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Fusione fredda: lo stato dell’arte a dicembre 2010
Roy Virgilio - 27 dicembre 2010

Se nell’opinione comune la parola Fusione fredda evoca un senso di occasione mancata, di bufala scientifica e di ricerca di un’abbondanza energetica di cui l’umanità non è degna, nel mondo reale il fenomeno così definito è invece molto vicino a una sua realizzazione pratica, quasi pronto a entrare nella case delle persone per offrire energia a basso costo, pulita e diffusa.

La fusione fredda esiste?
Non è un’illusione, e la prima mossa per avvicinarsi alla realtà nucleare della fusione fredda è quella di inquadrarla con un nome più consono: “Reazioni nucleari a bassa energia”.
La natura nucleare del fenomeno è stata dimostrata scientificamente per la prima volta in Italia nel 2002 presso L’ENEA sotto la guida di Carlo Rubbia. La verifica è affidata a un gruppo di ricercatori fra cui il Prof. Emilio Del Giudice e Antonella De Ninno. Si doveva dimostrare l’eventuale produzione di Elio-4 ed effettuare la possibile correlazione con gli eccessi di calore rilevati. Ritrovare Elio-4, impronta della fusione nucleare, avrebbe significato fugare ogni dubbio sulla natura nucleare del fenomeno.
Alla fine dell’anno, il gruppo dell'ENEA arriva a produrre il Rapporto RT/2002/41/FUS un documento che conferma la reale natura nucleare della fusione fredda.
A questa verifica ne seguono altre indipendenti negli anni successivi e varie nazioni, tra cui gli USA e il Giappone, confermano questo fondamentale dato.
Per tanto la Fusione Fredda è una realtà scientifica seppur non completamente accettata dal mondo accademico e dalla comunità scientifica.

Ma come funziona?
Giuliano Preparata è stato il fisico teorico italiano a cui si deve una delle spiegazioni teoriche più consistenti sulla fusione fredda. Tale spiegazione rientra nel quadro di una teoria innovativa e potente, l’Elettrodinamica Quantistica Coerente (CQED), branca della Teoria Quantistica dei Campi, ed ha permesso di ottenere le prime soluzioni matematiche predittive della fusione fredda, consentendo la replicabilità del fenomeno e portando quindi la fusione fredda nel campo della piena scientificità.
In particolare è riuscito a rispondere ai due punti che racchiudono il cuore del problema.

Infatti, per poter dimostrare che una reazione nucleare è avvenuta bisogna, secondo la teoria vigente, spiegare due cose:

1) Come si fanno ad avvicinare due nuclei così tanto da farli fondere con le sole energie in gioco;
2) In ogni tipo di fusione nucleare vi è emissione di neutroni. Se la fusione avviene, perché non si riscontra emissione neutronica? Che fine fanno i neutroni?

Oggi è possibile rispondere con compiutezza ad entrambe le domande.
I nuclei (che sono costituiti da protoni, dotati di cariche elettriche positive) possono fondere tra loro grazie all’attrazione della forza nucleare che è circa un milione di volte più intensa della repulsione elettrostatica (forze elettriche), ma che agisce su distanze molto minori (dell'ordine delle dimensioni del nucleo atomico). Quindi per fondere, i due nuclei interagenti devono arrivare in intimo contatto fra loro riuscendo a superare la repulsione elettrostatica data dalla carica di segno uguale, che normalmente li mantiene a distanza.

Nel caso della fusione calda si cerca di superare questa repulsione con la forza bruta, ovvero fornendo
tanta di quella energia che gli atomi scontrandosi sempre più velocemente e potentemente tra loro (aumento dell’energia cinetica) riescono a un certo punto a superare la repulsione elettrica portando i nuclei così vicini che la forza nucleare forte prevale e consente la fusione dei nuclei. Ma si può riuscire a superare la barriera elettrostatica senza necessitare di tutta questa energia e violenza?

Sembra proprio di si ma solo a condizione di essere nella materia condensata e non nel vuoto e a condizione di raggiungere alte soglie di densità della materia.
Nel metallo del catodo (palladio o nikel in primis) gli elettroni sono liberi di muoversi. In determinate condizioni avviene che si creino delle nuvole elettroniche che creano delle regioni di spazio a carica negativa, dei “blob”, che essendo di segno opposto, tendono ad attirare i nuclei di deuterio, facendoli avvicinare sempre più fino a che, raggiunta la soglia critica di densità, possono addirittura arrivare a far fondere una parte dei nuclei coinvolti.
Pertanto, in queste condizioni non c’è bisogno di fornire moltissima energia e innalzare le temperature per superare la barriera elettrostatica dei nuclei, ma si utilizza uno stratagemma che va ad abbassare la repulsione della barriera consentendo un più facile superamento della stessa. Si realizza una specie di catalizzatore nucleare.

Le nuvole elettroniche si creano a loro volta per “Coerenza Elettrodinamica”. In poche e semplici parole, abbiamo coerenza in un insieme di componenti quando tutti i componenti stessi operano all’unisono. Questo insieme spaziale di elementi (nel nostro caso, atomi) che lavorano all’unisono è detto “Dominio di Coerenza”. In un dominio coerente non vi sono quindi spostamenti e urti casuali tra i diversi membri, bensì questi agiscono coordinatamente. Una metafora che dà un’idea del concetto può essere quella di un corpo di ballo.
Mentre in una folla qualunque (un sistema non coerente) le persone si muovono in direzioni casuali e dove l’unica forma di interazione è quasi sempre l’urto, la collisione, in un corpo di ballo (un sistema coerente) non ci sono collisioni poiché i componenti si muovono all’unisono al ritmo di una musica, un’oscillazione, che li guida, li fa risuonare. Questo significa diminuire gli attriti (urti), i movimenti inutili (particelle con direzioni opposte) e raggiungere lo stato di minima energia del sistema.

