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Marziano
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MessaggioInviato: 23/08/2010, 01:43 
Dai Bleffort, credo che riprenderemo in seguito il discorso sulla posizione geografica di Atlantide. Ora secondo me preme di più continuare a spulciare i racconti mitologici per cercare collegamenti che possono essere sfuggiti. [;)]


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MessaggioInviato: 23/08/2010, 08:57 
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Knukle ha scritto:

Dai Bleffort, credo che riprenderemo in seguito il discorso sulla posizione geografica di Atlantide. Ora secondo me preme di più continuare a spulciare i racconti mitologici per cercare collegamenti che possono essere sfuggiti. [;)]

OK.andate pure avanti. [;)]


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MessaggioInviato: 05/09/2010, 12:09 
Cita:
bleffort ha scritto:

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Enkidu ha scritto:

Cita:
bleffort ha scritto:

[quote]Knukle ha scritto:

Bleffot, ma Platone non collocava Atlantide oltre le colonne d'ercole, ossia lo stretto di Gibilterra? Se diamo per buona tutta la storia, compresi i terremoti, dovremo anche credere alla posizione geografica, o no? In questo caso che Atlantide si trovasse nel mediterraneo è fuori questione. :)

In ogni caso ripeto che questo topic sta diventando uno dei più interessanti di tutto il forum. Spero si continui ad indagare tra le pagine della mitologia antica. Solo così si potranno avere nuovi elementi di dialogo al di là delle, se pur interessanti, speculazioni. [:)]



No Knukle,non è buona questa storia,Platone,Erodoto e altri ci hanno detto che le Colonne d'Ercole erano nel Canale di Sicilia.
Quello che ci ha detto Erodoto lo riporto pure in questa sezione:

Tratto da i Racconti di ERODOTO "" LE STORIE-libro IV""
Viaggio attraverso i popoli Libici:

Paragrafo- 185
Dunque,sino a questi Atlanti sono in grado di dire i nomi di quelli che abitano sul ciglione,ma da questi in poi non più.Il ciglione si estende in ogni modo sino alle Colonne d'Ercole,e ANCHE OLTRE QUESTE.Si trova in esso una miniera di sale ogni 10 giorni di cammino e uomini che vi abitano.
Le case di tutti costoro sono costruite di blocchi di sale,perchè queste regioni della Libia sono completamente prive di pioggia,che non potrebbero altrimenti restare in piedi i muri di sale,se piovesse.( regione dell'Ahaggar)
Il sale lì si estrae sia bianco,sia di colore rosso.Al di là di questo ciglione,verso sud e verso l'interno della Libia,il paese è deserto e privo di acqua e privo do belve e privo di pioggia e di legna,e non c'è è in esso alcuna umidità.

Erodoto ci fa capire che il Ciglione si estende oltre le Colonne D'Ercole!,con questa frase si capisce che le Colonne d'Ercole non erano a Gibilterra,in quanto oltre vi è il l'Oceano!.




No, Bleffort... a me pare di capire che invece che qua si parla delle regioni nordafricane del Marocco occidentale e magari anche più in giù, verso la Mauritania, che, seguendo la costa, vanno appunto oltre le colonne d'Eracle, in direzione sud-ovest.... anche l'ambiente descritto mi sembra quello della costa del deserto del Sahara....

No ti sbagli questo paragrafo è tratto dal racconto del viaggio di Erodoto,partendo dall'Egitto e costeggiando tutto il litorale libico ( descrivendo tutti i popoli che vi sono insediati) fino alla terra degli Atlantidi,il costone che accenna lui lo descrive fino "all'incirca"all'attuale Tunisia o poco oltre.
[/quote]

