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LaStampa - 19.12.1978 - numero 293 - pagina 2

Tra i testimoni anche alcuni carabinieri della stazione locale

[color=blue]"Ho visto un Ufo sorvolare all'alba il cielo di Tortona"

Tortona — Molte persone avrebbero visto all'alba di domenica una palla luminosa sorvolare la città: "Ero in via Emilia, all'altezza di piazza S. Simone — dice Franco Mutti —, in compagnia degli edicolanti Ottavio Mega e Renato Cavalcanti. All'improvviso abbiamo notato una sfera luminosissima, quasi argentea: sembrava sospesa sul castello. Una quindicna di minuti, poi di colpo tutto è sparito".

La prima segnalazione dell'oggetto misterioso, che emanava luce intensa, è giunta ai carabinieri intorno alle 6: ha risposto l'appuntato Antonio SaragattO. -Sono stati due cugini di Guazzora — racconta — Gaetano e Vittorio Balladorè, a telefonare che una palla di fuoco stava sorvolando la città. Ho avvisato il capitano Sibilìo, ci siamo affacciati al balcone della caserma e abbiamo scorto l'oggetto misterioso all'altezza, ci sembrava, di Pontecurone».

Chi ha potuto seguire meglio la manovra dell'Ufo è sta to l'appuntato Vincenzo Croce, che si trovava in servizio radiomobile in città. «Avuta la segnalazione — racconta — con il collega di servizio ci siamo diretti verso Pontecurone. La palla luminosa aveva attorno come dei piccoli rami luminosi: in un baleno, lasciandosi alle spalle una scia di fuoco, si è spostata dall'altezza del castello di Tortona.

Abbiamo fatto retromarcia per seguire con attenzione cosa succedeva: la sfera infuocata è rimasta ferma mezz'ora, poi si è alzata ancora di più. in direzione di Genova ed è sparita». Sembra che l'oggetto misterioso sia apparso già sabato sera: lo assicura Mariella Merlo, che con il marito Remo gestisce un distributore Agip in piazza Milano a Tortona.

e. r.


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MessaggioInviato: 10/02/2011, 01:23 
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LaStampa - 19.12.1978 - numero 293 - pagina 11

Ore di emozione sul litorale di Torvajanica
[color=blue]
«E atterrato un Ufo sulla spiaggia» ma era una boa idrofonica sovietica

Roma — Per tutta la mattinata di domenica l'atmosfera sul litorale di Torvajanica, in un tratto di arenile della zona Rio Tosto, è stata quella tesa ed eccitante delle grandi scoperte. Poco dopo le nove alcune persone, osservando la vicina spiaggia dalla via Litoranea, avevano scorto sulla battigia uno strano oggetto metallico dal quale sporgeva una antenna di oltre un metro e mezzo. Qualcuno si è avvicinato con cautela ma la forma dell'oggetto (un cilindro lungo poco meno di un metro e con un diametro di una dozzina di centimetri), le strane protuberanze che ne segnavano la superfìcie e alcune scritte in caratteri incomprensibili hanno consigliato la prudenza.

Fra le ipotesi avanzate, quella più condivisa lo voleva un segno tangibile degli scorrazzamene degli Ufo, che da qualche settimana sembrano prediligere i cieli italiani. I contatori Geiger sono stati i primi ad entrare in azione ed il loro responso è stato subito tranquillizzante: l'oggetto misterioso non era radioattivo e non conteneva materiali radianti. Gli artificieri della I direzione di artiglieria avevano incominciato a scavare con delicatezza la sabbia tutt'intorno, alla ricerca di qualche percussore o di qualche innesco speciale, ma nulla lasciava pensare che si trattasse di un ordigno esplosivo.

E quando hanno avvertito che non era una bomba, l'ipotesi degli Ufo è subito diventata la più credibile fra le centinaia di curiosi che intanto si erano ammassati accanto al cordone di militari steso nel frattempo Intorno alla zona. L'ipotesi extraterrestre incominciò ad incrinarsi quando un ragazzo, sentendo descrivere uno sportellino imbullonato, obiettò che i marziani erano troppo avanzati tecnologicamente per ricorrere ancora ad un sistema di serraggio primitivo come la bulloneria.

Altro colpo all'ipotesi è venuto appena un passante che chissà come era riuscito ad avvicinarsi all'ordigno ha detto che le scritte erano in caratteri cirillici e indicavano la parola russa «Abtoyek». che si pronuncia «avtopusk» e significava «espulsione automatica» o qualcosa del genere. Nella serata di ieri, autorevoli indiscrezioni provenienti dal ministero della Difesa confermavano che si tratta di una boa idrofonicaa, prodotta dall'Unione Sovietica, ma usata anche da altre marine.

