Cita:
syberweb ha scritto: mi associo a Thethirdeye!!!!
si tratta di un'argomento veramente molto interessante e degno di atternzione.

Scusate se non ho specificato altro, ma pensavo fosse una cosa risaputa.
Comunque, senza entrare in un trattato di astrodinamica si puo' sintetizzare la questione con i seguenti punti:
1) l'atmosfera terrestre e' caratterizzata da un certo valore di densita' che decresce all'aumentare dell'altezza
2) ignorando tutta una serie di fattori, possiamo dire che gli oggetti in orbita si muovono ad una velocita' orbitale che dipende sostanzialmente dalla distanza dalla terra, secondo la formula V = G ME/r dove con r si intende il raggio della terra + l'altitudine dell'oggetto (ovviamente se diminuisce l'altitudine aumenta l'attrazione terrestre e quindi aumenta anche la velocita' necessaria per rimanere in orbita)
3) gli oggetti orbitanti, a seconda dell'altitudine, sperimenteranno una forza di attrito con l'atmosfera che attraversano. Supponendo costante la densita' dell'aria a parita' di quota, tale attrito varia in funzione della forma e della massa dell'oggetto. La conseguenza dell'attrito e' il calore. Contemporaneamente l'oggetto perde energia cinetica, quindi velocita' e, di conseguenza, quota e lentamente precipita. Se il calore raggiunge il punto di fusione, l'oggetto si dissolve nelle atmosfera esplodendo (breakup point).
4) L'attrito atmosferico risulta predominante per le quote inferiori ai 200 km. Ne consegue che gli oggetti orbitanti sotto tale quota decadono alquanto rapidamente (ovviamente sempre in dipendenza di forma e dimensioni).
5) La quota di breakup per le aereonavi e satelliti e' stimata intorno agli 80/100 km a seconda dei materiali di composizione (vi ricordo che il black-out di rientro comincia intorno agli 80km a causa del plasma incandescente che avvolge le navette).
6) per mantenere in orbita un oggetto nella fascia considerata e' quindi necessario applicare delle correzioni di orbita piuttosto frequenti e per fare questo serve ovviamente un motore e del propellente.
Comunque con questo non si esclude la presenza di detriti sotto la quota dei 200 Km, solo che questi non rimarranno li a lungo. Sicuro e' comunque, che a tali quote non ci possono essere dei detriti di dimensioni molto significative e di sicuro non grandi come quelli delle foto postate!
Infine, per completezza, vi posto un grafico in cui e' riportata la densita' di detriti spaziali per chilometro cubo in funzione dell'altitudine (rilevazione via Radar e da cui si evince che sotto i 250 km di quota praticamente non c'e' nulla.
Immagine:
50,12 KBCerto la densita' di detriti e' piu' significativa nella fascia tra i 250 km e i 330km ma, seppur con valori di decadimento dell'orbita inferiori, la permanenza in orbita per un tempo significativo di oggetti di tali dimensioni sempre richiederebbe un aggiustamento a motore, dato che anche la ISS deve fare altrettanto.
Spero di aver chiarito la cosa a sufficienza.
![Caldo [8D]](./images/smilies/UF/icon_smile_cool.gif)