Il caso UMMO

In uno scenario al momento apparentemente dominato da "Grigi" sequestratori e "Umanoidi Volanti" bionici, la tipologia degli ufonauti "Nordici" (dal "contattista" G. Adamski al "rapito" T. Walton) è decisamente in ribasso. Ciò nonostante è forse il caso di ricordare che sono proprio entità del genere quelle che fanno capolino dal "caso Ummo".
Infatti sono alte e bionde, simili agli umani. Sanno scrivere ma sono favorevoli ai regimi totalitari. Sprovviste di senso artistico, apprezzano i profumi e ascoltano con stupore la musica; credono in un dio garante del benessere e possiedono uno spiccato senso dell'onestà. Non hanno una vera e propria voce e comunicano attraverso suoni metallici che ricordano il rumore di un registratore. Sono gli ummiti: normalmente stanno sul pianeta Ummo, facente parte del sistema solare della stella Iumma (conosciuta dagli astronomi con il nome di "Wolf 424") che assomiglia alla Terra pur distando dal nostro pianeta circa 15 anni luce.
Normalmente, perché dal marzo del 1950 sei di loro (quattro uomini e due donne, anche tra gli ummiti vi sono differenze di sesso), sono tra noi, per studiarci. Lo scrive in un libro, edito nel 1995, in Francia, lo scienziato Jean-Pierre Petit, ricercatore capo del Cnrs, ingegnere aeronautico, astrofisico, funzionario dell'osservatorio di Marsiglia. Petit non ha dubbi sul fatto che il suo libro lo "espone al ridicolo", ma difende quella che definisce "una teoria basata sui fatti".
E i fatti, per i quali Petit afferma di non avere peraltro prove concrete, riguardano il ritrovamento di documenti scritti che lo scienziato francese ritiene siano stati compilati dagli extraterrestri. Secondo il libro dello studioso, intitolato "Il mistero degli ummiti", a questo popolo di extraterrestri pervennero, verso gli anni Trenta, alcuni messaggi in Morse, lanciati dalla Terra.
Quindici anni più tardi Ummo continua a ricevere i nostri messaggi e questo, afferma ancora Petit, accende l'interesse degli scienziati del lontano pianeta. È iniziato così un dialogo esclusivo fra Petit e gli ummiti, nonché uno scambio costante su teorie scientifiche.
Gli esploratori extraterrestri, una volta sulla Terra, avrebbero cominciato a compilare relazioni dettagliate sullo stato della tecnologia cui il pianeta Ummo sarebbe giunto, le quali, opportunamente decrittate, avrebbero consentito allo scienziato francese di venire a conoscenza di "idee scientifiche assolutamente rivoluzionarie". Il punto è proprio questo, in effetti. Le informazioni tecnico-scientifiche estremamente avanzate contenute nei "messaggi ummiti".
[Fernando Sesma Manzano] In realtà fin dal 1965 era stata recapitata al funzionario spagnolo Fernando Sesma Manzano una serie di lettere inviate da sedicenti Extraterrestri operanti sulla Terra, con tanto di sigillo del pianeta Ummo, orbitante attorno alla stella (situata nella Costellazione della Vergine) da noi conosciuta con il nome astronomico di "Wolf 424" (Iumma, in "ummita"). Inutile dire che i contatti continuati (telefonici ed epistolari) di Sesma Manzano con la pretesa colonia terrestre di Ummo (giunta per la prima volta sul nostro pianeta nella regione francese delle Basse Alpi nel marzo 1950 presso il villaggio di La Javie e inizialmente appoggiatasi, per eludere le ricerche delle autorità locali, ad una fattoria del posto i cui proprietari sarebbero poi stati favolosamente indennizzati per la collaborazione prestata) furono presentati nel suo libro "Ummo, otro pIaneta habitado" (1967) uscito a ridosso del pur del tutto distinto caso (1-06-1967) di San Josè de Valderas, imperniato sulle fotografie di un presunto UFO disceso al suolo in tale località alla periferia di Madrid; e mostranti tutte, nella parte inferiore dell'oggetto, lo stesso simbolo ummita riscontrato da Sesma Manzano. Simile al simbolo astrologico della costellazione dei Pesci, nonché evocante sia la disposizione astronomica delle stelle della costellazione di Orione che la lettera russa (il carattere cirillico che corrisponde alla "J" francese), il segno in discorso è praticamente identico all'emblema della setta cristiana dei "Giurisdavidici" fondata il secolo scorso da David Lazzaretti, il "profeta dell'Amiata", a seguito di una serie di personali "visioni" di "inviati celesti" analoghe a quelle vantate dal profeta dei Mormoni Joseph Smith, dall'occultista elisabettiano John Dee, dal mitico svedese Emanuele Swedenborg e, più recentemente, da vari sensitivi quali l'americano Edgar Cayce e l'israeliano Uri Geller.
Ma è anche, stilizzato, estremamente simile al simbolo cattolico "J + C" ricavato unendo le iniziati del nome "Jesus Christus" con una croce. Ed è altresì analogo al simbolo astrologico del pianeta Urano (), la cui originale denominazione greca "Uranos" indica il Cielo, ovvero lo spazio siderale.
Com'è noto, le immagini fotografiche del caso di S. José de Valderas già ricordato (preceduto l'anno prima da un altro simile avvistamento in località Aluche sono state successivamente indicate come false da una analisi computerizzata eseguita dal fisico Claude Poher del GEPAN (oggi SEPRA, la nota commissione scientifica ufficiale del Governo Francese sugli UFO con sede a Tolosa), infirmando così la validità di quello che era stato definito inizialmente "un caso perfetto" dagli inquirenti spagnoli Antonio Ribera e Rafael Farriols. Ma non è così semplice.
