Lampedusa, dietro front del premier
"La villa è abusiva, non la compro più"
Berlusconi aveva annunciato di avere avviato le trattative durante la visita show. I proprietari smentiscono: "Documenti in regola". Retromarcia anche sull'ipotesi del casinò
di EMANUELE LAURIA
Lampedusa, dietro front del premier "La villa è abusiva, non la compro più" La villa "Le due palme" di Lampedusa
La villa delle Due Palme è stato il sogno di una settimana: offerto mercoledì scorso ai lampedusani al termine di un lungo e applaudito show, infranto con una fredda comunicazione a governatori e sindaci riuniti ieri a Palazzo Chigi. Silvio Berlusconi, la casa sul mare a Cala Francese, non la compra più. Sette giorni di conferme e smentite si chiudono con un dietrofront motivato dalla "scoperta" che la costruzione sarebbe abusiva: "Ho saputo, dopo alcune verifiche, che la villa che volevo acquistare a Lampedusa è su terreno demaniale, quindi appartiene a tutti noi: ne cercherò un'altra": queste le parole di Berlusconi, secondo quanto raccontano alcuni presenti, nel corso del suo intervento alla riunione della cabina di regia sull'emergenza immigrazione. Ma la vicenda si è già ammantata di giallo. Perché Pietro De Stefani, membro della famiglia di nobili palermitani proprietaria dell'immobile, nega con decisione che la villa sia abusiva. "Berlusconi dice che sorge su terreno demaniale? Assolutamente no", soffia l'aristocratico prima di chiudere con malcelata irritazione la conversazione telefonica.
Era stato, l'annuncio dell'acquisto, il coup de theatre del Cavaliere giunto in visita in un'isola stremata dagli sbarchi. Il botto finale di un intervento appassionato in cui il premier aveva promesso di liberare Lampedusa dai migranti entro 48 ore, aveva garantito interventi di pulizia, un piano colore che dovrebbe rendere la più grande delle Pelagie "bella come Portofino" e infine un campo da golf e un casinò. "Più facile realizzare il primo che il secondo", ha spiegato ieri Berlusconi. Il casinò chiesto da Raffaele Lombardo, per il quale servirebbe una legge, può attendere.
Ma a fare breccia nel cuore dei lampedusani era stata soprattutto la parte conclusiva del discorso di Berlusconi, un suggello dell'impegno per l'isola: "Ho trovato su Internet una bella casa sul mare e l'ho comprata: ora sono un vostro concittadino". Poi, il premier aveva voluto fare un salto nella "sua" nuova residenza, che gli esperti hanno stimato essere la ventinovesima. Il costo, non confermato, un milione e mezzo di euro.
Da subito i primi dubbi. Avanzati da Lombardo, che aveva riferito di alcune perplessità espresse dal premier durante il volo di ritorno da Lampedusa, nel vedere la vicinanza della villa delle Due Palme con l'aeroporto. Caterina De Stefani, figlia dell'aristocratico che negli anni '70 acquistò il terreno e vi fece costruire la casa, martedì aveva assicurato che la trattativa stava proseguendo regolarmente: "Gli avvocati stanno facendo la loro parte". Mercoledì sera, a Ballarò, Paolo Mieli aveva invece smentito il premier: "Conosco il proprietario di quella villa e so per certo che non è stata acquistata da Berlusconi: è una bugia". Con Walter Veltroni pronto ad attaccare il presidente del Consiglio: "Ha ingannato persone che soffrono, dovrebbe fare un passo indietro".
Dichiarazioni, queste ultime, che hanno scatenato Niccolò Ghedini, avvocato del premier: "C'è già un accordo: il passaggio di proprietà si perfezionerà all'esito, certamente a breve, delle verifiche di legge ma la volontà della parti è chiara". È lo stesso Berlusconi, in serata, a contraddire il suo legale: "Quella villa non l'acquisto, perché sorge su proprietà demaniale". I proprietari non ci stanno: "La casa è abusiva? Non è assolutamente vero", dice Pietro De Stefani. Che trova l'inattesa solidarietà del governatore Lombardo: "Mi risulta che quella costruzione abbia avuto la sanatoria, come tante altre". Ma il sogno è già finito.
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