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22/03/2011, 19:02

ma quest'anno è un vero e proprio casino... alla faccia. Tra tzunami, fughe radioattive, terremoti, guerre... tra un pò usciranno i diavoli con la coda, forcone e zoccoli da sotto al water

22/03/2011, 19:09

cagliari79 ha scritto:

ma quest'anno è un vero e proprio casino... alla faccia. Tra tzunami, fughe radioattive, terremoti, guerre... tra un pò usciranno i diavoli con la coda, forcone e zoccoli da sotto al water


Il bello è che molti continuano a sostenere che.............

"è tutto normale.... queste cose sono sempre successe......."


Immagine

22/03/2011, 19:35

gia gia

22/03/2011, 19:42

Ma perché i 300 mila morti in Cina? A varie "ondate" si ripetono un po dappertutto; il fatto è che si ha la memoria corta. Poi dove ha più "risonanza" ... se ne parla.[8]


Ripassatevi un po queste notizie ...



lunedì 12 maggio 2008
Sisma del Sichuan
May12 2008 Sichuan, China earthquake shake map.jpg
L'area geografica colpita
Magnitudo 7,9 ML
Nazione Cina
Profondità 19 km
Epicentro 80 km da Chengdu
Data e ora 12 maggio 2008
Città più vicina Chengdu
Feriti 8.500
Morti 10.000
Terremoto nel Sichuan
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* Beichuan, Cina: straripa il lago formatosi dopo il sisma, la gente in fuga, 17 maggio 2008
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La notizia arriva dalla Cina: il sisma più violento degli ultimi trentadue anni ha colpito stamane la provincia del Sichuan, con risonanze anche nei vicini Shaanxi e Gansu, per un totale di ben 1,3 milioni di chilometri quadrati abitati da 180 milioni di persone. La scossa è stata avvertita fino a Bangkok, in Thailandia, a Taiwan, in Vietnam, a Shanghai e a Pechino. In seguito al sisma sono state registrate non meno di altre 13 forti scosse di assestamento, di magnitudo variabile tra 4,9 a 6,0. Si tratta del più forte evento sismico che abbia caratterizzato la regione negli ultimi 60 anni.

Per tragica concomitanza, ad appena pochi giorni dal ciclone Nargis, che ha flagellato la Birmania e di cui si contano ancora le vittime (in rapida ascesa), il Sudest Asiatico è stato piegato da un altro disastro epocale. Il continente più grande del mondo è densamente popolato nelle sue regioni meridionali, così che, è facile che disastri naturali provochino un numero elevato di vittime.

Secondo lo United States Geological Survey (USGS) il sisma di oggi ha raggiunto magnitudo 7,9 nella Scala Richter. L'USGS ha registrato il sisma, inizialmente stimato di magnitudo 7,8, alle 6:28:00 UTC. Differentemente dal terremoto in Iran del 2003, la popolazione non è stata sorpresa nel sonno. Nondimeno molti edifici pubblici popolati all'ora del terremoto (scuole, ospedali, fabbriche, templi) sono andati distrutti. Gli scienziati stimano in almeno 8 500 le vittime e notizie locali riportano oltre 10 000 feriti.
La provincia del Sichuan, con segnalato l'epicentro del terremoto

L'Istituto Superiore di Juyuan è crollato con 900 studenti rimasti sotto le macerie, di questi una cinquantina sono stati estratti già morti. La scuola sorgeva a 100 km dall'epicentro, ma nemmeno questa considerevole distanza è stata sufficiente a salvarla e a proteggerne gli occupanti. Altre cinque scuole sono crollate a Deyang, altra città della provincia, mentre le scosse di assestamento - oltre 300 - hanno continuato a flagellare la zona. Di queste una di 5,4 gradi è stata avvertita alle 16:21.

L'epicentro del terremoto è stato localizzato nella prefettura di Aba, 90 chilometri a nordovest di Chengdu nello Sichuan ed è stato calcolato dagli scienziati ad una profondità di 10 km. Almeno 11 000 persone risiedono nell'area e l'interruzione delle comunicazioni non consente di conoscere l'entità totale dei danni.

