19/02/2011, 13:47
AstroTime ha scritto:massrol ha scritto:
11 ......... 99%
15 .......... 99% ore 18.40
... astro time presto ti disturbero'.ciao
grazie, anche a Thethirdeye;
sarà un piacere poter cooperare, anche se l'argomento non è gratificante.
ho appena aggiunto alla pagina alcune note e documentazione sulla data del 15 maggio, che tu hai evidenziato;
lì purtroppo le ore non si discostano troppo...
19/02/2011, 14:57
19/02/2011, 19:31
Sirius ha scritto:
il "purtroppo" è da intendersi nel senso che anche per te il 15 maggio ci sarà un bel botto?
19/02/2011, 20:09
gioveclg ha scritto:
scusate...io proprio sono molto ignorante in materia...
20/02/2011, 00:17
21/02/2011, 10:03
21/02/2011, 12:25
22/02/2011, 07:06
22/02/2011, 08:34
23/02/2011, 13:01
23/02/2011, 15:09
24/02/2011, 10:31
24/02/2011, 11:34
ubatuba ha scritto:
Scienze della terraRischio sismicoIl terremoto di Christchurch preoccupa i geologi statunitensi
Questo tipo di teremoto è associato al rischio di "liquefazione" del terreno Il distruttivo terremoto che ha colpito Christchurch, in Nuova Zelanda, aveva una magnitudo di appena 6,3 ma possedeva caratteristiche molto particolari, che hanno messo in allarme i geologi statunitensi.
Di fatto, spiega Robert Yeats della Oregon State University, che si è interessato della geologia di quella regione, si trattava di una scossa di assestamento di un più forte terremoto, di magnitudo 7,1, che aveva interessato la regione nel settembre scorso, senza peraltro causare danni o feriti. Pur essendo più debole l'ultimo terremoto è stato però molto più superficiale.
"L'ultimo terremoto in Nuova Zelanda ha colpito un'area che non si sapeva essere interessata da una faglia prima di settembre: non si era mossa per migliaia di anni. Ma se si combina la profondità ridotta, la vicinanza a una città e le caratteristiche del suolo si capisce che i danni possono essere immensi", osserva Yeats
"Le stesse caratteristiche che hanno causato questa distruzione e tanti morti a Christchurch sono simili a quelle che si ritrovano di fronte a Portland, Seattle, parte della Bay Area e molte altre città della costa occidentale degli Stati Uniti", ha aggiunto. "E' importante tenere a mente che la Nuova Zelanda ha alcune delle norme di costruzione degli edifici più avanzate al mondo. Sono molto meglio preparati di quanto lo siano molte città degli Stati Uniti."
Il rischio di faglie relativamente superficiali ha spesso attirato molta meno attenzione rispetto a quello connesso alle principali zone di subduzione della crosta terrestre, come quella del Pacifico nord-occidentale o quella di San Andreas. Ma esistono decine o centinaia di faglie di questo tipo che possono provocare gravi danni.
A esse è infatti associato il rischio di "liquefazione", che interessa particolarmente i suoli sedimentari depositatisi in lunghissimi periodi di tempo, che si saturano di acqua e durante un terremoto possono comportarsi come una gelatina. (gg)
da llescienze
24/02/2011, 18:34
24/02/2011, 22:07