Costa d’Avorio: massacro a Duekoue, 800 morti. Onu in fuga!.

Sostenitori di Ouattara di fronte a un veicolo in fiamme appartenente ai fedeli di Gbagbo (Credits: AP Photo/Rebecca Blackwell)
Giampaolo Musumeci
“Almeno 800 persone” sono state uccise il 29 marzo scorso durante violenti scontri a Duekoué, nell’ovest della Costa d’Avorio, tra le forze di Ouattara e di Gbagbo. È il drammatico annuncio del Comitato internazionale della Croce rossa (Cicr), che ha citato fonti locali.
Secondo invece la Caritas, e in particolare il portavoce Patrick Nicholson, i morti a Duekoué sarebbero più di mille: crivellati da colpi di kalashnikov o fatti a pezzi a colpi di machete. La notizia è stata ripresa dal Washington Post. Secondo Nicholson, la strage si sarebbe consumata in tre giorni, tra domenica e martedì scorsi. Pare che la zona fosse sotto il controllo delle forze di Outtara. ”Non è chiaro chi sia il responsabile di queste uccisioni, è certo però che serve un’inchiesta internazionale per stabilirlo”, ha aggiunto il portavoce della Caritas.
L’Onu punta il dito sulle forze pro-Ouattara che si difendono dicendo di aver ucciso solo miliziani e soldati e nessun civile.
Il governo del presidente Ouattara, riconosciuto dalla comunità internazionale, ha poi denunciato di aver scoperto “numerose fosse comuni” nell’Ovest del Paese, e punta il dito contro i sostenitori del Presidente uscente Gbagbo.
Intanto la diplomazia internazionale non pare andare oltre qualche proclama e dichiarazione di circostanza: Laurent Gbagbo, deve “ritirarsi immediatamente”, ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Mark Toner, che ha espresso le preoccupazioni degli Usa per le violenze in corso nel Paese africano.
Gli Stati Uniti hanno anche chiesto “alle forze dell’Onu e a quelle francesi di prendere tutte le misure possibili per proteggere i civili e impedire qualsiasi forma di saccheggio”, ha detto Toner. La forza francese Licorne in Costa d’Avorio conta oggi 1.100 militari di stanza a Abidjan. La sua missione principale è di sostenere l’Operazione delle Nazioni unite in Costa d’Avorio (Onuci) e garantire la sicurezza dei francesi e degli stranieri presenti nel Paese.
Il colonnello Thierry Burkhard, portavoce del contingente francese ha annunciato che i suoi uomini hanno preso posizione all’interno dell’aeroporto di Abidjan. La situazione è di estrema tensione e massima allerta per gli stranieri nel Paese.
Gbagbo ha prontamente bollato le truppe francesi presenti come truppe di occupazione del territorio.
Pochi giorni fa, una diplomatica svedese è stato uccisa da un proiettile vagante mentre era nella sua abitazione e 4 caschi blu sono stati feriti. Così la sede della missione Onu è stata spostata da Abidjan a Bouake, nel centro del Paese. Troppo rischioso restare nella capitale economica della Costa d’Avorio.
E mentre le forze fedeli a Alassane Ouattara continuano la stretta anche sul palazzo presidenziale e sulla residenza di Gbagbo a Abidjan, ci si chiede chi difenderà gli ivoriani dalle violenze in corso.
Giampaolo Musumeci fotografo, giornalista e videoreporter si occupa di guerre e questioni africane. Collabora con giornali, radio e tv italiane e internazionali, tra cui SkyTg24, Channel4, Independent, Die Zeit. Su Radio24 conduce il programma di attualità internazionale “Nessun luogo è lontano”
* giampaolo.musumeci
* Lunedì 4 Aprile 2011
http://blog.panorama.it/mondo/2011/04/0 ... u-in-fuga/