01/10/2010, 00:46
Lawliet ha scritto:Blissenobiarella ha scritto:
A quanto pare, anche se inizialmente pensava che il contatto si fosse limitato all'episodio ricordato, accettando di sottoporsi ad un'ipnosi ha scoperto che c'è dell'altro...
Premetto di non voler presumere nulla, ma a me qualche dubbio verrebbe se una esperienza di contatto diretto del genere (di cui non avevo alcuna idea) venga fuori solo da una ipnosi.
01/10/2010, 11:47
01/10/2010, 11:49
01/10/2010, 12:05
Near ha scritto:
I problemi dell'ipnosi sono il metodo e l'ipnotizzatore...
Se l'ipnotizzatore magari vuole che venga fuori un alieno, te lo fa venire fuori di sicuro. E anche se invece non lo fa, ma sbaglia metodo, potrebbe uscire qualcosa di ciò che invence non è.
Ad esempio io se dovessi farmi ipnotizzare per un motivo ufologico...non saprei proprio da chi farlo fare. Dovrebbe essere una persona di cui mi fido cecamente, e che allo stesso tempo non sappia niente di ufologia. In questa maniera sarei sicuro che quello che viene fuori non mi è stato "inculcato" coscientemente o inconsciamente.
01/10/2010, 13:12
01/10/2010, 13:34
Blissenobiarella ha scritto:
Near, non funziona assolutamente così. Non c'è verso che sotto ipnosi tu possa dire una cosa che non pensi sia vera o che qualcuno possa inculcarti qualcosa dall'esterno.
Thethirdeye ha scritto:
Io continuerò a domandarmi sempre la stessa medesima cosa: quando cominceremo a considerare l'ipnosi come una cosa seria? E ancora... cosa impedisce ad un essere umano di effettuare una "ricerca" a livello interiore o di guardare dentro se stesso con la stessa curiosità e determinazione che si adopera quando si cercano le verità che sono fuori da noi?
Thethirdeye ha scritto:
Caro Law.... forse dovresti provare questo genere di esperienza per prendere coscienza del fatto che una parte del nostro intimo, una parte della nostra consapevolezza e - soprattutto - ciò che accettiamo o non accettiamo del nostro vissuto, senza l'ipnosi, rischierebbe o potrebbe comunque non emergere affatto.
01/10/2010, 14:11
Lawliet ha scritto:
Negli anni '90 in America un padre di famiglia fu accusato e condannato per stupro delle due figlie. Dopo qualche anno si scoprì che la testimonianza delle figlie fu indotta mediante seduta di ipnosi da alcuni medici che (registrazioni alla mano) avevano forzato le ragazze a creare un falso ricordo. L'episodio fu favoreggiato dal fatto che ore prima le forze dell'ordine avevano tempestato di domande le ragazze in stato di shock (era stato lo zio e non il padre, se ricordo bene).
E' per questo che dopo vari tentativi falliti Freud decise di abbandonarla e di affidarsi con più efficacia a ciò che poi venne chiamata "libera associazione di idee".
01/10/2010, 14:42
01/10/2010, 14:58
Thethirdeye ha scritto:
Sì ma tu, così facendo, "butti l'acqua sporca con tutto il bambino....". Non possiamo demonizzare una pratica che comunque è in continua evoluzione per via di casi che sono da ricondurre ad una conclamata "manipolazione". La stessa psicanalisi di oggi, ha prodotto dei MOSTRI e generato migliaia e migliaia di casi in cui i soggetti non si sono mai più ripresi. Cosa facciamo quindi? Siccome la psicanalisi è riconosciuta in ambito scientifico, allora accettiamo tutto "senza se e senza ma" e siccome l'ipnosi è una cosa da "visionari" e comunque non comunemente accettata, la mettiamo al bando?
Non è così che funziona.......
Thethirdeye ha scritto:
Caspita Law...... stai parlando di 100 anni fa! Quante nuove tecniche sono state sperimentate nel frattempo all'interno della Psicanalisi?
Blissenobiarella ha scritto:
Inoltre in nessuno studio sperimentale è stato possibile riprodurre un ricordo che non facesse già parte dell'esperienza del soggetto.
Non è possibile ad es., convincere un soggetto a ricordare un ricovero in ospedale se lui non ha mai subito un ricovero reale.
http://www.tesionline.it/approfondiment ... jsp?id=161
http://www.psicotraumatologia.com/traum ... icordi.htm
http://mammecoraggio.wordpress.com/2010 ... condivido/
Ripeto: l'unico problema è dovuto al fatto che il cervello è portato a considerare le "produzioni interiori" al pari di quelle oggettive. Il rischio è che si possano rievocare ricordi di situazioni immaginarie, riconoscibili però dal diverso impatto emotivo generato dalla rievocazione. Un ulteriore step per giudicare l'oggettività di un racconto è quello di confrontarlo con i dati ottenuti da un campione statistico. E' per questo che i moderni studi sulle abduction non si fanno più sul singolo caso, ma su gruppi di centinaia di persone. Il terzo passo è quello di mettere a confronto i racconti tratti in ipnosi, da quelli spontanei.
01/10/2010, 15:23
01/10/2010, 15:30
Blissenobiarella ha scritto:
Allo stesso modo , non puoi indurre una persona a ricordare un rapimento alieno, se non ha vissuto il fatto in prima persona.
Resta possibile rievocare il ricordo di un evento immaginario, ma è chiaro che un ricordo di questo tipo anche se può essere vivido quanto e più di uno reale ( infatti sembra che parte dei processi celebrali coinvolti siano i medesimi in entrambi i casi), mancherà degli agganci sensoriali ed emotivi alla realtà. Si tratta di una cosa nota, di cui un'ipnologo deve sempre tenere conto.
LA protezione ignoto, funziona sempre proprio in virtù di quanto appena detto.
01/10/2010, 15:32
01/10/2010, 15:38
01/10/2010, 15:56
01/10/2010, 16:37