Tornando nel nostro catodo metallico, gli elettroni del metallo, muovendosi coerentemente, formano delle grosse unità mesoscopiche che, operando all’unisono, consentono un’interazione mirata con i nuclei di deuterio riuscendo a portarli a intima distanza. In questo modo si permette alla forza nucleare di entrare in gioco e ottenere la fusione*.

Che risultati concreti si sono ottenuti negli esperimenti di Fusione fredda?
Durante gli anni sono stati sviluppati diversi esperimenti e configurazioni sperimentali che hanno ottenuto discreti successi.
I principali sono i seguenti:

1) 1995 Cella a sfere di plastica ricoperte da sottilissimi strati di nikel e palladio a cura di James Patterson in Texas (USA) presso la CETI inc.
Si trattava di una cella composta da un cilindro di 10 cm di altezza per 2,5 di diametro al cui interno sono inserite un migliaio di sferette di plastica di 1 mm di diametro ricoperte da strati sottilissimi di nichel e palladio. Queste formano il catodo della cella elettrolitica. L’anodo è costituito da titanio e l’elettrolita è a base di acqua normale con disciolto del solfato di litio (Li2SO4).
Con questa cella Patterson ha realizzato nel 1995 una dimostrazione pubblica ove con una alimentazione elettrica variabile tra 0,1 e 1,5 Watt ha ottenuto in uscita una potenza termica variabile tra 450 e 1.300 watt!

2) 2008 Cella a Gas di Deuterio in pressione (senza elettrolita liquido) in una matrice speciale di ossido di zirconio e palladio del gruppo del Prof. Arata – Università di Osaka, Giappone.
In un esperimento pubblico la cella, senza alimentazione, ha fornito circa 30 watt con una quantità di soli 7 grammi di matrice metallica. Inoltre confermata la presenza di elio a firma della reazione nucleare.

3) 2008-2009 Cella a deuterio gassoso e matrice metallica di palladio nano strutturato del Gruppo Celani – INFN di Frascati
I risultati raggiunti dal gruppo di Celani sono positivi (si ritrovano gli eccessi energetici), ripetibili e, soprattutto, superano il limite di densità energetica di pochi watt per grammo di palladio ottenuto dal Prof. Arata. I valori, con questa configurazione, si attestano stabilmente a oltre 400W/g di palladio e con durate di funzionamento di alcuni giorni.

4) 2010 Cella a idrogeno gassoso e matrice metallica di nikel nano strutturato del Prof. Francesco Piantelli – Università di Siena.
La cella, coperta da 2 brevetti, ha superato con successo un periodo di test di oltre 10 mesi dove ha continuato a funzionare costantemente. alimentata una cella con una potenza elettrica di 29 Watt. I risultati sono stati molto promettenti in quanto l’energia fornita in uscita è stata mediamente di 35 Watt con punte di 70 W. Oltre all’eccesso energetico, nel lungo periodo di test sono stati rilevati diversi fenomeni che indicano l’avvenimento di reazioni nucleari quali emissione di raggi #947;, emissione di neutroni, emissione di particelle cariche e il ritrovamento, al termine degli esperimenti, di altri elementi oltre al nichel di partenza sulle superfici dei campioni utilizzati.**



Cosa manca per un prodotto commerciale?
La domanda a questo punto si fa pressante: perché non abbiamo ancora in commercio apparati che funzionano sfruttando il fenomeno della fusione nucleare a bassa energia se le teorie esistono e gli esperimenti positivi anche?
Ho individuato 3 principali antagonisti all’arrivo della fusione fredda:

Punto 1: L’accettazione accademica
Non esistendo ancora una teoria universalmente accettata, ne deriva che tale argomento non viene considerato quando vengono assegnati i fondi economici o vengono decisi i piani di studio e ricerca. Per tanto questo filone, non ricevendo soldi, non viene sviluppato come invece dovrebbe.

Punto 2: Il controllo delle attuali lobby dell’energia
Il mondo petrolifero, i big del nucleare a fissione e tutto il mondo legato a gas e carbone: giganti economici e politici che vedono in qualsiasi nuova fonte di energia un pericolo per il loro status quo e qualcosa che potrebbe minare il loro controllo assoluto sul mondo dell’energia e diminuire gli enormi guadagni che oggi possono permettersi senza alcuna possibile concorrenza.

Punto 3: Il potere militare
Per quanto sembri strano, come tante tecnologie che hanno rivoluzionato in qualche modo la nostra vita civile, anche la fusione fredda deriva dal mondo militare.
Come per la fissione nucleare, il GPS, internet, i cellulari, anche la fusione fredda ha avuto i suoi albori e i primi utilizzi con lo scopo di uccidere e distruggere. La natura umana è davvero ambigua e di difficile comprensione… ma tant’è e bisogna prenderne atto.
Comprendendo che questa tecnologia è in mano e quindi sotto il controllo militare, di fatto deve rimanere quanto più è possibile una realtà segreta e inutilizzata. Depistaggi, disinformazione, minacce e anche assassini sono stati perpetrati senza troppi scrupoli per mantenere certe informazioni quanto più riservate ed inaccessibili è stato possibile.