[Antonio Ribera] Sul luogo dell'atterraggio, infatti, alcuni testimoni prontamente accorsi scoprirono dei misteriosi tubi metallici. La stampa recepì la cosa, e così si iniziò la caccia ai misteriosi reperti. Rafael Farriols e Antonio Ribera, dopo lunghe ricerche, vennero in possesso di uno di questi tubi e del suo contenuto. Chi se ne era impossessato sostenne che dal reperto, aperto con delle pinze, era uscito un liquido (subito evaporato) in cui erano immerse due strisce di una sostanza verdastra simile alla plastica, portanti in rilievo lo stesso simbolo visibile nella parte inferiore dell'UFO di San José de Valderas: una croce fra due archi disposti simmetricamente con le convessità rivolte l'una verso l'altra, contrassegno pressoché identico a quello che sarebbe stato visto altresì sul presunto UFO di Aluche nel 1966.
Quanto ai reperti, analizzati dall'INTA (l'Istituto Tecnico Nazionale di Aeronautica e Ricerche Spaziali spagnolo), erano costituiti di nichel ad un grado di purezza straordinaria. Le strisce verdi erano invece composte da fluoruro di polivinile, sostanza allora utilizzata esclusivamente dalla NASA per rivestire i satelliti artificiali e difenderli dagli effetti dell'attrito atmosferico.
Materiali, dunque, altamente sofisticati e che, se inseriti in una vasta azione di abilissima mistificazione di lungo periodo mirante a interagire con il pubblico da un lato e con gli "operatori del settore" (gli ufologi) dall'altro, non possono comunque che dare corpo all'idea che l'ideazione sia del tutto riferita ad un ambito caratterizzato da:
1) tecnologia d'avanguardia o superiore;
2) capacità di controllo mirato dell'attività di determinate persone a livello altamente sofisticato;
3) intenti di evidente interazione con gli ambienti degli "addetti ai lavori" (a vario titolo) in campo ufologico per fini non ancora chiari;
4) clima di riserbo dalle connotazioni peraltro in parte apparentemente contraddittorie.
Orbene, va da sé che per realizzare da oltre trent'anni a questa parte una mistificazione persistente di tale portata l'impegno profuso non può essere quello di uno più burloni. Dietro tutto ciò si intravede uno schema e un'organizzazione di tutto rispetto e con notevoli mezzi, terrestre o extraterrestre che sia.
In ogni caso, dal 1969 varie personalità ed organizzazioni ufologiche europee di grande prestigio hanno cominciato a ricevere regolarmente tutta una serie di "comunicati ummiti" contenenti dati tecnici di un certo interesse scientifico ma che i misteriosi mittenti invitavano espressamente a non divulgare. In Francia, Spagna, Italia, Inghilterra e Sud America ci si chiese dunque chi si nascondeva dietro questi comunicati inviati dai posti più disparati (Germania Occidentale, Australia, USA, URSS e perfino dalla Cina). Per qualcuno la risposta era evidente.
"Pensare che uomini di un altro pianeta, la cui ecologia differisce in qualcosa da quella terrestre, vivano tra di noi senza alcuna difficoltà di adattamento, con una padronanza perfetta della nostra lingua, dei nostri costumi e delle nostre capacità lavorative tanto da poter passare inosservati, è fantastico e molto improbabile. Niente ci impedisce di pensare - commenta in proposito l'ufologo sivigliano Ignacio Damaude Rojas-Marcos - che l'unica 'prova' di Ummo, le famose informazioni che vengono passate sottobanco di mano in mano, sia stata redatta da un gruppo di esperti a pagamento. Il 'movimento Ummo' sembra pertanto essere una formidabile e grossolana soverchieria puramente umana, troppo umana, ed è sorprendente constatare che ha a sua disposizione personale e mezzi finanziari. È evidente che il mito di Ummo viene deliberatamente fatto infiltrare nella coscienza pubblica da una poderosa e misteriosa organizzazione, l'identità e gli obiettivi della quale danno origine ad una infinità di ipotesi. Siamo dinanzi ad una nuova e sofisticata versione dell'oppio dei popoli e non ci resta che vedere se è tanto inoffensiva quanto folcloristica."
Le considerazioni di cui sopra si rifanno, in realtà, ad elementi tutt'altro che infondati. Dai molteplici "messaggi" ummiti si ricava un quadro d'insieme alquanto significativo. L'asepsi e l'igiene ossessive, l'avvicendarsi dei coniugi nei lavori domestici, la disponibilità di sofisticatissimi elettrodomestici e di sempre nuovi indumenti costantemente rigenerati dopo la distruzione dei precedenti, il fantascientifico mezzo volante privato usato dal capo famiglia per recarsi al lavoro, la natura indipendente dell'abitazione dell'unità familiare, il rispetto all'interno del gruppo di famiglia dell'altrui "privacy" e un certo puritanesimo di fondo nei confronti della nudità sono tutti fattori che potrebbero tradire una futuribile evoluzione di un "modus vivendi" ben preciso: la "American way of life" con il suo tipico perbenismo "w.a.s.p." (acronimo da "white, anglo-saxon, protestant") dominato dalla visione "bianca, anglo-sassone e protestante" della realtà.
Dietro l"'affare Ummo", dunque, si celerebbe solo una colossale burla condotta su larga scala da qualche organismo occulto d'oltre Atlantico per fini quanto mai misteriosi?
