Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]




Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 406 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3, 4, 5, 6, 7 ... 28  Prossimo
Autore Messaggio

Stellare
Stellare

Avatar utente

Premio Coerenza e ProfessionalitàPremio Coerenza e Professionalità

Non connesso


Messaggi: 12510
Iscritto il: 30/11/2006, 09:44
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 04/06/2011, 13:09 
Cos’è un referendum

Maggio 2011 - Il referendum è una consultazione popolare su un quesito specifico. Hanno diritto di partecipare al referendum tutti i cittadini chiamati a eleggere la Camera dei deputati.
La proposta soggetta a referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto al voto, cioè il 50 per cento più uno. Non si tiene conto delle schede bianche o nulle. Nel caso contrario il referendum viene annullato per mancato raggiungimento del quorum.

Tipi di referendum

Il nostro ordinamento prevede tre tipi di referendum:

abrogativo disciplinato dall’articolo 75 della Costituzione, per deliberare l'abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge, quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali. Hanno diritto di partecipare al referendum tutti i cittadini chiamati a eleggere la Camera dei deputati;

consultivo disciplinato dall’articolo 132 della Costituzione, attraverso il quale si può disporre la fusione di Regioni esistenti o la creazione di nuove Regioni con un minimo di un milione di abitanti, quando ne facciano richiesta tanti Consigli comunali che rappresentino almeno un terzo delle popolazioni interessate;

approvativo disciplinato dall’articolo 138 della Costituzione che regola il procedimento di formazione delle leggi costituzionali. Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali possono essere sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non è promulgata, se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi. Non si tiene il referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti;

confermativo, nella storia della Repubblica ce n’è stato uno solo: i cittadini italiani sono stati chiamati a esprimersi sulla riforma Costituzionale sul federalismo, il 7 ottobre 2001. Prima di questa data gli italiani avevano partecipato solo a referendum popolari "abrogativi". Nel referendum confermativo, disciplinato dall'art. 138 della nostra Costituzione, i cittadini hanno dovuto scegliere se approvare o respingere una legge di modifica costituzionale che non sia stata precedentemente approvata da entrambi i rami del parlamento con la maggioranza dei due terzi. Nel referendum confermativo, i cittadini che desiderino approvare la legge costituzionale sottoposta a referendum devono esprimersi con un SI; in quello abrogativo, invece, i cittadini che desiderino mantenere in vigore la legge sottoposta a referendum devono esprimersi con un NO. Un'altra differenza importante fra i referendum abrogativi e quelli confermativi consiste nel fatto che, la validità di questi ultimi non dipende dal raggiungimento del "quorum". In altre parole, per questo tipo di consultazione popolare non è necessario che vada a votare la metà più uno degli aventi diritto al voto.


Il quesito

La Corte costituzionale ha delineato un modello cui deve uniformarsi la formulazione dei quesiti referendari. Il quesito deve essere:
omogeneo, nel senso che non sono ammissibili le domande che coinvolgono una molteplicità di norme fra loro non collegate (sentenza numero 16 del 1978);
chiaro, semplice e completo nella sua formulazione (sentenza numero 27 del 1981);
la struttura deve essere tale che il risultato dell’abrogazione sia chiaro, univoco e riconoscibile dai votanti (sentenza numero 29 del 1987).


La procedura

Il referendum si svolge attraverso le seguenti fasi:

