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MessaggioInviato: 07/04/2011, 16:51 
Ma vado in Francia , che popolo unito altro che noi e gli altri della finta comunità europea che usano l'Italia come una discarica !!!!!
Intanto mentre litighiamo tra noi in Italia e all'interno della UE stessa , loro ci invadono
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I pasticci della Nato in Libia, odiata anche dai ribelli - L’ANALISI



Doveva portare aiuto militare alle sgangherate milizie degli insorti e far cadere il regime di Gheddafi ma, a tre settimane dall’intervento internazionale, in Libia la Nato è sotto attacco sia dal regime che dagli stessi ribelli. Tripoli l’accusa di crimini di guerra per i bombardamenti sulle città mentre a Bengasi alla rabbia per l’insufficienza dei raid contro le truppe governative si è aggiunto un vero e proprio attacco politico per l’improvviso ruolo da arbitro imparziale assunto dalla flotta alleata.


Martedì, due navi da guerra alleate hanno bloccato quattro imbarcazioni cariche di armi, munizioni e viveri dirette da Bengasi a Misurata, città nella quale i ribelli sono assediati dalle truppe del raìs. Il brigadiere generale Mark van Uhm, portavoce del comando Nato a Bruxelles ha dichiarato che “le nostre forze continueranno a far rispettare l’embargo delle armi e se armi saranno scoperte a bordo di navi fermate saranno confiscate” ha precisato l’ufficiale olandese. “Se queste navi trasportano anche altre cose, le altre merci potranno proseguire verso la loro destinazione”.

Al momento di varare l’operazione navale per fare rispettare l’embargo delle armi contro la Libia, la Nato ha dichiarato che l’embargo sarebbe stato applicato in modo imparziale, sia verso le forze di Gheddafi che verso gli oppositori del regime ma è evidente che in questo modo si favoriscono le meglio armate forze governative, le stesse che la Nato bombarda ogni giorno anche se con risultati spesso limitati. Lo stesso van Uhm ha infatti sfidato il ridicolo aggiungendo che la “priorità numero uno” degli interventi militari della Nato è la città di Misurata, che sta diventando il luogo martire della guerra in Libia. “Dei carri armati sono nascosti nella città e civili vengono usati come scudi umani”, ha detto il generale giustificando i raid che l’aviazione alleata sta facendo su questa città.

Il ruolo contraddittorio e non certo risolutivo della Nato stride con le dichiarazioni di tutti i leader occidentali che da un lato affermano che Gheddafi se ne deve andare e dall’altro sembrano voler prolungare la vita del suo regime. Forse hanno dimenticato che per von Clausewitz “non si comincia alcuna guerra, o non si dovrebbe razionalmente cominciarne alcuna, senza dirsi ciò che si intende realizzare mediante la guerra e nella guerra”.

Secondo i dati ufficiali dal 31 marzo a oggi gli aerei dell’Alleanza Atlantica hanno condotto 851 sortite, con 334 attacchi e dal 19 marzo è stato distrutto il 30 per cento del potenziale militare di Gheddafi. Se è vero forse è ancora troppo poco per influire sul conflitto.

La reazione degli insorti, che già lunedì avevano protestato a Bengasi contro l’insufficienza dell’azione militare alleata, non si è fatta attendere. Per il capo militare dei ribelli, il generale Abdel Fattah Younis, ex ministro degli interni di Gheddafi “se la Nato aspetta ancora una settimana non resterà più niente a Misurata“.

La Nato, ha aggiunto, “lascia morire gli abitanti di Misurata e ci ha deluso, si sta muovendo con molta lentezza, permettendo alle forze di Gheddafi di avanzare. Che fa la Nato? Bombardano qui e là mentre gli abitanti di Misurata sono minacciati di sterminio” ha detto Younis concludendo che “la Nato è diventata il nostro problema“.

E potrebbe avere ragione poiché impedendo l’arrivo di rifornimenti a Misurata e con i pochi e scarsamente efficaci raid effettuati dopo il ritiro dall’operazione dei velivoli statunitensi, gli alleati non stanno offrendo un contributo determinante alla causa degli insorti.

Basti pensare che sul fronte della zona petrolifera, nelle ultime ore i ribelli hanno dovuto ritirarsi di circa 20-30 km da Brega verso Agedabia dopo l’intenso fuoco di artiglieria e mortai governativi. Secondo testimoni le forze di Gheddafi hanno ricevuto rifornimenti e sono divenute più aggressive. Se Agedabia dovesse cadere ancora nelle mani dei lealisti Bengasi sarebbe di nuovo in pericolo.