Forse. Ma gli "Ummiti", in ogni caso, erano qualcosa di più che dei grafomani calcolatori forse intenti a sondare le reazioni del pubblico e degli ufologi in Europa e Sud America. Come rileva Antonio Ribera: "La Senora Dona H.N. Franz de Penelas, uno dei nostri collaboratori, si prese la briga di estrarre da tutti i rapporti ummiti che siamo stati in grado di riunire (ammontanti a molte centinaia di pagine) tutte le parole del loro linguaggio, e con queste ha compilato un vocabolario ed un abbozzo di grammatica. Il risultato è stato sorprendente: davanti ai nostri occhi abbiamo osservato l'emersione di un linguaggio strutturato, con il suo proprio caratteristico modo di formare avverbi e derivati, con i suoi verbi, le sue regole di grammatica, e così via. Questo fatto del linguaggio - conclude Ribera - è ancora un'altra caratteristica che ci induce a pensare che l'intera faccenda di Ummo non possa essere soltanto una semplice presa in giro".
Ribera racconta anche la sconcertante storia di un docente alla Facoltà di Medicina di Madrid, che dopo alcune telefonate ricevute da un sedicente ummita, ricevette "una scatoletta quadrata" nera su una delle cui facce era "uno schermo traslucido unito al resto della scatola senza alcuna soluzione di continuità"; tanto che egli pensò "che l'unione fosse stata effettuata a livello molecolare". La scatoletta era accompagnata da alcune istruzioni per metterla in funzione, ma il docente, temendo che gli scoppiasse fra le mani, la attivò solo nel laboratorio della Facoltà, dove lo schermo si accese mostrando in trasparenza, all'interno della scatola, una successione di immagini relative a vari campioni istologici.
Il professore, prima che l'apparecchio venisse ritirato da un emissario, ebbe peraltro modo di riprendere la scatoletta in funzione con una "Canon", ed il film a colori restò in suo possesso. L'apparato si attivava mediante la pronuncia di determinate vocali in ordine fisso.
E che dire della faccenda del copista? Una delle comunicazioni ricevute dai destinatari dei "messaggi ummiti", infatti, era di tono piuttosto diverso. Suo autore era l'anonimo copista madrileno utilizzato per la stesura e la spedizione dei consueti comunicati, che rivelava ai propri corrispondenti di avere constatato che i suoi clienti - due stranieri alti e biondi qualificatisi inizialmente con lui come dei "medici danesi" - erano effettivamente gli extraterrestri che sostenevano di essere nei vari messaggi; ed invitava tutti ad un incontro per concertare qualcosa in merito al da farsi. Ma l'incontro non ci fu, in quanto l'interessato, debitamente richiamato e controllato dai suoi "datori di lavoro", desistette dall'idea. Ma c'è di più.
"Sono riuscito a procurarmi un certo numero di dichiarazioni estremamente interessanti sulle investigazioni svolte nella zona di La Javie. Queste dichiarazioni - scrive l'ufologo britannico Gordon Creighton - vengono da parecchi dei massimi studiosi francesi del fenomeno UFO, e ciò che hanno da dire non è roba da ridere. Sfortunatamente, sebbene del tutto comprensibilmente, alcuni di questi ricercatori sono legati dai regolamenti dei rispettivi governi al segreto per quanto riguarda i documenti ufficiali, e non vogliono essere nominati. Per cui non farò nomi, né li farò in futuro se non specificamente autorizzato a farli. Ma dirò questo: è assolutamente chiaro che qualcosa di estremamente strano e singolare ebbe luogo attorno a La Javie alla data citata. Gli elicotteri francesi intervennero davvero. Fu effettivamente localizzata la fattoria solitaria. Ed una scoperta più che straordinaria doveva essere fatta circa i precedenti proprietari di quella miserabile fattoria caduta in rovina. Si scoprì infatti che vivevano in stato di grande ricchezza, già sulla Riviera Francese, e che vi possedevano non meno di tre splendide ville. E le loro bocche erano sigillate come ostriche".
È dunque evidente che, chiunque ne sia la causa prima, tutto l"'affare Ummo" presenta coincidenze e dettagli significativi che portano ad escludere una montatura pura e semplice. Chi ne tiene le fila, dunque? Qualsiasi risposta semplicistica è purtroppo inaccettabile, e giudizi sommari saccenti quanto poco approfonditi, sul tipo di quello già espresso da Tullio Regge del CICAP, suonano pertanto riduttivi e inadeguati. Magari si trattasse solo di una semplice burla del cui "montare" sarebbe responsabile principale lo spagnolo José Luis Jordan Pena (tutto ciò in base a sue recenti "confessioni", tutt'altro che convincenti, alla stampa specializzata)! Il mondo è pieno di mitomani incolpevoli che si autoaccusano dei più vari delitti e reati, purtroppo. E i veri colpevole restano spesso a piede libero.
Comunque, abbiamo già detto che le foto del caso di S. José de Valderas sono state dichiarate false. Benissimo. Però questo non vuoI dire che UFO connotati dalle stesse caratteristiche non esistano davvero, indipendentemente da quel famoso "caso perfetto" (che poi non lo era). A parte infatti tali elementi fasulli a loro dire diffusi dagli stessi "ummiti" per limitare, con elementi di contraddizione, l'impatto e i rischi delle loro stesse rivelazioni, che dire, infatti, di tutta la serie di casi fotografici in cui apparvero, in varie parti del mondo, UFO simili o addirittura identici a quelli di Aluche e San José de Valderas?
Ricorderemo per primo quello neozelandese di un contadino di Elsthorpe (Hawks Bay), Mr. Michael Bennett, il quale scattò tre fotografie di un punto luminoso alle 23.45 del 14 gennaio 1969. La prima delle tre istantanee, debitamente ingrandita, mostra di profilo una sagoma luminosa identica all'UFO di San José de Valderas visto lateralmente.
Il secondo caso si verificò il 28 giugno 1967, dunque nello stesso periodo in cui si osservò e fotografò l'UFO di San José de Valderas. Un certo Gabriel Kozora stava facendo delle fotografie del figlioletto Jimmy di nove anni nella cittadina nordamericana di New Castle (Pennsylvania), quando osservò degli strani oggetti discoidali nel cielo, e li fotografò. L'oggetto in primo piano si vede di profilo, come quello della Nuova Zelanda, ed è ad esso identico. Sullo scafo del corpo volante in secondo piano, che appare in una prospettiva diversa, si intravede lo stesso emblema che caratterizzava gli UFO avvistati alla periferia di Madrid nel 1966 ed il primo giugno 1967.