l’iniziativa: deve provenire da 500 mila elettori o da 5 Consigli regionali. Nel caso di referendum consultivo devono farne richiesta tanti Consigli comunali che rappresentino almeno un terzo delle popolazioni interessate. I promotori devono presentarsi alla cancelleria della Corte di cassazione e indicare l’articolo o la legge per cui intendono raccogliere le firme;
la raccolta delle sottoscrizioni: deve essere fatta su fogli tipo carta bollata. Ogni facciata deve contenere il quesito da sottoporre a votazione. Le firme, con le generalità di chi sottoscrive, devono essere autenticate da un notaio;
il controllo di legittimità: è effettuato dall’ufficio centrale che si esprime sulle eventuali irregolarità della richiesta;
il controllo di legittimità costituzionale: invece spetta alla Corte che deve poi decidere sulla legittimità costituzionale delle richieste;
l’indizione: il Presidente della Repubblica, su deliberazione del Consiglio dei Ministri, fissa la convocazione degli elettori a votare, per le richieste ammesse, in una delle domeniche comprese tra il 15 aprile e il 15 giugno per il referendum abrogativo. Se si verifica il caso di scioglimento anticipato delle Camere, il referendum è automaticamente sospeso e il procedimento riprenderà dal 365° giorno successivo alla data delle elezioni. Nel caso del referendum consultivo, il Presidente della Repubblica fissa la convocazione degli elettori entro tre mesi dalla comunicazione dell'ordinanza che dichiara la legittimità della richiesta. Nel caso di referendum approvativo l’indizione avviene con decreto del Presidente della Repubblica, su deliberazione del Consiglio dei Ministri, entro sessanta giorni dalla comunicazione dell'ordinanza che lo abbia ammesso. La data del referendum è fissata in una domenica compresa tra il 50° e il 70° giorno successivo all'emanazione del decreto di indizione;
la votazione e lo scrutinio: la consultazione popolare referendaria si svolge secondo le modalità stabilite per le elezioni politiche. La proposta soggetta a referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi. Per il referendum approvativo, non è necessario raggiungere il quorum perché sia valido. In altre parole non è necessario cha vada a votare la metà più uno degli aventi diritto al voto.

http://www.intrage.it/rubriche/societae ... o205.shtml



_________________
« Nel regno di chi cerca la verità non esiste nessuna autorità umana. Colui che tenta di recitarvi la parte di sovrano avrà a che fare con la risata degli dei » (Albert Einstein)

« Non dubitate che un piccolo gruppo di cittadini coscienti e risoluti non possa cambiare il mondo. In fondo è cosi che è sempre andata »
(Margaret Mead)
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Premio Coerenza e ProfessionalitàPremio Coerenza e Professionalità

Non connesso


Messaggi: 12510
Iscritto il: 30/11/2006, 09:44
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 04/06/2011, 13:16 
Cita:
sezione 9 ha scritto:

Art. 38
Nel caso che il risultato del referendum sia contrario all'abrogazione di una legge, o di un atto avente forza di legge, o di singole disposizioni di essi, ne è data notizia e non può proporsi richiesta di referendum per l'abrogazione della medesima legge, o atto avente forza di legge, o delle disposizioni suddette, fermo il disposto dell'articolo 31, prima che siano trascorsi cinque anni.

A meno che la legge non sia stata modificata dopo, qua parla solo di referendum fallito.


Qui [;)]:
http://www.senato.it/notizie/136525/139 ... pagina.htm



_________________
« Nel regno di chi cerca la verità non esiste nessuna autorità umana. Colui che tenta di recitarvi la parte di sovrano avrà a che fare con la risata degli dei » (Albert Einstein)

« Non dubitate che un piccolo gruppo di cittadini coscienti e risoluti non possa cambiare il mondo. In fondo è cosi che è sempre andata »
(Margaret Mead)
Top
 Profilo  
 

Rettiloide
Rettiloide

Non connesso


Messaggi: 3020
Iscritto il: 07/05/2011, 21:43
Località: rovigo
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 04/06/2011, 13:47 
Sì, ho letto. Però il problema rimane: la legge non prevede il divieto di 5 anni per il Parlamento, e non c'è neppure una sentenza della Consulta al riguardo. Nella pagina del Senato dicono che ci sono due teorie:

-applicazione analogica dell'articolo 38 della legge 352/1970, che vieta per cinque anni la riproposizione di richieste referendarie bocciate dal corpo elettorale (che sarebbe ciò che dicono un po' tutti)
-rinnovo delle camere come momento estintivo della preclusione derivante dal referendum, in quanto fatto produttivo di una situazione politicamente nuova rispetto a quella esistente al tempo della consultazione popolare

Ma restano teorie: il fatto è che nessun politico si è mai sognato di "offendere" la volontà popolare espressa col referendum e, fregandosene totalmente, rifare subito la legge abrogata.


Top
 Profilo  
 

Marziano
Marziano

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 1774
Iscritto il: 05/12/2008, 09:36
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 04/06/2011, 14:11 
lo rimetto....


