scrivendo su un topic di un'altra sezione,ho ripescato un'idea che avevo messo da parte e che mi pare interessante.
Ve la propongo sulla base di due esempi :
1)da quello che si é potuto capire,esistono nel cervello di credenti e non credenti,in aree e culture diverse,aree che stimolate producono nelle persone sensazioni mistiche,visioni,impressioni olistiche e altre esperienze del genere.
2)neuroscienziati impegnati nello studio dell'intuizione,hanno affermato che nei processi intuitivi giocano conoscenze che le persone non hanno mai avuto e non potrebbero avere.
Questi studiosi spiegano questa stranezza con unâltra...stranezza,specie perché detta da scientifici ortodossi:queste conoscenze sembrano provenire da una fonte esterna,ma non si sa quale.
Ora,io ho un'idea a proposito che vi sottopongo e lo faccio riferendomi ad un altro esempio,noto e importante:
le correnti artistiche,gli stili,il tipo di musica,ecc.. sorgono in tempi relativamente brevi in aree geografiche e culture diverse,come se il cervello umano potesse farlo solo ad un determinato grado di sviluppo
e contemporaneamente in persone diverse.
L'idea é dunque questa:
il nostro cervello non é alla nascita una tabula rasa,ma contiene una sorta di database conoscitivo di cui non siamo coscienti che in minima parte.
Questo database fornisce informazioni,dati,conoscenze nel corso della nostra vita quando intuiamo .
Esistono porte che si aprono su questo database che potrebbe comprendere anche memorie,software potenziali,ecc..e questo a diversi livelli di storia e sviluppo del cervello umano stesso.
Di conseguenza,l'evoluzione umana e,in particolare,,il cervello umano,sarebbe una sorta di scoperta e ri-scoperta di questo insieme di variabili POSSIBILE PERÔ SOLO GRADUALMENTE PER RAGIONI NEUROLOGICHE.
la controprova di questo é il fatto che i processi intuitivi non sono comuni
e diffusi,ma appaiono e scompaiono come dei flash nel corso della nostra vitae,in generale,senza mai sbagliare.
Il perché di questa possibile stranezza non lo so,ma forse potremmo riconsiderare la vecchia idea dello sviluppo longitudinale,diacronico dell'evoluzione e considerare invece quello sincronico,istantaneo,qui ed ora.
Già Jung ipotizzava l'esistenza di un inconscio collettivo,ma lo riteneva
limitato ad alcune variabili e il risultato di una memoria specifica:
l'ideache mi sfiora é invece quella di una mente inconscia che ci permette di essere quello che siamo,che possiede un numero potenzialmente infinito di conoscenze e che comprende,potenzialmente,quello che potremo diventare in futuro.
COME SE LA NOSTRA SPECIE AVESSE GIÂ IN SÊ STESSA TUTTO UN BAGAGLIO DI CONOSCENZE PRONTE PER ESSERE USATE,INFORMAZIONI,DATI,ECC... CHE NOI POSSIAMO CONTATTARE SIA INTUENDO SIA,COLLETTIVAMENTE,SECONDO UN PROCESSO DI ACCESSO GRADUALE E SINCRONICO.
La cosa sarebbe strana ma interessante:resterebbe poi la domanda...ma chi ce l'ha messa tutta questa conoscenza,chi haprevisto l'apertura sequenziale delle porte,chi....
questo lo ignoro
ciau
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ps
ho sempre pensato che questo universo funzioni all'incontrario,in modo particolare la terra.
ho sempre ipotizzato che l'evoluzione umana sia in qwualche modo regressiva,cioé pur sembrando procedere in senso logico temporale,pare avere caratteristiche coattive e ripetitive,sincroniche davvero strane.
quindi questa ipotesi che vi propongo é in linea con quanto appena scritto:
noi siamo già sin dall'inizio,poi,per qualche ragione,seguiamo uno strano sviluppo contraddittorio che ci permette di riscoprire conoscenze e aprire porte progressive e sequenziali su questo insieme di partenza.
forse anche l'universo nostro funziona in qwuesto modo e tanto dovrebbe farci riflettere anche sul problema della creazione .
ri-ciau