Ma c'è di più. Poco dopo, il 3 luglio 1967, fu fotografato un UFO nel cielo di una regione boschiva di Calgary (Alberta), nel nord-est del Canada. Le due istantanee di Calgary, scattate alla presenza di altri due testimoni di Warren Smith, furono giudicate di estremo interesse dall'Aeronautica Militare canadese, che in quel periodo aveva ricevuto numerose segnalazioni di oggetti volanti non identificati. Ed è significativo che l'indagine svolta per l'Università del Colorado dal Dr. William Hartmann (l'esperto fotografico della "Commissione Condon") sui negativi non abbia potuto fornire un'altra spiegazione di questo corpo simile a due piatti sovrapposti combacianti lungo i bordi che, caratterizzato da una cupola nella parte superiore illuminata da una luce rossa, sembrava emettere una nebulosità bluastra. Di contro, come ha riferito il Dr. AllenJ. Hynek, già consulente scientifico dell'USAF sugli UFO, lo studio delle istantanee effettuato con un densitometro dal Dr. Fred Beckrnann dell'Università di Chicago ne avrebbe dimostrato la genuinità. L'ordigno doveva avere un diametro non inferiore ai 12 metri. Forma e dimensioni apparenti sono le stesse dell'oggetto che sarebbe stato visto a San José de Valderas. Anche se le foto che si riferiscono a questo caso sono state dichiarate false.
Infine, il 25 giugno 1971, in prossimità della città alsaziana di Mulhouse (Alto Reno), si sarebbe verificato l'atterraggio di un UFO, avvistato da più testimoni. Erba bruciacchiata, una specie di triangolo ed un distinto segno simile ad una specie di "H" maiuscola (che tanto evoca il "sigillo" di Ummo) furono le evidenti tracce che l'oggetto misterioso avrebbe lasciato al suolo.
Successivamente, il finlandese Jorma Viita ha reso nota tutta una serie di istantanee di UFO (isolati e in formazione) da lui avvistati e fotografati nel corso del 1974. Gli avvistamenti a suo dire effettuati il 20 ottobre e il 15 dicembre su Odense (Danimarca), documentati entrambi da foto diurne a colori, mostrano (con impressionante chiarezza e ricchezza di particolari) rispettivamente una formazione di due ed un UFO identici a quello di San José de Valderas. Tutti e tre portano sullo scafo l'inconfondibile emblema di Ummo. Peccato che si tratti di un falso accertato. Ma che dire degli altri? Tutti falsi anch'essi, montature di un'unica "regia occulta"? Riteniamo che sia ben difficile poterlo sostenere, anche se certo i Servizi Segreti degli USA, e dell'ex-URSS oggi sarebbero in grado di farlo. Lo ha fatto presente a suo tempo Antonio Ribera e, più di recente, nel suo libro "L'Affaire Ummo: les extraterrestres qui venaient du froid" (1993), Renaud Marhic, puntando l'indice verso il KGB. Un'accusa che l'ufologo russo Boris Chourinov ritiene del tutto infondata, però.
D'altronde non ci sono, a questo punto, troppe alternative. Escludendo gli extraterrestri, infatti, potremmo trovarci di fronte alle attività di un organismo dai mezzi ingenti e di avanguardia, russo o americano, in grado di operare a livello internazionale per testare apparentemente azioni e reazioni degli ufologi. Se si tratti di un ente di studio e ricerca sul tipo della "RAND Corporation" (Ricerca e Sviluppo) ovvero di "intelligence" sul genere della CIA, la NSA o il KGB, è difficile dire, certo. L'altra opzione è che gli Ummiti siano davvero degli alieni, naturalmente; e in tal caso potrebbero cautelarsi inserendo nella faccenda anche dati fasulli atti a creare una voluta "cortina fumogena" di scetticismo che consenta loro di operare senza rischi eccessivi, per non essere ricercati e individuati. Lo scrivono loro stessi. Pertanto, sulla base di quanto sopra non è possibile non concludere, come ha rilevato oltre 20 anni Jacques Vallée, che tutto l'"affare Ummo", nelle sue luci ed ombre, "sembra dimostrare una cosa sola: sulla Terra esiste un gruppo che è al corrente della natura degli UFO e la utilizza per i propri scopi".
Ma quali possono mai essere gli scopi di un gruppo potentissimo e perfettamente organizzato che, spacciandosi per extraterrestre, tradisce goffamente aspetti fin troppo terreni del suo "modus operandi" così sofisticato? Il depistaggio? Il "cover up"? In ogni caso, un intento mistificante inteso a complicare e contraddire, squalificandolo in tal modo anche agli occhi di quanti in prima persona lo seguono attivamente, come certi ufologi prestigiosi di fama mondiale, un ancor più vasto e scottante problema - quello degli UFO - che a livello politico da sempre si tende indiscutibilmente a minimizzare presso le masse per ragioni militari e di ordine pubblico?
D'accordo. Potrebbe essere tutto un grande disegno disinformativo di "Intelligence".
Ma allora come spiegare, a questo punto, l'inequivocabile collegamento con le varie apparizioni di mezzi rivoluzionari che nessuna Potenza terrestre sarebbe certo tanto facilmente in grado di replicare?
Non è così semplice, dunque. Qualunque sia il senso da attribuirgli, il mistero degli "Ummi" persiste e si infittisce. Sempre di più.