Bruno Ghibaudi


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[:o)]
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StampaSera - 20.12.1978 - numero 292 - pagina 26
[color=blue]
Le lettere dei lettori
Ufo e black-out

Black-out è una parola che si adopera per spiegare che una città, per motivi inspiegabili, è piombata nel buio. E' già accaduto a grandi metropoli, come New York, Parigi, Londra Parigiè stata ancora una volta al buio, senza elettricità, per quattro ore. Questi black-out — e per verificarlo basta sfogliare i giornali — coincidono sempre con massicce apparizioni di «oggetti volanti non identificati», o cosiddetti Ufo. E' un innegabile fatto statistico, forse una pura coincidenza, ma è così. Il passaggio frequente di Ufo porta i grandi centri al buio; Gli esperti si stringono nelle spalle.

Una signora torinese, Germana Grosso, che da anni è in contatto, «telepatico», con esseri provenienti dallo spazio, ha consigliato ieri molta prudenza nell'avvicinare gli extra-terrestri suggerendo di accoglierli con la parola barraga (che in linguaggio intergalattico vorrebbe dire «amici»). Lo ha ripetuto martedì sera dal video del Grp l'annunciatore: «Dicendo subito barraga al primo extraterrestre che incontriamo non succederà mai nulla di grave». Può darsi.

Quando George Adamski, uno dei primi «contattisti», narrò di aver parlato con un extraterrestre nel deserto di Desert Center, in Usa, si sentì dire: «Tu vec sata doplatà barraga», ossia « Veniamo dallo spazio come amici». Può darsi che sia così. Intanto, per il momento ci fanno stare al buio. In mancanza di valide spiegazioni scientifiche adoperiamo la parola magica «Barraga».

Silvio Angeletti, Chieri


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MessaggioInviato: 24/02/2011, 00:58 
[:(]

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LaStampa - 20.12.1978 - numero 294 - pagina 15
[color=blue]
Un detenuto sale sul tetto del carcere per «vedere l'Ufo»

BRINDISI — Per «vedere gli Ufo» un detenuto in attesa di giudizio per omicidio, Rinaldo Paolin. 21 anni, di Gorizia, è salito sul tetto della «casa circondariale., di Brindisi dopo aver eluso la sorveglianza degli agenti di custodia. Poi si è lasciato cravincere a scendere con l'auto dei vigili del Fuoco. Paolin. che prestava servizio di leva nel battaglione «San Marco» di stanza a Brindisi, è accusato di aver ucciso il 10 aprile scorso con una trentina di coltellate una giovane sposa, Rosalba De Vincentis. 21 anni, e di aver ferito il marito, l'impiegato Vincenzo Donateo. di 27. accorso in sua difesa.

Il processo per direttissima sull'episodio fu sospeso Il detenuto, che è ricoverato nell'infermeria del carcere brindisino, si è arrampicato su un muro interno del penitenziario gridando che voleva «Vedere gli Ufo». Sono accorsi agenti di custodia e una squadra di vigili del fuoco con un telone e scale.


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LaStampa - 20.12.1978 - numero 294 - pagina 1

[color=blue]Troppo buoni

Ormai è indiscutibile. Gli Ufo esistono, probabilmente vengono da altri pianeti, calano coraggiosamente dallo spazio. L'Onu ha invitato gli Stati aderenti a raccogliere un'opportuna documentazione, una specie di libro bianco internazionale. La cosa è sembrata logica.

Pochi giorni fa in Abruzzo alcuni oggetti volanti hanno sostato in cielo con una certa ostentazione, i carabinieri hanno trovato presso una villa una grande impronta a ferro di cavallo. In Puglia anche i radar dell'Aeronautica hanno intercettato gli apparecchi sconosciuti. Non fa più impressione. Molta gente s'è convinta (per desiderio profondo o per suggestione dei film) che gli Ufo siano buoni, portatori di pace, per fino timidi, dunque anche noiosi.

Ma se all'improvviso (speriamo di no) cominciassero a far danno? «Ufo incendia un cascinale», «Atterrano gli Ufo all'Università», «Gli Ufo puntano su Roma». Allora saremmo preoccupati, vigili, pronti come ora non siamo: distratti dall'ingresso nello Sme, respinti dalle ingiustizie quotidiane, solleciti per l'equilibrio nervoso di Andreotti. In confronto alle minacce reali, la bontà ha i tempi lunghi: per adesso, come l'Onu ha capito, resta un'ipotesi dell'altro mondo.

s. r.


