Thethirdeye ha scritto: 2011: L ’ANNO IN CUI LE CITTA’ FALLISCONO? 
gen 3rd, 2011
FONTE: WASHINGTON’S BLOG
http://www.altrainformazione.it/wp/2011 ... alliscono/Così il Guardian ha scritto la scorsa settimana:[i]Un’importante analista ha messo in guardia che più di 100 città americane potrebbero fallire il prossimo anno per la crisi del debito che ha colpito banche e Paesi e minaccia ora di innescare una crisi metropolitana.
Meredith Whitney, l’analista di ricerca statunitense che ha correttamente previsto la crisi globale del credito, ha descritto la situazione di debiti locali e statali come il problema più grande per l’economia degli Stati Uniti, e che potrebbe scombussolare il suo recupero.
"Accanto a quella immobiliare è la questione più importante negli Stati Uniti e certamente la più grande minaccia per l’economia degli Stati Uniti", ha detto Whitney nel programma “60 minuti” della CBS nella notte di domenica.
"Non ho il minimo dubbio che si vedrà una raffica di inadempienze di obbligazioni municipali. Si vedranno da cinquanta a cento inadempienze consistenti – o più. Ciò equivale a centinaia di miliardi di dollari di default".
Americatown e gli americani emigrano in cerca di fortuna...
Una serie televisiva che vede i cittadini statunitensi lasciare il proprio paese? Fino a qualche tempo fa l'avremmo definita solo fantapolitica... ma adesso, con la crisi finanziaria negli USA?
Emigrare altrove?
Ogni nazione ha dei momenti storici particolari; situazioni di grande impatto emotivo in cui si è venuta a trovare e che rimangono a tormentarla. Le file dei disoccupati in attesa di un pasto caldo nel 1929, dopo il crollo di Wall Street, è certamente una di queste.
E se adesso, invece, la crisi finanziaria negli Stati Uniti fosse così grave da costringere una parte della popolazione a emigrare altrove, in cerca di un lavoro?
Benvenuti allora ad Americatown, l'enclave di americani in una città di un paese che non è il loro, magari in un altro continente, contrappasso di tutte le Chinatown o le Little Italy della storia.
La rete HBO starebbe sviluppando Americatown una serie drammatica amibientata nel futuro, scritta da Bradford Winters (Oz, Six Degrees, The Bedford Diaries) e prodotta da Tom Fontana, Barry Levinson (Rain Man), Frank Marshall (fondatore della Amblin Entertainment e produttore di molti successi targati Steven Speilberg) e sua moglie Kathleen Kennedy. La serie sarebbe ambientata tra circa 25-40 anni e dopo che il declino degli USA ha costretto una parte della popolazione a emigrare in massa altrove, andando a formare delle comunità nelle grandi città straniere. I gruppi di americani assumerebbero così il ruolo degli stessi immigrati che adesso, a casa loro, vedono con tale ansia da erigere dei veri e propri muri, diventando i fuggitivi di una nazione debole e perdente.
Il progetto di Winters esiste da alcuni anni e in varie forme. In principio doveva essere una serie sull'immigrazione odierna nella città di New York, ma dopo aver incontrato il duo di produttori Fontana/Levinson per le produzioni HBO e quello Marshall/Kennedy, che stava cercando un progetto con questo tema, Winters ha pensato di percorrere una strada futuristica, mescolando l'incapacità del proprio paese di affrontare i disastri naturali alla crisi economica e all'aumento del prezzo del petrolio.
Il conseguente indebolimento degli Stati Uniti, finora visto in romanzi in bilico tra l'apocalittico e la fantapolitica, costringerebbero così una parte della popolazione ad abbandonarlo.
Gli eventi di questo periodo (rincari del petrolio e crisi dei mutui in testa), però, tingono di profetico il progetto di Winters, che dice: "Quello che sta accadendo ora è un vero e proprio disastro per molta gente e, in un certo senso, fa riflettere sul fatto che quello che ho immaginato possa accadere in Americatown sia qualcosa di impossibile."
http://www.fantascienza.com/magazine/no ... erca-di-f/