Come ci conferma Vallée: "Quasi tutti i dettagli forniti dai documenti ummiti in merito alle condizioni incontrate alla data del loro primo atterraggio del 1950 sono stati confermati da indagini precise. Gli agenti di Ummo avrebbero, per esempio, trovato una fattoria dove lavoravano dei braccianti agricoli spagnoli. Per curiosità, essi vi avrebbero rubato diversi oggetti, in particolare un contatore elettrico. Orbene, la Gendarmeria delle Basse Alpi ha ritrovato agli atti la denuncia sporta nel 1950 contro ignoti per il furto di un contatore elettrico". Che coincidenza!
E allora? Allora, forse, una chiave di lettura può essere fornita anche dall'analisi dei "messaggi ummiti" inviati per posta. È quanto faremo adesso, esaminando vario materiale inedito ed esclusivo di fonte "ummita" ricevuto a suo tempo in Italia, da almeno due diversi destinatari.
Fonte
I messaggi di UMMO in ItaliaIn Italia l'ultimo a toccare l'argomento di Ummo, con un giudizio totalmente negativo, è stato nel 1994 il fisico torinese Tullio Regge, del CICAP.
Fino ad oggi si sapeva che in Italia una lettera contenente un messaggio a firma dei supposti "Ummiti" era pervenuta, con timbro postale da Berlino Ovest, al torinese "Gruppo Clypeus", in data 1 settembre 1969. Sull'argomento l'organo di tale associazione, il periodico "Clypeus", riferì in due diverse occasioni, sul n. 33 e sul n. 41. Riproduciamo di seguito il contenuto della missiva, indirizzata al Direttore Gianni Settimo, tradotto dal francese:
Caro Signore,
Siamo consci della straordinarietà di ciò che stiamo per dirvi. Comprendiamo che una affermazione di questo genere è formulata di solito da un burlone, da uno squilibrato o forse anche da qualche giornalista, pubblicitario o agente di qualche organizzazione politica, esoterica o religiosa che pretende di sfruttare la sua versione o la notizia a profitto del suo gruppo.
Quando un'ipotesi o un racconto si scostano da aspetti di verosimiglianza e quando si difetta di mezzi tecnici e elementi di giudizio per testimoniarne la realtà, ogni intelligenza equilibrata ha il dovere e deve adottare un atteggiamento scettico o diffidente. Non si deve mai accettare la semplice testimonianza ed ancor meno quando, come nel caso attuale, se ne ignora l'origine. Questo la rende sospetta di inganno.
Per noi, è ovvio, ciò che stiamo per rivelarvi è certo, tuttavia non possiamo logicamente esigere che voi accettiate una informazione cosi fantastica. Ammettiamo che al vostro posto reagiremmo allo stesso modo.
Ma, per altro, l'atteggiamento di colui che accetta a priori qualsiasi versione è ammissibile solo se l'analizza senza passione e obiettivamente alla ricerca della verità. Di fatto tutti gli scienziati del Pianeta Terra hanno seguito questo criterio. Se concetti che "ieri" sembravano fantastici e assurdi non fossero stati analizzati da esperti in materia sareste forse giunti all'attuale stadio culturale?
Negli ultimi anni, a seguito dell'apparizione degli UFO nella atmosfera terrestre, la fantasia degli uomini si è scatenata, e si sono trovate nella stampa notizie spesso fraudolente, raramente autentiche di questo fenomeno.
Consapevoli che queste versioni abbiano creato un logico clima di diffidenza, sappiamo che la nostra dichiarazione deve essere accolta con una estrema riserva.
Tuttavia il nostro obiettivo, inviandovi questo documento dattiloscritto da uno dei nostri collaboratori, non è di essere creduti senza altre prove che questi pochi paragrafi.
In realtà analoghe comunicazioni sono state inviate tempo fa a professori ed esperti di diversi paesi. In Canada, Australia, Spagna e Jugoslavia vi sono gruppi di persone erudite che conoscono la nostra esistenza, anche se su nostro suggerimento conservano un silenzio discreto su questo argomento. E anche se dobbiamo riconoscere che parecchi uomini di Scienza con i quali abbiamo stabilito contatti verbali o scritti hanno stracciato indignati le lettere inviate, confondendole logicamente con scherzi di cattivo gusto o di atti di paranoici, in alcuni casi la stupefacente selezione di dati scientifici apportata finì semplicemente per convincere alcuni che le nostre intenzioni potevano essere serie e prive di intenti immorali.
Per cui noi vi preghiamo di leggere attentamente la nostra dichiarazione. Poco importa se all'inizio scarterete la verità o la fondatezza delle nostre affermazioni. Noi non ci auguriamo neppure che la realtà della nostra esistenza passi ora a conoscenza della massa sociale senza una preparazione sufficiente.
Insomma: la situazione è strana ed imbarazzante. Noi, se vogliamo essere fedeli alla verità, dobbiamo farvi pervenire la nostra testimonianza. Voi, quale uomo equilibrato ed obiettivo, siete libero di accettarla o meno. Ma vi preghiamo ad ogni modo, sia in un caso che nell'altro, di non stracciare questa copia. Un giorno potrete constatare la veridicità delle nostre affermazioni.
Il 28 marzo 1950 alle 4 e 17 minuti, una Oawolea Ouewa (astronave di forma lenticolare) stabili, per la prima volta nella nostra storia, un contatto con la litosfera della Terra. L'atterraggio ebbe luogo nei dintorni del villaggio di La Javie, dipartimento Basse Alpi, in Francia.
Il processo di adattamento che comprende l'assimilazione del linguaggio, l'informazione sui costumi sociali, ecc... degli esseri di questo pianeta è difficile a sintetizzarsi in una semplice lettera. Alcuni vostri fratelli del Canada e della Spagna conoscono dettagliatamente tutta la storia.