La contea prevalentemente montagnosa del Wenchuan, la zona maggiormente dissestata, è irraggiungibile a causa delle strade sconvolte. Il bilancio finale è ben lungi dal definirsi, ma si teme che sarà di proporzioni disastrose: quello di oggi ha avvicinato il primato del terremoto del 1976, che con i suoi 8,2 gradi di magnitudo devastò Tangshan uccidendo quasi 300 000 persone (ma altre fonti parlano di 600 000). A tutt'oggi è il sisma che ha causato più vittime, senza paragoni nella storia dei terremoti. Il premier cinese Wen Jiabao, geologo di professione, ha definito il cataclisma "un disastro", chiedendo che la popolazione mantenga calma e fiducia.

Rispetto al '76 la Cina è anche un Paese molto più industrializzato: due fabbriche chimiche sono crollate seppellendo centinaia di persone e disperdendo 80t di ammoniaca nell'ambiente, rischiando così un disastro ambientale.

Il Sichuan è una zona ricca di simboli legati alla storia e alla cultura cinese. Tra i più importanti l'area paesaggistica di Huanglong; il Monte Emei, sacro ai buddisti e ospitante il Buddha Gigante di Leshan; il Monte Qincheng con il Sistema Irrigativo di Dujiangyan; le Incisioni Rupestri di Dazu; il Tempio della Capra Verde, uno dei più grandi templi taoisti della Cina; e molto altro.

Forse non tutte le catastrofi sono avulse dalle attività umane. Se i cicloni possono essere influenzati dai cambiamenti climatici, la Diga delle Tre Gole, nella vicina provincia dell'Hubei, ha già accumulato una tale massa d'acqua (pur se ancora incompleta) da poter accrescere sensibilmente il pericolo di forti attività sismiche.

http://it.wikinews.org/wiki/Catastrofic ... simi_morti
Ultima modifica di Ufologo 555 il 22/03/2011, 19:49, modificato 1 volta in totale.

22/03/2011, 20:01

senza andare ecessivamente a ritroso nel tempo,terremoti catastrofici hanno frequentemente percorso la terra,magari ora si conoscono maggiormente gli avvenimenti,in quanto le comunicazione sono un fatto decisamente importane rispetto ai tempi relativamente passati:magari qualcuno ricorda il terremoto avvenuto in cile nel non lontano 1960:
dove trovarci
I 12 terremoti più gravi della storia. Nel 1960, nel Cile meridionale, il più pesante
Cile meridionale, 5 maggio 1960, mgtd. 9,5 - oltre 1.600 morti e 2 milioni di senzatetto. E' il terremoto più grave della storia del mondo, seguito da quello dell'Alaska nel 1964 e quello dell'Indonesia nel 2004. Il terremoto dell'11 marzo 2011 in Giappone è il settimo

09 Mar 2011

Il terremoto di magnitudo 8,9 che ha sconvolto oggi il Giappone nord-orientale e fatto scattare l'allarme maremoto da una sponda all'altra dell'Oceano Pacifico, è il più grave nella storia nazionale, e il settimo nella storia mondiale.

Ecco la classifica dei dodici movimenti tellurici più catastrofici, stilata dal Centro di Rilevamento Geologico degli Stati Uniti:

