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29/09/2010, 01:47

Napolitano: rimuovere quei simboli politici dalla scuola di Adro
Lettera a genitori: il Quirinale segue la vicenda della clamorosa esibizione

28 settembre, 20:55

Immagine

ADRO (BRESCIA) - ''Il capo dello Stato ha apprezzato il passo compiuto dal ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini, invitando il sindaco di Adro a rimuovere quelle esibizioni'': cosi' scrive il segretario generale della presidenza della Repubblica ai genitori di Adro che in una lettera avevano espresso la loro preoccupazione per la presenza del simbolo del sole delle alpi nel polo scolastico. Napolitano - si legge ancora nella missiva - ''ha ribadito la sua convinzione che nessun simbolo identificabile con una parte politica possa sostituire in sede pubblica, quelli della nazione e dello Stato, ne' questi possono essere oggetto di provocazione e sfide''. Per rassicurare i genitori firmatari dell'appello, il segretario generale della presidenza della Repubblica sottolinea anche che ''il presidente della Repubblica ha seguito - assumendo i necessari elementi di informazione - e segue con attenzione la vicenda della clamorosa esibizione del simbolo del 'sole delle alpi' nel nuovo polo scolastico di Adro''.

29/09/2010, 21:53

Thethirdeye ha scritto:


Napolitano: rimuovere quei simboli politici dalla scuola di Adro
Lettera a genitori: il Quirinale segue la vicenda della clamorosa esibizione

28 settembre, 20:55




[color=blue]Scuola di Adro, la precisazione di Napolitano
"Ho solo preso atto della lettera del ministro"

"Mai fatto alcun intervento su Adro". Lo ha detto Giorgio Napolitano entrando questa mattina nella Casa d'Italia dell'Università internazionale di Parigi. [/color]
[:o)]


29/09/2010, 21:55

Esattamente quello che c'è scritto nell'articolo postato da TTE [:D]

30/09/2010, 10:34

Milano, una madre denuncia: “A scuola porto in bagno mio figlio disabile”
di Teresa Scherillo


Una lettera di una mamma, al direttore del Corriere della Sera, mostra in tutta la sua drammaticità l’inizio dell’anno scolastico per tutti i ragazzi diversamente abili.

“Caro direttore, sono la mamma di un ragazzo disabile che frequenta la seconda superiore all’Itsos“, apre così la lettera-denuncia di una madre milanese sulle difficoltà incontrate dal proprio figlio disabile nel frequentare la scuola.

TUTTI IMPEGNATI - All’ “Albe Steiner” di Milano, se sei un ragazzo affetto da tetraparesi nessuno è disponibile a portarti in bagno, perché tutti, come spiega la signora, sono impegnati in altre mansioni ed e per questo motivo che la donna non può lasciare l’istituto. Voi lascereste a scuola vostro figlio, sapendo che non ha la possibilità di andare in bagno?

RIMBORSI SIMBOLICI - “Come si è arrivati a questo punto? – chiede la donna – queste le risposte che ho ricevuto: il preside ha fatto domanda al Comune e al provveditorato dovcumentando tutte le spese sostenute l’anno scorso, ma il rimborso che ha ricevuto è stato poco più che simbolico. In provveditorato mi hanno detto che ‘i ragazzi crescendo devono diventare sempre più autonomi e che in ogni caso mancano le risorse’. Non mi resta, così mi hanno detto, che fare ricorso al Tar…Ringrazio per il consiglio, ma intanto?…“

I PALADINI DELLA FAMIGLIA - L’amara considerazione finale non lascia spazio per altro. Tutte le altre scuole interpellate le avevano risposto di non essere in grado di accogliere un ragazzo disabile e le consigliavano di rivolgersi altrove. L’Albe Steiner, pur non essendo, come istituto, in grado di sostenerne la sua presenza in una classe non l’ha fatto, sbagliando. Ma questo ragazzo ha o non ha il diritto, come tutti i suoi coetanei di ricevere un’istruzione senza essere marchiato dall’infamia della diversità? La famiglia di un disabile, oggi, è costretta a lasciare mansioni e lavoro perché non c’è nessuno che può prendersi cura di chi è affetto da tetraparesi e non può da solo compiere nemmeno le sue funzioni fisiologiche? E dove sono i paladini degli aiuti alle famiglie che si stracciano le vesti ad ogni elezione? Tutte domande, queste, che resteranno senza risposta, come probabilmente succederà anche alla mamma milanese.