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MessaggioInviato: 03/03/2011, 01:27 
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StampaSera - 21.12.1978 - numero 293 - pagina 8

A colloquio con i giovani studiosi di Pino Torinese
[color=blue]
«Gli Ufo? Noi astronomi non ne abbiamo mai visti»



«Mi sono svegliata perché c'era il claxon di una macchina che suonava e mi sono affacciata; era tutto sereno e c'era una luce come di giorno. Ho visto tre lune, accavvallate. Poi —mentre stavo guardando stupefatta — da due stelle che si trovavano più o meno a fianco della Luna, sono scesi filamenti verdastri che hanno composto due triangoli. Mi aspettavo di tutto: un terremoto o chissà che cosa. E' durato una mezz'ora, poi è salita la nebbia e ha coperto tutto». La signora che ha fatto questo racconto preferisce mantenere l'incognito, ma si tratta di una donna adulta, equilibrata, moglie di un nostro collaboratore, che abita dalle parti di corso Mediterraneo. Che cosa è successo in cielo prima dell'alba del 15 dicembre?

E' molto probabile che si sia trattato di un fenomeno di rifrazione della luce, dettò Paraseleni — spiegano all'osservatorio astronomico di Pino Torinese —provocato da cristalli di ghiaccio. che, in particolari condizioni, si formano nell'atmosfera a circa diecimila metri di quota. E' molto raro, ma qualche volta succede anche alle nostre latitudini».

L'episodio serve da pretesto per fare una chiacchierata con i giovani astronomi di Pino, su quello che succede per aria in questi tempi: ufo, luci di tutti i colori, dischi, sigari. Sono presenti studiosi e tecnici: Giovanni De Sanctis, Franco Scaltriti, Vincenzo Zappala, Luciano Lorenzi, Wlter Perreri, Monica Cerniti, Renato Pannunzio, Enzo Anderlucci.

«Cosi come in genere vengono descritti — dice Scaltriti —questi fenomeni non so- ; no di origine astronomica. Sia chiaro che nessuno di noi nega la possibilità che esistano fatti inspiegabili e che possano esserci mondi abitati oltre il nostro. Ma noi astronomi, che guardiamo il cielo per professione di ufo non ne abbiamo mai visti O meglio ne vediamo continuamente, solo che sappiamo che cosa sono: meteoriti, satelliti artificiali, rifrazioni, fenomeni ottici In più bisogna aggiungere che noi guardiamo solo una piccola fetta di cielo con i nostri strumenti e non cerchiamo l'ufo a tutti i costi Studiamo e lavoriamo».

«Una volta, nel '68 — racconta Walter Ferreri, fotografo al telescopio — vidi nell'obiettivo una luce che andava man mano ingrandendosi Un punto luminoso, che è aumentato d'intensità per poi sparire all'improvvisa Pensavo: "Finalmente qualcosa di strano". Invece ho poi scoperto che erano i gas di scarico dell'Apollo che si stava, mettendo in orbita intorno alla Luna».

La conversazione diventa animata e si delinea una posizione comune, che non è solo scientifica, ma è la stessa di quanti usano il buon senso, senza lasciarsi affascinare oltre misura "dall'irrazionale: qualcosa di concreto non s'è mai visto. Nessun frammento è stato portato in laboratorio e analizzato. Nessuno sbarco è stato testimoniato pubblicamente.

«Jo cerco di mettermi nei panni degli eventuali extraterrestri —dice Zappala —la prima cosa che cercherei di fare è di trovare il modo migliore di farmi accettare dai terrestri Cercherei di mettermi in contatto in qualche modo. Pensiamo al contrario, se fossimo noi a sbarcare. su un pianeta su cui sappiamo che c'è vita. Sarebbe assurdo che ci mettessimo a giocare a mosca cieca volando di qua e di là senza tentare di entrare in contatto con qualcuno».

«Magari ci studiano — dice invece Luciano Lorenzi — e non vogliono spaventarci scendendo direttamente a terra».

Mi sembrerebbe però un cattivo metodo di approccio — aggiunge Zappala —. Secondo le testimonianze, questi veicoli si muovono contro ogni legge fisica, compresa quella di gravità. Perciò, se volessero potrebbero anche non farsi vedere».