Gianandrea Gaiani ha seguito le missioni militari italiane degli ultimi 20 anni. Dirige Analisi Difesa, collabora con i quotidiani Il Sole 24 Ore, Il Foglio e Libero ed è opinionista di Radio Capital e numerosi programmi RAI. Ha scritto “Iraq Afghanistan: guerre di pace italiane”

http://blog.panorama.it/mondo/2011/04/0 ... -lanalisi/



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MessaggioInviato: 07/04/2011, 18:45 
Io l' ho sempre detto. Mogli e buoi dei paesi tuoi.[:D]



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MessaggioInviato: 07/04/2011, 20:14 
Cita:
steve1965 ha scritto:

Ma vado in Francia , che popolo unito altro che noi e gli altri della finta comunità europea che usano l'Italia come una discarica !!!!!
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MessaggioInviato: 07/04/2011, 20:21 
Ma non tieni conto della nostra opposizione ....?! [}:)]


Immigrati/ L'altola' della Francia, scintille con Roma
Giovedi, 7 Aprile 2011 - 20:05

L'emergenza immigrati torna ad accendere scintille tra l'Italia e la Francia, con Parigi che promette di respingere l'ondata di tunisini alle sue frontiere e diffonde una circolare ai prefetti con stringenti condizioni per l'entrata nel Paese. Una posizione bocciata come "discutibile" dal titolare della Farnesina, Franco Frattini, il quale ha affermato che Roma sta agendo "secondo le regole" e ha ribadito l'importanza di "lavorare insieme, Francia e Italia, in chiave europea". "Non e' stato un gesto particolarmente amichevole diramare il giorno prima dell'incontro con Maroni una direttiva ai prefetti", ha ammesso Frattini, ricordando l'incontro previsto domani tra Roberto Maroni e il collega transalpino Claude Gueant. Finora, fanno sapere fonti della polizia transalpina, il numero degli irregolari arrivati in Francia e' di 2500, meta' dei quali sono gia' stati rispediti nel nostro Paese. I restanti casi saranno analizzati uno per uno, "minuziosamente". A porre l'altola' francese e' stato oggi il neo-ministro dell'Interno, Claude Gueant, il 'Richelieu' della scalata all'Eliseo di Nicolas Sarkozy, entrato nel governo dopo il rimpasto di febbraio. I permessi di soggiorno temporaneo accordati agli immigrati dalle autorita' italiane, ha precisato Gueant, non escludono la possibilita' di respingimenti. Ne e' prova la circolare rapidamente diffusa dal ministero dell'Interno francese alle prefetture e in cui si elencano le condizioni a cui dovranno rispondere gli immigrati: possesso di un documento di viaggio valido e riconosciuto dalla Francia; possesso di un documento di soggiorno valido; dimostrare di disporre di risorse economiche sufficienti, pari a 62 euro al giorno (la meta' se si ha gia' un alloggio); non costituire una minaccia per l'ordine pubblico; non essere entrati in Francia da piu' di tre mesi. Paletti a cui Gueant ha aggiunto un giudizio critico alle regole di circolazione di Schengen, giudicate "non adatte a situazioni di emergenza come quella attuale".

http://affaritaliani.libero.it/ultimiss ... 0411200547



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MessaggioInviato: 07/04/2011, 20:24 
......MA QUALE EUROPA,bisogna chiudere le porte a tutto questo casino,rimandarli in tunisia, e non farsi carico di problemi che dovrebbero riguardare tutta l'europa,mentre invece viene scaricato sull'italia,l'europa non esisteva e non esiste solo un tempio dell'alta finanza


i


Sarkò chiude frontiere: "Europa non esiste più"Emergenza clandestini. Il video-editoriale del vice direttore di Libero, Massimo de' Manzoni. La Francia in barba al trattato di Schengen chiude le frontiere. "E' l'ennesima prova che la Ue non esiste più, ricordiamocene quando vorrà imporci nuovi diktat"
L
'Italia approva i permessi temporanei. L'Europa invita i Paesi dell'Unione a trovare un accordo sull'immigrazione. E la Francia? Chiude le frontiere. All'indomani dell'accordo tra governo e enti locali italiani sui migranti, la picconata alle misure d'emergenza varate dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni, arriva dal governo di Nicolas Sarkozy, che in barba al trattato di Schengen ha diramato un regolamento molto rigido per l'ingresso in territorio francese. La decisione ha creato nuove tensioni tra Roma e l'Eliseo, che hanno seguito di pochi giorni la rottura diplomatica sul conflitto in Libia.

