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Thethirdeye ha scritto:

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The Guardian ha scritto:

Siria, Usa: americani lascino il Paese

31 Marzo 2011 22:55 ESTERI

(ANSA) - NEW YORK - Il Dipartimento di Stato americano ha invitato oggi i cittadini americani a lasciare la Siria. Il ministero degli Esteri Usa riferendosi ai ''problemi politici e civili'' che attraversano il Paese, ''chiede ai cittadini americani di evitare di mettersi in viaggio'' verso la Siria e invita ''coloro che gia' si trovano in Siria ad adoperarsi per lasciare il Paese''.


Tutto secondo copione....... Immagine





Siria, oltre 100 morti. Spari ai funerali
In migliaia in piazza per le proteste anti regime.
Stati Uniti: 'Basta violenze sui manifestanti'


23 aprile, 15:12

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http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 52896.html

DAMASCO - In Siria almeno tre persone sono state uccise da colpi d'arma da fuoco sparati durante i funerali, vicino a Damasco, delle vittime delle manifestazioni di ieri. Lo dicono dei testimoni.

OLTRE 100 I MORTI DI IERI - Sarebbero 112 le persone uccise ieri dalle forze di sicurezza in Siria, tra cui anche una bimba di quattro anni e un bambino di 12, secondo i siti di attivisti e dissidenti, che forniscono la lista completa dei ''martiri'' e il luogo della loro uccisione. Dall'inizio delle proteste il 18marzo le vittime sarebbero 381.

Per la prima volta dall'inizio delle proteste la piattaforma di attivisti e dissidenti che a livello locale organizza la mobilitazione ha emesso un comunicato congiunto in cui si chiede la fine del monopolio del Baath, il partito al potere da quasi mezzo secolo, e l'instaurazione di un sistema politico democratico. Le proteste sono state convocate sui social network in tutte le città siriane.

DUE DEPUTATI SI DIMETTONO DOPO UCCISIONI - Per la prima volta dall'inizio delle proteste anti-regime in Siria e all'indomani dell'uccisione di oltre 100 civili da parte delle forze di sicurezza, due deputati siriani hanno annunciato oggi le dimissioni dal parlamento. L'annuncio alla tv panaraba Al Jazira.

CASA BIANCA, BASTA VIOLENZE, ATTUARE RIFORME PROMESSE - La Casa Bianca ha chiesto alla Siria di porre un termine alle violenze e di attuare le riforme promesse. Lo ha dichiarato a bordo dell'AirForceOne il portavoce del presidente Usa Barack Obama, Jay Carney. "Deploriamo l'uso della violenza", ha detto Carney ai giornalisti al seguito di Obama prima di chiedere al governo di Damasco di "cessare e di rinunciare all'uso della violenza nei confronti dei dimostranti" oltre ad attuare le riforme promesse.

"Gli Stati Uniti condannano nella maniera più forte possibile l'uso della forza contro i dimistranti da parte del governo siriano. Questo atroce ricorso alla violenza per fermare la protesta deve finire subito". Così il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, commenta le decine di vittime della giornata di ieri in Siria. "I nostri pensieri - aggiunge Obama in una nota diffusa dalla Casa Bianca - vanno alle famiglie delle vittime e al popolo siriano che sta affrontando questo momento difficile". Obama, alla luce della violentissima repressione di ieri, giudica quindi "non seria" la decisione assunta dal governo di Damasco di porre fine, dopo decenni, allo stato d'emergenza. "Nel corso degli ultimi due mesi, da quando è iniziata la protesta - prosegue Obama - gli Stati Uniti hanno ripetutamente incoraggiato Assad e il suo governo a portare avanti un programma di riforme. Ma sinora hanno rifiutato di rispettare i diritti del popolo siriano ed essere all'altezza delle sue aspirazioni. Il popolo siriano ha chiesto le libertà di cui tutti gli individui dovrebbero godere in tutto il mondo, la libertà di espressione, di associazione, di scegliere liberamente i propri rappresentanti. Ma Assad e il suo governo hanno respinto le loro richieste, scegliendo la strada della repressione, mettendo i loro interessi personali davanti a quelli del loro popolo, ricorrendo all'uso atroce della forza, con continue violazioni dei diritti umani e ricorrendo nuovamente alle oppressive misure di sicurezza del passato". "Gli Stati Uniti - conclude Obama - continueranno a opporsi a questo governo e alla sua azione destabilizzante, incluso l'appoggio al terrorismo. Il nostro Paese continuerà ad appoggiare la democrazia e gli universali diritti dell'uomo, in Siria come nel resto del mondo".