Da ridimensionare comunque una grossa percentuale di avvistamenti,- datò che molta gente, anche non sospetta di allucinazioni, dotata di cultura e buon senso, ha cognizioni assai approssimate su quello che può succedere in cielo.

«C'é un sacco di gente che telefona chiedendo spiegazioni — dice la segretaria dell'osservatorio, Mara Marini —e se diciamo che quello che si vede è un corpo celeste o un fenomeno-così e così sono delusi, quasi non ci credono». Una volta ha telefonato uno dicendo: «Guardi siamo un gruppo di colleghi di ufficio e abbiamo scommesso una cena: quella che si vede adesso in cielo è la Luna o Venere?».

Ma succede anche di peggio. Un visitatore, dopo aver osservato il sole al telescopio, s'informò sulle possibilità di raggiungere l'astro. Dopo essere stato informato delle alte temperature esistenti, chiese: «Ma non si può andare neanche d'inverno?».

Almeno il 60-70 per cento dei visitatori si meravigliano che si possano vedere i pianeti; per non parlare di un tale che, alla notizia del prossimo allineamento — si verificherà nel 1980/81 — di quasi tutti i pianeti del sistema solare, chiese preoccupato: «Ma non si ribalterà tutto? Il sole sarà abbastanza pesante da far da contrappeso? E non ci saranno dei maremoti?».

Per chiunque volesse a questo punto documentarsi un po' di più sull'astronomia, ricordiamo che esiste una rivista trimestrale di divulgazione (Orione). Chi fosse interessato all'abbonamento (che costa quattromila lire l'anno) può telefonare al numero 84.07.08.

Renato Scagliola


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Autore: Renato Scagliola

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MessaggioInviato: 03/03/2011, 01:43 
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LaStampa - 21.12.1978 - numero 295 - pagina 3

Sulla costa ligure pioggia di Ufo: ma siamo proprio sicuri?

[color=blue]C'è un signore coi capelli arancione e con la pelle d'argento: è marziano!

Avvistati oggetti volanti a Sassello, Celle, Pietra Ligure, Albissola, Savona-Faceva più tenerezza che paura il pallone sonda caduto a Dolcedo - Il caso del "nano spaziale,, fotografato in montagna

Qualche vecchio, inguaribile romantico ricorda ancora le passeggiate con la fidanzata, di sera, sui lungomare illuminati dai lampioni. Le onde riflettevano la luce. Il brontolio dell'acqua cullava i «sogni». Se ha buona memoria, il vecchio, inguaribile romantico, ricorda che i suoi occhi si perdevano in quelli angelici, incantevoli di lei. Se poi ha proprio una memoria di ferro, non dimentica l'incanto di quando distoglieva per un attimo lo sguardo dal silenzioso colloquio fatto di sottintesi e lo lasciava scivolare sul mare. E vedeva piccole luci tremolanti: qualcuna più vicina, qualcuna più lontana, sembravano mosse dai richiami dei pescatori.

Tempi lontani Oggi si guardano per un istante le pupille della ragazza Pei si passa subito al resto: collo . seni, fianchi, gambe, di nuovo fianchi. ancora gambe. Non che sia sbagliato, per carità! E dopo che non ci siamo più Ci si volta verso il mare Solo per un istante. Le barche ci sono ancora, con le loro luci tremule, ma nessuno le vede.

Improvvisamente si è abbagliati da sfere, dischi, anelli, cilindri, sigari, scodelle, bicchieri: giganteschi luminosi, infuocati, incandescenti. Sono loro, gli Ufo. Innamorati, benzinai, scienziati, bagnini, militari, automobilisti, macellai, coppiette, voyeurs. piloti, astemi e ubriachi, almeno una volta nella vita vedono un Ufo I più fortunati scorgono al volo, magari riescono anche a fotografare un bel marziano. Era senza dubbio un raccomandato il caporale Valdes. dell'esercito cileno, che riusci addirittura a farsi rapire per qualche ora. Peccato che al ritorno non ricordasse nulla.

Fantasie? Allucinazioni? Autosuggestioni? Realtà? Tutto può essere. A spiegare il fenomeno si Impegnano a migliaia studiosi, scienziati, giornalisti «espertiditutto». Scrivono articoli e libri, girano film. SI fanno anche tanti quattrini.