Come spiega il vicedirettore di Libero, Massimo de' Manzoni, nell'emergenza immigrazione "la Francia si fa parte attiva e respingerà i clandestini alla frontiera anche se dotati di permesso di soggiorno temporaneo, che secondo le regole di Schengen dovrebbe consentire la libera circolazione". La conclusione che si trae da questa vicenda è semplice: "L'Europa dal punto di vista politico non esiste più. Ne dovremo tenere conto quando Bruxelles cercherà di imporci qualche suo nuovo diktat".

http://www.libero-news.it/news/710430/Sarkò_chiude_frontiere___Europa_non_esiste_più_.html


[:185] [:189] [:190] [:190] [:53]


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MessaggioInviato: 08/04/2011, 12:31 
notizia televideo:il generale americano ham avrebbe sostenuto davanti alla commisione del senato sulla possibilita'di inviare truppe x accelerare la fine della crisi libica,penso che se cio' fosse l'italia non divrebbe assolutamente partecipare ad un evento che gia'in precedenza aveva direttrici assolutamente poco chiare,anzi sono sempre piu' convinto che dovrebbe chiuderre anke tutte le basi messe a disposizioni x diciamo la no fly zone,ci siamo accodati con la scusa che l'onu aveva deciso questo,ma quale panzana,l'onu poteva muoversi ai primi sussulti senza tergiversare nella speranza che i ribelli facessero il lavoro sporco,invece si e'impantanato in un'avventura in cui le vie di uscita nn se ne intravvedono,il suo ennesimo errore [}:)] [:(!]
senza dimenticare il caos creato dalla fuga dei barconi pieni di persone che poi sbarcano sulle ns coste,e che nessuno vuole!!!!!!! [^]


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MessaggioInviato: 08/04/2011, 21:22 
La NATO chiede scusa per aver sbagliato obiettivi nei bombardamenti,chiedendo scusa tutto a posto i morti resuscitano!,Gheddafi poteva chiedere scusa per avere tentano di sopprimere una rivolta armata intendata dai suoi Colonnelli?.[:o)]


Ultima modifica di bleffort il 08/04/2011, 21:23, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 08/04/2011, 23:47 
Cita:
bleffort ha scritto:

La NATO chiede scusa per aver sbagliato obiettivi nei bombardamenti,chiedendo scusa tutto a posto i morti resuscitano!,Gheddafi poteva chiedere scusa per avere tentano di sopprimere una rivolta armata intendata dai suoi Colonnelli?.[:o)]

purtroppo ci siamo accodati con la scusa onu,era molto meglio non mettere a disposizione nessuna base,cercare di avviare trattative,e lasciare che la force de frappe se la sfangasse da sola,seguire l'onu,nella sua gestione delle crisi sono stati solo fallimenti,come del resto sembra essere questo,c'e'stato un inizio ma la fine non la si vede....[V]


Ultima modifica di ubatuba il 08/04/2011, 23:48, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 09/04/2011, 09:42 
Cita:
ubatuba ha scritto:

Cita:
bleffort ha scritto:

La NATO chiede scusa per aver sbagliato obiettivi nei bombardamenti,chiedendo scusa tutto a posto i morti resuscitano!,Gheddafi poteva chiedere scusa per avere tentano di sopprimere una rivolta armata intendata dai suoi Colonnelli?.[:o)]

purtroppo ci siamo accodati con la scusa onu,era molto meglio non mettere a disposizione nessuna base,cercare di avviare trattative,e lasciare che la force de frappe se la sfangasse da sola,seguire l'onu,nella sua gestione delle crisi sono stati solo fallimenti,come del resto sembra essere questo,c'e'stato un inizio ma la fine non la si vede....[V]

Quoto in pieno Ubatuba.[;)]


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MessaggioInviato: 09/04/2011, 10:31 
http://www.repubblica.it/esteri/2011/04 ... -14660610/

Bombe su insorti, il "rammarico" della Nato
Continua la marcia alla conquista di Brega
Il segretario generale dell'Alleanza Rasmussen si dice dispiaciuto, ma nessuna scusa. Come il vice comandante Harding: "Non avevamo visto i ribelli, ma ci sono prove di carri armati(degli insorti?) che attaccano civili. Dobbiamo proteggerli". Il Consiglio provvisorio: "No a mediazione della Turchia. Erdogan fa il suo interesse"