Vabbè.... ma chi è che ha stabilito che si tratta appunto della Tunisia, dato che a quel tempo la Tunisia come nazione non esisteva? L'Atlante è molto a ovest della Tunisia, cioè appunto nel Marocco. Quando Erodoto parla degli Atlanti, non intende forse gli abitanti appunto della regione dell'Atlante? Si tenga conto poi che a quel tempo per "Libia" non si intendeva l'attuale stato nordafricano, bensì tutto il Nord-Africa, e i "Libici" erano tutte le antiche popolazioni che abitavano il Nord-Africa a ovest dell'Egitto, quegli stessi popoli che oggi sono definiti "Amazigh" e volgarmente "Berberi", e che arrivavano già allora fino alla Mauritania e forse oltre, come ancora è adesso...
E poi, cosa si intende per "il ciglione"? Cosa è "il ciglione"? Non potrebbe essere semplicemente la costa africana di Gibilterra? Lo so bene anche io che un tempo le Colonne d'Ercole erano un topos geografico molto vago e venivano poste ogni volta in un punto diverso, ma sinceramente che Platone intendesse per "Colonne d'Ercole" il Canale di Sicilia e non Gibilterra la trovo una tesi non sufficientemente convincente, in quanto poi il modo in cui descrive Atlantide e le terre circostanti mi lascia perplesso.... non mi sembra che corrispondano al Mediterraneo Occidentale... certo, sono convinto anche io che Malta (un tempo chiamata al contrario: Atlam) ha dei legami con l'ipotetica civiltà atlantidea... a tal punto che forse le due isole sono state confuse in una sola nel mito platonico... ma sinceramente secondo me ci sono troppi punti oscuri ancora, per dare una parola definitiva.
Scusa Bleffort, ma ritengo opportuno chiarire meglio il passo di Erodoto....


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MessaggioInviato: 05/09/2010, 15:47 
Enkidu,io non posso postare tutto il libro delle Storie di Erodoto per fartelo capire,vedi se puoi averlo e rileggerlo attentamente,daccordo che su Libia Platone e tutti gli altri intendevano tutto il Nord Africa ad ovest dall'Egitto.
Gli indizi su Atlantide sono per lo più degli scritti in quanto Atlantide è sparita fisicamente senza che ne sia rimasta traccia,su questa civiltà si è abbattuta una inimmaginabile catastrofe,hai presente un Mare posto a centinaia di metri sopra una città e che gli si travasa addosso? e forse due di mari!.
Quando si è abbattuta una della tante catastrofi sulla Terra,quella del periodo di Atlantideo,si suppone che abbia rotto due diaframmi:
-Quello che separava il mare Sahariano con il mare Mediterraneo orientale e
-Quello che separava il Mare mediterraneo occidentale con quello Orientale,quest'ultimo posto in qualche luogo nel Canale di Sicilia,dimmi tu cosa poteva rimanere di Atlantide!.