FRANCIA, AUTORITA' DEVONO RINUNCIARE A VIOLENZA - La Francia ha chiesto alle autorità siriane di "rinunciare all'uso della violenza contro i propri cittadini" e di attuare le riforme. Lo si legge in una nota del ministero degli Esteri dopo la morte di almeno 70 persone durante le manifestazioni di oggi in Siria. "Le autorità siriane devono rinunciare all'uso della violenza contro i propri cittadini", si legge in un comunicato del portavoce aggiunto del ministero, Christine Fages. "Chiediamo ancora una volta di avviare immediatamente il dialogo politico e di attuare le riforme che soddisfino le esigenze del popolo siriano. La revoca dello stato di emergenza deve tradotta in realtà", prosegue la nota.



_________________
"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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GLI USA VEDONO BENE24/04/2011 05:21
Rai GLI USA VEDONO BENE LA MEDIAZIONE IN YEMEN Washington vede positivamente la proposta per la fine della crisi politica in Yemen e chiede il dialogo tra le parti per il trasferimento del potere. Il portavoce del dipartimento di Stato, Mark Toner, dice che gli Stati Uniti "non interverranno sulle scelte del popolo yemenita o sui risultati dei dialoghi politici"; la decisione su come il Paese debba essere governato "spetta alla sua gente". La nota segue la decisione del presidente Saleh di accettare la proposta dei mediatori dei Paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo di dimettersi in cambio dell'immunità.

http://www.televideo.rai.it/televideo/p ... menumain=6


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MessaggioInviato: 25/04/2011, 18:38 
Caos in Siria, ancora morti e feriti
I tank dell'esercito sparano sulla folla.
I mezzi corazzati del presidente Assad irrompono nella città di Derra, a Sud del Paese: "Almeno 25 manifestanti uccisi". Damasco chiude i confini con la Giordania.

Diverse persone sono state uccise stamani nella città siriana di Deraa dalle forze si sicurezza, entrate con mezzi corazzati. Le vittime sono almeno 25. Lo riferiscono testimoni oculari citati dalla tv panaraba al Arabiya. In particolare, i carri armati avrebbero aperto il fuoco dalle prime ore di oggi contro le persone e le case. Molti i corpi visti giacere senza vita per le strade, come riferiscono testimoni su Internet. I mezzi corazzati sono entrati a Daraa nella notte per mettere in atto quella che sembra la repressione definitiva della protesta scoppiata il 15 marzo proprio in questa città al sud del Paese.

Lunedì 25 aprile 2011 14.53


http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/221032


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MessaggioInviato: 26/04/2011, 01:22 
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Thethirdeye ha scritto:

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The Guardian ha scritto:

Siria, Usa: americani lascino il Paese

31 Marzo 2011 22:55 ESTERI

(ANSA) - NEW YORK - Il Dipartimento di Stato americano ha invitato oggi i cittadini americani a lasciare la Siria. Il ministero degli Esteri Usa riferendosi ai ''problemi politici e civili'' che attraversano il Paese, ''chiede ai cittadini americani di evitare di mettersi in viaggio'' verso la Siria e invita ''coloro che gia' si trovano in Siria ad adoperarsi per lasciare il Paese''.


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Siria, oltre 100 morti. Spari ai funerali
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23 aprile, 15:12

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http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 52896.html

DAMASCO - In Siria almeno tre persone sono state uccise da colpi d'arma da fuoco sparati durante i funerali, vicino a Damasco, delle vittime delle manifestazioni di ieri. Lo dicono dei testimoni.

OLTRE 100 I MORTI DI IERI - Sarebbero 112 le persone uccise ieri dalle forze di sicurezza in Siria, tra cui anche una bimba di quattro anni e un bambino di 12, secondo i siti di attivisti e dissidenti, che forniscono la lista completa dei ''martiri'' e il luogo della loro uccisione. Dall'inizio delle proteste il 18marzo le vittime sarebbero 381.

Per la prima volta dall'inizio delle proteste la piattaforma di attivisti e dissidenti che a livello locale organizza la mobilitazione ha emesso un comunicato congiunto in cui si chiede la fine del monopolio del Baath, il partito al potere da quasi mezzo secolo, e l'instaurazione di un sistema politico democratico. Le proteste sono state convocate sui social network in tutte le città siriane.

DUE DEPUTATI SI DIMETTONO DOPO UCCISIONI - Per la prima volta dall'inizio delle proteste anti-regime in Siria e all'indomani dell'uccisione di oltre 100 civili da parte delle forze di sicurezza, due deputati siriani hanno annunciato oggi le dimissioni dal parlamento. L'annuncio alla tv panaraba Al Jazira.