1. Cile meridionale, 5 maggio 1960, mgtd. 9,5 - oltre 1.600 morti e 2 milioni di senzatetto

2. Alaska, 27 marzo 1964, mgtd. 9,2 - 128 morti e gravi devastazioni nella capitale Anchorage

3. Indonesia, 26 dicembre 2004, mgtd. 9,1 - oltre 220.000 vittime complessive e 'tsunami' nell'Oceano Indiano

4. Estremo Oriente russo, 4 novembre 1952, mgtd. 9,0 - dalla Kamciatka "tsunami" nell'Oceano Pacifico

5. Perù, 13 agosto 1868, mgtd. 9,0 - porto di Arica (ora in Cile) devastato da sisma avvertito fino a 1.400 chilometri

6. Nord-America, 26 gennaio 1700, mgtd. 9,0 - terremoto lungo 1.000 chilometri di costa, "tsunami" in Giappone

7. Giappone, 11 marzo 2011, mgtd. 8,9 - decine di morti, allarme "tsunami" in tutto il Pacifico, evacuazioni

8. Cile, 27 febbraio 2010, mgtd. 8,8 - oltre 500 morti, concentrati soprattutto a sud-ovest di Santiago

9. Ecuador, 31 gennaio 1906, mgtd. 8,8 - colpita anche la Colombia, scosse avvertite fino a San Francisco

10. Alaska, 4 febbraio 1965, mgtd. 8,7 - sisma alle isole Rat, nelle Aleutine, genera uno 'tsunami' di 10 metri

11. Portogallo, 1 novembre 1755, mgtd. 8,7 - Lisbona rasa al suolo, decimato un quarto della popolazione

12. Cile, 8 luglio 1730, mgtd. 8,7 - terremoto a Valparaiso genera "tsunami" fino a 1.000 chilometri di distanza.

http://www.tempi.it/i-12-terremoti-pi%C ... B9-pesante
Ultima modifica di ubatuba il 22/03/2011, 20:14, modificato 1 volta in totale.

22/03/2011, 20:17

.....e nonostante cio' tutto tace come nelle migliori commedie .......forse aspettano l'evento....



S’è risvegliato il Marsili, vulcano sommerso nel Tirreno: coste a rischio tsunami
di Ezio Alessio Gensini

Nonostante gli allarmi la stampa non ne parla





Il Marsili, uno dei vulcani sommersi nel mar Tirreno, s’è risvegliato: è alto il rischio di tsunami in tutto il Tirreno meridionale a causa di possibili eventi franosi lungo i versanti dello stesso vulcano.

L’allarme è lanciato dal prof. Franco Ortolani, ordinario di Geologia e Direttore del Dipartimento di Pianificazione e Scienza del Territorio, Università di Napoli Federico II. Ma non bisogna lasciarsi prendere dal panico, anzi, “bisogna al più presto organizzare sistemi di difesa dei litorali” come spiega lo stesso geologo in uno studio approfondito pubblicato sul MeteoPortale del Mediterraneo, http://www.meteoweb.it, con cui collabora.

La chiave di tutto sta nelle isole Eolie che potrebbero svolgere il ruolo di “sentinelle” e annunciare con netto anticipo l’arrivo dell’onda di maremoto: “Uno studio che ho avviato spiega Ortolani – dopo il 0maremoto del 30 dicembre 2002 che interessò Stromboli, le isole vicine e la costa compresa tra Milazzo (Sicilia) e Marina di Camerota (Campania), ha evidenziato che, in base ai dati pubblicati (Tsunamis Research Team, Physics Dept – University of Bologna and National Institute of Geophysics and Volcanology (INGV) – Rome) negli ultimi 2000 anni vi sono stati 72 movimenti anomali del mare che hanno interessato le coste italiane. I risultati della ricerca eseguita con la collaborazione di Silvana Pagliuca del CNR, sono stati presentati al Congresso Internazionale di Geologia tenutosi a Firenze nell’agosto 2004. Il più recente maremoto italiano è stato quello che si è innescato poco dopo le ore 13 del giorno 30 dicembre 2002 nell’area di Stromboli, con conseguente inondazione della fascia costiera fino ad altezza di alcuni metri sul livello medio del mare. L’evento anomalo ha determinato seri danni ai manufatti più vicini al mare e ha provocato il ferimento di alcune persone; esso si è avvertito lungo la costa siciliana nella zona di Milazzo e in quella campana nel porto di Marina di Camerota. Il maremoto è stato innescato da una frana sottomarina. E’ evidente che se l’onda anomala del 30 dicembre 2002 si fosse verificata 4-5 mesi prima (o dopo), durante la stagione estiva, i danni lungo le coste frequentate da migliaia di bagnanti, specialmente alle persone, sarebbero stati molto gravi. Gli eventi, elencati nel catalogo dei maremoti italiani riportato sul sito dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, sono stati analizzati per individuarne le cause, ricostruire le aree interessate dai vari movimenti anomali del mare al fine di delimitare le zone costiere a rischio da tsunami e analizzare le disposizioni attuali per prevenire i danni. Un dato preoccupante è rappresentato dalla evidenza che ben 18 tsunami del passato (di diversa importanza) sono avvenuti nei mesi estivi che oggi costituiscono il classico periodo balneare caratterizzato da centinaia di migliaia di persone distribuite lungo le coste e le spiagge. E’ evidente che l’attuale spinta urbanizzazione e frequentazione estiva delle aree costiere renderebbe notevolmente più grave l’impatto di eventi simili a quelli storici. Le aree interessate sono le seguenti: Liguria (14 eventi); Stretto di Messina- Sicilia Orientale-Calabria meridionale tirrenica- Isole Eolie (23 eventi); Adriatico (10 eventi); Golfo di Napoli (10 eventi); Toscana (3 eventi); Sicilia settentrionale (2 eventi); Sicilia meridionale (2 eventi); Calabria settentrionale ionica (1 evento); Lazio (1 evento). La massima altezza che l’acqua marina ha raggiunto invadendo l’area emersa (Runup) è stata valutata tra 6 e 15 m (si ricordi che lo tsunami del 26 dicembre 2004 verificatosi in Indonesia determino runup massimo di alcune decine di metri di altezza)”.