Ultima modifica di bleffort il 05/09/2010, 15:50, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 11/09/2010, 14:17 
A questo punto sì, l'unica è andare a leggersi Erodoto... anche perché mi sembra che non hai molta voglia di rispondere ai quesiti che ti pongo, e parli di tutt'altro....
Quello che posso dire, al momento, è che la tesi secondo cui Atlantide si sarebbe trovata nel Mediterraneo e non nell'Atlantico, non mi convince per niente, per il semplice fatto che in base al racconto di Platone, e in base anche agli altri miti che ci parlano di qualcosa che assomiglia ad Atlantide, non ci sono motivi sufficienti per dichiarare che Atlantide si trovava nel Mediterraneo, ma bensì appunto dove Platone l'aveva posta: nell'estremo Occidente, oltre le terre conosciute, costituite a quel tempo da Europa, Asia e Libia (Nord-Africa).
Se gli antichi Celti credevano in una terra paradisiaca posta ad Occidente, nell'Atlantico, rimasta sommersa ma ancora raggiungibile dagli spiriti dei defunti, e dai cui superstiti alcuni dichiaravano di discendere, descritta come un luogo soleggiato, dai frutti d'oro (le arance? Come nel Giardino delle Esperidi?) e i "palazzi di cristallo", e le leggende gallesi la chiamano Avalon, e se i Berberi del Marocco (dove si trova il monte Atlante) parlano di un antico impero ora scomparso nel mare ad occidente, che mandava le sue navi a conquistare la terraferma, e che si chiamava Attala o Atalaya, e se anche i popoli americani nativi parlano di un'antica patria ad est sommersa dalle acque, e gli Apache la descrivono in un modo molto simile a quello in cui la descriveva Platone, e gli Aztechi la chiamano Aztlan.... qualche sospetto che il racconto di Platone non vada interpretato in modo diversa da come lo racconta, a questo punto arriva.... o no?
Se poi si dovesse accogliere la tesi secondo cui Atlantide sarebbe stata posta accanto al Canale di Sicilia, come conciliamo questo fatto con quello secondo cui Platone dice chiaramente che i confini orientali dell'impero di Atlantide arrivavano a includere l'Etruria? Allora per Platone l'Etruria era posta oltre le Colonne d'Ercole?
In più, oltre alle leggende, che di per sé non sono prove, c'è l'enigma delle popolazioni cromagnonoidi, che potrebbe dimostrare che la civiltà di Atlantide sia esistita più o meno come la descrive Platone.
I Maya dicono che la loro civiltà fu fondata da una popolazione di uomini alti, barbuti, con i capelli e gli occhi chiari.... Scandinavi? Celti? No di certo, perché la civiltà dei Maya risale a epoche precedente e non ha niente a che fare con quei popoli.... semmai i Guanci delle Canarie, che avevano le stesse caratteristiche razziali e avevano una cultura che assomiglia stranamente sia a quella egiziana e altre culture mediterranee, sia alle culture precolombiane, in particolar modo quella peruviana.
I Guanci sono una popolazione berbera antichissima, esattamente come le popolazioni del Nord Africa, che gli autori antichi descrivono sempre con le stesse strane caratteristiche nordiche, anziché mediterranee.
I moderni antropologi hanno dimostrato che il Nord-Africa originariamente era popolato da genti Cro-Magnon provenienti forse addirittura 18.000 anni fa dall'Europa Occidentale, e le attuali popolazioni berbere ne sono i discendenti, tanto che se andate sulle montagne del Marocco e dell'Algeria troverete ancora numerose persone depigmentate, che conservano i caratteri razziali degli antichi Cro-Magnon.
Il bello è che anche in America ci sono popolazioni che discendono dai Cro-Magnon, ed è indubbia la venuta di antichi Cro-Magnon preistorici in America, come dimostrano certe pitture rupestri in Argentina. In Argentina, addirittura!
I Sioux, per esempio, sono una popolazione indubbiamente Cro-Magnonoide, e ho letto che anche là si riscontrano casi di depigmentazione. In ogni caso, tanto per togliersi il dubbio, io possiedo un libro di numerosissime fotografie di Americani Nativi del Nord-America di varie tribù, fatte all'inizio del Novecento. Se si confrontano tali foto con quelle dei volti di persone berbere nordafricane e con discendenti dei Guanci nelle Canarie, e soprattutto con le ricostruzioni del volto dei Cro-Magnon, si rimane esterrefatti dalle incredibili rassomiglianze.
Non sono prove definitive, certo, ma per me sono fortissimi indizi che 10.000-12.000 anni fa ci fu una grande civiltà megalitica cromagnonoide che, partendo dall'Europa Occidentale, si è diffusa dapprima ai piedi del monte Atlante in Marocco, e poi, apprendendo la navigazione, si è diffusa sulle isole dell'Atlantico, che a quel tempo erano più grandi e numerose, e dove ha posto il suo centro principale, per poi diffondersi nel continente americano, proprio come nel racconto platonico.
Certo, può darsi che la storia di Atlantide non si sia conclusa con la fine dell'epoca glaciale: è possibile che una o più colonie siano sopravvissute all'innalzamento degli oceani dopo il disgelo, e che a Malta sia vissuta ancora per migliaia di anni una "piccola Atlantide" che fu il "trait d'union" fra le civiltà mediterranee e l'antica civiltà originaria....
Questa è la mia teoria a grandi linee, ma ci sarebbero moltissime altre cose da dire....


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MessaggioInviato: 11/09/2010, 14:49 
Enkidu vorrei risponderti con le multiquote per poter dare risposte mirate senza perdere di vista le domande.
Come si fa a fare le multiquote.?


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Nel frattempo puoi visionare questo:

http://www.repubblica.it/online/cultura ... netre.html


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MessaggioInviato: 17/09/2010, 13:29 
Cita:
Aztlan ha scritto:

Gli antichi non potevano interpretare le catastrofi se non come punizioni divine, per cui forse fa poco testo.

Ma è anche vero che diversi miti ad esso collegati parlano tutti apertamente di ciò.