Ma allora quando arriverà un generatore a fusione fredda?
“Se la fusione fredda fosse una tecnologia valida ci farebbero gli scaldabagni! Perché non ne esiste neppure uno? Semplice, perché è una bufala!”
Questa è una delle classiche frasi di chi non crede nella realtà della fusione fredda e non ci crederà, in buona o cattiva fede, finché non avrà davanti agli occhi un apparato che funziona inconfutabilmente col nuovo fenomeno.
Ebbene, non dovrà attendere molto. E con lui, tutti noi.

Infatti il fenomeno ha, nonostante tutto, raggiunto una maturità tale che si può finalmente pensare di poter creare un co-generatore affidabile e commercializzabile nel giro di pochi anni. Le mie non sono mere ipotesi o speranze ma sono il frutto delle conoscenze di alcune realtà che si accingono, finalmente, a realizzare un prototipo pre-industriale di generatore di energia basato su reazioni nucleari a bassa energia.

Infatti, grazie principalmente al lavoro del Prof. Piantelli e a finanziamenti privati, è in fase di realizzazione un primo prototipo pre-industrale. Il prototipo è studiato per avere una potenza di circa 40 kW termici e 7 kW elettrici ed è previsto un tempo variabile per la realizzazione che potrà oscillare da uno a due anni in base alle difficoltà che si riscontreranno durante la costruzione.
E’ la prima volta che un tale apparato viene prodotto, per tanto, per quanto sulla carta sia tutto pronto, non è davvero possibile prevedere con certezza come il fenomeno e il prototipo stesso risponderà a queste potenze.
Una volta costruito il prototipo funzionante si tratterà di realizzare un secondo prototipo concretizzando anche tutto l’apparato industriale per la sua produzione su larga scala e la successiva vendita a terzi. Per quest’ultima fase è prevista la creazione di una società che, almeno negli intenti attuali, sarà aperta anche ai piccoli investitori, ovvero a tutti coloro che sono interessati a far sviluppare e investire in tale tecnologia, realizzando un azionariato di tipo popolare.
Questo sia per distribuire più equamente gli utili e sia per evitare che qualche manager disonesto blocchi o sfrutti in maniera insensata questa enorme opportunità.
Nel libro trovate tutti gli estremi per prenotare la partecipazione a questo azionariato e contribuire concretamente e fattivamente all’avvento sul mercato del primo generatore a fusione fredda.

Termino l’articolo ricordando però che la fusione fredda è solo uno strumento nelle nostre mani. Un potente strumento che può essere utilizzato per il bene comune o per autodistruggersi. Sta solo a noi la decisione di come utilizzare questo potere.
Vi lascio a rifletter con una famosa frase di Stan Lee: “da un grande potere derivano grandi responsabilità”. Saremo capaci di gestire questa energia?

Roy Virgilio
Tratto dal libro “Fusione fredda cos’è e come funziona” di Roy Virgilio edito da Lulu.com e acquistabile dal sito dell’autore su http://www.progettomeg.it/vetrina.htm o su http://www.lulu.com

* Una descrizione più accurata e completa è disponibile nell’e-book
** Una spiegazione più ampia e altri risultati sono disponibili nell’e-book


http://www.disinformazione.it/fusione_f ... azione.htm


Ultima modifica di vimana131 il 02/01/2011, 19:34, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 03/01/2011, 07:03 
C'è anche da dire che la fusione fredda ancora non è "esplosa" perchè mi sembra di capire che l'eccesso di calore che produce è ancora tropppo basso per pensare di sfruttarlo per la produzione di energia elettrica.
Se per avere 3 Kw c'è bisogno di un reattore grande quanto un tir(è solo un esempio) allora è chiaro che la commerciabilità va a farsi friggere...
Spero di essere smentito al piu' presto...



_________________
"Bisogna cercare orizzonti lontani non solo per scopi pragmatici, ma perché l'immaginazione e l'anima vengano nutrite dalla meraviglia e dalla bellezza".
Verner Von Braun,1972
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MessaggioInviato: 23/01/2011, 20:24 
Fusione fredda: lo stato dell’arte
Il Giornale Onlinedi Roy Virgilio

Se nell’opinione comune la parola Fusione Fredda evoca un senso di occasione mancata, di bufala scientifica e di ricerca di un’abbondanza energetica di cui l’umanità non è degna, nel mondo reale il fenomeno così definito è invece molto vicino a una sua realizzazione pratica, quasi pronto a entrare nella case delle persone per offrire energia a basso costo, pulita e diffusa...

Non è un’illusione, e la prima mossa per avvicinarsi alla realtà nucleare della fusione fredda è quella di inquadrarla con un nome più consono: “Reazioni nucleari a bassa energia”. La natura nucleare del fenomeno è stata dimostrata scientificamente per la prima volta in Italia nel 2002 presso L’ENEA sotto la guida di Carlo Rubbia. La verifica è affidata a un gruppo di ricercatori fra cui il Prof. Emilio Del Giudice e Antonella De Ninno. Si doveva dimostrare l’eventuale produzione di Elio-4 ed effettuare la possibile correlazione con gli eccessi di calore rilevati. Ritrovare Elio-4, impronta della fusione nucleare, avrebbe significato fugare ogni dubbio sulla natura nucleare del fenomeno.
Alla fine dell’anno, il gruppo dell'ENEA arriva a produrre il Rapporto RT/2002/41/FUS un documento che conferma la reale natura nucleare della fusione fredda. A questa verifica ne seguono altre indipendenti negli anni successivi e varie nazioni, tra cui gli USA e il Giappone, confermano questo fondamentale dato. Per tanto la Fusione Fredda è una realtà scientifica seppur non completamente accettata dal mondo accademico e dalla comunità scientifica.