CASA BIANCA, BASTA VIOLENZE, ATTUARE RIFORME PROMESSE - La Casa Bianca ha chiesto alla Siria di porre un termine alle violenze e di attuare le riforme promesse. Lo ha dichiarato a bordo dell'AirForceOne il portavoce del presidente Usa Barack Obama, Jay Carney. "Deploriamo l'uso della violenza", ha detto Carney ai giornalisti al seguito di Obama prima di chiedere al governo di Damasco di "cessare e di rinunciare all'uso della violenza nei confronti dei dimostranti" oltre ad attuare le riforme promesse.

"Gli Stati Uniti condannano nella maniera più forte possibile l'uso della forza contro i dimistranti da parte del governo siriano. Questo atroce ricorso alla violenza per fermare la protesta deve finire subito". Così il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, commenta le decine di vittime della giornata di ieri in Siria. "I nostri pensieri - aggiunge Obama in una nota diffusa dalla Casa Bianca - vanno alle famiglie delle vittime e al popolo siriano che sta affrontando questo momento difficile". Obama, alla luce della violentissima repressione di ieri, giudica quindi "non seria" la decisione assunta dal governo di Damasco di porre fine, dopo decenni, allo stato d'emergenza. "Nel corso degli ultimi due mesi, da quando è iniziata la protesta - prosegue Obama - gli Stati Uniti hanno ripetutamente incoraggiato Assad e il suo governo a portare avanti un programma di riforme. Ma sinora hanno rifiutato di rispettare i diritti del popolo siriano ed essere all'altezza delle sue aspirazioni. Il popolo siriano ha chiesto le libertà di cui tutti gli individui dovrebbero godere in tutto il mondo, la libertà di espressione, di associazione, di scegliere liberamente i propri rappresentanti. Ma Assad e il suo governo hanno respinto le loro richieste, scegliendo la strada della repressione, mettendo i loro interessi personali davanti a quelli del loro popolo, ricorrendo all'uso atroce della forza, con continue violazioni dei diritti umani e ricorrendo nuovamente alle oppressive misure di sicurezza del passato". "Gli Stati Uniti - conclude Obama - continueranno a opporsi a questo governo e alla sua azione destabilizzante, incluso l'appoggio al terrorismo. Il nostro Paese continuerà ad appoggiare la democrazia e gli universali diritti dell'uomo, in Siria come nel resto del mondo".

FRANCIA, AUTORITA' DEVONO RINUNCIARE A VIOLENZA - La Francia ha chiesto alle autorità siriane di "rinunciare all'uso della violenza contro i propri cittadini" e di attuare le riforme. Lo si legge in una nota del ministero degli Esteri dopo la morte di almeno 70 persone durante le manifestazioni di oggi in Siria. "Le autorità siriane devono rinunciare all'uso della violenza contro i propri cittadini", si legge in un comunicato del portavoce aggiunto del ministero, Christine Fages. "Chiediamo ancora una volta di avviare immediatamente il dialogo politico e di attuare le riforme che soddisfino le esigenze del popolo siriano. La revoca dello stato di emergenza deve tradotta in realtà", prosegue la nota.




USA VALUTANO SANZIONI CONTRO ESPONENTI GOVERNO - Gli Stati Uniti stanno valutando una serie di opzioni per fare pressioni su Damasco, comprese sanzioni contro alti esponenti del governo siriano, hanno riferito oggi fonti americane. Le misure potrebbero comprendere un congelamento delle proprietà di tali esponenti nonché un divieto di rapporti d'affari con gli Stati Uniti.

ONU, DISCUSSA BOZZA DOCUMENTO CONDANNA REPRESSIONE - Quattro paesi europei del consiglio di sicurezza dell'Onu - Francia, Gran Bretagna, Germania e Portogallo - stanno facendo circolare una bozza di dichiarazione di condanna della repressione violenta da parte della Siria delle manifestazioni di protesta. Resta però da vedere se la Russia e la Cina saranno disposte ad appoggiare il documento. "Vorremmo che il consiglio di sicurezza condannasse la violenza in Siria e sollecitasse alla moderazione", ha affermato un diplomatico occidentale. I paesi europei sperano che una condanna da parte del consiglio di sicurezza dell'Onu aumenti le pressioni sul governo siriano per porre fine alla repressione contro le manifestazioni pacifiche nel paese. Gli Stati Uniti hanno fatto sapere oggi di avere all'esame "sanzioni mirate" contro il governo siriano. Al momento non esiste però alcuna iniziativa per far scattare sanzioni contro la Siria a livello di consiglio di sicurezza.


Fonte: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 52896.html



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MessaggioInviato: 27/04/2011, 20:01 
Nuova forte repressione contro i manifestanti: 30 carri armati alle porte della capitale. Dimissioni in massa da Baath, il partito del presidente Assad, via 30 deputati di Banias. Scontri tra due reggimenti dell'esercito a Deraa.