Se questo fosse un dato che va al di là della concezione superstiziosa del mondo degli antichi, avremmo di che lavorare anche qui:


CHI erano questi presunti Dei [?] E immaginando la risposta, QUALE SPECIE di preciso [?]

QUALI sarebbero state le colpe - se ce ne erano - della popolazione Atlantidea [?]

QUALE sarebbe l' arma o il sistema utilizzato per provocare tutto ciò [?]


Senza dimenticare la tesi dell' origine naturale del cataclisma - inversione magnetica o meteorite, come suggerito da TTE, era la tesi di Kolosimo.


In sostanza abbiamo 3 ipotesi:


---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------


(1) Causa Naturale: Cataclisma Planetario con conseguente sconvolgimento della crosta terrestre e/o innalzamento livello dei mari e inabissamento delle terre emerse.

(1a) Origine Endogena (Episodica, Casuale): Fenomeni Sismici violenti, Scioglimento Ghiacciai.

(1b) Origine Endogena (Ciclica e Sistemica): Inversione Poli Magnetici.

(1c) Origine Esogena (Episodica e Casuale): Meteorite o Decadimento Orbita Satellite precedente (tesi pluridecennale).

(1d) Origine Esogena (Ciclica e Sistemica): Tempesta Solare.


O naturalmente una combinazione di queste.


(2) Cause Artificiale: Una Catastrofe di proporzioni globali causata dall' Uomo - o Altri.

(2a) Origine Endogena (Popolazione Terrestre, Accidentale): Esperimenti azzardati sul Sistema Tellurico-Magnetico della Terra, Super-Arma.

(2a) Origine Esogena (Popolazione Extraterrestre, Accidentale): come sopra.

(2a) Origine Esogena (Popolazione Extraterrestre, Intenzionale): Super-Arma risolutiva di un Conflitto Interplanetario.


Oppure ovviamente una combinazione delle seguenti.

Come si può notare ho ovviamente escluso l' origine autonoma intenzionale, equivarrebbe ad una volontaria autodistruzione poco credibile logicamente.

------------------------------------------------------------------------------------



Caro Aztlan..... posto la questione vista dal punto di vista di David Icke. Non perchè debba essere presa per "oro colato" (ci mancherebbe) ma semplicemente perchè il testo, a mio avviso, aggiunge altri elementi utili alla discussione.

Tratto da: Figli di Matrix:
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__figli_di_matrix.php



L'antico olocausto nucleare

Si narra che il "dio" degli Anunnaki, Ninurta, si offrì di andare a recuperare le pietre ME. Zu creò ciò che sembra essere un campo di forza per proteggersi dall'attacco e le tavolette dicono: "Finché era in possesso del ME, nessuna freccia poteva raggiungerlo". Enki, il capo degli scienziati e degli ingegneri, crea una nuova arma per sfondare la resistenza di Zu, ma viene poi sconfitto. Anche altri Anunnaki tentano di rubare le pietre ME nel corso della battaglia per il potere e il controllo che combatterono tra loro, tuttora in corso. Zu (Sin) fu processato, ma il verdetto non è noto. È ovvio, tuttavia, che l'origine del termine "sin" (N.d.T.: peccato) nella Bibbia va ricondotta al tentativo di resistere alla volontà di "Dio", degli dei. La storia della battaglia tra Zu e Ninurta descrive l'uso di armi ad alta tecnologia e se qualcuno dubita che ciò fosse possibile migliaia di anni fa, ho paura che le prove dimostreranno il contrario. A Rajasthan, in India, della cenere radioattiva copre tre miglia quadrate, non lontano da Jodhpur. Questa è una zona ad alta incidenza di cancro e malattie del feto e fu isolata dal governo indiano quando i valori di radioattività salirono vertiginosamente. Fu portata alla luce un'antica città che, come suggeriscono le prove, fu distrutta da un'esplosione atomica in un periodo che va dagli 8.000 ai 12.000 anni fa. È stato calcolato che mezzo milione di persone potrebbero essere morte nell'esplosione che fu di proporzioni almeno pari a quelle che nel 1945 devastarono il Giappone. Alcuni antichi testi confermano questi moderni ritrovamenti. Il poema epico Mahabharata parla di: "Un singolo proiettile carico di tutta l'energia dell'universo... una colonna incandescente di fumo e fiamme splendente come 10.000 soli si alzò in tutto il suo splendore...fu un'arma sconosciuta, una saetta di ferro, un gigantesco messaggero di morte che ridusse in cenere un'intera stirpe". Si parla di cadaveri bruciati così malamente da non poter nemmeno essere identificati. I loro capelli e le loro unghie si staccarono, le ceramiche si ruppero "inspiegabilmente", e gli uccelli sbiancarono. Nel giro di ore le provviste alimentari si contaminarono. Ma cos'è, la descrizione di un'esplosione nucleare?