In quel marzo, sei miei fratelli discesero come primi esploratori di un mondo a noi sconosciuto. In seguito siamo venuti più numerosi per studiare ed analizzare la cultura terrestre. Per il momento sono state installate due basi operative: Adelaide (Australia) dove risiede il nostro fratello capo della spedizione, e Berlino Ovest (Germania).
Noi proveniamo da un astro solidificato, le cui condizioni geologiche sono leggermente differenti da quelle della Terra, mentre la composizione atmosferica è molto, simile (in certi casi utilizziamo le unità di misura terrestri)
Equatore: raggio massimo E = 7251,608 x 103
Massa del pianeta m = 9' 36 x 1024 kg
Accelerazione di gravità
misurata in AINHA.OXO gell,9 m/sec
Rotazione sul suo asse: 30' 92 ore (noi misuriamo in OUIW 30' 92 h = 600 OUIW)
Noi chiamiamo il nostro pianeta con un fonema che voi potreste trascrivere così: UMMO. Un solo continente e la scarsa superficie insulare non occupa che il 38% della superficie del nostro pianeta. UMMO si sposta in traiettoria ellittica d'eccentricità 0,078 attorno ad un astro che noi chiamiamo IUMMA (nostro "sole").
La distanza media UMMO-IUMMA è di 9' 96 x 1012 cm.
IUMMA è una stella di massa in gr m = 1'48 x 1033. La distanza che separa IUMMA dal vostro Sole è di 14'42 anni luce. Noi calcoliamo che voi localizzerete questa stella a
ascensione retta 12h31'
declinazione 9;9°18'
Ma la luce che voi noterete sarà molto ridotta causa la presenza di un ammasso di polvere cosmica che l'attenua e la riduce ad una grandezza apparente dell'ordine di 26.
La temperatura superficiale di 4580'3 K. Le sue alterazioni del campo magnetico sono elevate. Noi registriamo dal nostro pianeta valori che raggiungono 216 gauss, molto superiori a quelli di UMMO. Queste perturbazioni ci vietano la utilizzazione normale di frequenze elettromagnetiche, ragione per la quale noi dobbiamo usare onde gravitazionali per le comunicazioni.
Noi, abitanti di UMMO, abbiamo un corpo dalla forma fisica molto simile a quella dell'"Homo Sapiens" della Terra. Questo è logico, se considerate che le leggi biogenetiche sono valide per tutto l'Universo e allorché le condizioni ambientali sono analoghe, la struttura biologica subisce poche variazioni. Noi siamo quindi esseri che voi non qualifichereste come "mostri". Solo qualche piccola differenza anatomica ci differenzia da voi. Una grande quantità dei miei fratelli ha gli organi fonetici ipertrofizzati (corde vocali) e noi suppliamo a questa deficienza con mezzi artificiali di espressione verbale.
Siamo un popolo più vecchio del vostro e abbiamo raggiunto un grado di civilizzazione più elevato. La nostra struttura sociale è differente. Siamo governati da quattro membri che vengono scelti in base a valutazioni psicofisiologiche. Le leggi sono regolate in funzione di costanti sociometriche calcolate in funzione del tempo. Anche il nostro sistema economico è differente. Noi non conosciamo il denaro, dato che gli scambi di alcuni beni di valore che esistono su UMMO sono effettuati da una rete di quelli che voi chiamate cervelli elettronici. I beni di consumo normali sono appena valutabili, dato che la loro abbondante produzione supera di molto la domanda.
La nostra società è profondamente religiosa. Noi crediamo in un Creatore (WOA) o Dio e abbiamo prove scientifiche in favore dell'esistenza di un fattore che voi chiamate "anima". Conosciamo un terzo fattore che la lega al corpo e che è costituito da atomi di crypton, situato nella massa encefalica.
I nostri costumi sono ugualmente differenti. Non ci sono differenziazioni di razza e le specie e le varietà ecologiche sono meno numerose.
Noi non pretendiamo di interferire nell'evoluzione sociale del vostro pianeta per due ragioni fondamentali. Una morale cosmica vieta ogni atteggiamento paternalistico nei riguardi delle strutture sociali planetarie che devono essere formate gradualmente e indipendentemente. In più, una nostra presentazione ufficiale produrrebbe gravi alterazioni, perturbazioni sociali incalcolabili e in questo modo lo studio e l'analisi della vostra società non sarebbe possibile nelle attuali condizioni di verginità.
I nostri modesti tentativi di contatto come quello che effettuiamo ora con voi, non causeranno per contro una grande alterazione, poiché noi prevediamo in anticipo il naturale scetticismo con il quale vengono accolti.
Il nostro sistema di numerazione è 12; come curiosità vi accludiamo una tavola con alcuni algoritmi matematici così come li scriviamo noi:
(...)
Signore le porgiamo distinti salutiA suo tempo due collaboratori di Clypeus, C. Bernacchia e R. D'Amico, commentarono negativamente il contenuto di tale lettera, ritenendola un falso (con argomentazioni peraltro discutibili). Comunque sia, il Gruppo Clypeus è stato per anni indicato come l'unico referente degli "Ummiti" in Italia. Ma non è così.
Infatti, ad esempio, il 9 ottobre 1978, il bolognese Roberto Negrini doveva ricevere. il primo comunicato dattiloscritto di un "agente Kheuzo": un foglietto in esperanto timbrato in alto con il sigillo di Ummo. In allegato un cartoncino con uno schema tecnico di una astronave ummita.