Damasco - Circa 30 carri armati dell’esercito siriano sono stati avvistati da testimoni oculari mentre sono in movimento sul raccordo anulare di Damasco. Lo riferisce il sito Rassd di monitoraggio che trasmette anche su Twitter.

Dimissioni da Baath Una trentina di appartenenti al partito Baath, al potere in Siria, si sono dimessi per protestare contro le "pratiche dei servizi di sicurezza. Le pratiche dei servizi di sicurezza nei confronti di cittadini inermi a Banias (Nord-Ovest della Siria) e nei villaggi vicini, in particolar a Baida, sono contrarie a tutti i valori umani e agli slogan del partito" è scritto nel testo firmato dai membri dimissionari, originari della regione di Banias. Nel comunicato si citano inoltre "perquisizioni in abitazioni, l’utilizzo di proiettili veri e le discriminazioni nei confronti di persone, abitazioni, moschee e chiese". I 30 firmatari denunciano in particolare "le aggressioni" contro gli abitanti di Baida e il comportamento dei servizi di sicurezza e dei shabbiha (sostenitori del regime) "che incitano al confessionalismo e suscitano sentimenti di ostilità nella popolazione" siriana.

Altri movimenti di tank Testimoni e attivisti per i diritti umani riferiscono che l'esercito ha dispiegato i carri armati attorno a Douma, sobborgo di Damasco, e nella città costiera di Banias, già teatro di manifestazioni nelle ultime settimane. Un residente di Douma riferisce che gli agenti di sicurezza stanno andando casa per casa, conducendo raid, con la lista delle persone ricercate, aggiungendo che se gli agenti non trovano le persone che stanno cercando, portano via in custodia i loro parenti. Oggi sono in programma due funerali. Secondo un testimone, a Banias l'esercito ha nuovamente schierato i carri armati e mezzi di trasporto corazzati vicino alla principale strada che conduce alla città.

Scontri nell'esercito a Deraa Ci sarebbero violenti scontri tra il quarto e il quinto reggimento dell’esercito siriano, nella città di Deraa. Lo ha riferito la televisione panaraba al Arabiya, citando alcuni testimoni locali, senza dare ulteriori dettagli sull’accaduto. I carri armati giunti stamani a Deraa avrebbero iniziato a bombardare con l’appoggio dell’aviazione il centro della città, epicentro della rivolta contro il governo del presidente Bashar al Assad. Lo ha riferito un testimone locale. Secondo, invece, gli attivisti per i diritti umani che inviano messaggi tramite Twitter dalla Siria, le autorità aeroportuali di Damasco stanno controllando nei computer dei passeggeri che lasciano il paese la presenza di foto o di video delle proteste contro il governo.

Richiamati gli ambasciatori I governi di Italia, Francia, Spagna, Germania e Gran Bretagna hanno deciso una convocazione coordinata degli ambasciatori della Siria accreditati nei loro rispettivi Paesi. Lo riferiscono le autorità francesi. Gli stati europei hanno deciso di convocare l’ambasciatore siriano per protestare contro la violenta repressione delle manifestazioni anti-regime.

Chiesto l'intervento dell'Ue Italia e Francia chiedono all’Unione europea che al vertice di maggio si discuta di "sanzioni" contro il "regime siriano". Lo ha ribadito ieri il ministro degli Esteri, Franco Frattini in audizione presso le commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato. "Sono stato io il primo ieri assieme al ministro degli Esteri francese Juppè a chiedere un’inchiesta indipendente dell’Onu e che l’Ue a maggio discuta di sanzioni al regime siriano", ha spiegato Frattini rispondendo ad una sollecitazione del leader dell’Udc Pierferdinando Casini.
Si muove l'Onu Il consiglio per i diritti umani delle Nazioni unite (Unhrc) terrà una sessione speciale sulla Siria per cercare di fermare le violenze portate avanti dalle forze del presidente Bashar Assad sui civili. I rappresentati dei 47 Paesi membri si incontreranno venerdì prossimo a Ginevra. La sessione speciale è stata chiesta dagli Stati Uniti, appoggiati da Belgio, Regno Unito, Francia, Ungheria, Giappone, Messico, Norvegia, Polonia, Corea, Moldavia, Senegal, Slovacchia, Spagna, Svizzera e Zambia, tutti Paesi membri dell'Unhrc. Sono oltre 400 le persone uccise in Siria da metà marzo, quando Assad ha lanciato una furiosa repressione sui dissidenti. Ieri l'Onu ha chiesto al presidente di ritirare le forze di sicurezza

http://www.ilgiornale.it/esteri/carri_a ... comments=1

vorrei fare una postilla,come mai che in siria in cui giornalmente avvengono uccisioni di persone che reclamano la liberta,l'onu la francia gli usa non mettono lingua lasciano fare,quindi ci sono flgli e figliastri,come al solito l'onu non riesce a cavare un ragno dal buco dalle solite buone intenzioni [:(!] [}:)]


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Thethirdeye ha scritto:

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GLI STATI UNITI RISCHIANO UNA GUERRA CON CINA E RUSSIA

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apr 29th, 2011

FONTE: PRESS TV
Intervista a Paul Craig Roberts

Sebbene le rivolte in Tunisia ed Egitto abbiano colto di sorpresa gli Stati Uniti, qualcuno ipotizza che ci siano proprio loro dietro le ribellioni in Libia e Siria. Intanto, anche Cina e Russia osservano gli sviluppi della situazione.