Questo e una lunga serie di altri testi, come il Ramayana, descrivono una guerra spaventosa tra i popoli indiani e gli abitanti di Atlantide. Essi combatterono nel cielo usando i veicoli volanti che chiamano Vimana, mentre la popolazione di Atlantide usò il loro "Vailixi". I testi indiani descrivono persino una loro battaglia sulla Luna e ciò confermerebbe le dichiarazioni di Arizona Wilder, una schiava dalla mente controllata che lavorò per i livelli superiori degli Illuminati. Costei sostiene che i rettiliani e i Nordici dai capelli biondi e dagli occhi azzurri combatterono sulla Luna e su Marte, oltre che sulla Terra. Tutto ciò accadeva durante l'Età dell'oro precedente ai cataclismi su Atlantide e Lemuria, e spiega il motivo per cui la grande e potente civiltà di Atlantide giunse al tramonto a causa di una guerra ad alta tecnologia e a eventi catastrofici. Ma quando gli Anunnaki ritornarono dopo quegli sconvolgimenti, mostrarono di non aver mutato mentalità e ci sono prove che dimostrano che si ebbero altri olocausti nucleari. Scoperte archeologiche della Valle dell'Indo mostrano che alcune città furono costruite in quella regione nel periodo che va dal 3500 al 3000 a.C. (quando l'impero sumero controllato dagli Anunnaki era ormai già ben consolidato) e furono distrutte nel 2000 circa a.C, in seguito ad eventi catastrofici. Inoltre, alcuni scheletri rinvenuti in queste zone rivelano un alto tasso di radioattività. Intorno a questo stesso periodo del 2000 a.C. ebbe fine l'impero sumero a causa di un "vento maligno", che ha tutta l'aria di una pioggia acida nucleare. Questo "vento" pose immediata fine alla civiltà sumera e a quella dei vicini Accadi. Testi noti come lamentazioni parlano di una "calamità" che colpì la Sumeria, di tipo "sconosciuto all'uomo, e mai visto prima". Ci fu un "vento maligno", una furiosa tempesta e un "calore cocente". Una sorta di nube oscurò il Sole durante il giorno e le stelle durante la notte.

I testi così continuano:

«Le persone, terrorizzate, respiravano a malapena; il vento maligno le braccò, non concedendo loro un giorno di più... le bocche si riempirono di sangue, le teste sguazzavano nel sangue... il volto impallidì, sferzato dal Vento Maligno».

«Rende deserte le città.
deserte le case;
deserte le stalle,
vuoti gli ovili...
fa scorrere nei fiumi sumeri
acqua che è amara;
e nei campi coltivati crescono le erbacce,
nei suoi pascoli le piante avvizziscono».