http://www.giornalettismo.com/archives/ ... -a-scuola/

01/10/2010, 10:27

Il Tar del Lazio conferma: la riduzione dell’orario negli istituti tecnici è illegittima


Ora gli istituti rischiano di dover rivoluzionare gli orari settimanali dalla seconda classe in poi, ripristinare i vecchi orari, rifare le cattedre e richiamare gli insegnanti che in seguito alla riforma Gelmini erano stati dichiarati in sovrannumero
Per la riforma Gelmini un colpo basso dal Consiglio di Stato: l’ordinanza del Tar del Lazio che aveva accolto un ricorso dello Snals contro la riduzione dell’orario scolastico nelle classi intermedie di istituti tecnici e professionali è stata confermata. Ora, ad anno scolastico avviato ormai in tutta Italia, le scuole rischiano di dover rivoluzionare tutti gli orari settimanali dalla seconda classe in poi, ripristinare i vecchi orari, rifare le cattedre e richiamare gli insegnanti che in seguito alla riforma erano stati dichiarati in sovrannumero.



Insomma per l’istruzione tecnica e professionale (in pratica la metà delle scuole superiori) si va verso un caos mai visto. Si paga in tal modo la fretta del ministro che, in risposta alle sollecitazioni di Tremonti che chiedeva alla scuola più sacrifici di quelli previsti dalla riforma, aveva anticipato i tagli di orari previsti per quest’anno solo alle prime classi anche alle classi successive. Lo Snals aveva impugnato il provvedimento perché privo, come vuole la legge, del parere necessario anche se non vincolante del Cnpi (Consiglio nazionale della pubblica istruzione). Il Tar del Lazio all’inizio di agosto aveva accolto il ricorso. Alla fine dello stesso mese si era pronunciato anche il Cnpi che a sua volta aveva bocciato l’allargamento della riforma.

La Gelmini però non aveva tenuto in considerazione queste valutazioni e aveva continuato imperterrita per la sua strada forse sperando che il consiglio di Stato a cui il ministero aveva fatto ricorso le avrebbe dato ragione. Se non altro per evitare che ad anno iniziato fosse costretta a sconvolgere l’attività della metà delle scuole superiori. Il ricorso ministeriale ora è stato respinto. Quali sono le conseguenze? Si calcola che dovranno essere ripristinate almeno 10 mila cattedre. Un’impresa titanica, perché comporta di far tornare nelle scuole che erano stati costretti ad abbandonare appunto 10 mila insegnanti e rimetterli in attività. E per gli studenti dalla seconda classe riprendere gli orari delle lezioni che valevano fino allo scorso anno scolastico. “Con questa ordinanza – si legge in un comunicato dello Snals – il Consiglio di Stato ha preso atto del parere del Consiglio nazionale della pubblica istruzione e ha ritenuto che l’amministrazione non possa “esimersi dal rideterminarsi sulla definizione dell’orario complessivo annuale delle lezioni delle seconde, terze e quarte classi degli istituti tecnici e delle seconde e terze classi degli istituti professionali”.