Press TV: Si dice che ai vertici di Washington sia stato consigliato di armare i ribelli in Libia. Ritiene che sia una buona idea?
Paul Craig Roberts: Li stanno già armando. C’è qualcosa di unico nella rivolta in Libia. Non è una sollevazione pacifica; non sta avendo luogo nella capitale; si tratta di una ribellione armata della parte orientale del paese. Sappiamo che la CIA è coinvolta direttamente, sul campo, quindi sono già armati.Press TV: Che analogie vede tra questo intervento militare e quello in Bahrein?
Press TV: Che analogie vede tra questo intervento militare e quello in Bahrein?
Paul Craig Roberts: Non vogliamo rovesciare il governo del Bahrein o dell’Arabia Saudita, due paesi i cui governi trattano con violenza i dissidenti, per il semplice fatto che entrambi sono nostri burattini e abbiamo una grande base navale in Bahrein.
Vogliamo rovesciare Gheddafi e Assad in Siria perché vogliamo tagliare fuori dal Mediterraneo la Russia e la Cina. La Cina ha fatto enormi investimenti in campo energetico nella Libia orientale e sta facendo affidamento sulla Libia, oltre che sull’Angola e la Nigeria, per soddisfare il suo fabbisogno energetico. L’America si impegna per negare l’accesso cinese alle risorse energetiche, proprio come hanno fatto Washington e Londra con i giapponesi negli anni trenta.
Wikileaks ha mostrato come ci sia l’America dietro alle proteste in Siria. Ci interessano perché i russi hanno una grande base navale in Siria, che garantisce loro la presenza nel Mediterraneo. Come vedete, Washington è decisa nell’intervento contro la Libia e spinge con sempre maggiore forza per quello in Siria: questo perché vogliamo liberarci dei russi e dei cinesi.
Non abbiamo nulla da dire sui sauditi o su come trattano i loro dissidenti, né abbiamo nulla da obiettare circa le violenze esercitate sui dimostranti in Bahrein.
Press TV: Sta dicendo che, in ultima analisi, l’attacco alla Libia è legato a questioni petrolifere?
Paul Craig Roberts: Non si tratta solo del petrolio, si tratta della penetrazione della Cina in Africa per assicurarsi le forniture di petrolio necessarie ai suoi bisogni. Dovreste essere a conoscenza del fatto che il Fondo Monetario Internazionale ha pubblicato un documento in cui si dichiara che la ‘Age of America’ [“l’epoca americana”, il periodo di egemonia mondiale degli USA, ndt] è finita e che l’economia americana verrà sorpassata da quella cinese entro cinque anni, diventando così la seconda economia al mondo. Per questo, una delle cose che Washington sta cercando di fare è di utilizzare le sue superiori capacità militari e strategiche per bloccare l’acquisizione di risorse da parte della Cina, in modo da rallentarne lo sviluppo economico. Questa è la ragione principale per le attività della CIA nella Libia orientale, è la ragione per cui le proteste sono scoppiate nell’est del paese e non nella capitale, come invece è accaduto negli altri paesi arabi, ed è la ragione per cui si tratta di una rivolta armata.
Press TV: Pensa che l’isolamento diplomatico della Libia sia stato la ragione principale di questo intervento militare?
Paul Craig Roberts: Non penso che sia la ragione principale. Credo che la ragione principale sia quella di sfrattare la Cina dalla Libia, cosa che sta accadendo. C’erano 30.000 cinesi laggiù e ne hanno dovuti evacuare 29.000.
È anche una vendetta nei confronti di Gheddafi per essersi rifiutato di entrare a far parte dello US Africa Command (AfriComm) [comando delle forze armate USA, responsabile per le relazioni e le operazioni militari in 53 paesi africani, ndt] . È operativo dal 2008 ed è nato come risposta americana alla penetrazione cinese in Africa: abbiamo scelto una risposta militare e Gheddafi si è rifiutato di partecipare, dichiarando che si trattava di un atto imperialista mirato ad acquistare un intero continente.
Infine credo che la terza ragione sia il fatto che Gheddafi in Libia controlli un settore importante della costa mediterranea, e lo stesso vale per la Siria. Perciò credo che questi paesi rappresentino due ostacoli per il percorso egemonico degli Stati Uniti nel Mediterraneo e, di sicuro, gli americani non vogliono una robusta flotta russa in quell’area né vogliono che la Cina estragga risorse energetiche.
Lo scoppio delle rivolte in Tunisia e in Egitto ha colto Washington di sorpresa, tuttavia gli americani hanno capito in fretta che avrebbero potuto nascondersi dietro alle rivolte nei paesi arabi e utilizzarle per sfrattare Russia e Cina, riuscendo a evitare un indesiderabile confronto diretto. Perciò hanno organizzato queste proteste.
Sappiamo per certo che per un po’ di tempo la CIA ha seminato zizzania nella Libia orientale, è un dato di fatto. E la pubblicazione dei cablo di Wikileaks ha dimostrato il coinvolgimento degli americani nel fomentare disordini in Siria.
Non abbiamo innescato alcuna sollevazione in Egitto, in Bahrein, in Tunisia né in Arabia Saudita. Siamo probabilmente responsabili delle rivolte nello Yemen, perché siamo ricorsi a incursioni aeree e droni contro diversi elementi tribali.
Quindi, la grande differenza è che dietro ai disordini in Libia e Siria c’è la mano degli Stati Uniti, che hanno organizzato le manifestazioni, foraggiato le ribellioni e così via. Ci sono e ci saranno sempre persone scontente che possono essere comprate e promesse che possono essere fatte.
Press TV: I droni vengono ora utilizzati in Libia. Da dove decollano? Tecnicamente non possono arrivare dall’Italia per la scarsa capacità dei serbatoi, quindi da dove partono?