Persino gli dei dovettero evacuare queste terre, continuano i testi, e tutte le città sumere furono colpite allo stesso modo contemporaneamente. Come la devastazione nucleare della Valle dell'Indo corrisponde al periodo di questo nefasto "vento maligno" che soffiò in Sumeria, così corrisponde anche col momento che vide il violento declino delle bi bliche città di Sodoma e Gomorra. Secondo molte fonti, queste città si trovavano in quella che oggi è l'estremità meridionale del Mar Morto in Israele, dove ancora oggi si registrano livelli straordinariamente alti di radioattività. Questa zona si chiama "Mare di Lot", dal nome del personaggio biblico implicato nella storia di Sodoma e Gomorra, e per migliaia di anni essa è assurta a simbolo della morte. La storia della moglie di Lot narra che costei fu tramutata in un pilastro di sale nel momento in cui si voltò per guardare Sodoma e Gomorra mentre venivano distrutte, ma, tradotta letteralmente, l'espressione "pilastro di sale" significa anche "pilastro di vapore". Questa soluzione non solo appare più sensata di "sale", ma meglio si accorda con il quadro generale che sta qui emergendo. Le cronache della devastazione di Sodoma e Gomorra descrivono come "Dio" decise di distruggere queste città e avvertì i suoi amici di scappare. Che coincidenza, allora, che le tavolette sumere spieghino dettagliatamente che i capi Anunnaki (Dio = ancora una volta, gli dei), guidati da Enlil e da alcuni dei suoi figli, decisero di distruggere questi luoghi nel corso dell'ennesima guerra interna, questa volta contro il personaggio noto come Marduk, figlio del fratellastro di Enlil e grande rivale di Enki. Ancora oggi sono le fazioni di Enlil e Enki all'interno degli Anunnaki che dividono gli Illuminati, creando un conflitto permanente.

C'è un'enorme e innaturale cicatrice nel paesaggio della penisola del Sinai (Sin-ai), che copre un'area di 112 miglia quadrate. Pietre annerite (annerite solo in superficie) si possono trovare in una vasta area del Sinai orientale e per la storia e l'archeologia convenzionali, che giudicano impensabile l'idea dell'esistenza di antiche armi ad alta tecnologia, esse rimangono un "mistero". Tuttavia, le zone teatro di queste possibili esplosioni nucleari si trovano nella parte occidentale della Sumeria e nelle lamentazioni sumere ci viene riferito che il "vento maligno" che avvelenò l'acqua e l'atmosfera, e portò quella civiltà ad una fine immediata, si sollevò in un "baleno" e "spazzò l'occidente".
Si può risolvere ora il mistero dell'improvviso declino della civiltà sumera? Si può identificare il "vento maligno" con una pioggia acida? Intorno al 1450 a.C, la classica civiltà minoica (già sumera) venne distrutta a Creta da un altro improvviso disastro che gli archeologi e gli storici non sanno spiegarsi. Ancora una volta tutte le città furono distrutte contemporaneamente da un qualche olocausto "infuocato".

Tra tutti questi eventi straordinariamente violenti e la guerra intestina degli Anunnaki, l'impero sumero crollò. I suoi domini sparsi per il mondo cominciarono a governarsi da soli, almeno inizialmente, sulla base delle conoscenze, della struttura, delle credenze e dei miti appartenuti ai vecchi dominatori. Da allora gli Anunnaki rettiliani continuano la loro opera di manipolazione da dietro le quinte e attraverso le stirpi ibride, e stanno per sostituire il loro antico e scoperto impero globale (il Vecchio Ordine del Mondo) con un impero globale occulto (il loro Nuovo Ordine del Mondo). Sono loro la forza occulta che sta dietro l'introduzione della centralizzazione globale del potere che si sta affermando a macchia d'olio intorno a noi. Gli Anunnaki, almeno dopo l'ultimo cataclisma di Atlantide, cercarono di occultare la loro forma rettiliana, vivendo il più possibile nell'ombra.



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 17/09/2010, 15:06 
Carissimo TTE,


ti ringrazio per il post, anche e soprattutto perchè mi hai dato lo stimolo a ritornare in una discussione in cui dopo essere stato presente dall' inizio ero rimasto indietro.

Vista la mole di arretrati, ero piuttosto scoraggiato, ma ora credo che in poco tempo dovrei riuscire a recuperare le due o tre pagine mancanti.

A questo punto, ne approfitto per rispondere.


Credo che in questo caso specifico Icke abbia davvero colto nel segno: non perchè sia lui, ma semplicemente perchè le cose sono evidenti da sole.

Un' antica città nell' India distrutta 12.000 anni fa sita in una zona ricoperta per miglia da cenere radioattiva, e che porta essa stessa i segni di una esplosione termonucleare.

Gli antichi racconti locali che descrivono un ordigno di ferro, "carico di tutta la potenza dell' Universo" che solleva una colonna di fuoco brillante "più di diecimila soli" e che distrugge tutto, contaminando i cibi, l' acqua, provocando la caduta di capelli e unghie, tutti sintomi della radioattività.