Il segretario generale dello Snals Marco Paolo Nigi ha espresso soddisfazione per la pronuncia del Consiglio di Stato, soprattutto per l’equilibrio dimostrato dai giudici di Palazzo Spada che hanno coniugato la necessità di mantenere nell’alveo della legittimità l’azione amministrativa con gli interessi di tutti i componenti della scuola a salvaguardia della qualità dell’offerta formativa”. Conseguenza certa: ora istituti tecnici e professionali sono nel panico. E non se la vedrà bene nemmeno la stessa Gelmini che, dopo l’intervento del Consiglio di Stato, sarà costretta a ridurre il gettito di risparmi forniti dalla scuola di alcuni milioni di euro.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/09 ... ima/66463/

01/10/2010, 10:54

Università: dimissioni collettive per i vertici di Ingegneria

Denunciano la ''situazione di grave disagio in cui versa l'Ateneo'' e minacciano le dimissioni collettive.
Il testo integrale della lettera:



Università

Firenze, 22 settembre 2010 - Denunciano la ''situazione di grave disagio in cui versa l'Università'' e minacciano le dimissioni collettive. La lettera, che riportiamo integralmente di seguito, arriva dai 'vertici' di Ingegneria. Ecco il testo



Il Preside della Facoltà di Ingegneria,
i Direttori dei Dipartimenti dell'area dell'Ingegneria,
i Presidenti dei Consigli di Corso di Laurea della Facoltà di Ingegneria,


Pienamente convinti della necessità di una profonda riforma del Sistema Universitario, basata su una reale meritocrazia e su una seria ed efficace attività di valutazione, denunciano la situazione di grave disagio in cui si trova l’Università a seguito della drastica riduzione del finanziamento pubblico degli Atenei, delle recenti manovre finanziarie e di alcune
drastiche iniziative legislative in materia di Università contenute nel Disegno di Legge 1905, assunte senza un'adeguata consultazione degli organismi rappresentativi del personale universitario. Dichiarano l'intenzione di presentare collettivamente le proprie dimissioni, come forma di protesta verso le politiche governative nei confronti dell'Università, se non ci saranno significativi cambiamenti nel finanziamento del Sistema Pubblico Universitario e nel disegno di legge 1905

.
Il Preside della Facoltà di Ingegneria,
Prof. Stefano Manetti
Il Direttore del Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni
Prof. Guido Biffi Gentili
Il Direttore del Dipartimento di Energetica “Sergio Stecco”
Prof. Paolo Toni
Il Direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale
Prof. Fausto Sacerdote
Il Direttore del Dipartimento di Matematica Applicata “G. Sansone”
Prof. Giovanni Frosali
Il Direttore del Dipartimento di Meccanica e Tecnologie Industriali
Prof.ssa Monica Carfagni
Il Vice Direttore del Dipartimento di Sistemi e Informatica
Prof. Paolo Nesi
Il Presidente del Consiglio di Corso di Laurea in Ingegneria Civile
Prof. Giovanni Vannucchi
Il Presidente del Consiglio di Corso di Laurea in Ingegneria Elettronica e delle Telecomunicazioni
Prof. Marcantonio Catelani
Il Presidente del Consiglio di Corso di Laurea in Ingegneria Informatica
Prof. Alessandro Fantechi
Il Presidente del Consiglio di Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica
Prof. Renzo Capitani
Il Presidente del Consiglio di Corso di Laurea in Ingegneria dell'Ambiente, le Risorse e il Territorio
Prof. Giampaolo Manfrida
Il Presidente del Consiglio di Corso di Laurea in Ingegneria Edile
Prof. Paolo Spinelli

01/10/2010, 12:00

Blissenobiarella ha scritto:

Università: dimissioni collettive per i vertici di Ingegneria

Denunciano la ''situazione di grave disagio in cui versa l'Ateneo'' e minacciano le dimissioni collettive.
Il testo integrale della lettera:



Università

Firenze, 22 settembre 2010 - Denunciano la ''situazione di grave disagio in cui versa l'Università'' e minacciano le dimissioni collettive. La lettera, che riportiamo integralmente di seguito, arriva dai 'vertici' di Ingegneria. Ecco il testo



Il Preside della Facoltà di Ingegneria,
i Direttori dei Dipartimenti dell'area dell'Ingegneria,
i Presidenti dei Consigli di Corso di Laurea della Facoltà di Ingegneria,