Ma come decidere quel che è vero e quel che no? Qualche tempo fa un simpatico contadino americano vide un disco volante abbassarsi sul suoi campi e con sedici benne prelevare campioni di terra. Si fecero subito indagini e si appurò che l'agricoltore se n'era appena tornato a casa dal manicomio. Si decise che era stato dimesso troppo presto e che gli avrebbe fatto bene tornarci immediatamente. Quel disco volante non era esistito. Altri magari si, ma quello no. Perché? Forse che i pazzi non hanno gli occhi? (sempre ammesso che fosse pazzo). E se invece, per una volta, tanto per dimostrare buona volontà, non avesse affatto lavorato di fantasia?

Anche la Liguria ha i suoi dischi volanti. A Sassello clienti e gestori di un albergo hanno avvistato poco tempo la un misterioso oggetto volante. Nei giorni successivi altri ne sono stati visti a Pietra Ligure. Ceriate. Celle e altre località.

Qualche giorno fa ne è passato uno ad Albissola. Ma evidentemente non c'era capolinea e se n'è andato quasi subito. Era arrivato fra le otto e le nove di mattina, emetteva bagliori metallici e verdastri. Ha fatto due o tre giravolte, forse ha anche sorriso, ha fatto l'occhiolino a una ragazzotta che andava in ufficio ancora tutta addormentata e non se n'é neppure accorta e poi se n'é andato. Ma ha sparso la voce per il cielo. E ne sono arrivati altri ancora.

Domenica 17 sul cielo di Savona un Ufo è stato visto da molte persone. Un gruppo di giovani savonesi, tutta gente a posto, tornava-no da Vado alle cinque e mezza quando hanno visto l'Ufo. <<immobile sul mare a un'altezza di 20-30 chilometri»: emanava una luce bianchissima. Ma quasi subito quel birbone di un Ufo se ne va e li pianta li col naso per aria. Due. tre minuti e torna. Poi scompare, poi torna. Gioca un po', si stanca e se ne va per l'ultima volta. I giovani non esagerano le cose, si limitano a dire che per loro non e un pallone sonda: ..Era enorme, molto illuminato dal sole. Oppure emetteva luce propria, ma fornita da un'energia di forza eccezionale»

Era invece un pallone sonda l'Ufo che ha fatto tremare vecchi, donne, bambini e anche uomini a Dolcedo. E' arrivato come un falchetto. Luccicando é sceso con una controllatissima picchiata, puntando sulla piazza centrale del paese. Ma scherzava, si è spostato ed è andato a cadere un poco più in là, dietro gli alberi. La gente è corsa fuori, è andata a vederlo. Faceva quasi tenerezza. Si vedeva subito che non era cattivo. Un cartello ammoniva in francese a stare attenti che non esplodesse. Il palloncino si era sgonfiato. l'idrogeno era scappato per rimanere lassù. Qualche bambino ha certo pensato a uno sconosciuto amichetto francese che piangeva perché il suo palloncino era fuggito.

In Toscana sono più decisi. Hanno anche i marziani. Ha raccontato Giovanni Santini. 49 anni. Impiegato del Cnen. padre di famiglia. «Ero in vecanza in campagna. Ero sul terrazzo. E' arrivata un'astronave, è scesa in uno spiazzo lì vicino. Sono andato a vedere. Uscirono due strani esseri alti circa un metro e mezzo con grandi occhi azzurri e folti capelli arancioni. Avevano una tuta di materiale fra la gomma e cuoio e una cintura metallica. Sul capo spiccavano cinque punti lu minosi dai quali probabilemnte escono radiazioni destinate a immobllizzare o uccidere gli aggressori. La pelle era color argento». Purtroppo, nonostante lodevoli sforzi, non riuscirono a scambiare quattro chiacchiere. Come sem pre, colpa della scuola italiana che non insegna le lingue.

Detto e fatto. Anche in Liguria un marziano. Sul Monte Parodi, presso La Spezia a settembre è comparso un nano dello spazio Aveva una tuta scura, era alto un metro, aveva l'aspetto gracile, portava un casco bianco con due fessure rivolte in alto a mo' di occhi. Intervenne anche la polizia. Qualcuno lo fotografò: sembrava un normale militare. Un burlone disse che era un nano che si era messo a fare l'eremita. Fu messo a tacere perché in quella ' zona erano già stati avvistati 1432 dischi volanti. Poi l'ipotesi del soldato durante le esercitazioni prese piede e si finì per non parlarne più.

Più coraggiosi sono stati i partecipanti all'ultimo festivai dell'umorismo di Bordighera: si sono sbizzarriti a volontà, promettendo persino incontri ravvicinati «di un certo tipo» con procaci fanciulle per nulla infastidite dalle antenne ma attentissime al prezzo. Ufo parcheggiati come auto e marziani al cinema con i terrestri a vedere la fantascienza, uova che si rompono e oggetti spaziali che escono come pulcini.