Ma come funziona?

Giuliano Preparata è stato il fisico teorico italiano a cui si deve una delle spiegazioni teoriche più consistenti sulla fusione fredda. Tale spiegazione rientra nel quadro di una teoria innovativa e potente, l’Elettrodinamica Quantistica Coerente (CQED), branca della Teoria Quantistica dei Campi, ed ha permesso di ottenere le prime soluzioni matematiche predittive della fusione fredda, consentendo la replicabilità del fenomeno e portando quindi la fusione fredda nel campo della piena scientificità. In particolare è riuscito a rispondere ai due punti che racchiudono il cuore del problema. Infatti, per poter dimostrare che una reazione nucleare è avvenuta bisogna, secondo la teoria vigente, spiegare due cose:

1) Come si fanno ad avvicinare due nuclei così tanto da farli fondere con le sole energie in gioco;
2) In ogni tipo di fusione nucleare vi è emissione di neutroni. Se la fusione avviene, perché non si riscontra emissione neutronica? Che fine fanno i neutroni?

Oggi è possibile rispondere con compiutezza ad entrambe le domande.

I nuclei (che sono costituiti da protoni, dotati di cariche elettriche positive) possono fondere tra loro grazie all’attrazione della forza nucleare che è circa un milione di volte più intensa della repulsione elettrostatica (forze elettriche), ma che agisce su distanze molto minori (dell'ordine delle dimensioni del nucleo atomico). Quindi per fondere, i due nuclei interagenti devono arrivare in intimo contatto fra loro riuscendo a superare la repulsione elettrostatica data dalla carica di segno uguale, che normalmente li mantiene a distanza. Nel caso della fusione calda si cerca di superare questa repulsione con la forza bruta, ovvero fornendo tanta di quella energia che gli atomi scontrandosi sempre più velocemente e potentemente tra loro (aumento dell’energia cinetica) riescono a un certo punto a superare la repulsione elettrica portando i nuclei così vicini che la forza nucleare forte prevale e consente la fusione dei nuclei. Ma si può riuscire a superare la barriera elettrostatica senza necessitare di tutta questa energia e violenza?

Sembra proprio di si ma solo a condizione di essere nella materia condensata e non nel vuoto e a condizione di raggiungere alte soglie di densità della materia. Nel metallo del catodo (palladio o nikel in primis) gli elettroni sono liberi di muoversi. In determinate condizioni avviene che si creino delle nuvole elettroniche che creano delle regioni di spazio a carica negativa, dei “blob”, che essendo di segno opposto, tendono ad attirare i nuclei di deuterio, facendoli avvicinare sempre più fino a che, raggiunta la soglia critica di densità, possono addirittura arrivare a far fondere una parte dei nuclei coinvolti. Pertanto, in queste condizioni non c’è bisogno di fornire moltissima energia e innalzare le temperature per superare la barriera elettrostatica dei nuclei, ma si utilizza uno stratagemma che va ad abbassare la repulsione della barriera consentendo un più facile superamento della stessa. Si realizza una specie di catalizzatore nucleare.

Le nuvole elettroniche si creano a loro volta per “Coerenza Elettrodinamica”. In poche e semplici parole, abbiamo coerenza in un insieme di componenti quando tutti i componenti stessi operano all’unisono. Questo insieme spaziale di elementi (nel nostro caso, atomi) che lavorano all’unisono è detto “Dominio di Coerenza”. In un dominio coerente non vi sono quindi spostamenti e urti casuali tra i diversi membri, bensì questi agiscono coordinatamente. Una metafora che dà un’idea del concetto può essere quella di un corpo di ballo. Mentre in una folla qualunque (un sistema non coerente) le persone si muovono in direzioni casuali e dove l’unica forma di interazione è quasi sempre l’urto, la collisione, in un corpo di ballo (un sistema coerente) non ci sono collisioni poiché i componenti si muovono all’unisono al ritmo di una musica, un’oscillazione, che li guida, li fa risuonare. Questo significa diminuire gli attriti (urti), i movimenti inutili (particelle con direzioni opposte) e raggiungere lo stato di minima energia del sistema.

Tornando nel nostro catodo metallico, gli elettroni del metallo, muovendosi coerentemente, formano delle grosse unità mesoscopiche che, operando all’unisono, consentono un’interazione mirata con i nuclei di deuterio riuscendo a portarli a intima distanza. In questo modo si permette alla forza nucleare di entrare in gioco e ottenere la fusione*.

Che risultati concreti si sono ottenuti negli esperimenti di Fusione fredda?
Durante gli anni sono stati sviluppati diversi esperimenti e configurazioni sperimentali che hanno ottenuto discreti successi.
I principali sono i seguenti:

1) 1995 Cella a sfere di plastica ricoperte da sottilissimi strati di nikel e palladio a cura di James Patterson in Texas (USA) presso la CETI inc. Si trattava di una cella composta da un cilindro di 10 cm di altezza per 2,5 di diametro al cui interno sono inserite un migliaio di sferette di plastica di 1 mm di diametro ricoperte da strati sottilissimi di nichel e palladio. Queste formano il catodo della cella elettrolitica. L’anodo è costituito da titanio e l’elettrolita è a base di acqua normale con disciolto del solfato di litio (Li2SO4). Con questa cella Patterson ha realizzato nel 1995 una dimostrazione pubblica ove con una alimentazione elettrica variabile tra 0,1 e 1,5 Watt ha ottenuto in uscita una potenza termica variabile tra 450 e 1.300 watt!
2) 2008 Cella a Gas di Deuterio in pressione (senza elettrolita liquido) in una matrice speciale di ossido di zirconio e palladio del gruppo del Prof. Arata – Università di Osaka, Giappone. In un esperimento pubblico la cella, senza alimentazione, ha fornito circa 30 watt con una quantità di soli 7 grammi di matrice metallica. Inoltre confermata la presenza di elio a firma della reazione nucleare.

