Entro, se mi è concesso, un po' a gamba tesa nella discussione, che non ritengo assolutamente stupida caro
DarthEnoch, poichè concordo con
Blissenobiarella che mi sento di quotare in toto, soprattutto quando puntualizza:
Cita:
non dobbiamo permettere che certi pensieri striscino di soppiatto e si insinuino lentamente nel senso comune.
Dal mio punto di vista, purtroppo, questi "pensieri" ormai si sono insinuati nelle teste e nei cervelli di tantissima gente; si diceva una volta in ambito giornalistico: "Sbatti il mostro in prima pagina".
Dai e dai a sbattere 'sto mostro in prima pagina la gente si è condizionata a vedere solo il male che ci circonda (che badate bene non è poco, ma non è nemmeno così tanto da giustificare il clima di paura che serpeggia in tanti ambiti del nostro territorio).
Da qualche anno a questa parte si parla sempre più spesso di un indice che si chiama "percezione di insicurezza" e il paradosso è che, secondo i dati istat sono diminuiti i reati comuni, ma a questa diminuzione non è scesa la "percezione di insicurezza" che invece non cala.
Il fatto è che la paura si insinua come un cancro e una volta che la provi, se non la somatizzi si impossessa di te e qundo le cose effettivamente vanno meglio non te ne accorgi neanche; questo atteggiamento al mio paese si chiama "avere le fette di salame sugli occhi".
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Il più delle volte si tratta di vere e proprie calunnie, vale la pena di ricordare, come si canta nel "Barbiere di Siviglia" di Gioacchino Rossini...
Cita:
La calunnia è un venticello
Un'auretta assai gentile
Che insensibile sottile
Leggermente dolcemente
Incomincia a sussurrar.
Piano piano terra terra
Sotto voce sibillando
Va scorrendo, va ronzando,
Nelle orecchie della gente
S'introduce destramente,
E le teste ed i cervelli
Fa stordire e fa gonfiar.
Dalla bocca fuori uscendo
Lo schiamazzo va crescendo:
Prende forza a poco a poco,
Scorre già di loco in loco,
Sembra il tuono, la tempesta
Che nel sen della foresta,
Va fischiando, brontolando,
E ti fa d'orror gelar.
Alla fin trabocca, e scoppia,
Si propaga si raddoppia
E produce un'esplosione
Come un colpo di cannone,
Un tremuoto, un temporale,
Un tumulto generale
Che fa l'aria rimbombar.
Non voglio più citare statistiche, sono fredde, asettiche e non permettono un contradditorio reale; ad una statistica si risponde con un'altra statistica, ma il problema non si risolve.
Ma la questione è grave,
Angeldark, amo immaginare che, come dici, non avevi intenti razisti quando scrivevi
Cita:
ad opera di due nordafricani...
non volevi riferirti a cittadini magrebini, ma più in generale a dei cittadini.
Salvo rimarcare la dose nei confronti del Presidente della Repubblica che quando ormai più di due anni fa incontrò al Quirinale i
nuovi cittadini italiani ebbe ad esprimersi cosi: "Devono cadere i vecchi pregiudizi, apertura verso gli stranieri"; cito da La Repubblica:
Cita:
Secondo Napolitano occorre incrementare politiche "volte a stabilire regole e a rendere possibile non solo la più feconda e pacifica convivenza con gli stranieri, ma anche l'accoglimento di un numero crescente di nuovi cittadini"
Teniamo presente che l'Italia negli ultimi anni è stato un paese con il rapporto nascita/decessi paurosamente sotto lo zero, ed è in controtendenza negli ultimi anni solo grazie all'apporto di cittadini "stranieri".
Caro
rmnd cosa dire.
Vale la pena ricordarci che la nostra Carta Costituzionale all'articolo 3 sancisce:
Cita:
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
...
mi pare che sia un pochettino meglio rispetto a quanto sanciva l'articolo 24 dello statuto Albertino:
Cita:
Tutti i regnicoli, qualunque sia il loro titolo o grado, sono eguali dinanzi alla legge. Tutti godono egualmente i diritti civili e politici, e sono ammissibili alle cariche civili, e militari, salve le eccezioni determinate dalle Leggi.
Se tanto mi da tanto, la considerazione delle persone dovrebbe migliorare con il tempo, invece qui mi sembra di tornare indietro di due secoli.
Che c'è chi preferisce sentirsi dire ancora da un africano: "Zi padrone" o da un cinese: "Si padlone" ma poi non è padrone nemmeno di decidere di che colore naturale possa essere uno solo dei suoi capelli (parafrasando un vecchio scritto).
Cerchiamo di costruire una nazione migliore con tutti gli attori che recitano la loro parte. Altrimenti il rischio non è una vita migliore, ma una nuova barbarie..... ops, giusto per inciso Lombardia deve il suo nome ai Longobardi, i barbari dalla lunga barba.
Corsi e ricorsi storici possono inquietare e non poco le italiche genti.
Stiamo sereni.
Buone cose gente.
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