Paul Craig Roberts: Non lo so, forse da navi militari americane. Credo che l’ultimo rapporto sui droni arrivasse da un ufficiale della marina. Vorrei ancora aggiungere qualcosa. Forse il rischio maggiore, che nessuno ha preso in considerazione, è il caratteraccio della Cina. Con questo intervento, le aziende cinesi stanno perdendo centinaia di milioni di dollari. Hanno 50 massicci investimenti che stanno andando in malora e ciò viene chiaramente percepito dai cinesi come un atto ostile nei loro confronti. Non si fanno illusioni e di sicuro non si bevono le sciocchezze che leggono sul New York Times o sul Washington Post. Quello che vedono è una manovra americana contro la Cina.
Press TV: Sta suggerendo che gli americani vogliono far fuori la Cina e rimpiazzare gli investimenti cinesi con aziende americane?
Paul Craig Roberts: Americane o altro, esattamente. Penso anche che i russi inizino a percepire l’intera faccenda siriana come una manovra contro di loro e la base che hanno laggiù.
Dunque, quello che stiamo facendo in realtà è inimicarci due grandi nazioni: la Cina, la cui economia è probabilmente migliore di quella americana dal momento che i suoi abitanti hanno ancora un lavoro, e la Russia, che dispone di un arsenale atomico potenzialmente illimitato. Stiamo quindi iniziando a fare pressione, in un modo molto imprudente, su due paesi molto forti; ci stiamo comportando in maniera profondamente pericolosa e irresponsabile.
Una volta messo in moto tutto questo, e una volta che Russia e Cina arriveranno alla conclusione che non si può interagire in modo razionale con gli USA e che anzi gli americani sono determinati a fare qualunque cosa per sottometterli e danneggiarli, può succedere di tutto e può verificarsi qualunque escalation. È un pericolo reale, stiamo rischiando una guerra di portata mondiale.
Press TV: (l’Italia dipende in larga misura dal petrolio libico) Cosa può dire del ruolo dell’Italia (come membro della NATO) in Libia?
Paul Craig Roberts: C’è un altro aspetto unico di questo intervento in Libia. Cosa ci fa la NATO in una guerra in Africa? La NATO è stata formata per difendere da una possibile invasione sovietica i paesi dell’Europa occidentale. L’Unione Sovietica non esiste più da vent’anni. Sotto la guida degli Stati Uniti e del Pentagono, la NATO è stata trasformata in una forza ausiliaria, che ora è coinvolta in una guerra di aggressione in Africa. Perché qui stiamo parlando di una guerra di aggressione, un attacco militare.
Questa è una trasformazione straordinaria. Perché sta succedendo tutto questo? Non siamo ricorsi alla NATO in Egitto o in Tunisia e certamente non lo faremo in Arabia Saudita o in Bahrein, perciò stiamo assistendo a qualcosa di veramente strano: la NATO in una guerra in Africa. Questo meriterebbe una spiegazione.