3) 2008-2009 Cella a deuterio gassoso e matrice metallica di palladio nano strutturato del Gruppo Celani – INFN di Frascati
I risultati raggiunti dal gruppo di Celani sono positivi (si ritrovano gli eccessi energetici), ripetibili e, soprattutto, superano il limite di densità energetica di pochi watt per grammo di palladio ottenuto dal Prof. Arata. I valori, con questa configurazione, si attestano stabilmente a oltre 400W/g di palladio e con durate di funzionamento di alcuni giorni.

4) 2010 Cella a idrogeno gassoso e matrice metallica di nikel nano strutturato del Prof. Francesco Piantelli – Università di Siena.
La cella, coperta da 2 brevetti, ha superato con successo un periodo di test di oltre 10 mesi dove ha continuato a funzionare costantemente. alimentata con una potenza elettrica di 29 Watt. I risultati sono stati molto promettenti in quanto l’energia fornita in uscita è stata mediamente di 35 Watt con punte di 70 W. Oltre all’eccesso energetico, nel lungo periodo di test sono stati rilevati diversi fenomeni che indicano l’avvenimento di reazioni nucleari quali emissione di raggi #947;, emissione di neutroni, emissione di particelle cariche e il ritrovamento, al termine degli esperimenti, di altri elementi oltre al nichel di partenza sulle superfici dei campioni utilizzati.**

Cosa manca per un prodotto commerciale?

La domanda a questo punto si fa pressante: perché non abbiamo ancora in commercio apparati che funzionano sfruttando il fenomeno della fusione nucleare a bassa energia se le teorie esistono e gli esperimenti positivi anche? Ho individuato 3 principali antagonisti all’arrivo della fusione fredda:

Punto 1: L’accettazione accademica
non esistendo ancora una teoria universalmente accettata, ne deriva che tale argomento non viene considerato quando vengono assegnati i fondi economici o vengono decisi i piani di studio e ricerca. Per tanto questo filone, non ricevendo soldi, non viene sviluppato come invece dovrebbe.

Punto 2: Il controllo delle attuali lobby dell’energia
Il mondo petrolifero, i big del nucleare a fissione e tutto il mondo legato a gas e carbone: giganti economici e politici che vedono in qualsiasi nuova fonte di energia un pericolo per il loro status quo e qualcosa che potrebbe minare il loro controllo assoluto sul mondo dell’energia e diminuire gli enormi guadagni che oggi possono permettersi senza alcuna possibile concorrenza.

Punto 3: Il potere militare
Per quanto sembri strano, come tante tecnologie che hanno rivoluzionato in qualche modo la nostra vita civile, anche la fusione fredda deriva dal mondo militare. Come per la fissione nucleare, il GPS, internet, i cellulari, anche la fusione fredda ha avuto i suoi albori e i primi utilizzi con lo scopo di uccidere e distruggere. La natura umana è davvero ambigua e di difficile comprensione… ma tant’è e bisogna prenderne atto.
Comprendendo che questa tecnologia è in mano e quindi sotto il controllo militare, di fatto deve rimanere quanto più è possibile una realtà segreta e inutilizzata. Depistaggi, disinformazione, minacce e anche assassini sono stati perpetrati senza troppi scrupoli per mantenere certe informazioni quanto più riservate ed inaccessibili è stato possibile.

Ma allora quando arriverà un generatore a fusione fredda?
“Se la fusione fredda fosse una tecnologia valida ci farebbero gli scaldabagni! Perché non ne esiste neppure uno? Semplice, perché è una bufala!” Questa è una delle classiche frasi di chi non crede nella realtà della fusione fredda e non ci crederà, in buona o cattiva fede, finché non avrà davanti agli occhi un apparato che funziona inconfutabilmente col nuovo fenomeno. Ebbene, non dovrà attendere molto. E con lui, tutti noi. Infatti il fenomeno ha, nonostante tutto, raggiunto una maturità tale che si può finalmente pensare di poter creare un co-generatore affidabile e commercializzabile nel giro di pochi anni. Le mie non sono mere ipotesi o speranze ma sono il frutto delle conoscenze di alcune realtà che si accingono, finalmente, a realizzare un prototipo pre-industriale di generatore di energia basato su reazioni nucleari a bassa energia.

Infatti, grazie principalmente al lavoro del Prof. Piantelli e a finanziamenti privati, è in fase di realizzazione un primo prototipo pre-industrale. Il prototipo è studiato per avere una potenza di circa 40 kW termici e 7 kW elettrici ed è previsto un tempo variabile per la realizzazione che potrà oscillare da uno a due anni in base alle difficoltà che si riscontreranno durante la costruzione. È la prima volta che un tale apparato viene prodotto, per tanto, per quanto sulla carta sia tutto pronto, non è davvero possibile prevedere con certezza come il fenomeno e il prototipo stesso risponderà a queste potenze.

