Libia, ecco la ripicca di Sarkozy: non ivita l'Italia alla conferenza con Usa, Germania e Inghilterra
Su Sirte continuano i bombardamenti della coalizione. L'accusa del raìs: "Raid contro i civili". Russia: "Verificare se è così". La Nato prende il comando operativo delle operazioni. Frattini: "Serve soluzione politica condivisa". Cala il prezzo del petrolio
Alla vigilia del summit di Londra, cui parteciperanno i Paesi intervenuti in Libia, il presidente francese Nicolas Sarkozy si è intrattenuto in videoconferenza con il suo omologo statunitense Barack Obama con il primo ministro britannico David Cameron e il cancelliere tedesco, Angela Merkel. Lo ha riferito l’Eliseo.
L'avanzata dei ribelli libici ormai è inarrestabile. Dopo aver conquistato Ras Lanouf e i pozzi di petrolio, gli insorti ora combatto per liberare anche Sirte. Il portavoce dei ribelli, Shamsi Abdul Molah, ha detto all’emittente al Jazeera che le forze di opposizione sono entrate in città intorno alle 23.30 di ieri sera, ma giornalisti e testimoni smentiscono la notizia. Le milizie dell'opposizione, infatti, sarebbero state fermate a circa 140 chilometri da Sirte. Nella città, a metà strada tra Tripoli e Bengasi, continuano gli scontri e i bombardamenti: questa mattina si sono avvertite forti esplosioni. Probabilmente si è trattato di un nuovo raid degli aerei della coalizione.
Le accuse di Gheddafi L'obiettivo dei raid aerei condotti dalla coalizione internazionale sarebbero i civili innocenti, secondo il portavoce del governo libico a Tripoli, Ibrahim Moussa, che tramite la Bbc ha accusato l’alleanza occidentale di andare oltre il proprio mandato di proteggere i civili, come stabilito dalla Risoluzione 1973 votata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Russia: nessuna autorizzazione Onu Mentre i raid continuano, il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov, accusa: Noi consideriamo che l’intervento della coalizione in quella che è essenzialmente una guerra civile interna non è stato autorizzato dalla risoluzione del consiglio di sicurezza dell’Onu". Il capo della diplomazia russa ha ribadito comunque che la difesa della popolazione civile "resta la nostra priorità" e chiede che le notizie sulle morti tra civili come risultato degli attacchi della coalizione siano urgentemente verificate. Il ministro russo Serghei Lavrov si è però detto a favore di una missione di mediazione di cinque presidente africani, già proposta dall’Unione africana.
La proposta di Frattini Nessun asse italo tedesco, solo idee "che ho condiviso con altri colleghi". E' questa la proposta del ministro degli Esteri Franco Frattini che ha ribadito: "Occorre trovare una soluzione condivisa, una soluzione politica che deve unire e non dividere. Questa mattina ho parlato con il collega francese e quello svedese e nel pomeriggio sentirò il collega turco". A confermarlo è il portavoce dell'omologo tedesco: "Noi abbiamo uno scambio permanente con i partner internazionali per vedere quali sono i passi necessari da prendere in modo da arrivare a una soluzione della crisi libica". Questo scambio, ha ribadito, avviene "anche con altri partner internazionali".
Scontri a Sebha e Misurata La coalizione internazionale ha bombardato questa mattina all’alba dei quartieri residenziali della città di Sebha, a circa 750 chilometri a sud di Tripoli: la città rappresenta il luogo di origine della tribù Kadhadfa, di cui fa parte anche il colonnello Muammar Gheddafi. "Le forze crociate hanno bombardato all’alba i quartieri residenziali di Sebha, provocando danni ad alcune abitazioni e facendo numerose vittime", ha riferito l’agenzia ufficiale Jana. Secondo un testimone, la città è stata pesantemente bombardata alle 4 del mattino: numerosi residenti sono stati costretti ad abbandonare le proprie abitazioni e fuggire altrove. Nella città di Sebha si trovano numerose installazioni militari del regime e centinaia di tribù armate pronte a combattere al fianco del colonnello. Prosegue inoltre il bombardamento di Misurata - 150 chilometri a est di Tripoli - da parte delle forze leali a Gheddafi. Un portavoce dell’opposizione ha dichiarato alla tv al-Arabiya che sette persone sarebbero state uccise e più di 24 ferite. Segnalata sempre la presenza di cecchini sui tetti dei palazzi. Eppure il ministro degli Esteri ha annunciato "il cessate il fuoco" ufficiale "contro i gruppi terroristi" attivi nella città.
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