Bombe su insorti, il "rammarico" della Nato Continua la marcia alla conquista di Brega Il contrammiraglio Russell Harding, vice comandante dell'operazione Unified Protector
BRUXELLES - Il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, ha espresso il suo rammarico per le vittime causate dal raid aereo dell'Alleanza 1 su una colonna di ribelli ieri a Brega, nell'est della Libia. E' stato un "incidente sfortunato. Si tratta di un episodio molto spiacevole", ha detto Rasmussen al canale televisivo dell'Alleanza. Dispiacere dunque, ma nessuna scusa ufficiale. Da questa mattina la posizione della Nato è infatti decisamente orientata a difendere il bombardamento. Il contrammiraglio Russell Harding, vice comandante dell'operazione Unified Protector, in un incontro stampa tra Bruxelles e Napoli, si è infatti limitato ad ammettere che i blitz su Brega "potrebbero avere ucciso molti ribelli" di Bengasi ma non ha voluto fornire un bilancio preciso delle vittime. "Non voglio dare una casistica precisa perché desidero chiedere alla Nato di fare un controllo efficace. Non posso dare una risposta dettagliata", ha commentato.

"Non mi scuso perché fino a quel momento non avevamo visto alcun carro armato guidato dai ribelli", ha detto in mattinata Russ Harding, senza tirarsi indietro. "Oggi - ha spiegato - abbiamo prove documentali di carri armati che attaccano civili, così come sappiamo che gli stessi civili vengono usati come scudi umani e che l'esercito di Gheddafi sta posizionando carri armati nelle vicinanze di moschee e scuole, per impedire che vengano bombardati da noi. La nostra missione, come recita la risoluzione 1973, è quella di proteggere i civili". Per il contrammiraglio certo è però che la situazione in Libia sul fronte militare "è fluida", non in stallo. E questo nonostante ieri sera il generale Carter Ham, comandante dello US Africa Command, parlando al Congresso Usa, avesse detto che in Libia "si è delineata una situazione di stallo" tra le forze dei ribelli e quelle pro-Gheddafi.

Gli insorti libici comunque non chiedono le scuse della Nato. Casomai di migliorare le comunicazoni con l'Alleanza atlantica. "Non abbiamo mai preteso le scuse della Nato, ma soltanto delle spiegazioni. Non mettiamo in discussione la buona fede dell'Alleanza", ha detto alla France Presse Shamseddin Abdelmolah, un portavoce del Consiglio nazionale transitorio libico (Cnt) di Bengasi, aggiungendo che "sembra ci sia un'interruzione nelle comunicazioni, forse dovuta alle condizioni sul terreno, che ha fatto in modo che la posizione dei nostri tank non fosse resa nota alla Nato".

insomma c sono tank degli insorti
che bombardano..civili..

chi deve proteggere la nato?

io non so come non fanno
quelli della nato, politici
a non uscire pazzi..

è un casino..
non si sa chi bombardare..
quali sono i civili da proteggere da chi..

era meglio una missione onu sul territorio
a verificare il cessate il fuoco,
che bombardare a tappeto..

..e qualcuno idiota ha detto :
"sarà una guerra lampo.."



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 09/04/2011, 11:29 
La volpe occidentale insabbiata

Ribelli libici senza capi né coda. Alla Nato mancano i jet. Gates vuole restare in Iraq. E molto altro

Immagine

L’idea di un’operazione internazionale rapida e schierata senza equivoci dalla parte del bene, di una spintarella a una rivoluzione popolare araba che stava per essere soffocata nel sangue da un despota più feroce degli altri, sta fallendo. Qui proviamo a spiegare come e perché.

di Daniele Raineri e Luigi De Bia

http://www.ilfoglio.it/soloqui/8445



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MessaggioInviato: 09/04/2011, 11:44 
SIAMO ... A "POSTO"! [:(!]




Già pronti i piani per truppe terrestri in Libia

(di Andrea Nativi - ore 10:28)


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Le opzioni sul campo: si va dalla creazione di un corridoio umanitario per Misurata a sbarchi per salvare i civili. E' stato il generale Usa Carter Ham, che dirige Africom, a non escludere l'invio di truppe di terra per aiutare i ribelli e porre fine allo stallo militare.


http://www.ilgiornale.it/?SS_ID=-1



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MessaggioInviato: 09/04/2011, 11:50 
Feltri: Perché la guerra in Libia non interessa a nessuno.



