Polizia carica corteo studenti, feriti1 ottobre 2010
L’autunno caldo della scuola è già iniziato. Da giorni, oramai, si segnalano cortei di protesta contro le misure del Ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini e contro il Governo Berlusconi. Questa mattina, a Torino, erano in migliaia a manifestare il proprio dissenso. Secondo la Questura ben 5 mila, molti di più secondo i dati degli organizzatori. Il corteo autorizzato, partito da Piazza Albarello e diretto a Piazza Vittorio Veneto, è stato caricato all’altezza di Via Po.
Secondo il primo bilancio, alcuni studenti sarebbero rimasti feriti e, almeno uno, è stato ricoverato all’ospedale Mauriziano del capoluogo piemontese: non è in condizioni gravi. Feriti anche tre poliziotti.
Secondo la ricostruzione delle Forze dell’Ordine, la carica sarebbe seguita al lancio di posacenere e bottiglie da parte dei manifestanti, contro i poliziotti. Diversa, invece, la versione fornita dagli organizzatori e dagli stessi studenti manifestanti secondo i quali, la carica della polizia sarebbe iniziata dopo il lancio “innocuo” di palline di carta. Alcuni testimoni parlano di cariche ingiustificate, di minacce a chi riprendeva gli “scontri”, di “episodi di violenza gratuita” nei confronti di manifestanti “inermi” finiti a terra.
Il quotidiano online “Nuova società”, diretto da Diego Novelli, ha raccolto, lungo il corteo, le prime testimonianze.
«Ho sentito alcuni poliziotti dire che avrebbero fermato il corteo in via Po, impedendo di proseguire fin dove concordato – racconta una madre che partecipava alla manifestazione insieme al figlio. Durante la carica un agente di polizia, visto che avevo la telecamera in mano, mi ha minacciato: “Ti spacco il culo se continui a filmare”».
Mentre un compagno di uno degli studenti feriti accusa le Forze dell’Ordine :«La polizia ci ha impedito di entrare in piazza Vittorio e noi volevamo solo concludere il corteo all’università di Palazzo Nuovo. Ma la polizia ha iniziato a caricare a più riprese. Dei ragazzi sono finiti a terra, accerchiati da cinque o sei poliziotti che continuavano a picchiarli. Alcuni hanno contusioni su tutto il corpo». La versione degli studenti è confermata, di fatto, anche da alcuni docenti presenti alla manifestazione. Un professore ha fornito al quotidiano online una ricostruzione dettagliata: «Arrivati in via Po la polizia in cordone ha impedito ai manifestanti di proseguire. I ragazzi hanno iniziato a lanciare dei fogli di giornale per chiedere di poter proseguire lungo il percorso autorizzato dalla Questura. Trovo tutto questo incredibile. I miei allievi e i loro compagni non stanno facendo nulla di male».
Dopo le violenze di Padova e Milano, quindi, la tensione, purtroppo, non sembra calare. Il mondo della scuola in “rivolta” si è dato già appuntamento al prossimo venerrdì 8 ottobre per lo sciopero generale contro le misure della Gelmini e del Governo.
Fonte: Nuova Società
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