Art. 5


Sospensione dell'efficacia di disposizioni del decreto legislativo n.
31 del 2010

1. Allo scopo di acquisire ulteriori evidenze scientifiche sui
parametri di sicurezza, anche in ambito comunitario, in relazione
alla localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio
nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare,
per un anno dalla data di entrata in vigore del presente decreto
resta sospesa l'efficacia delle disposizioni degli articoli da 3 a
24, 30, comma 2, 31 e 32 del decreto legislativo 15 febbraio 2010, n.
31.
2. In deroga a quanto disposto dal comma 1, la sospensione
dell'efficacia non si applica alle disposizioni individuate nel
medesimo comma nelle parti in cui si riferiscono alla localizzazione,
costruzione ed esercizio del Parco tecnologico e del deposito
nazionale.

Per un anno dalla data di entrata in vigore del presente decreto
resta sospesa l'efficacia delle disposizioni degli articoli da 3 a
24, 30, comma 2, 31 e 32 del decreto legislativo 15 febbraio 2010, n.
31.
Quindi nel 2012 o nel 2013 questo risalta fuori.....sicuramente

La sospensione
dell'efficacia non si applica alle disposizioni individuate nel
medesimo comma nelle parti in cui si riferiscono alla localizzazione,
costruzione ed esercizio del Parco tecnologico e del deposito
nazionale.
Quindi rimane tutto come'e' se, ad esempio, in ambito comunitario, dicono che e' tutto ok......e hanno anche il placet dell'Aiea o Iaeia che dir si voglia....

Ma forse la questione si o no non c'entra nulla....

la domanda che si deve fare e' un 'altra.....

La vostra regione vuole le centrali nucleari? si o no
ai nostri figli diamo le centrali nucleari? si o no
fatevele queste domande e trovate una risposta sincera come probabilmente sta ragionando un giapponese padre di famiglia con due figli a Tokio perche' puo' succedere ovunque ricordiamocelo......



_________________
Ogni cosa che sia fuori dal comune è generalmente una guida, e non un ostacolo

Sherlock Holmes
Top
 Profilo  
 

Essere Interdimensionale
Essere Interdimensionale

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 9431
Iscritto il: 03/12/2008, 18:42
Località: romagnano sesia
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 04/06/2011, 17:04 
cari amici,
una "guida " ai referendum

http://www.ilpost.it/2011/06/03/guida-a ... brogativi/
ciao
mauro



_________________
sono lo scuro della città di Jaffa
Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 41080
Iscritto il: 22/06/2006, 23:58
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 06/06/2011, 00:22 
Referendum: Ultimatum dell'Agcom, Rai si attiva
Spazi adeguati o possibili sanzioni

05 giugno, 18:11

ROMA - La Rai dovrà assicurare da domani spazi adeguati ai temi dei referendum del 12 e 13 giugno: dopo il richiamo di due giorni fa, l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni lancia una sorta di ultimatum alla tv pubblica, la cui programmazione è risultata ancora una volta "non idonea", minacciando - in caso di inottemperanza - di adottare sanzioni nella nuova riunione già convocata per martedì.