Pienamente convinti della necessità di una profonda riforma del Sistema Universitario, basata su una reale meritocrazia e su una seria ed efficace attività di valutazione, denunciano la situazione di grave disagio in cui si trova l’Università a seguito della drastica riduzione del finanziamento pubblico degli Atenei, delle recenti manovre finanziarie e di alcune
drastiche iniziative legislative in materia di Università contenute nel Disegno di Legge 1905, assunte senza un'adeguata consultazione degli organismi rappresentativi del personale universitario. Dichiarano l'intenzione di presentare collettivamente le proprie dimissioni, come forma di protesta verso le politiche governative nei confronti dell'Università, se non ci saranno significativi cambiamenti nel finanziamento del Sistema Pubblico Universitario e nel disegno di legge 1905

.
Il Preside della Facoltà di Ingegneria,
Prof. Stefano Manetti
Il Direttore del Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni
Prof. Guido Biffi Gentili
Il Direttore del Dipartimento di Energetica “Sergio Stecco”
Prof. Paolo Toni
Il Direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale
Prof. Fausto Sacerdote
Il Direttore del Dipartimento di Matematica Applicata “G. Sansone”
Prof. Giovanni Frosali
Il Direttore del Dipartimento di Meccanica e Tecnologie Industriali
Prof.ssa Monica Carfagni
Il Vice Direttore del Dipartimento di Sistemi e Informatica
Prof. Paolo Nesi
Il Presidente del Consiglio di Corso di Laurea in Ingegneria Civile
Prof. Giovanni Vannucchi
Il Presidente del Consiglio di Corso di Laurea in Ingegneria Elettronica e delle Telecomunicazioni
Prof. Marcantonio Catelani
Il Presidente del Consiglio di Corso di Laurea in Ingegneria Informatica
Prof. Alessandro Fantechi
Il Presidente del Consiglio di Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica
Prof. Renzo Capitani
Il Presidente del Consiglio di Corso di Laurea in Ingegneria dell'Ambiente, le Risorse e il Territorio
Prof. Giampaolo Manfrida
Il Presidente del Consiglio di Corso di Laurea in Ingegneria Edile
Prof. Paolo Spinelli


Presidenti e direttori si dimettono?..bene ....un po' di job rotation non fa male...largo ai giovani
[;)]

01/10/2010, 12:07

rmnd, la scuola non è proprio il tuo forte vero [:p]?

01/10/2010, 12:14

Blissenobiarella ha scritto:

rmnd, la scuola non è proprio il tuo forte vero [:p]?


è da tempo che non vado a scuola e anche l'Università è un ricordo lontano.

Ricordo, nonostante la mia fosse una facoltà scientifica, certi professori che entravano in aula con l'Unità sotto il braccio.
[;)]

Certi baroni hanno compromesso la scuola e l'università non meno di certi politici.

01/10/2010, 12:17

Hai perfettamente ragione.
Ma in mezzo ala marcio c'è anche del buono, non si può colpire alla cieca.

01/10/2010, 12:20

rmnd ha scritto:

Certi baroni hanno compromesso la scuola e l'università
non meno di certi politici.



Naturalmente ti riferisci ai "baroni" di tutte le estrazioni, vero?
E non solo a quelli che "andavano in giro con l'Unità sotto braccio"

Dimmi di sì.... [8]

E poi scusami..... in merito alla tua frase : "nonostante la mia fosse una facoltà scientifica".....
cosa intendi dire? Che ci sono per caso facoltà di destra e facoltà di sinistra? [8)]

Dimmi che ho capito male.... dai [:)]

01/10/2010, 12:44

Thethirdeye ha scritto:

rmnd ha scritto:

Certi baroni hanno compromesso la scuola e l'università
non meno di certi politici.