Fonte: http://www.presstv.ir
Link: http://www.presstv.ir/detail/176776.html
Traduzione per http://www.comedonchisciotte.org a cura di GU



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Thethirdeye ha scritto:

Dunque, quello che stiamo facendo in realtà è inimicarci due grandi nazioni: la Cina, la cui economia è probabilmente migliore di quella americana dal momento che i suoi abitanti hanno ancora un lavoro, e la Russia, che dispone di un arsenale atomico potenzialmente illimitato. Stiamo quindi iniziando a fare pressione, in un modo molto imprudente, su due paesi molto forti; ci stiamo comportando in maniera profondamente pericolosa e irresponsabile.
Una volta messo in moto tutto questo, e una volta che Russia e Cina arriveranno alla conclusione che non si può interagire in modo razionale con gli USA e che anzi gli americani sono determinati a fare qualunque cosa per sottometterli e danneggiarli, può succedere di tutto e può verificarsi qualunque escalation. È un pericolo reale, stiamo rischiando una guerra di portata mondiale.

L'uomo del futuro?...[8)]

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MessaggioInviato: 01/05/2011, 16:38 
1/05/2011 15:48
SIRIA, BOMBARDATA CITTA' VECCHIA A DERAA.I tank siriani hanno bombardato la città vecchia di Deera per impedire qualsiasi nuova protesta contro il regime di Bashar Al Assad. La gente è rimasta nelle case, intonando però slogan antigovernativi dalle finestre. E prosegue l'ondata di arresti di oppositori nella città assediata da lunedì scorso, dove scarseggiano ormai acqua, cibo e medicine. Negli scontri di ieri, prima e durante i funerali delle vittime della repressione del giorno precedente, sono state uccise sei persone.

http://www.televideo.rai.it/televideo/p ... menumain=6

E qui la Nato non interviene?


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MessaggioInviato: 01/05/2011, 17:41 
No, altrimenti si arrabbiano gl'iraniani e i russi ci ... rimangono male! [8)] Poi, qualcuno direbbe che è stato Israele a ... convincerli ... [xx(]



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U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
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MessaggioInviato: 02/06/2011, 02:42 
SIRIA: RAGAZZO UCCISO SOTTO TORTURA DIVENTA SIMBOLO DELLA PROTESTA
Aperta un’inchiesta sulla morte del tredicenne Hamza Khatib, il cui corpo martoriato e con evidenti segni di sevizie è stato mostrato nei giorni scorsi da al Jazeera.
Hamza Khatib
DAMASCO - Le autorità siriane hanno annunciato l'apertura di un'inchiesta sulla morte di Hamza Khatib, il tredicenne il cui corpo martoriato e con evidenti segni di sevizie, è stato mostrato nei giorni scorsi dalla tv panaraba al Jazeera come esempio "delle torture inflitte dalle forze di sicurezza" di Damasco", seminando orrore e rabbia presso l'opinione pubblica siriana in patria e all'estero. Il ragazzo è diventato un simbolo per tutti i manifestanti. Il ministro degli Interni in persona ha annunciato l'apertura di un fascicolo per accertare le circostanze della morte del giovane, originario di un villaggio della regione meridionale di Daraa, epicentro dal marzo scorso delle proteste anti-regime e della conseguente repressione governativa.

PROGRAMMA PER SMENTIRE LE ACCUSE. La tv di stato siriana ha dal canto suo trasmesso un programma di approfondimento dedicato "alla strumentalizzazione che le tv satellitari arabe hanno fatto delle immagini contraffatte della salma del martire Khatib". Durante il programma della tv di stato, sono intervenuti un medico e uno psicologo per "svelare la verità" sulla questione. La ricostruzione fornita dall'emittente siriana è che Khatib è stato ucciso da colpi di arma da fuoco sparati da "un gruppo armato" il 29 aprile scorso a Saida, villaggio di origine del giovane. Il suo corpo - prosegue il racconto ufficiale - è stato trasportato con altri uccisi e feriti negli ospedali. "Tra questi corpi c'era quello di un ragazzino senza documenti". Il medico intervistato dalla tv di stato assicura che quelli che nel video amatoriale vengono indicati come prove della tortura sul corpo di Khatib, "non sono segni di torture. Il ragazzino - afferma il medico - è morto a causa dei colpi di arma da fuoco e il corpo è stato martoriato in seguito al decesso dai cospiratori" autori del video. Il programma ha anche trasmesso delle interviste registrate con il padre e lo zio del giovane ucciso. Entrambi hanno smentito la versione delle torture subite e hanno invece assicurato che "il presidente Bashar al Assad considera Hamza come suo figlio e ha promesso di far luce sulle circostanze del suo martirio". Nei giorni scorsi, l'attivista per i diritti umani Wissam Tarif aveva riferito, citato testimoni oculari a Saida, che sia il padre che lo zio di Khatib erano stati arrestati dalla polizia segreta della regione di Daraa.