Una volta costruito il prototipo funzionante si tratterà di realizzare un secondo prototipo concretizzando anche tutto l’apparato industriale per la sua produzione su larga scala e la successiva vendita a terzi. Per quest’ultima fase è prevista la creazione di una società che, almeno negli intenti attuali, sarà aperta anche ai piccoli investitori, ovvero a tutti coloro che sono interessati a far sviluppare e investire in tale tecnologia, realizzando un azionariato di tipo popolare. Questo sia per distribuire più equamente gli utili e sia per evitare che qualche manager disonesto blocchi o sfrutti in maniera insensata questa enorme opportunità.

Nel libro trovate tutti gli estremi per prenotare la partecipazione a questo azionariato e contribuire concretamente e fattivamente all’avvento sul mercato del primo generatore a fusione fredda. Termino l’articolo ricordando però che la fusione fredda è solo uno strumento nelle nostre mani. Un potente strumento che può essere utilizzato per il bene comune o per autodistruggersi. Sta solo a noi la decisione di come utilizzare questo potere. Vi lascio a rifletter con una famosa frase di Stan Lee: “da un grande potere derivano grandi responsabilità”. Saremo capaci di gestire questa energia?


Tratto dal libro “Fusione fredda cos’è e come funziona” di Roy Virgilio edito da Lulu.com e acquistabile dal sito dell’autore su o su

* Una descrizione più accurata e completa è disponibile nell’e-book
** Una spiegazione più ampia e altri risultati sono disponibili nell’e-book

http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.6650


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MessaggioInviato: 23/01/2011, 20:25 
La fusione fredda è una realtà anche grazie alla ricerca italiana
Il Giornale OnlineSiamo entrati ufficialmente nell’era dell’energia pulita illimitata, sempre che le multinazionali dell’energia non riescano a insabbiare tutto ancora… ma questa volta mi sembra più difficile, soprattutto se la notizia si diffonde capillarmente nel web.
Riporto la conclusione di A new energy source from nuclear fusion, l’articolo pubblicato il 28 febbraio 2010 dal Prof. Sergio Focardi e dall’Ing. Andrea Rossi, sul JOURNAL OF NUCLEAR PHISICS nuclear experiments blog:

In conclusion, our process and apparatus is the first and unique system, existing today, able to obtain energy from nuclear fusion reactions; furthermore, because the ingredients are Nickel and water (to obtain Hydrogen), this is an endless energy source for the planet, without emissions in atmosphere.

Ovvero, in italiano:
Il conclusione, il procedimento e l’apparato che abbiamo messo a punto sono l’unico sistema ad oggi esistente in grado di produrre energia tramite reazioni di fusione nucleare; inoltre, poiché le sostanze necessarie sono Nickel e acqua (per ottenere Idrogeno), si tratta di una fonte di energia illimitata per il pianeta, e priva di emissioni.
Sergio Focardi – Andrea Rossi


Qui i link a tutte le parti dell’articolo (in inglese):

* Patent
* Abstract
* Introduction
* Experimental results
* Theoretical interpretations
* Conclusions
* Bibliography

N.B. Al momento il reattore Focardi-Rossi in cui si genera energia tramite cold fusion ha le dimensioni di un vagone ferroviario – destinato quindi ad applicazioni industriali o di comunità – e che in prospettiva si cercherà di miniaturizzarlo fino alle dimensioni delle caldaiette domestiche. Un prototipo funzionerebbe ininterrottamente da alcuni anni nella fabbrica EON di Bondeno (FE).

Il fatto è che sapevo – da fonte più che attendibile – che in questo campo in Italia si stava ben oltre la ricerca teorica: era infatti già in fase avanzata la sperimentazione di una nuova tecnologia in grado di sfruttare la fusione nucleare fredda per produrre energia, a costi assolutamente concorrenziali, già ora su scala industriale e in futuro persino domestica.
Tra pochissimo uscirà l’annuncio di questa grande – direi epocale – scoperta italiana, dietro cui sta l’ingegno e l’intraprendenza di un popolo che – la storia ci insegna – ha saputo spesso stupire le altre nazioni proprio nei momenti di crisi. Un doveroso grazie va al gruppo di ricercatori dell’Università di Bologna che ha contribuito ad aprire un nuovo importantissimo orizzonte nel panorama delle energie pulite e rinnovabili, in particolare al Prof. Sergio Focardi che con il suo aiuto in veste consulente ha reso possibile il controllo dell’emissione delle radiazioni (non vi sono radiazioni all’esterno del reattore), nonché all’Ing. Andrea Rossi, l’inventore della nuova tecnologia coperta da brevetto: “Method and apparatus for carrying out Nickel and Hydrogen exothermal reactions”)

Pertanto, come appena spiegato, sia l’attività di ricerca, che la progettazione dell’impianto attualmente in corso negli USA, vengono condotte da Andrea Rossi con la preziosa collaborazione del Prof. Sergio Focardi.
Mi auguro che chi ha interesse a lucrare fino all’ultimo sulla vendita delle fonti non rinnovabili (tra cui l’uranio), senza preoccuparsi delle conseguenze che pagheranno le generazioni future, stavolta non riesca più a boicottare la diffusione della fusione fredda come è successo da 20 anni a questa parte.

