Adro, il giudice vieta i simboli leghisti "A scuola il tricolore e la bandiera Ue"
La decisione del tribunale di Brescia sulla vicenda delle icone del Carroccio nel nuovo istituto
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Il giudice civile mette la parola fine alla vicenda al simbolo della Lega Nord riprodotto per 700 volte su ogni arredo della scuola di Adro, persino sul tetto, e culminato lo scorso ottobre nello scontro sulla rimozione tra il dirigente scolastico e il sindaco Oscar Lancini.
Con una sentenza depositata questa mattina, il tribunale di Brescia non solo ha ordinato la rimozione definitiva "a spese del Comune di Adro del simbolo partitico" che compariva sui banchi, sui posacenere, sulle finestre, sui tappeti, ma è andato oltre, ordinando alla scuola "l'esposizione della Bandiera della Repubblica Italiana e di quella dell'Unione europea in modo permanente".
La sentenza del giudice Gianluca Alessio accoglie in pieno, dunque, il ricorso per discriminazione presentato lo scorso 11 ottobre dalla Cgil di Brescia e dalla Flc Cgil contro il Comune di Adro, il ministero dell'Istruzione e l'Istituto comprensivo di Adro, nel quale si sosteneva che il Sole delle Alpi, il logo contestato, è "il simbolo del partito politico Lega Nord e non rappresenta invece, come taluno ha cercato di affermare sulla stampa, un antichissimo simbolo indoeuropeo, a valenza culturale anche locale, come tale 'neutrale' rispetto alle esigenze di parità di trattamento e non discriminazione che costituiscono il fondamento della presente azione".
Sulla vicenda interviene il consigliere regionale pd Giuseppe Civati: "Con i suoi 700 simboli spalmati su ogni oggetto e arredo della scuola il Carroccio ha fatto perdere tempo e distolto l'attenzione, come spesso fa, vedi le proposte sui cartelli stradali in dialetto, da problemi veri e ben più drammatici, come i pesanti tagli alla scuola pubblica decisi anche da Lega Nord, al governo del Paese. Il tribunale ha condannato il Comune ha cancellare tutti i simboli. Il Comune rappresenta tutti i cittadini, ma la stupidata dei 700 simboli è stata voluta solo da alcuni: è giusto quindi che le spese siano addebitate al sindaco e a chi ha sottoscritto la scelta".
(30 novembre 2010)
http://milano.repubblica.it/cronaca/201 ... ef=HREC1-3