Naturalmente ti riferisci ai "baroni" di tutte le estrazioni, vero?
E non solo a quelli che "andavano in giro con l'Unità sotto braccio"

Dimmi di sì.... [8]

E poi scusami..... in merito alla tua frase : "nonostante la mia fosse una facoltà scientifica".....
cosa intendi dire? Che ci sono per caso facoltà di destra e facoltà di sinistra? [8)]

Dimmi che ho capito male.... dai [:)]


Intendevo dire che normalmente in una facoltà scientifica, c'è meno tempo per fare propaganda politica. Si fa qualcosa di più serio.

In certe facoltà come lettere e filosofia o scienze politiche, ... il tempo per cazzeggiare e filosofeggiare sempre da quella parte lo si trova più facilmente.

Si, si baroni di ogni risma. Ma caso strano, non ho mai visto un barone con il secolo d'Italia sotto il braccio.

Magari si vergognavano:-)

Mentre fare il dandy comunista era trendy..

02/10/2010, 18:37

Ingegneria, l'appello di Manetti "Presidi dimettetevi insieme a me"


"E' un gesto estremo ma il prossimo anno non potrò pagare gli stipendi". "L´ateneo verso un deficit di 56 milioni"

LAURA MONTANARI


"Ecco qua, io sono pronto a lasciare e con me i capi dipartimento e i presidenti dei corsi di laurea di questa facoltà. Cosa potremmo fare davanti a un taglio del 20 per cento delle risorse alle università se non alzarci e dire: a queste condizioni andate pure avanti voi". Stefano Manetti è il preside di Ingegneria all'università di Firenze, prima facoltà a minacciare dimissioni in massa dei professori se non cambierà la politica universitaria del governo.

Professore le dimissioni sono un gesto estremo.
"La situazione è gravissima. I tagli sono così ingenti che nel 2011 non potremmo nemmeno pagare gli stipendi del personale. Se restano quelle riduzioni delle risorse, l'ateneo fiorentino si avvia verso un bilancio previsionale del 2011 con un disavanzo di 56 milioni di euro: cosa può programmare una università in queste condizioni finanziarie?

"Con le vostre dimissioni pensate di smuovere il governo?
"Se non restano un gesto isolato, ma se altre facoltà e altri ateneo faranno la stessa cosa qualcuno dal governo ci dovrà per forza ascoltare".

Ingegneria ha già fatto slittare a ottobre l'inizio delle lezioni.
"In Italia ci sono 2.600 ricercatori che da anni sono di fatto la terza fascia della docenza. Prevedere per loro in una riforma soltanto un ruolo ad esaurimento è un'ingiustizia. Oltretutto sono diversi i corsi che verrebbero a mancare anche all'ultimo momento. Noi cominceremo le lezioni l'11 ottobre e faremo lì per lì i conti sugli insegnamenti che restano scoperti".

LEGGI Caos a Ingegneria (http://firenze.repubblica.it/cronaca/20 ... o-7568679/)

Ieri alla facoltà di Ingegneria c'è stata una assemblea con la partecipazione di tutte le componenti. Intanto alcuni docenti della facoltà di Architettura hanno organizzato per il 4 ottobre una giornata di mobilitazione in piazza Annigoni (zona Sant'Ambrogio) dalle ore 10 in poi "in difesa dell'università pubblica". In assemblea alla Sapienza di Fisica due giorni fa anche gli studenti pisani: "Riteniamo indispensabile - scrivono in un documento - che la mobilitazione in corso, partita dai ricercatori, si allarghi all'intero mondo universitario. Ci appelliamo a tutti gli studenti, affinché nei prossimi giorni si creino grandi assemblee in tutte le facoltà, per discutere la gravità della situazione attuale e per costruire un percorso di mobilitazione comune per le prossime settimane e per i prossimi mesi".La riforma dell'università preparata dal ministro Gelmini, il famoso Ddl, già passato in Senato, andrà in aula alla Camera il prossimo 14 ottobre, slittando più in là rispetto al calendario previsto inizialmente: "E' un bel giorno per l'università - ha detto l'onorevole Marco Meloni del Pd - I goffi tentativi del ministro di approvare la riforma dell'università con un blitz sono falliti... ". #65279;