E' una vicenda che già conoscevo e su cui ho espresso più volte il mio parere.


Gli antichi testi Vedici dell' India Antica narrano di una guerra di antica di migliaia di anni, combattute con gas letali, apparecchi volanti e simili.

Sulla loro autenticità nessuno dubita, si tratta dei testi sacri locali, risalenti a secoli fa se non addirittura al III millennio a.C.

Quello che ci raccontano è un frammento della nostra "Storia perduta", e su cui dovremmo investigare, noi uomini del presente secolo, con molta più serietà e apertura mentale.


Non ho altro da aggiungere a riguardo, se non che devo leggere le pagine su cui sono ancora in arretrato, prima di rispondere in merito agli sviluppi di questa interessantissima discussione, che è tra le non molte ad avere il potenziale, a mio modesto avviso, di entrare nella sezione "Il meglio del Forum".

Complimenti all' autore e a tutti i partecipanti.

Buona discussione e a presto,

Aztlan



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Per quanto possa essere buia la notte sulla Terra, il sole sorgerà quando è l' ora, e c' è sempre la luce delle stelle per illuminarci nel cammino.

Non spaventiamoci per quando le tenebre caleranno, perchè il momento più buio è sempre prima dell' alba.

Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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MessaggioInviato: 17/09/2010, 15:53 
Ho ripreso da dove avevo lasciato e ho dato una rapida panoramica.


Vedo che non mi sono perso molto, visto che si è divagato sulla vexata quaestio di dove (ri)collocare Atlantide - visto che chi ce ne ha trasmesso questo mito e senza cui non saremmo qui a discutere, ossia Platone, ci ha detto chiaramente dove stava e come era fatta: nell' Atlantico, sotto forma di una enorme estensione di terra circondata dalle montagne a nord e con una grande piana rettangolare a sud, in cui sorgeva la Capitale omonima.

Sono stati i moderni a inventarsi questa bufala del "mistero" assolutamente assente nella fonte originale, così da poter scrivere ciascuno il proprio libro in cui sposta Atlantide dove più gli pare e piace, possibilmente a casa propria. Per cui oggi per i Siciliani sarebbe stata in Sicilia e i giapponesi nel Pacifico.

Visto che siamo andati palesemente OT, direi come già suggerito di riprendere da dove eravamo rimasti.


Che la costruzione del complesso di Giza corrisponda ad un preciso intento da parte dei suoi _veri_ creatori di tramandare un messaggio a qualcuno, è per una delle ipotesi più consolidate stando alle corrispondeze archeoastronomiche, dagli allineamenti celesti del complesso che indicano date e periodi molto oltre le convenzionali teorie ortodosse, tutti dati che abbiamo ampiamente esposto e discusso nelle tante pagine di questo topic.

Quindi sono state costruite da Qualcuno che è venuto molto prima dell' inizio ufficiale della attuale civiltà - gli ultimi superstiti della civilizzazione precedente?

Il vero cuore dell' enigma è lo scopo del complesso, e qui, delle due l' una: o chi le ha costruite voleva indicare l' importanza di quelle particolari stelle, o l' importanza della data indicata da QUEL preciso allineamento stellare. O forse entrambe.


In ogni caso appare evidente come una possibile spiegazione della funzione del complesso di Giza sia quello di una sorta di segnatempo e/o segnaposto: nell' immobilità della pietra e nella sua resistenza all' azione del tempo hanno fissato il messaggio che volevano tramandare, una data o un periodo storico, come una gigantesca insegna o meridiana immutabile, un orologio di pietra fermato su un ora precisa della vita sulla Terra.

E forse anche un luogo.

Già perchè se sommiamo a questo gli altri allineamenti celesti dei complessi megalitici sparsi in tutto il mondo, noteremo che essi segnano tutti lo stesso periodo e in taluni casi indicano coordinate: è il caso di Stonehenge e di un complesso megalitico in Francia che entrambi indicano, con una linea retta, le isole Azzorre al centro esatto dell' Atlantico.

E guarda caso Stonehenge è a cerchi concentrici come la pianta della Capitale di Atlantide secondo la fedele descrizione di Platone.


Che siano tutti queste opere delle gigantesche testimonianze del vero passato remoto della nostra Terra?