La Rai si attiva subito, riprogrammando messaggi autogestiti e tribune. Intanto le opposizioni si mobilitano: il comitato composto da parlamentari e associazioni come Articolo 21 e Libertà e Giustizia da oggi presidia Viale Mazzini e martedì organizzerà un sit in davanti alla sede dell'Agcom. L"ordine conformativò adottato in mattinata dall'organismo di garanzia prevede, in particolare, la messa in onda dei messaggi autogestiti e delle tribune su tutte le tre reti generaliste inseriti, a rotazione, nella fascia di maggior ascolto e una rilevante presenza dei temi dei referendum nei tg e negli approfondimenti di maggior ascolto di tutte e tre le reti. L'Autorità si dice pronta ad applicare le sanzioni economiche previste dalla legge se il monitoraggio dovesse confermare le inadempienze di Viale Mazzini, come sottolinea anche il relatore del provvedimento, il commissario Michele Lauria. L'Agcom, comunque, rivolge anche alle tv private "l'invito ad assicurare la più ampia informazione sui referendum" e sollecita i Corecom ad attivarsi per le trasmissione dei messaggi autogestiti sulle emittenti locali. La risposta di Viale Mazzini arriva nel tardo pomeriggio, con la nuova pianificazione di messaggi (domani su Rai2 alle 19.15 e su Rai3 alle 18.40 e domenica su Rai1 alle 18.35 e su Rai3 alle 20.00) e tribune (lunedì su Rai1 alle 14.10 e mercoledì, sempre su Rai1, alle 18.25) e la conferma di tutti gli altri spazi già previsti. Le opposizioni, comunque, non allentano il pressing. "Il nostro è un urlo disperato - dice il senatore Pd Vincenzo Vita, componente della Vigilanza - perché mai come in un referendum il tempo corre veloce. Ora, in attesa che l'Agcom prenda i suoi provvedimenti, protestiamo contro gli orari inadeguati dell'informazione sul referendum. C'é ancora la possibilità di recuperare, con trasmissioni messe però in orari strategici". Vita si rivolge anche al vertice Rai: "Sappiamo che nella prossima settimana ci sarà un cda molto probabilmente dedicato alle nomine: perché invece non lo fanno parlando del problema dei referendum?". Per Stefano Pedica (Idv), siamo di fronte al "silenzio assordante" dei media sui referendum, silenzio che "in questo caso è un messaggio mafioso". Puntuale, il deputato del Pd Roberto Zaccaria diffonde i dati del Gruppo di ascolto sul pluralismo: "Dalla nostra rilevazione sui telegiornali nazionali di ieri nelle edizioni del giorno e prime time (Tg1, Tg2, Tg3, Tg4, Tg5 e La7) emerge - accusa l'ex presidente Rai - come l'informazione sul referendum da parte dei telegiornali sia 'a macchia di leopardo''.



_________________
"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

UfoPlanet Informazione Ufologica - Ufoforum Channel Video
thethirdeye@ufoforum.it
Top
 Profilo  
 

Essere Interdimensionale
Essere Interdimensionale

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 5021
Iscritto il: 05/12/2008, 20:52
Località: Regno di Raziel
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 06/06/2011, 00:29 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:


Referendum: Ultimatum dell'Agcom, Rai si attiva
Spazi adeguati o possibili sanzioni

05 giugno, 18:11

ROMA - La Rai dovrà assicurare da domani spazi adeguati ai temi dei referendum del 12 e 13 giugno: dopo il richiamo di due giorni fa, l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni lancia una sorta di ultimatum alla tv pubblica, la cui programmazione è risultata ancora una volta "non idonea", minacciando - in caso di inottemperanza - di adottare sanzioni nella nuova riunione già convocata per martedì.

La Rai si attiva subito, riprogrammando messaggi autogestiti e tribune. Intanto le opposizioni si mobilitano: il comitato composto da parlamentari e associazioni come Articolo 21 e Libertà e Giustizia da oggi presidia Viale Mazzini e martedì organizzerà un sit in davanti alla sede dell'Agcom. L"ordine conformativò adottato in mattinata dall'organismo di garanzia prevede, in particolare, la messa in onda dei messaggi autogestiti e delle tribune su tutte le tre reti generaliste inseriti, a rotazione, nella fascia di maggior ascolto e una rilevante presenza dei temi dei referendum nei tg e negli approfondimenti di maggior ascolto di tutte e tre le reti. L'Autorità si dice pronta ad applicare le sanzioni economiche previste dalla legge se il monitoraggio dovesse confermare le inadempienze di Viale Mazzini, come sottolinea anche il relatore del provvedimento, il commissario Michele Lauria. L'Agcom, comunque, rivolge anche alle tv private "l'invito ad assicurare la più ampia informazione sui referendum" e sollecita i Corecom ad attivarsi per le trasmissione dei messaggi autogestiti sulle emittenti locali. La risposta di Viale Mazzini arriva nel tardo pomeriggio, con la nuova pianificazione di messaggi (domani su Rai2 alle 19.15 e su Rai3 alle 18.40 e domenica su Rai1 alle 18.35 e su Rai3 alle 20.00) e tribune (lunedì su Rai1 alle 14.10 e mercoledì, sempre su Rai1, alle 18.25) e la conferma di tutti gli altri spazi già previsti. Le opposizioni, comunque, non allentano il pressing. "Il nostro è un urlo disperato - dice il senatore Pd Vincenzo Vita, componente della Vigilanza - perché mai come in un referendum il tempo corre veloce. Ora, in attesa che l'Agcom prenda i suoi provvedimenti, protestiamo contro gli orari inadeguati dell'informazione sul referendum. C'é ancora la possibilità di recuperare, con trasmissioni messe però in orari strategici". Vita si rivolge anche al vertice Rai: "Sappiamo che nella prossima settimana ci sarà un cda molto probabilmente dedicato alle nomine: perché invece non lo fanno parlando del problema dei referendum?". Per Stefano Pedica (Idv), siamo di fronte al "silenzio assordante" dei media sui referendum, silenzio che "in questo caso è un messaggio mafioso". Puntuale, il deputato del Pd Roberto Zaccaria diffonde i dati del Gruppo di ascolto sul pluralismo: "Dalla nostra rilevazione sui telegiornali nazionali di ieri nelle edizioni del giorno e prime time (Tg1, Tg2, Tg3, Tg4, Tg5 e La7) emerge - accusa l'ex presidente Rai - come l'informazione sul referendum da parte dei telegiornali sia 'a macchia di leopardo''.