ALTRI LINK DI APPROFONDIMENTO:
* Un articolo del 1994 sul futuro della fusione fredda come sistema per la produzione diffusa di energia pulita.
* Un articolo del Corriere della Sera del 1995 sulla “via italiana della fusione fredda” dove Focardi annunciava l’avvio della ricerca per passare dallo studio teorico del fenomeno alle sue applicazioni pratiche.
* Esperimenti interessanti sulla fusione nucleare fredda: un prezioso riepilogo di metà 2009 sull’affaire della fusione fredda, in Italia e nel mondo.

http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.6657


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Report ufficiali esperimento di "fusione fredda" (reattore Ni-H Rossi Focardi) - Bologna, 14/01/11

http://22passi.blogspot.com/2011/01/rep ... della.html


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Energia pulita: addio a petrolio e fotovoltaico,
la scoperta italiana


L'esperimento - effettuato a Bologna con una macchina che funziona come una stufetta elettrica utilizzando nichel e idrogeno - apre "la strada per ottenere energia pulita a basso costo". Per ora pero' solo ipotesi, nessun processo teorico. Prodotti 12.000 kilowattora usandone 600.

Pubblicato il 24 gennaio 2011 - Ore 22:35

Fonte:
http://www.wallstreetitalia.com/article ... ge=1072658

Preparatevi a dire addio a petrolio, solare e fotovoltaico. Per la prima volta in Italia e' stato realizzato un processo di fusione nucleare a freddo, utilizzando nichel e idrogeno. Il Catalizzatore di Energia progettato dagli scienziati dell'Universita' di Bologna e' capace di produrre un'energia incredibilmente superiore a quella utilizzata per creare la reazione.

"E' la strada per ottenere energia pulita", hanno dichiarato gli scienziati Andrea Rossi e Sergio Focardi, autori dell'esperimento. "La novita' assoluta sta nel fatto che tutto cio' viene prodotto da una macchina che funziona come una stufetta elettrica di casa".

E' da vent'anni che il fisco Focardi - pioniere di questo tipo di esperimento - lavora all'ambizioso progetto. Tuttavia, ha spiegato lo stesso scienziato dell'Universita' di Bologna, "dietro questo processo non c'e' una base teorica, per quale motivo avvengono questi risultati lo abbiamo solo ipotizzato".

L'esperimento durato un paio di ore, dicono i docenti universitari presenti alla presentazione dei risultati storici ai giornalisti, si e' svolto in una stanza di un capannone di una zona industriale, dove e' stato installato un catalizzatore di energia che occupa lo spazio di un tavolo.

Qui si puo' leggere il rapporto completo della pubblicazione.
http://www.journal-of-nuclear-physics.c ... _paper.pdf

Sono stati consumati 600 kilowattora e se ne sono prodotti 12 mila. Il prototipo, gia' coperto da brevetto di proprieta' di Maddalena Pascucci, moglie di Rossi, e' pronto per la produzione industriale e la commercializzazione. Ma prima bisognerebbe poter riprodurre l’esperimento in un laboratorio.

"Ci vuole cautela, il metodo scientifico esigerebbe verifiche, ad oggi non sappiamo cosa avviene dentro la macchina", dicono i docenti Capiluppi e Bonetti. Per quanto riguarda i costi di produzione, l'apparecchio costa 2.000 euro per kilowatt di potenza e funziona con un grammo di nichel.

Quando si parla di fusione fredda si intende una reazione di presunta natura nucleare, che si produrrebbe a pressioni e a temperature molto minori di quelle necessarie per ottenere la fusione nucleare "calda", per la quale sono necessarie temperature dell'ordine del milione di kelvin e densita' del plasma molto elevate.

Non tutti sono convinti della validita' della scoperta. Secondo Discovery presentare il dispositivo "direttamente alla stampa e al pubblico - come e' il caso di Focardi e Rossi - gia' di per se' e' un segnale di pseudoscienza e di errori, per non dire truffa". Esprime scetticismo anche Popular Science, bollando l'esperimento come "di dubbio" valore.

Ma Rossi e Focardi non sono affatto preoccupati e intendono lanciare la macchina sul mercato, sicuri che proprio il libero mercato dimostrera' che non sono nel torto. Quando? Entro tre mesi. Ma c'e' un modo per approfittare subito in borsa della scoperta, possibilmente rivoluzionaria per il genere umano...


Qui di seguito riportiamo i video che dell'esperimento:








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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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Se il prototipo funziona e il brevetto è valido sarà acquistato per parecchie centinaia di milioni di dollari o miliardi da chi sappiamo noi...



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tommaso ha scritto:

Se il prototipo funziona e il brevetto è valido sarà acquistato per
parecchie centinaia di milioni di dollari o miliardi da chi sappiamo noi...


Già..... e dovranno pure venderlo senza battere ciglio.
Perchè per una cosa del genere si finisce dritti dritti nei piloni di cemento armato..... [:246]



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http://bologna.repubblica.it/cronaca/20 ... -11237521/


zio ot [;)]



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Cita:
Thethirdeye ha scritto:

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tommaso ha scritto:

Se il prototipo funziona e il brevetto è valido sarà acquistato per
parecchie centinaia di milioni di dollari o miliardi da chi sappiamo noi...


