E .... comunque sia (per i "buonisti") non dimentichiamo che:
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18 Settembre 2002
I governi di centrosinistra hanno sulla coscienza decine di episodi tragici sulle coste italiane, ma puntano il dito sulla Bossi-Fini.
560 clandestini annegati: il bilancio nero dell’Ulivo.
(di Ruggiero Capone)
Fermare l’immigrazione cladestina è cruccio che ha assillato tutte le maggioranze, sia di centro-sinistra che di centro-destra. Le difficoltà che incontra oggi Berlusconi ieri le sentivano Dini, Prodi, D’Alema ed Amato. Ma chi è a favore dell’immigrazione clandestina? Chi sono i cantori dei vantaggi che trarremmo da un’invasione del suolo nazionale da parte di tutti i poveri del mondo? In vetta alla classifica c’è la Caritas, a seguire tutte le strutture private ed associazionistiche che speculano economicamente sull’accoglienza.
Fu proprio l’arcivescovo Ruppi di Lecce (provincia bersagliata dagli scafisti) a dire che “questa immigrazione è una manna, l’accogliere è un dono che ci viene dato”. Per farla breve, più sbarca gente e più c’è donato accogliere. Non è eresia sostenere che chi dice certe cose è il vero complice (quanto meno morale) degli scafisti.
Quindi domandiamo a l’Unità (giornale che sta conducendo una campagna diffamatoria nei riguardi di Bossi e Fini) se sia più colpevole spalancare le braccia con una impossibile (buonistica ed ipocrita) accoglienza o scoraggiare una volta per tutte chi vuole entrare in questo Paese senza avere le carte in regola? Rammento al signor Furio Colombo che l’idea del pugno di ferro contro l’immigrazione clandestina fu del Governo D’Alema, e lo speronamento militare in Adriatico è d’epoca Prodi.
Silvio Berlusconi ha sempre usato toni pacati, trattato cristianamente chi per fame costretto ad entrare in Italia dalla porta di servizio. Rammento che l’attuale Presidente del Consiglio ha nei primi anni ’90 aiutato di tasca sua alcuni bambini albanesi immigrati a Bari. Detto questo veniamo alle cifre.
Berlusconi era forse Primo Ministro nel ’91, quando il 9 agosto si consumò un megasbarco di 16 mila albanesi, a bordo della nave Vlora, nel porto di Bari? All’epoca né il Cavaliere, né Fini e Bossi sapevano che forma avesse Palazzo Chigi. E dal ’92 al ’94, primo Governo Amato, oltre un migliaio di sbarchi hanno funestato le coste pugliesi, siciliane e calabresi.
All’epoca per chi affogava non si faceva tanto clamore: quando il mare prende una vita la colpa è solo del comandante del natante, evidentemente (a parte D’Alema) questa sinistra conosce poco le leggi del mare. Nel ’94, Governo Berlusconi, gli sbarchi di albanesi sulle coste pugliesi s’interruppero per via d’un accordo tra il Cavaliere e Berisha (leader albanese).
Riprendono repentinamente dopo che la sinistra italiana aiuta il dittatore albanese Fatos Nano a detronizzare Berisha. Il vero crescendo si ha con il Governo Prodi: nel ’96 muoiono nel Canale di Sicilia 300 extracomunitari per l’affondamento d’una nave libanese; poi nel ’97 scoppia un gommone nel canale d’Otranto e muoino 17 extracomunitari; a febbraio ’98 una decina di morti per l’affondamento d’un altro gommone; e sulla gestione Prodi del ’98 pesa anche l’affondamento “manu militari” della nave albanese Kater, speronata da una corvetta della Marina italiana in pieno governo di sinistra (totale 56 morti).
Ed il Governo D’Alema viene innaugurato da una collisione con 6 morti, al largo di Valona, tra scafi pronti ad approdare nel Brindisino. E sempre nel ’98 ammontano a 7 i morti per collisioni tra imbarcazioni di contrabbandieri italiani e gommoni di scafisti albanesi. Non dimentichiamo che il Governo D’Alema ha sul groppone lo speronamento d’un gommone albanese (totale 5 morti) da parte della Guardia di Finanza.
Ed è ancora Governo di sinistra quando il 16 agosto ’99 naufraga al largo del Montenegro una carretta del mare (120 morti). Altri 6 muoino su un gommone in provincia di Brindisi l’1 novembre ’99. Ma l’ennesima tragedia si compie durante il D’Alema bis: la notte di capodanno ‘99/2000 ben 56 morti nel Canale d’Otranto.
Ed il nuovo Governo Amato s’innaugura con un gommone clandestino che sperona una barca della Polizia (numerosi i morti) e si chiude il 10 giugno 2001 con 5 albanesi annegati al largo di Trani. Il totale dell’Ulivo per extracomunitari morti in mare fa 560 morti. Mica male per chi imputa stragi al ddl Bossi-Fini.
Va anche detto che l’80 per cento dei casi di decesso di clandestini è dovuto ad affogamento in fase di sbarco. Poi ci sono i naufragi. Solo nel 1999, in piena epoca Ulivo, sono stati 170 i clandestini annegati nell’Adriatico per naufragio o perchè gettati in mare dagli scafisti. A l’Unita, che chiede l’intervento dell’Europa contro la Bossi-Fini, ribadiamo che il primato d’annegamenti spetta in Europa (come dimostrano le percentuali annue) ai governi italiani di centro sinistra.
http://www.opinione.it/articolo.php?arg=1&art=35166