“La correlazione – prosegue Ortolani – tra movimenti anomali del mare, eventi sismici, ubicazione delle strutture sismogenetiche ha consentito di individuare le seguenti cause dei maremoti italiani: terremoti generati da strutture sismogenetiche che interessano in parte l’area costiera emersa e sommersa (Calabria, Sicilia orientale, Gargano, Ancona); grandi e rapide frane sottomarine innescate prevalentemente da terremoti ed eruzioni; grandi frane costiere subaeree; accumulo antropogenico di terreno di riporto sul ciglio della scarpata continentale. La ricerca ha evidenziato che il maggior numero di eventi è stato provocato da grandi e rapide frane sottomarine innescate prevalentemente da terremoti avvenuti anche in aree distanti dalla costa. I fenomeni più gravi si sono verificati nel Tirreno Meridionale-Stretto di Messina-Sicilia Orientale. Il maremoto più disastroso, paragonabile per numero di vittime a quello avvenuto il 26 dicembre nel Sud Est Asiatico, nel Golfo del Bengala, è quello che si verificò circa 10 minuti dopo il sisma del 1908 che distrusse Reggio Calabria e Messina provocando decine di migliaia di morti. Lo studio aveva evidenziato fin dal 2005 che il maremoto del 1908 non fu provocato direttamente dal sisma, come si riteneva, ma da una grande frana sottomarina, verificatasi nello Stretto di Messina a sud di Reggio Calabria, che fu innescata dallo scuotimento sismico. Il dato preoccupante che si porge all’attenzione dei cittadini e dei rappresentanti delle istituzioni è che le aree costiere italiane a rischio da tsunami, già individuate con vari studi, ancora non sono tutelate da interventi strutturali preventivi né da attive misure di monitoraggio, di didattica e protezione civile. La ricerca espletata nelle aree più colpite dai maremoti del passato ha messo in luce che se si ripetesse oggi un evento simile durante il periodo balneare si registrerebbero scene drammatiche e luttuose simili a quelle verificatesi nel sud est asiatico durante il disastroso evento del 26 dicembre 2004. Il rischio da tsunami non è nemmeno preso in considerazione nei piani stralcio per la difesa dal rischio idrogeologico. E’ evidente che bisogna recuperare il tempo perso e attivare idonei interventi di prevenzione al fine di preparare le aree costiere e la popolazione ad affrontare il rischio ambientale derivante da potenziali maremoti. Alla luce dei risultati dello studio si evince l’importanza di elaborare linee guida per la valutazione del rischio da onda anomala delle aree costiere e dell’impatto ambientale sulle infrastrutture di notevole rilevanza (aereoporti, porti, centrali elettriche, impianti industriali, strade e ferrovie ecc.). Vanno altresì messi a punto e attivati adeguati sistemi di educazione ambientale (per es. come comportarsi qualora ci si trovi su una spiaggia d’estate e si avverta un terremoto, oppure si noti un improvviso e sensibile abbassamento del livello dell’acqua) monitoraggio marino e costiero ed elaborati i Piani di Protezione Civile Comunali tesi soprattutto a proteggere la popolazione durante il periodo balneare”.

“Temo – conclude amaramente il geologo napoletano – che per introdurre le necessarie “precauzioni” per stare più sicuri lungo le coste e le spiagge i rappresentanti delle istituzioni attenderanno il prossimo maremoto: speriamo che non sia disastroso.


http://www.reset-italia.net/2011/03/18/ ... o-tsunami/
Ultima modifica di ubatuba il 22/03/2011, 20:18, modificato 1 volta in totale.