Cita:
IL TG1 SBAGLIA LE DATE
DEL REFERENDUM -VIDEO


ROMA - Mancano pochi giorni al referendum che porterà milioni di italiani a votare in merito alla privatizzazione dell'acqua, al nucleare e al legittimo impedimento. Ma tra polemiche e silenzi, il Tg1 apre l'edizione delle 13.30 di domenica con un errore a dir poco grossolano e che non dovrebbe avvenire in un telegiornale importante come quello del primo canale Rai. Eppure presentando il servizio sul referendum, la voce sbaglia incredibilmente le date della votazione, dicendo 13 e 14 giugno invece di 12 e 13. Soltanto nella edizione delle 20 del telegiornale di Minzolini è arrivata la rettifica, con le date dette in maniera corretta.
http://www.leggo.it/articolo.php?id=125607&sez=ITALIA
no comment.


Top
 Profilo  
 

Rettiloide
Rettiloide

Non connesso


Messaggi: 3020
Iscritto il: 07/05/2011, 21:43
Località: rovigo
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 06/06/2011, 12:35 
Non sparate addosso a Minzolini, lo sapete che ha difficoltà a contare, poverino, tanto che, quando paga, usa sempre la carta di credito (aziendale).

Intanto, il neo-eletto presidente della Corte costituzionale dice che "non possiamo bloccare il referendum":

http://www.repubblica.it/politica/2011/ ... ref=HREA-1

E Quaranta è "gradito al centrodestra".


Ultima modifica di sezione 9 il 06/06/2011, 12:35, modificato 1 volta in totale.

Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Premio Coerenza e ProfessionalitàPremio Coerenza e Professionalità

Non connesso


Messaggi: 12510
Iscritto il: 30/11/2006, 09:44
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 06/06/2011, 18:32 





_________________
« Nel regno di chi cerca la verità non esiste nessuna autorità umana. Colui che tenta di recitarvi la parte di sovrano avrà a che fare con la risata degli dei » (Albert Einstein)

« Non dubitate che un piccolo gruppo di cittadini coscienti e risoluti non possa cambiare il mondo. In fondo è cosi che è sempre andata »
(Margaret Mead)
Top
 Profilo  
 

Bannato
Bannato

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 5539
Iscritto il: 11/09/2009, 10:39
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 06/06/2011, 22:08 
Cita:
sezione 9 ha scritto:


...Ma restano teorie: il fatto è che nessun politico si è mai sognato di "offendere" la volontà popolare espressa col referendum e, fregandosene totalmente, rifare subito la legge abrogata....


Lo fanno , lo fanno...
[;)]

http://www.radicali.it/contenuto/capitolo-2-furto-della-scheda-referendaria-0

Cita:


...Nel 1987, ad esempio, nel referendum in tema di responsabilità civile del magistrato, il “Sì” ottiene una percentuale dell’80%. L’anno successivo il Parlamento approva una legge che di fatto introduce la completa irresponsabilità civile e personale del magistrato trasferendola allo Stato.