Fonte: http://firenze.repubblica.it/cronaca/20 ... i-7605284/

02/10/2010, 18:46

Polizia carica corteo studenti, feriti

1 ottobre 2010


L’autunno caldo della scuola è già iniziato. Da giorni, oramai, si segnalano cortei di protesta contro le misure del Ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini e contro il Governo Berlusconi. Questa mattina, a Torino, erano in migliaia a manifestare il proprio dissenso. Secondo la Questura ben 5 mila, molti di più secondo i dati degli organizzatori. Il corteo autorizzato, partito da Piazza Albarello e diretto a Piazza Vittorio Veneto, è stato caricato all’altezza di Via Po.

Secondo il primo bilancio, alcuni studenti sarebbero rimasti feriti e, almeno uno, è stato ricoverato all’ospedale Mauriziano del capoluogo piemontese: non è in condizioni gravi. Feriti anche tre poliziotti.

Secondo la ricostruzione delle Forze dell’Ordine, la carica sarebbe seguita al lancio di posacenere e bottiglie da parte dei manifestanti, contro i poliziotti. Diversa, invece, la versione fornita dagli organizzatori e dagli stessi studenti manifestanti secondo i quali, la carica della polizia sarebbe iniziata dopo il lancio “innocuo” di palline di carta. Alcuni testimoni parlano di cariche ingiustificate, di minacce a chi riprendeva gli “scontri”, di “episodi di violenza gratuita” nei confronti di manifestanti “inermi” finiti a terra.
Il quotidiano online “Nuova società”, diretto da Diego Novelli, ha raccolto, lungo il corteo, le prime testimonianze.
«Ho sentito alcuni poliziotti dire che avrebbero fermato il corteo in via Po, impedendo di proseguire fin dove concordato – racconta una madre che partecipava alla manifestazione insieme al figlio. Durante la carica un agente di polizia, visto che avevo la telecamera in mano, mi ha minacciato: “Ti spacco il culo se continui a filmare”».

Mentre un compagno di uno degli studenti feriti accusa le Forze dell’Ordine :«La polizia ci ha impedito di entrare in piazza Vittorio e noi volevamo solo concludere il corteo all’università di Palazzo Nuovo. Ma la polizia ha iniziato a caricare a più riprese. Dei ragazzi sono finiti a terra, accerchiati da cinque o sei poliziotti che continuavano a picchiarli. Alcuni hanno contusioni su tutto il corpo». La versione degli studenti è confermata, di fatto, anche da alcuni docenti presenti alla manifestazione. Un professore ha fornito al quotidiano online una ricostruzione dettagliata: «Arrivati in via Po la polizia in cordone ha impedito ai manifestanti di proseguire. I ragazzi hanno iniziato a lanciare dei fogli di giornale per chiedere di poter proseguire lungo il percorso autorizzato dalla Questura. Trovo tutto questo incredibile. I miei allievi e i loro compagni non stanno facendo nulla di male».

Dopo le violenze di Padova e Milano, quindi, la tensione, purtroppo, non sembra calare. Il mondo della scuola in “rivolta” si è dato già appuntamento al prossimo venerrdì 8 ottobre per lo sciopero generale contro le misure della Gelmini e del Governo.

Fonte: Nuova Società

http://giornaleitaliano.info/polizia-ca ... eriti-3566

02/10/2010, 21:13

Ma vi rendete conto che bisogna fare le collette tra i genitori?

Nel mio ex istituto superiore (che tra l'altro non ha mai ricevuto i fondi per costruire una palestra come legge vuole) ormai non si può più stampare. Non ci son soldi per la carta.. né per i supplenti.
Nelle ore di buca i ragazzi si "autovigilano". Fortuna che non vi sia una mensa.. [:p]

Ieri ho sentito sul TG di Mentana che in una scuola di Bergamo i genitori han raccolto 5000€ tentando di raggiungere la quota necessaria per mantenere aperti i laboratori di informatica/lingue (mancano comunque un paio di migliaia di euro).
Bah.. [8]
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