Il testo era il seguente:
"Stimatissimo Signore, vi meraviglierete ricevendo una lettera da uno sconosciuto. Il mio nome è Kheuzo, e vengo dal pianeta Ummo. Vi chiarirò i costumi e la scienza di Ummo; certamente i terrestri conoscono una piccola parte dell'Universo. Voi, Signore, troverete nella lettera una immagine di una nave spaziale (Ouawolea Uewa Oemm) e una piccola descrizione tecnica. Poi Vi spiegherò la di questa corrispondenza. Saluti, Kheuzo".Il giorno successivo perviene a Negrini un analogo cartoncino dattiloscritto:
"Signore,
se volete parlare con noi, pubblicate su IL RESTO DEL CARLINO del 14 ottobre 1978: 'ME INTERESSA AFFARE - ROBERTO'. Noi attendiamo. Saluti, Kheuzo (agente)".Sul retro, in inglese, si leggeva:
"Non parlate in pubblico di questa comunicazione. Non pubblicatela! Dopo averla letta, distruggetela!". Questo però non fu fatto. In allegato due diagrammi tracciati su carta millimetrata, caratterizzati dal codice alfanumerico ummita e schemi tecnici su "Considerable sequences of a flying UFO"

e "Diagram of frequences of a cathodic propeller"

Il primo dei due sembra incidentalmente macchiato di inchiostro, lasciando supporre l'uso di una penna stilografica.
Negrini aderisce alla richiesta e, il 14 ottobre, l'inserzione viene pubblicata nella rubrica "Annunzi vari" con qualche modifica per rendere il tutto accettabile dal quotidiano nel particolare clima del momento, dominato dal terrorismo. Di conseguenza, il 18 ottobre vengono ricevuti, in una terza missiva, due fogli di normale carta da lettera battuti a macchina in lingua italiana (con qualche piccolo errore). Nel primo leggiamo:
Moltostimato Signore,
la ringraziamo per l'interesse mostrato.
Le scriviamo in Italiano, come vuole la procedura con cui effettuiamo i nostri contacti epistolari.
Riceverà saltuariamente & irregolarmente i nostri comunicati.
Per quanto riguarda il pubblicarli o no, lasciamo a lei la facoltà di decisione in proposito; consigliandole però di NON renderli palesi, almeno ora.
Non riceverà, come vorrebbe, comunicazioni telefoniche o personali.
Non apprezziamo la sua iniziativa de l'"Ordine Solare", come non apprezziamo nessuna forma iniziatica o mistica di studio de fenomeno "U.F.O.".
Non ci sembra utile né opportuno che lei sottoponga ad esame specialistiko i documenti ora in suo possesso.
Saremo noi a metterci sempre in contacto con lei; se - però - deve rivolgerci domande di rilevante importanza, può esporcele su rivista "Solaris", ma non accennando a noi né a questa vicenda.
Scriva soltanto la domanda, firmandola o ponendo sue initiali.
Poi risponderemo per lectera.
Proximamente riceverà nuovi comunicati, non creda però - sebbene egli sia da noi stimato - d'essere un uomo prediletto o superiore o diverso da altri.
Verrà nformato di molte cose.
Salutj,
KH de UMMO (Agente del Governo Generale)
3 15
14Il secondo foglio si riferisce ad una piccola foto allegata. In bianco e nero, sfocata e dal contenuto assolutamente indecifrabile (con sul retro una freccetta segnata a mano con penna biro blu per indicarne probabilmente l'orientamento), l'immagine non è certo significativa Ma tant'è.
Il testo del foglio recita:
Signore,
Conoscendo lo strano amore che gli uomini della Terra nutrono per le prove fotografiche, e rispettandolo, ecco in questa lectera uno di questi documenti visivi.
In verità pare che voi desideriate queste fotografie solo per affermare che sono false.
Divertente.
Ecco comunque una imagen ottenuta con una vostra macchina fotografica entro un "disco volante".
Gli oggetti ritratti sono:
1) pannello chiaro a sinistra: schermo OZAAOWE-UU
2) asta a estrema sinistra: scarico electrictà negativa (OOZE WA AEOL)
3) asta con pomello al centro: direzionale del deflettore catodico (AZEO OOBE AO WAAE BAEMU)
4) piccola sfera in angolo destro: polo locale de magne tismo (YIOOA AE LOEO OOEMM)
5) spigolo a destra de loggia de pilota (QEMM OUA OAMM)
La fotografia fu scattata quando il disco era fermo e non vi appàjono piloti.
La figura ottenuta è un poco opaca a causa delle radiazioni electriche presenti.
Conoscete un poco de functionamento de nostri dischi volanti.
L'energia da noi usata è l'electromagnetica, ma il significato di questa parola è un poco diverso pei due pianeti.
Credo che riceverete ancora documenti visivi di questo tipo.
Salutj,
OZEE de UMMO
KHEUZO Ag. Gov. Gen. U.
KH.4311 / Uh.s.tt.m
A.KH.Lettera del 19 ottobre.
Signore,
desideriamo fornirle interessanti notizie al riguardo d'un insolito avvenimento. Credo sappia che UMMO è informato in modo sufficientemente esauriente sugli avvenimenti terrestri; questo nostro compito - che alcuni hanno equivocato e inteso come missione salvifica o cose simili - è puramente scientifico.
Credo sappia pure che UMMO non è il solo pianeta che possiede un'Aviazione operante su Terra. Ebbene, noi de UMMO abbiamo raccolti notizie dettagliate su un caso de atterraggio forzato de "U.F.O." (non de UMMO!) su suolo Bulgaro.
L'objecto cadde - causa inefficienza d'una turbina elettrostatica - a circa 10 Kilometro a Nord de città chiamata Elhovo, l'objecto cadde presso il fiume Tundza. Il fatto ebbe luogo nel 19 maggio 1966, giovedì, a hora 16,06.
L'"U.F.O." precipitò senza explodere e diversi testimoni (fra cui il più estimato era il doctor Treujan) videro il disco finire a terra con boato. Fu tosto advertita la Polizia e questa venne sul luogo, facendo allontanare i pochi presenti.
La zona fu tosto dichiarata "in stato di sicurezza" e venne chiamato l'Esercito.