Ho notato che della guerra in Libia approvata dall’Onu non importa nulla a nessuno. Gli aerei bombardano, spaccano tutto, ma la gente volta pagina. Non ha capito il motivo che ha indotto la cosiddetta coalizione a intervenire con le armi per aiutare i ribelli. D’accordo che Muammar Gheddafi è un tiranno, meglio perderlo che trovarlo. Ma di satrapi come lui ce ne sono tanti in giro per il mondo, e fanno ancora più danni, eppure l’Occidente non si sogna di adoperarsi per cacciarli, finge che non esistano e ignora i disastri che provocano.
Solo la Libia, che è il paese più ricco della zona, avendo il reddito pro capite più alto, chissà perché è stata presa d’assalto con foga dagli Stati Uniti, dalla Gran Bretagna, dalla Francia eccetera. Il disinteresse degli italiani per il conflitto si deduce dagli ascolti dei programmi televisivi dedicati e dalle copie vendute in questo periodo da quotidiani e periodici. Non si sono registrati aumenti apprezzabili. Segno che i cittadini seguono con distacco o non seguono affatto gli avvenimenti bellici, e preferiscono fare altro, magari dormire. Fa eccezione Porta a porta del solito Bruno Vespa, e c’è un perché: ha messo in campo un dispiegamento impressionante di mezzi che il giornalista, bravo com’è, ha saputo e sa usare con maestria.
Il resto è noia. Si è parlato di migliaia di morti in Tripolitania e in Cirenaica, però non si sono viste salme e qualcuno dubita persino che ci siano state, io per esempio. L’unico aspetto della guerra in grado di suscitare apprensione è l’aumento dell’immigrazione dal Nord Africa e l’invasione – questa sì da brivido – di Lampedusa, ridotta a discarica dai clandestini. In particolare negli ultimi giorni, i più drammatici per i lampedusani alle prese con un numero di clandestini superiore alla popolazione dell’isola. Negli ultimi giorni dicevo la polemica è divampata: perché non si risolve il problema? Chi lo deve risolvere? E avanti con il consueto scaricabarile tra i vari ministeri. Discussioni, incontri, vertici, dichiarazioni. Nei momenti di crisi è sempre così: si assiste al rimpallo delle responsabilità e le decisioni tardano. Quando finalmente sono state prese, trascorre altro tempo prima che si passi alla fase operativa.
Intanto la popolazione ha maturato l’idea che il Paese non sia all’altezza di affrontare l’emergenza, cada in confusione e si abbandoni alle improvvisazioni. C’è di peggio. Davanti alla bolgia di Lampedusa (migliaia di poveracci accalcati, urlanti, in cerca di cibo e di un luogo dove accucciarsi) la maggioranza degli uomini politici ha reagito lanciando accuse generiche e facendo proposte talvolta assurde: si accolgano i profughi e si respingano i clandestini (come fosse semplice fare censimenti e distinguo nella baraonda); prendiamo gli uni e gli altri e trasferiamoli in ogni regione, un po’ qui e un po’ là; sì, ma facciamo presto e risparmiamo la Puglia e la Campania perché non sono attrezzate.
L’incertezza ha accresciuto il nervosismo. A un certo punto l’ipotesi di rispedire a casa loro gli stranieri si è affermata e nessuno si è scandalizzato, neppure i partiti inclini ad accogliere chiunque (inclusi i criminali). Poi però è bastato che Umberto Bossi si lasciasse sfuggire una frase dialettale: föra di ball (fuori dalle balle), ribadendo il medesimo concetto espresso da altri, e tutti sono insorti contro il «buzzurro» leghista, dandogli addosso con veemenza. Morale: se una cosa la dice il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, è buona e giusta; se la stessa cosa la dice il leader delle camicie verdi è razzista, inaccettabile, da condannare. Perché? Mistero della malafede.

http://blog.panorama.it/opinioni/2011/0 ... a-nessuno/



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MessaggioInviato: 09/04/2011, 12:45 
Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

SIAMO ... A "POSTO"! [:(!]




Già pronti i piani per truppe terrestri in Libia

(di Andrea Nativi - ore 10:28)


Immagine


Le opzioni sul campo: si va dalla creazione di un corridoio umanitario per Misurata a sbarchi per salvare i civili. E' stato il generale Usa Carter Ham, che dirige Africom, a non escludere l'invio di truppe di terra per aiutare i ribelli e porre fine allo stallo militare.


http://www.ilgiornale.it/?SS_ID=-1


si ma..
l'onu?

c vuole una nuova risoluzione ..
giusto?
(la precedente esclude espressamente
ogni intervento di terra..)

e quale sarebbe la giustificazione?

al queida?
terrorismo?
protezione dei pacifici manifestanti?
armi di distruzione di massa?


io non ne vedo..
anche usando la fantasia..

stiamo rasentando assurdo e ridicolo..

andrea nativi..
Immagine
lo tirano fuori dal freezer ad ogni guerra..
sono sicuro che tra gli idioti
che assicuravano una guerra lampo..
c'era anche lui..


Ultima modifica di mik.300 il 09/04/2011, 12:50, modificato 1 volta in totale.


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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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