C'è anche chi studia il fenomeno, guarda dentro i cannocchiali e dice che non c'è niente, c'è chi legge, studia, si strizza il cervello e dice che non è vero, che invece «c'è tanto». Negli Usa sfornano un «piano» dietro l'altro per svelare il mistero. Inseguono quei sigari di fuoco con i «caccia», come fanno i cani da pastore con le pecore. E poi si proiettano film con incontri amichevoli, quasi come all'osteria davanti al bottiglione del rosso, e incontri fatti di guerre fra le stelle. La gente va a vedere, spende i soldi, dice che non ci crede, ma che il film era fatto bene. Poi va a casa, si corica, si gira fra le lenzuola, si rialza, va alla finestra e... sta passando un Uto! Sente il cuoia addolcirsi, gli occhi un po'umidi come quando partono i treni. Gli viene voglia di fare ciao con la manina. Lassù si muove un'antenna. Ora ci si può addormentare sereni.

Non c'è nulla di male. E' giusto cosi. Ma sarebbe anche bello che qualcuno tornasse a essere un vecchio, inguaribile romantico e tra un'occhiata al viso e uno alle gambe di una ragazza, riuscisse a vedere soltanto barchette e luci tremolanti.

Marco Neirotti


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LaStampa - 21.12.1978 - numero 295 - pagina 13

I lettori discutono
[color=blue]
Attenti agli Ufo

Come studioso di fenomenologia Ufo da diversi anni vorrei consigliare il pubblico sull'atteggiamento da tenere in caso di incontri ravvicinati di III tipo (contatto).

Se si desidera il contatto e si è in presenza dell'Ufo atterrato è bene mantenere una distanza minima di circa venti metri: la casistica parla di radiazioni misteriose ustionanti quando l'Ufo è ancora pulsante di luce multicolore.

La raccomandazione maggiore è quella di evitare in 'modo assoluto ogni atto che possa essere interpretato come ostile, quindi movimenti lenti e studiati, mostrare ben chiaramente le mani libere da oggetti, cercare di dominare la comprensibile emozione, concentrarsi sulla formapensiero di contatto amichevole: la casistica inerente paranormale-telepatItca è cospicua ed eloquente.

Attendere quindi le decisioni degli «Alieni», se a loro volta vorranno o no il contatto.

Luigi Sorgno, Torino


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LaStampa - 21.12.1978 - numero 295 - pagina 4

Specchio dei tempi
[color=blue]Gli Ufo controllano le presuntuose azioni dell'Homo sapiens?


Un lettore ci scrive
«Ancora una volta sono tornate alla ribalta della cronaca le notizie di pretta marca fantascientifica sui misteriosi "Ufo". Piloti di aerei, automobilisti, agenti di polizia stradale ed altre persone giurano di averli visti senza abbagli nelle forme più vane, nei colorì più diversi, vaganti in tutte le direzioni. Allucinazione o realtà? Non lo sappiamo. Tutti però vorremmo vederci chiaro e intanto formuliamo le ipotesi e le congetture più disparate. Si tratta forse di macchine terrestri lanciate in tutta segretezza da una delle potenze militari per tenere sotto controllo il resto dell'umanità? Oppure sono davvero "oggetti volanti non identificati'' guidati da extraterrestri provenienti da altro pianeta abitato, che si avvicinano a noi ad intervalli regolari, cioè quando l'orbita di questo ipotetico pianeta viene a trovarsi al punto più ravvicinato con la nostra Terra? «L'astronomia dichiara di non essere ancora in grado di fornirci notizie precise su questo fenomeno; tuttavia non nega l'esistenza di altri sistemi planetari fuori di quello solare e l'abitabilità dei pianeti del nostro" sistema da parte di esseri intelligenti come noi e forse più di noi. Anche diverse religioni, la cristiana compresa, non escludono a priori l'eventualità di altri esseri extraterrestri intelligenti e forse non infetti e contaminati dal peccato di superbia che nel nostro pianeta ha causato lungo i secoli odio, guerre, rovine e morte a non finire.

«A volte mi viene di pensare (fra le tante ipotesi permetti, caro Specchio dei tempi, che passi anche questo mio pensiero) che si tratti proprio di esseri extraterrestri non solo intelligenti, ma anche saggi, che sentono preoccupante e urgente il bisogno di avvicinarsi alla nostra Terra per controllare più attentamente le azioni presuntuose di quell'animale '"sapiens" che è l'uomo, venuto in questi tempi in possesso di un mezzo potentissimo e, se malamente usato, pericolosissimo a lunghissimo raggio: l'energia atomica.