Nel 1993 viene soppresso tramite referendum il ministero dell’agricoltura e abrogata la legge sul finanziamento pubblico dei partiti, rispettivamente, con il 75% e il 90% dei voti validi. Quattro mesi dopo viene istituito il ministero per le politiche agricole e nel 1997, analogamente, il finanziamento pubblico dei partiti è reintrodotto attraverso il meccanismo volontario della destinazione del 4 per mille dell’Irpef.

Il gettito effettivo è molto inferiore alle aspettative e, nel 1999, i partiti corrono ai ripari ripristinando il loro finanziamento pubblico attraverso i già esistenti rimborsi per le spese elettorali, quintuplicandoli. Una sorte simile è riservata al referendum sul maggioritario del 1993 (vedi parte corrispondente), sulla privatizzazione della Rai e sulle trattenute automatiche per l’iscrizione al sindacato del 1995 (reintrodotto dall’accordo bilaterale tra Confindustria e sindacati).



_________________
[^]The best quote ever (2013 Nonsense Award Winner):
«Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Early in the morning!»
© Anonymous/The Irish Rovers
http://tuttiicriminidegliimmigrati.com/
Top
 Profilo  
 

Rettiloide
Rettiloide

Non connesso


Messaggi: 3020
Iscritto il: 07/05/2011, 21:43
Località: rovigo
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 07/06/2011, 12:41 
A parte che i Radicali come al solito si divertono a dire cose inesatte (i giudici rispondo per dolo e colpa grave, non rispondono nei casi di colpa lieve, ad esempio, e sarebbe pure interessante discutere del perchè si è deciso così, come sarebbe interessante capire le ragioni del "finanziamento pubblico" ai partiti), ma questi sono casi in cui il Parlamento è intervenuto sugli stessi argomenti del referendum, modificando ma non reintroducendo le stesse regole abrogate. Qui sta il bello: nessuno (visto che il Parlamento è espressione del popolo sovrano) può impedire che intervenga a regolare un argomento già trattato (sarebbe come dire che poichè nel 1999 è stata fatta una legge, il nuovo Parlamento nel 2009 non può modificarla?). NON C'E' un limite preciso in caso di referendum vincente, perchè, in teoria, nessun politico intelligente andrebbe subito contro in maniera evidente ad una decisione presa dagli elettori. In teoria.


Top
 Profilo  
 

Bannato
Bannato

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 5539
Iscritto il: 11/09/2009, 10:39
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 07/06/2011, 13:49 
Cita:
sezione 9 ha scritto:

A parte che i Radicali come al solito si divertono a dire cose inesatte (i giudici rispondo per dolo e colpa grave, non rispondono nei casi di colpa lieve, ad esempio, e sarebbe pure interessante discutere del perchè si è deciso così, come sarebbe interessante capire le ragioni del "finanziamento pubblico" ai partiti), ma questi sono casi in cui il Parlamento è intervenuto sugli stessi argomenti del referendum, modificando ma non reintroducendo le stesse regole abrogate. Qui sta il bello: nessuno (visto che il Parlamento è espressione del popolo sovrano) può impedire che intervenga a regolare un argomento già trattato (sarebbe come dire che poichè nel 1999 è stata fatta una legge, il nuovo Parlamento nel 2009 non può modificarla?). NON C'E' un limite preciso in caso di referendum vincente, perchè, in teoria, nessun politico intelligente andrebbe subito contro in maniera evidente ad una decisione presa dagli elettori. In teoria.



difendi l'indifendibile. Applicando il l tuo ragionamento non lamentarti se una volta raggiunto il quorum e con la vittoria dei qualche mese o anno dopo magari proprio la tua parte politica decidesse di costruire centrali nucleari o 'privatizzare' l'acqua.



_________________
[^]The best quote ever (2013 Nonsense Award Winner):
«Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Early in the morning!»
© Anonymous/The Irish Rovers
http://tuttiicriminidegliimmigrati.com/
Top
 Profilo  
 

Bannato
Bannato

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 5539
Iscritto il: 11/09/2009, 10:39
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 07/06/2011, 13:50 
Cita:

[color=blue]Se i politici seguono il gregge


http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=8825&ID_sezione=&sezione=

LUCA RICOLFI
E’ abbastanza mortificante lo spettacolo cui dobbiamo assistere in questi giorni, gli ultimi prima dell’appuntamento dei referendum. In un Paese serio si discuterebbe del merito dei quattro quesiti, e cercheremmo tutti di farci un’idea dei pro e dei contro, dei benefici e dei costi, delle opportunità e dei rischi.