Il Generale Wlako Popesnu fu incaricato di dirigere le operazioni.
Immediatamente furono costruite attorno al disco delle pareti di legno, erigendo così un capannone che celasse l'objecto poiché esso era irremovibilmente poggiato a terra. Il mattino stesso del 21 maggio 1966 furono convocati a Burgas sette noti esponenti della scienza e tecnika, pare - ma ciò non è ancora assodato in modo definitivo - che fossero presenti due delegati sovietici: Kazantsev e Kortohkjìn dell'Accademia delle Scienze Moscovita.I destinatari:
[Gianni Settimo] GIANNI SETTIMO è il fondatore, l'animatore e il direttore del "Gruppo Clypeus" e della omonima rivista, dagli anni '60 promotrice di studi e divulgazione sulle tematiche ufologiche. È dal suo Convegno di Torino del 1965 che nacque il CUN. Oggi Settimo ha stretto legami con il torinese CISU.
[Roberto Negrini]ROBERTO NEGRINI assunse nel 1975 il ruolo di Segretario Nazionale per il Centro Italia del Centro Studi Fratellanza Cosmica di Eugenio Siragusa. Successivamente distaccatosi dal contattista, che scioglierà nel 1978 il suo Centro, Negrini fondò, quell'anno, in chiave esoterica e "keeliana", un suo "Ordine Solare" in cui è subentrato l'O.T.O. (Ordo Templis Orientis) che tuttora dirige, dalle connotazioni magiche e neopagane.
Il 22 maggio 1966 gli esperti erano tutti sul luogo, massicciamente presidiato da un intero battaglione di fanteria.
Dapprima si cercò un mezzo per entrare nel disco, ma esso si presentava senza la più piccola apertura esterna. Il metallo che componeva l'"U.F.O." era di una lega sconosciuta; in seguito - con spettrografia - si rivelò contenente una alta percentuale di cadmio.
Dopo numerosi quanto vanj tentativi d'entrare, il 29 maggio 1966 si riuscì a creare una fessura atta ad entrare nel disco. Ignorando cosa esso contenesse, si chiese l'operazione d'un volontario. Si presentò il caporale Mlavek il quale (attrezzato con bombole d'oxigeno) si entrodusse. Egli era in contacto-radio con l'esterno; noi possediamo un nastro magentico con il colloquio registrato intieramente.
Mlavek entrò in una cavità a volta, larga circa 10 metri (exatt.: 9,78 mt.) e alta quasi tre (3,07 mt.). Una luce calda e diffusa pareva fluire da ogni parte.
All'interno il caporale trovò due corpi apparentemente morti, uno era adagiato al suolo, l'altro zaldamente legato ad una specie di trespolo davanti al pannello-comandi.
I due occupanti erano effectivamente cadaveri e l'autopsia (eseguita dal Prof. Osea Smoljan) accertò che erano morti per asfissia allorché si aprì l'objecto.
Erano uomini normali, alti mt. 1,80 ca., magri; indossavano tute blu scuro.
I tecnici tentarono di capire come funzionasse il velivolo, ma non ne capirono molto.
Notarono che, tutt'attorno alla flangia esterna, correva un grosso cavo di materiale sconosciuto (con buona parte di stagno, pare).
L'"U.F.O." risultò fortemente electizzato, ma non radioactif.
Attualmente l'objecto si trova - fu infatti smontato dopo quasi tre mesi di lavori - a Plovdiv, nell'Istituto Ricerche Aeronautiche (Levaea Smalej da Brudnev 33, Plovni) e viene ancora studiato.
Il motore fu inviato con treno speciale in Russia e venne studiato a lungo, solo dopo pressanti insistenze esso tornò in Bulgaria.
Incaricato di redigere un rapporto e di coordinare le ricerche fu il Prof. Ing. Smetan Krnobat, il quale presentò nel giugno del 1969 un dossier di quasi 1000 pagg. al suo governo; purtroppo non ci è stato poxibile visionare tale documento.
I corpi dei due occupanti si troverebbero in obitorio militare di Stara Zagbra; altre fonti, invece affermano che furono sepolti nell'agosto 1966 nel cimitero di Elhovo, sotto i nomi di Wladimir Bennek e Ostmar Ljudvar.
Effectivamente esistono tali tombe - le vedemmo noi - e, nel registro del Cimitero portano le sigle: A/662 e A/664.
La autorizziamo a divulgare la notizia, vietandole però fermamente di citare la fonte da cui proviene. Non parli mai de UMMO e dei suoi contacti.
Salutj,
KHEUZO
(Ag. Gov. Gen. U.)
Elo
S 16
15Commento doveroso è l'evidenziazione che si tratta di una serie di informazioni di notevole interesse, anche in considerazione del fatto che - vere o false che fossero - anticipano di anni la sempre più attuale tematica degli "UFO crashes".
Giungiamo così al quinto comunicato, pervenuto il 9 novembre e contenente un nuovo diagramma tecnico, in carta millimetrata, siglato a mano con il sigillo di Ummo e contenente una sorta di studio grafico sulle finestre di comunicazione tra dimensioni parallele e spazi euclidei e non, alquanto stimolante.
"Signore,
- il governo Generale de UMMO la autorizza a rendere pubblici tutti i documenti che le furono invjati dai suoi agenti.
La consiglia però di mostrarsi assai sceptico nei confronti della vicenda e a non credere alla origine extraterrestre dei documenti.
Salutj,
KHEUZO"Sarà l'ultima comunicazione del genere ricevuta da Negrini, il cui misterioso mittente ha inoltrato tutte e cinque le lettere da Forlì.
Va da sé che, come nel caso del materiale inviato nove anni prima a Torino, non si può prescindere da una serie di considerazioni doverose, prima di esprimersi. È quanto faremo adesso, a conclusione di questa nostra indagine.
Fonte