«In questo caso questi esseri intelligenti e saggi potrebbero essere i nostri vicini di casa più prossimi, che cercano di sorvegliare ed eventualmente sviare certe forme di scientifica follia, di cui noi terrestri, purtroppo, abbiamo già dato nel passato qualche saggio.

«Se cosi fosse, ben vengano gli "Ufo" a solcare i nostri cieli, per vigilare e sviare i nostri eventuali gesti d'insania e d'insipienza. Ben vengano a insegnare a noi uomini e specialmente a coloro che governano e decidono le sorti del popoli e delle nazioni a essere più cauti e più prudenti nell'uso delle forze della natura, che, per quanto ben conosciute, conservano tuttora settori di potenza oscura, che se non vengono rispettati, potrebbero scatenare la distruzione non solo del nostro pianeta, ma addirittura dei vari sistemi planetari».

don Amedeo De Boni
parr. S. Giuseppe Lavoratore, Torino


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rmnd, quanto ti manca per finire?


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Sheenky ha scritto:

rmnd, quanto ti manca per finire?


Si ci ho un po' 'mollato' ultimamente [;)]
Mancano solo otto giorni..ma non so ancora dirti quanti articoli ..putroppo non è solo un copia e incolla bovino altrimenti avrei già finito da tempo.
Certi articoli mi prendono anche 10 minuti o più. per impaginazione e correzione degli errori di conversione ocr. Per esempio ieri sera per soli 4 articoli quasi mezz'ora.

Fissiamo una data. Entro fine Marzo potrei aver finito.


Ultima modifica di rmnd il 03/03/2011, 13:04, modificato 1 volta in totale.


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No be, tranquillo. Non c'è nessuna fretta. Quando hai finito però mi avverti per pm. Che ci mettiamo d'accordo per creare un indice.


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LaStampa - 22.12.1978 - numero 296 - pagina 1

L'invito è per domani sera sul lungomare a Ospedaletti
[color=blue]Venga a prendere l'Ufo da noi

Nostro Servizio Particolare

Ospedaletti — Gli Ufo ricordano la pubblicità che una volta si vedeva a Carosello per una marca di patatine: ancora una e poi basta, ancora una e poi basta, ancora una e poi basta. E in quel modo si finiva tutto il croccante pacchettino. Con loro succede così. Più se ne vedono, più ne arrivano.

Ma chi li vede di punto in bianco, alzando il naso e dicendo «Miodio!» è un dilettante. Bisogna sapersi organizzare. Non si possono fare le cose a vanvera: proviamo, vedremo come va a finire.

A Ospedaletti una signora ha capito che le cose o si fanno bene o non si fanno per niente. Si è messa d'accordo con gli extraterrestri, si è assicurata la loro disponibilità (anche tenendo presente che siamo sotto Natale e tutti hanno un sacco di cose da fare) e ha organizzato con qualche giorno d'anticipo un bell'incontro.

Ecco il suo comunicato: «Appuntamento con gli extraterrestri. Tutte le persone che desiderano vedere e conoscere gli extraterrestri sono pregati di venire sabato 23 alle 18 sul lungomare Cristoforo Colombo di Ospedaletti. L'attesa potrebbe prolungarsi sino alle 3 di notte. Chi interviene è pregato di coprirsi bene e pazientare. Anna Huana fisserà l'appuntamento con questi meravigliosi angeli come ha fatto un anno fa, a Capodanno. Non abbiate paura, portano la voce di Dio e pace, tanta pace, lasciandoci una gioia interna immensa. Non sono mostri, ma creature meravigliose. A quel guardiano notturno, l'extraterrestre è apparso come un mostro perchè portava una tuta spaziale. Ritornerete a casa più felici e sereni».

La signora non ha scordato nulla. Sa che slamo in inverno e ricorda che è meglio coprirsi bene. Giusto: qualcuno potrebbe, preso dall'euforia, arrivare in pigiama e finire, anziché su un'astronave, su un gippone diretto in questura o all'ospedale. Nel clima delle feste è stata attenta a non invitare gli Ufo abituati a fare la guerra fra le stelle, bensì quelli accreditati presso gli uffici di Babbo Natale. Ci sarà un po' da aspettare, ma non si può avere tutto e subito. Un po'di pazienza e gli Ufo arrivano. Sarebbe un peccato andare a casa alle tre di notte e sapere che sono arrivati, per colpa di un guasto radar, proprio alle tre e cinque. m. n.