Un "calendario di pietra" ma che riportano una data precisa segnata in rosso?

Una sorta di memorandum per le generazioni future, per la prossima civiltà, affinchè sappia della loro esistenza, da dove essi stessi provengono, e, forse, per metterli in guardia?

Forse che essi ci volevano ammonire di non commettere gli stessi errori che potrebbero essere stati la causa della loro distruzione?


Io credo di sì, e credo che se si studiassero i siti megalitici in un' ottica di raffronto globale, salterebbero fuori molte altre cose ancora.

Saluti,

Aztlan



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Per quanto possa essere buia la notte sulla Terra, il sole sorgerà quando è l' ora, e c' è sempre la luce delle stelle per illuminarci nel cammino.

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Cita:
Aztlan ha scritto:
è il caso di Stonehenge e di un complesso megalitico in Francia che entrambi indicano, con una linea retta, le isole Azzorre al centro esatto dell' Atlantico.


Mi mostri questa cosa?


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MessaggioInviato: 17/09/2010, 17:04 
caro Aztland,
Cita:
in cui sposta Atlantide dove più gli pare e piace, possibilmente a casa propria. Per cui oggi per i Siciliani sarebbe stata in Sicilia e i giapponesi nel Pacifico.



Potrebbe essere anche , oltre all'ipotesi di una civiltà "globale" quindi con resti ovunque sul globo, che si siano succedute "più civiltà"
sorte epoi decadute , o spazzate da cataclismi.
come da cartina nel link
http://www.never-world.com/contents/mys ... ifice.html

anche se è in giapponese, la cartina si vede e col "traduttore" qualcosa si capisce.
ciao
mauro



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Aztlan ha scritto:

E guarda caso Stonehenge è a cerchi concentrici come la pianta della Capitale di Atlantide secondo la fedele descrizione di Platone.

Che siano tutti queste opere delle gigantesche testimonianze del vero passato remoto della nostra Terra?

Un "calendario di pietra" ma che riportano una data precisa segnata in rosso?

Una sorta di memorandum per le generazioni future, per la prossima civiltà, affinchè sappia della loro esistenza, da dove essi stessi provengono, e, forse, per metterli in guardia?

Forse che essi ci volevano ammonire di non commettere gli stessi errori che potrebbero essere stati la causa della loro distruzione?

Io credo di sì, e credo che se si studiassero i siti megalitici in un' ottica di raffronto globale, salterebbero fuori molte altre cose ancora.


Stonehenge e simili strutture megalitiche .... Un sistema unico di
misurazione basato sul numero 7, invece di 10, 12, o 60.


Caro Aztlan...... ti ricorda qualcosa questo numero 7??

......... [;)]



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MessaggioInviato: 17/09/2010, 18:15 
Numero 7 sette

Il numero sette esprime la globalità, l’universalità, l’equilibrio perfetto e rappresenta un ciclo compiuto e dinamico. Considerato fin dall’antichità un simbolo magico e religioso della perfezione, perché era legato al compiersi del ciclo lunare. Gli antichi riconobbero nel sette il valore identico della monade in quanto increato, poiché non prodotto di alcun numero contenuto tra 1 e 10. Presso i babilonesi erano ritenuti festivi, e consacrati al culto, i giorni di ogni mese multipli di sette. Tale numero fu considerato simbolo di santità dai Pitagorici. I Greci lo chiamarono venerabile, Platone anima mundi. Presso gli Egizi simboleggiava la vita. Il numero sette rappresenta il perfezionamento della natura umana allorché essa congiunge in sé il ternario divino con il quaternario terrestre. Essendo formato dall’unione della triade con la tetrade, esso indica la pienezza di quanto è perfetto, partecipando alla duplice natura fisica e spirituale, umana e divina. É il centro invisibile, spirito ed anima di ogni cosa. Il Sette è il numero della piramide in quanto formata dal triangolo(3) su quadrato(4). Quindi il sette è l’espressione privilegiata della mediazione tra umano e divino.

http://www.mitiemisteri.it/esoterismo/numeri/sette.html


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MessaggioInviato: 17/09/2010, 18:27 
Non la conoscevo sta cosa del 7... Molto interessante...


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