22/03/2011, 20:40

si io ne avevo gia' parlato giorni scorsi su questo forum, ma molti nn ci hanno dato peso

22/03/2011, 20:50

si ma scusate una cosa, a prescindere che non si sa se esplode, erutta o cos'altro......

ma mettiamo per ipotesi che diano l'allarme, e quindi?????

sfolliamo tutto il sud? perche' ( e di certezze come abbiamo gia detto non ci sono)...cosa facciamo poi? aspettiamo il botto?

e tutta l'economia si ferma per diciamo 6 mesi aspettando?......poi non succede e che si fa?

tutto questo e' solo allarmismo spicciolo, sempre c'e' stata una spada di damocle sulla testa dell'uomo....oggi e' il meteorite...domani il vulcano...dopodomani la cometa....

se deve capitare capita, e finche' non si hanno certezze di come e quando, e' inutile allarmare...creerebbe solo il caos per niente.
[;)]

22/03/2011, 20:57

Infatti ognuno resta al suo posto (come sempre d'altronde) ...[8D] Falde del Vesuvio comprese!

22/03/2011, 21:00

......infatti nel luogo le case costano poco.....finche' reggono [:246]

22/03/2011, 21:07

Diego ha scritto:

si ma scusate una cosa, a prescindere che non si sa se esplode, erutta o cos'altro......

ma mettiamo per ipotesi che diano l'allarme, e quindi?????

sfolliamo tutto il sud? perche' ( e di certezze come abbiamo gia detto non ci sono)...cosa facciamo poi? aspettiamo il botto?

e tutta l'economia si ferma per diciamo 6 mesi aspettando?......poi non succede e che si fa?

tutto questo e' solo allarmismo spicciolo, sempre c'e' stata una spada di damocle sulla testa dell'uomo....oggi e' il meteorite...domani il vulcano...dopodomani la cometa....

se deve capitare capita, e finche' non si hanno certezze di come e quando, e' inutile allarmare...creerebbe solo il caos per niente.
[;)]


Caro Diego,
nei paesi civilizzati, esistono i "piani di avacuazione".

Non bisogna fare allarmismo... ma semplicemente
chiedere che vengano redatti e testati i piani di
evacuazione legati ai possibili terremoti e/o agli
eventuali tsunami.

Se il Vesuvio (ad esempio) dovesse mai incazzarsi.... le persone
che si trovano sotto, non morirebbero per la lava che scende...
ma morirebbero per il panico legato al fatto che non saprebbero
come, dove e perchè andare in una direzione piuttosto che in un'altra.

22/03/2011, 21:18

Diego ha scritto:

si ma scusate una cosa, a prescindere che non si sa se esplode, erutta o cos'altro......

ma mettiamo per ipotesi che diano l'allarme, e quindi?????

sfolliamo tutto il sud? perche' ( e di certezze come abbiamo gia detto non ci sono)...cosa facciamo poi? aspettiamo il botto?

e tutta l'economia si ferma per diciamo 6 mesi aspettando?......poi non succede e che si fa?

tutto questo e' solo allarmismo spicciolo, sempre c'e' stata una spada di damocle sulla testa dell'uomo....oggi e' il meteorite...domani il vulcano...dopodomani la cometa....

se deve capitare capita, e finche' non si hanno certezze di come e quando, e' inutile allarmare...creerebbe solo il caos per niente.
[;)]


E' in virtù di atteggiamenti come questi, un misto di fatalismo ineluttabile e di protezione dello status quo mondiale che anche su altri temi ed argomenti, vige il silenzio più tombale possibile ed immaginabile.
Perché estrapolando al limite, in questo e su questo pianeta esistono persone, poche, che sono a conoscenza di un sapere anche su eventi che si verificheranno in futuro e che si sono auto arrogate e concesse il diritto di avere una informazione esclusiva.
Invece io voglio e vorrei essere informato...perché ricordate chi cela la verità anche su scale "minori" come può essere una prossima eruzione di un vulcano poi farà sicuramente per come è la natura dell'Homo Sapiens Sapiens ben peggiori.
Grazie.

Marco71.