Articolo rilasciato in licenza Creative Commons - Editrice La Stampa S.p.A.
Autore: m. n.
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StampaSera - 23.12.1978 - numero 295 - pagina 30

Le lettere dei lettori

[color=blue]Gli amici degli ufo

In riferimento all'articolo apparso giovedì 14 a pagina 22 dal titolo «A Trino non affittano alloggi agli amici degli extraterrestri», vorrei apportare dei chiarimenti, nell'intento di rilevare delle inesattezze dovute forse alla mia poco chiara esposizione dèi fatti. Per tanto pregherei di notare quanto segue:

In primo luogo l'intervista da me rilasciata all'articolista Eros Mognon, aveva come traguardo prefisso, portare a conoscenza dei lettori la nostra estraneità con i fatti delittuosi della famiglia Patanè di Trento (la piccola Desirée deceduta a seguito di sevizie e crudeltà infertele dal padre), infatti come ebbi a comunicare al vostro collaboratore, il Centro Stùdi Fratellanza Cosmica non ebbe mai contatto con la suddetta famiglia Patanè, forse appartenente a qualche Centro Studi (ne esistono in Italia almeno cinque); escludo in maniera più assoluta però la loro appartenenza al C.S.F.C. per altro chiuso «formalmente» per compiuta missione.

In secondo luogo non ho mai dato dell'ignorante, né agli americani né ai sovietici, ma alla domanda di che genere pratico fossero i messaggi ricevuti dai vari operatori, ho risposto con l'indicazione di questi corridoi esistenti ai due Poli.

Infine, noi non ci siamo lamentati di alcuna discriminazione, ma abbiamo sottolineato l'incredulità e lo scetticismo che si incontrano a credere nei dischi volanti.

Non rilevo le inesattezze contenute nella descrizione delle prime righe dell'articolo riguardante il vascello e l'astronave sulla centrale, in quanto non importanti e che per altro sono avvistamenti di seconde persone da me soltanto narrate.

Nella speranza che tutto ciò venga pubblicato ringraziamo e porgiamo distinti saluti.
Maurizio Cavallo, Trino

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LaStampa - 23.12.1978 - numero 297 - pagina 14

I lettori discutono

[color=blue]La verità sul Musinè


Su un articolo di Francesco Fornari dal titolo: «La centrale degli "Ufo" sarebbe in Valle Susa» (Stampa del 17 dicembre 1978). si legge: «... Il M. Musino è una montagna maledetta, dove allignano vipere giganti e ogni cultura tentata in passato non ha attecchito. I dischi volanti sarebbero attratti da questo monte dove crescono soltanto sterpaglie, la roccia appare abbruciacchiata (sovente scoppiano incendi di cui nessuno è in grado di spiegarne le cause) o addirittura fusa, qua e là vi sono misteriose caverne con graffiti non ancora decifrati. Molti studiosi sostengono che il Musine è una montagna radioattiva e che i dischi volanti se ne servirebbero per ricaricarsi di energia».

Occorre stabilire quali sono le nostre conoscenze a proposito del Musine, per allontanare qualsiasi psicosi in merito. Anzitutto dobbiamo precisare che non si tratta di una montagna radioattiva.

L'ossatura litologica è data da masse olivino-peridotitiche profondamente serpentinizzate. Tali rocce sono durissime e sono alterate in superficie e in profondità, non in modo uniforme, con differenziazione che mette in evidenza cristalli durissimi, taglienti, di pirosseno-diallaggio dalla caratteristica laminatura con lucentezza madreperlacea. Gli agenti atmosferici, alterando parzialmente i minerali, hanno prodotto ocra rossa (ossido di ferro), determinando da lontano un aspetto brullo «quasi di roccia abbruciacchiata», ben visibile in vai di Susa. E' facile capire che su simile roccia, e non solo al Musine, non può attecchire la vegetazione, ulteriormente impedita dall'ocra rossa,che, in taluni luoghi forma uno strato di' spessore notevole (ad es. lungo il solco del rio Messa).

Di graffiti non è nemmeno il caso di parlare, per chi conosce lo stato di ruvidità estrema della roccia, resistente al martello, e quindi nemmeno di caverne di alterazione. Stiamo dunque tranquilli.

Gli «Ufo», se pur esistono, non c'entrano col M. Musine.
prof. Carlo F. Capello dell'Istituto di Geografia Alpina, Torino


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