Nelle stelle con masse superiori ad 8 masse solari, la fusione nucleare continua finché il nucleo non raggiunge una massa superiore al limite di Chandrasekhar. Oltrepassato questo limite, il nucleo non riesce più a tollerare la sua stessa massa e va incontro ad un improvviso e irreversibile collasso. Gli elettroni urtano contro i protoni dando origine a neutroni e neutrini assieme ad un forte decadimento beta ed a fenomeni di cattura elettronica. L'onda d'urto generata da questo improvviso collasso provoca la catastrofica esplosione della stella in una brillantissima supernova di tipo II o di tipo Ib o Ic, se si trattava di una stella particolarmente massiccia.
Le supernovae hanno una luminosità tale da superare, anche se per breve tempo, la luminosità complessiva dell'intera galassia che le ospita. Le supernovae esplose in epoca storica nella Via Lattea furono osservate ad occhio nudo dagli uomini, che le ritenevano erroneamente delle "nuove stelle" (donde il termine nova, utilizzato inizialmente per designarle) che comparivano in regioni del cielo dove prima non sembravano essercene.
L'energia liberata nell'esplosione è talmente elevata da consentire la fusione dei prodotti della nucleosintesi stellare in elementi ancora più pesanti, quali oro, magnesio ecc; questo fenomeno è detto nucleosintesi delle supernovae.[38] L'esplosione della supernova diffonde nello spazio la gran parte della materia che costituiva la stella; tale materia forma il cosiddetto resto di supernova, mentre il nucleo residuo sopravvive in uno stato altamente degenere. Se la massa del residuo è compresa tra 1,4 e 3,8 masse solari, esso collassa in una stella di neutroni (che talvolta si manifesta come pulsar), che si configura stabile poiché il collasso gravitazionale, cui andrebbe naturalmente incontro, è contrastato dalla pressione del neutronio, la particolare materia degenere di cui tali oggetti sono costituiti. Tali oggetti hanno una densità elevatissima (circa 10 17 kg/m3) e sono costituiti da neutroni, con una certa percentuale di materia esotica, principalmente materia di quark, presente probabilmente nel suo nucleo.
Nel caso in cui la stella originaria sia talmente massiccia che il nucleo residuo mantiene una massa superiore a 3,8 masse solari (limite di Tolman-Oppenheimer-Volkoff), nessuna forza è in grado di contrastare il collasso gravitazionale ed il nucleo collassa fino a raggiungere dimensioni inferiori al raggio di Schwarzschild: si origina così un buco nero stellare. La materia costituente il buco nero si trova in un particolare stato, altamente degenere, che i fisici non sono ancora riusciti ad esplicare.
Gli strati esterni della stella espulsi nella supernova contengono una grande quantità di elementi pesanti che possono essere reimpiegati in nuovi processi di formazione stellare; tali elementi possono anche permettere la formazione di sistemi extrasolari, che possono contenere, eventualmente, anche dei pianeti di tipo roccioso. Le esplosioni delle supernovae ed i venti delle stelle massicce svolgono un ruolo di primo piano nel plasmare le strutture del mezzo interstellare.
veniamo al nostro caso
Betelgeuse (IPA /betel#712;d#658;#603;uze/; #945; Ori / #945; Orionis / Alfa Orionis) è la seconda stella più luminosa della costellazione di Orione, dopo Rigel, e, mediamente, la decima più brillante del cielo notturno vista ad occhio nudo, data la sua magnitudine apparente fissata sul valore medio di 0,58. È uno dei vertici dell'asterismo del Triangolo invernale, assieme a Sirio e Procione.
Betelgeuse è una supergigante rossa di classe spettrale M1-2 Iab, ovvero una stella in una fase già piuttosto avanzata della sua evoluzione, che mostra episodi di variabilità dovuti a pulsazioni quasi regolari dell'astro con un periodo che si aggira sui 2300 giorni. La sua distanza dalla Terra era stimata sino a pochi anni fa sui 427 anni luce (a.l.),ma recenti ri-misurazioni della parallasse hanno suggerito un valore maggiore, pari a circa 600-640 a.l; alla luce di questo nuovo valore è stato necessario riaggiornare buona parte dei parametri stellari, in particolare il suo raggio. Il diametro angolare misurato da Terra suggerisce, da questa distanza, che Betelgeuse sia una stella di dimensioni colossali, addirittura una tra le più grandi conosciute: il suo raggio misurerebbe in media 4,6 UA, pari a circa 1000 volte il raggio solare.
Data la grande superficie radiante, Betelgeuse possiede anche una forte luminosità, oltre 135.000 volte quella della nostra stella, che la rende anche una tra le stelle più luminose in assoluto. Tuttavia, una simile luminosità non è imputabile esclusivamente alla vasta superficie; per questa ragione gli astronomi propendono a ritenere che la stella possieda una massa elevata, pari a 15-20 volte quella del Sole.Pertanto, è possibile che la stella concluderà la sua esistenza esplodendo in una supernova.
da wiky.
la mia paura.....
di regola dovrebbe andare in questo modo : situazione attuale. (sta tirando gli ultimi) collasso esplosione, emissione di bosoni z e neutrini a go go per tutti supernova polvere stellare, e fin qui' tutto bene........ ora , dato che non e' per nulla definito il limite dettato dalla massa originaria e dalla composizione della stella stessa , che vanno a determinare se una stella del genere, con 20 masse solari all'origine, diventera' da supernova una stella di neutroni (tipo pulsar) oppure direttamente ipernova da cui un quasar, che e' di fatto un tipo di buco nero, io sono un po' perplesso.... anche perche' alcune stelle eccezionalmente grandi (come quella) al momento della loro morte potrebbero produrre un'ipernova, e la nostra amica ha di fatto le masse solari necessarie per farlo, dove il nucleo della stella collassa direttamente in un quasar, e due getti di plasma estremamente energetici sono emessi dai poli di rotazione, ad una velocità quasi pari a quella della luce. Questi getti emettono raggi gamma molto intensi, e sono una delle possibili spiegazioni per i lampi gamma. e anche di quello che ci friggera' il pianeta. insomma da supernova tipo 2 che genera stella di neutroni a ipernova che ti piazza un quasar a due passi da noi ci corre poco , e betegeuse e' una candidata molto appetibile.
speriamo che non alzino una cortina fumogena per non informare la gente di questo rischio, perche' il rischio c'e', basta leggere una qualunque tabella reperibile in rete.
Ultima modifica di dark side il 09/02/2011, 02:01, modificato 1 volta in totale.
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