Già..... e dovranno pure venderlo senza battere ciglio.
Perchè per una cosa del genere si finisce dritti dritti nei piloni di cemento armato..... [:246]


Secondo me hanno i giorni contati... [:(]



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Si parla molto e giustamente della possibilità di produrre energia con questi nuovi metodi (che però ci vincolano - almeno finora - al possesso di opportuni metalli catalizzatori come il nichel o il palladio); personalmente sono molto contento, seguo (come cittadino qualunque) con grande emozione queste storie dal 1989. Penso però che si stia sottovalutando una possibile applicazione ancora più interessante, per lo meno in questa prima fase ancora esplorativa: visto che la produzione di energia si accompagna quasi sempre a vere e proprie trasmutazioni nucleari a "temperatura ambiente", c'è chi come Roberto Monti studia da decenni la possibilità di abbattere le scorie radioattive facendo uso dei medesimi principi. Anche questo mi sembra un campo di ricerca molto interessante.
Ma la cosa più dirompente è il mutamento di paradigma che si profila all'orizzonte, un paradigma dove l'ordine, la coerenza e l'armonia la fanno da padrone sul disordine, sul caos e la disarmonia. C'è un forte richiamo a concetti molto antichi. Una nuova visione di spazio, sempre meno vuoto e sempre più "pieno" e la conferma sperimentale che l'antica "alchimia", intesa come possibilità di operare trasmutazioni a "basse temperature", non era forse solo vuoto sogno o stupida superstizione come si credeva fermamente solo fino a qualche anno fa.



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quisquis ha scritto:

Ma la cosa più dirompente è il mutamento di paradigma che si profila all'orizzonte, un paradigma dove l'ordine, la coerenza e l'armonia la fanno da padrone sul disordine, sul caos e la disarmonia. C'è un forte richiamo a concetti molto antichi. Una nuova visione di spazio, sempre meno vuoto e sempre più "pieno" e la conferma sperimentale che l'antica "alchimia", intesa come possibilità di operare trasmutazioni a "basse temperature", non era forse solo vuoto sogno o stupida superstizione come si credeva fermamente solo fino a qualche anno fa.



Che meraviglia......... [:)]



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Thethirdeye ha scritto:

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quisquis ha scritto:

Ma la cosa più dirompente è il mutamento di paradigma che si profila all'orizzonte, un paradigma dove l'ordine, la coerenza e l'armonia la fanno da padrone sul disordine, sul caos e la disarmonia. C'è un forte richiamo a concetti molto antichi. Una nuova visione di spazio, sempre meno vuoto e sempre più "pieno" e la conferma sperimentale che l'antica "alchimia", intesa come possibilità di operare trasmutazioni a "basse temperature", non era forse solo vuoto sogno o stupida superstizione come si credeva fermamente solo fino a qualche anno fa.



Che meraviglia......... [:)]

Concordo... bellissime parole. Speriamo bene [^]



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cagliari79 ha scritto:

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Thethirdeye ha scritto:

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quisquis ha scritto:

Ma la cosa più dirompente è il mutamento di paradigma che si profila all'orizzonte, un paradigma dove l'ordine, la coerenza e l'armonia la fanno da padrone sul disordine, sul caos e la disarmonia. C'è un forte richiamo a concetti molto antichi. Una nuova visione di spazio, sempre meno vuoto e sempre più "pieno" e la conferma sperimentale che l'antica "alchimia", intesa come possibilità di operare trasmutazioni a "basse temperature", non era forse solo vuoto sogno o stupida superstizione come si credeva fermamente solo fino a qualche anno fa.



Che meraviglia......... [:)]

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Vorrei aggiungere qualcosa pro Italia a questo riguardo. Siamo un paese molto atipico e sui generis (nel bene e nel male), perché abbiamo avuto una storia molto particolare e che affonda le sue radici in un lontano passato. E' bello vedere come la rinascita mondiale di questo tipo di conoscenze passi così decisamente per Italia.

Ad integrazione di questo è opportuno secondo me ricordare due cose:
1) L'opera scientifica dell'italiano Giorgio Piccardi, che fu tra i primi ad avere avuto l'intuizione di inserire nei suoi esperimenti (in quel caso chimico-fisici e non nucleari) la variabile "quando", nel senso che medesimi esperimenti potevano dare risultato diverso a seconda del periodo dell'anno in cui erano svolti e della corrispettiva attività del sole. Anche Monti, stavolta nei suoi esperimenti di trasmutazione nucleare, sentì l'esigenza di introdurre un "quando" più propizio alla riuscita dell'esperimento (e verificabile statisticamente). Da una parte questo è esattamente quello che faceva l'alchimia, dall'altra questo rimanda molto naturalmente all'idea (oggi non accettata) di uno spazio pieno di un etere; i movimenti del pianeta e di tutto il sistema solare in esso non sarebbero ininfluenti per la riuscita di certi esperimenti (lo pensava anche Reich).
2) i lavori degli italiani Luigi Fantiappié, Giuseppe e Salvatore Arcidiacono, con la rivalutazione del concetto di sintropia che altro non è che ordine ed informazione. Ed effettivamente per spiegare questi fenomeni di fusione a basse temperature si è costretti a reintrodurre nella teoria un principio di coerenza e di armonia (e tanto per cambiare è stato un altro italiano, il buon Prof. Preparata, a dare corpo a questa teoria), in definitiva un principio di ordine ed informazione. E guarda caso (sempre in Italia, ma va?) il pitagorismo antico vedeva nelle strutture poliedriche e poligonali (nel piano e nello spazio) dei principi costitutivi strutturali della materia e del cosmo. Ma la teoria dell'atomo "rigido" che Monti usa e propone ricorda molto da vicino tutto ciò.

Sarà, ma io penso che avesse ragione chi disse che in Italia il sapere pur non volendo pitagorizza (e qualche volta anche volendo).


Ultima modifica di quisquis il 05/02/2011, 15:28, modificato 1 volta in totale.


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NEWS!!!!

http://22passi.blogspot.com/2011/02/ene ... si-fa.html

Cia'!!!!!!! [;)]


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