22/03/2011, 21:22

MarcoFranceschini ha scritto:

Diego ha scritto:

si ma scusate una cosa, a prescindere che non si sa se esplode, erutta o cos'altro......

ma mettiamo per ipotesi che diano l'allarme, e quindi?????

sfolliamo tutto il sud? perche' ( e di certezze come abbiamo gia detto non ci sono)...cosa facciamo poi? aspettiamo il botto?

e tutta l'economia si ferma per diciamo 6 mesi aspettando?......poi non succede e che si fa?

tutto questo e' solo allarmismo spicciolo, sempre c'e' stata una spada di damocle sulla testa dell'uomo....oggi e' il meteorite...domani il vulcano...dopodomani la cometa....

se deve capitare capita, e finche' non si hanno certezze di come e quando, e' inutile allarmare...creerebbe solo il caos per niente.
[;)]


E' in virtù di atteggiamenti come questi, un misto di fatalismo ineluttabile e di protezione dello status quo mondiale che anche su altri temi ed argomenti, vige il silenzio più tombale possibile ed immaginabile.
Perché estrapolando al limite, in questo e su questo pianeta esistono persone, poche, che sono a conoscenza di un sapere anche su eventi che si verificheranno in futuro e che si sono auto arrogate e concesse il diritto di avere una informazione esclusiva.
Invece io voglio e vorrei essere informato...perché ricordate chi cela la verità anche su scale "minori" come può essere una prossima eruzione di un vulcano poi farà sicuramente per come è la natura dell'Homo Sapiens Sapiens ben peggiori.
Grazie.

Marco71.



si certo ...allora facciamo cosi' diciamo che il marsili potrebbe esplodere stile krakatoa......cosa fai se lo sai?

vai a vivere da un'altra parte?...chiudi la tua azienda?.....e se non sai quando?...come vivi?....

io non dico di non informare...dico solo, che le informazioni devono essere date, quando sono certe...allora si che hanno senso.....perche' senno' si fa solo allarmismo....e l'effetto valanga lo si conosce bene....e si sa come va a a [;)]finire.

22/03/2011, 21:23

Thethirdeye ha scritto:

Diego ha scritto:

si ma scusate una cosa, a prescindere che non si sa se esplode, erutta o cos'altro......

ma mettiamo per ipotesi che diano l'allarme, e quindi?????

sfolliamo tutto il sud? perche' ( e di certezze come abbiamo gia detto non ci sono)...cosa facciamo poi? aspettiamo il botto?

e tutta l'economia si ferma per diciamo 6 mesi aspettando?......poi non succede e che si fa?

tutto questo e' solo allarmismo spicciolo, sempre c'e' stata una spada di damocle sulla testa dell'uomo....oggi e' il meteorite...domani il vulcano...dopodomani la cometa....

se deve capitare capita, e finche' non si hanno certezze di come e quando, e' inutile allarmare...creerebbe solo il caos per niente.
[;)]


Caro Diego,
nei paesi civilizzati, esistono i "piani di avacuazione".

Non bisogna fare allarmismo... ma semplicemente
chiedere che vengano redatti e testati i piani di
evacuazione legati ai possibili terremoti e/o agli
eventuali tsunami.

Se il Vesuvio (ad esempio) dovesse mai incazzarsi.... le persone
che si trovano sotto, non morirebbero per la lava che scende...
ma morirebbero per il panico legato al fatto che non saprebbero
come, dove e perchè andare in una direzione piuttosto che un'altra.



si certo, ma i piani di evacuazione vengono redatti , su pericoli che possono avverarsi...e non su speculazioni.

in ogni caso se il pericolo di una eruzione esiste, per esempio del vesuvio.....non vedo perche' si continua a far costruire sotto il vulcano.....persone intelligenti non lo farebbero mai....

o forse lo fanno abusivamente...come la maggior parte delle case costruite li....

in ogni caso io parlavo del marsili.......se poi non e' lui ed e' un'altro a esplodere....bhe' chi puo' dirlo se non chi lo sta studiando SERIAMENTE?

22/03/2011, 21:35

Thethirdeye ha scritto:

Il bello è che molti continuano a sostenere che.............

"è tutto normale.... queste cose sono sempre successe......."


Immagine


Io in prima fila, [:D].

Ne riparleremo fra qualche anno.. come al solito però nessuno di voi si ricorderà di queste parole. [:p]
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