UNICEF: 30 BAMBINI UCCISI. E l’Unicef in un comunicato afferma che ben trenta bambini sono stato uccisi dalle pallottole dei soldati e degli agenti del governo, durante le manifestazioni indette dall'opposizione. La stessa organizzazione non riesce a verificare con esattezza le circostanze di quelle morti, mentre si fa più alto il numero dei piccoli rimasti feriti, messi in galera, spostati dalle loro città, torturati per avere partecipato a dimostrazioni anti governative. "Chiediamo al governo siriano di svolgere una inchiesta minuziosa su queste informazioni, e di operare perché gli autori di questi orribili crimini siano identificati e portati di fronte alla giustizia", sottolinea l'Unicef. Intanto l'organizzazione non governativa Human Rights Watch (Hrw) qualifica di "crimini contro l'umanità” le repressioni contro i manifestanti in Siria. In un rapporto intitolato "Non abbiamo mai visto tanto orrore", l'Hrw denuncia "uccisioni sistematiche e atti di tortura commessi dalle forze dell'ordine a Deraa" dal 18 marzo, giorno in cui i manifestanti hanno cominciato a scendere in piazza.


http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/artic ... refresh_ce



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E molto piu` facile parlare di cospirazione, quando si ignorano le cause ed i motivi.

Pain is weakness leaving the body. US Marine Corps

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MessaggioInviato: 02/06/2011, 10:20 
in yemen ammazzanotutti igiorni,
ma li` si parla di rischio guerra civile,
al queida, conflitto tra tribu`,
ecc. ecc.

c sono sanzioni ?
interventi previsti?

sara` che li` la protesta
e` guidata dagli sciiti?



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 22/06/2011, 01:32 
“In Grecia è guerra”

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http://www.altrainformazione.it/wp/2011 ... ia-guerra/

giu 20th, 2011
da Russia Today - RT.com

Traduzione per altrainformazione a cura di Francesco Torre

Le Proteste sono diventate violente nella Grecia avvelenata dal debito creato dalle banche che dirigono l’UE. I manifestanti si sono scontrati con la polizia in seguito all’uso di gas lacrimogeni per disperdere la folla. La gente in Atene si oppone a un nuovo piano di austerità per "aiutare" il paese. Mercoledì pomeriggio i cittadini hanno formato un cordone attorno al parlamento per impedire ai legislatori di approvare nuove misure. Decine di migliaia di manifestanti hanno risposto al gas della polizia con il lancio di pietre e bottiglie incendiarie. Secondo dati ufficiali si sono riversate nelle strade della capitale tra le 25.000 e le 27.000 persone. Stylianos Chrysostomidis, giornalista, confida ai microfoni di Russia Today: "Quello che sta succedendo non è normale. La gente ha manifestato pacificamente negli ultimi 70-80 giorni, ma ora è una guerra fatta di elicotteri,motociclette,molotov e agenti chimici". Le persone non vogliono fare ulteriori sacrifici. Dicono che i soldi non vengono impiegati per risollevare l’economia. Chrysostomidis aggiunge: "Tutti in Grecia sanno che una volta ricevuti aiuti per miliardi di euro, questi tornano alle banche per coprire derivati e altri titoli tossici emessi dagli stessi istituti finanziari. Nulla va per risollevare l’Economia reale in Grecia. I soldi servono a ripagare interessi maggiorati. Stiamo assistendo a un saccheggio. Il problema è che la gente è informata e lo sa”. Nick Skrekas, analista economico e avvocato internazionale, sostiene che i Greci sono molto arrabbiati. Chi è andato in strada, chiede un cambiamento di rotta drastico nella politica.

"Nessuno ci ha detto che il debito pubblico sarebbe aumentato del 17%. Altro che misure di austerità annunciate, fatte di aumenti delle tasse e tagli per 6,5 miliardi solo nell’anno in corso. Poi ci sono altri 22 miliardi da tirare fuori entro il 2015 e si parla di un programma di [euro] privatizzazione per ulteriori 50 miliardi. Ce n’è di che andare su tutte le furie", dice Skrekas. "Credo che la maggioranza voglia un sistema politico nuovo di zecca, basta con le solite facce. L’attuale classe dirigente non sembra avere a cuore gli interessi nazionali fuori e dentro il paese. Sono molte le similitudini con la “primavera Araba", conclude.


Articolo originale a questo indirizzo: http://rt.com/news/greece-clashes-police-protesters/



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 23/06/2011, 13:42 
Carri armati Siriani lungo il confine con la Turchia.

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php ... E_NELMONDO

E' una notizia molto grave.



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MessaggioInviato: 23/06/2011, 17:53 
Tutto secondo il copione americano.
Non mi stupisco più di niente.
Ora sono curioso di vedere dove vogliono arrivare.


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