, che ironia della sorte doveva commemorare una strage di 22.000 uomini avvenuta durante la II Guerra Mondiale, morirono Kaczynski, la moglie e 94 altre persone, in prevalenza membri del governo polacco. Il gemello del presidente, Jaroslaw, si salvò perché rimase ad assistere l'anziana madre malata.
Redazione Online9 gennaio 2012 | 21:38© RIPRODUZIONE RISERVATA
[/color]
30/10/2012, 18:06
30/10/2012, 19:12
31/10/2012, 08:30
Indiana Pipps ha scritto:
Il procuratore capo militare polacco Ireneusz Szelag aveva smentito la notizia della presenza di esplosivo sui rottami dell'aereo precipitato con a bordo il e i vertici politici ed economici del paese. I rivelatori impiegati per questi test, aveva detto, reagiscono anche a pesticidi e detersivi e che solo da ulteriori prove sarà possibile determinare quali siano state le sostanze che hanno fatto scattare l'allarme. Il rapporto finale sarà pronto fra sei mesi.
31/10/2012, 09:43
Angel_ ha scritto:
Jane Burgermeister dice chiaramente quello che pensano in molti...