Polemiche su Gelmini, Bianchi e De Rica: si riunisce il consiglio provinciale
L'arrivo del ministro Mariastella Gelmini a Piacenza e il mancato coinvolgimento della Provincia, la sanità e la difesa della piacentità, passando per la cessione del marchio De Rica. Sono queste le polemiche di maniera che hanno innescato la seduta di consiglio provinciale che ha segnato la ripresa dei lavori in corso Garibaldi dopo l'estate. Ad aprire la discussione, in sede di comunicazione, è il consigliere Pd Pierluigi Caminati. "Vista la difficile situazione della scuola piacentina, perchè la Provincia non cercato di organizzare un incontro istituzionale con il ministro Mariastella Gelmini, ospite nei giorni scorsi a Piacenza?" ha chiesto il consigliere. "Ho appreso del suo arrivo a Piacenza dalla stampa" è stata la laconica risposta dell'assessore all'istruzione Andrea Paparo. Antonino Coppolino (Pdl) da parte sua precisa che la venuta del ministro non aveva i crismi dell'ufficialità, ma è stata invita a partecipare ad un convegno il cui tema non era quello della sua scuola. Per il capogruppo Pd Marco Bergonzi è stato "disdicevole" che il ministro non abbia potuto prendere parte ad un incontro istituzionale in Prefettura, mentre Filippo Bertolini (Pdl) ha fatto notare che esistono altre sedi, ad esempio la conferenza Stato - Regioni, in cui far valere le esigenze di organico dei territori locali.
Arrivano anche echi delle polemiche estive sulla sanità: Danila Pedretti (Lega) parla del malcontento di 50 medici specialisti per il trasferimento nella sede Ausl di Baia del Re, mentre Massimiliano Dosi, capogruppo del Carroccio, riprende la questione della piacentinità del (nuovo?) direttore generale dell'azienda sanitaria locale, rispondendo alle obiezioni sollevate, nei giorni scorsi, dal segretario della Cgil, Paolo Lanna. "Avete idea di quanti piacentini ricoprono, in altre regioni, incarichi di responsabilità? - sostiene Gianluigi Boiardi (Nuovo Ulivo) -. Mi sembra comunque strano che la Provincia non sia al corrente di molte cose, come la vendita del marchio De Rica".
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http://www.piacenzasera.it/portfolio/pe ... ategoria=7Conserve Italia cede De Rica a Singapore: sconfitta del made in Italy?
Piacenza - Conserve Italia ha firmato un accordo con il quinto gruppo alimentare mondiale multinazionale, la Olam International di Singapore che utilizzerà il marchio De Rica solo per il mercato africano. Un operazione che ha l'obiettivo di favorire l'esportazione dei prodotti italiani. Per Luigi Bisi, presidente di Coldiretti, è invece un' altra sconfitta del made in Italy. Preoccupazione è stata espressa anche dalla Flai-Cgil.
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http://www.piacenza24.eu/index.php?n=25474De Rica svenduta. Il Pd: "Che ruolo ha giocato la Provincia?"
Piacenza - Il marchio De Rica ceduto alla Olam International di Singapore dalla Conserve Italia. Se i sindacati ed il presidnete di Coldiretti, Luigi Bisi, si dicono preoccupati per la "svendita" di un marchio made in Italy, anche il Partito democratico si interroga su questa operazione finanziaria e si domanda che ruolo abbia giocato la Provincia di Piacenza.
Ecco il comunicato arrivato da viale Risorgimento.
"Il marchio De Rica lascia l'Italia e così un altro pezzo dell'industria agroalimentare piacentina scompare, segnando una pesante sconfitta per il nostro territorio. La notizia che il gruppo Conserve Italia ha firmato un accordo con la multinazionale Olam International di Singapore, quinto gruppo alimentare mondiale, che prevede la cessione e l'utilizzo del marchio De Rica per il solo continente africano, desta infatti parecchio stupore.
La notizia arriva dopo che per anni sono giunte rassicurazioni in proposito, ma soprattutto dopo che il sistema piacentino aveva dimostrato di essere in grado di vincere la sfida, affidando negli anni scorsi ad Emiliana Conserve il ramo d'azienda per permettere il proseguimento della produzione, consentendo al contempo di salvaguardare l'occupazione sul territorio.
Ora che Conserve Italia, proprietaria del marchio De Rica, ha deciso di vendere all'estero questo importante simbolo di qualità del pomodoro piacentino, come Partito Democratico non possiamo che associarci alle parole del presidente di Coldiretti, Luigi Bisi, che ha definito questa operazione "uno scempio", aggiungendo poi che questa situazione è "un esempio di come non si faccia nulla per valorizzare il lavoro degli agricoltori italiani".
A questo punto, sarebbe importante capire qual è il ruolo giocato dalla Provincia di Piacenza in questa operazione, e cosa abbia da dire in proposito, visto che la passata amministrazione aveva salvato la produzione e di conseguenza aveva posto le condizioni per un ulteriore sviluppo dello stesso marchio".
E anche l'assessore provinciale all'Agricoltura, Filippo Pozzi, ha risposto al comunicato del Pd. Secondo l'esponente di via Garibaldi, la Provincia non può intromettersi in operazioni industriali anche se "c'è rammarico" per aver venduto all'estero un marchio molto legato al territorio.
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http://www.piacenza24.eu/index.php?n=25485