Opportunità e rischi che, contrariamente a quello che immaginano i fanatici, ci sono sempre, qualsiasi cosa decidiamo di votare.

Quello che si svolge sotto i nostri occhi, invece, è un penoso tentativo del ceto politico di non farsi travolgere dal sentimento popolare, percepito come favorevole a un quadruplice sì ai quesiti referendari. Anziché cercare di guidare l’opinione pubblica, facendola ragionare, i politici la seguono acriticamente, come un pastore che rincorre il suo gregge di pecore.

Si potrebbe fare, ed anzi qualcuno lo ha già fatto, un elenco dei politici che hanno cambiato posizione, terrorizzati dal clima d’opinione che si è installato in Italia dopo le due Fukushima: quella vera, che ha reso più radioattivo il pianeta, e quella dei ballottaggi, che ha reso radioattivo Berlusconi. Molti dei mutanti sono politici di sinistra, che hanno fiutato il vento e sono improvvisamente diventati referendari, dopo aver a lungo snobbato i referendum. Ma molti sono anche politici di destra, che fino a ieri appoggiavano con convinzione le scelte del governo in materia di acqua e di nucleare, e ora sono assaliti dai dubbi. I primi hanno capito che, in questo momento, i referendum possono risultare utilissimi per disarcionare Berlusconi, i secondi sono in piena «revirgination», per dirla con Luciana Littizzetto: sperano che la verginità acquistata oggi votando qualche sì, o almeno mostrandosi pensosi, li salvi dal disastro quando Berlusconi sarà costretto a lasciare.

Ma lasciamo perdere, e non facciamo nomi. Solo una cosa, vorrei dire: chi non perde occasione per difendere la democrazia, la laicità, la qualità della discussione pubblica, non dovrebbe prestarsi a questo gioco. Perché dei quattro referendum solo uno è puramente politico, quello sul legittimo impedimento. Qui l’effetto giuridico del voto è nullo (la Corte Costituzionale ha già di fatto bocciato la norma che si vuole abrogare) e la scelta è quindi solo simbolica, un sì o un no a Berlusconi. Ma gli altri tre referendum no, il loro esito ha anche effetti importanti sulla vita di tutti noi. E non è affatto evidente come dovrebbe votare un cittadino che avesse a cuore solo il bene comune.

Sul nucleare è relativamente chiaro quali siano i rischi di una scelta a favore delle centrali, ma è assai meno evidente quali siano i costi di un voto che bloccasse qualsiasi programma nucleare futuro. Quale ulteriore rallentamento della crescita economica dell’Italia? Quali difficoltà per la nostra bilancia commerciale? Quali sovraccosti dell’energia? Quanti posti di lavoro in meno nei prossimi anni?

Sono interrogativi su cui poco si ragiona, non solo perché andrebbero contro il sentimento romantico e anti-industriale prevalente al momento, ma perché risposte precise nessuno ne ha. E non mi riferisco solo ai referendari, ma anche ai difensori del nucleare, i quali - ad esempio - usano spesso l’argomento dell’attuale sovrapprezzo dell’energia, ma quasi sempre dimenticano che una parte di quel sovrapprezzo non dipende dalla rinuncia al nucleare ma dal livello delle tasse sull’energia.

Quanto all’acqua le cose sono ancora più intricate. Si può benissimo essere per il sì ai due quesiti sull’acqua (ad esempio perché molte liberalizzazioni e privatizzazioni del passato ci hanno resi diffidenti), ma l’argomento della «privatizzazione dell’acqua» è basato su una forzatura del significato delle parole, visto che quel che sì renderebbe (parzialmente) privato non è il bene acqua bensì il servizio di distribuzione dell’acqua stessa. Un servizio che ora costa molto, disperde una quantità inaccettabile delle nostre risorse idriche, e in molti contesti - proprio grazie alla sua gestione pubblica - fornisce ai politici una preziosa (per loro) riserva di poltrone, posti di lavoro, incarichi e commesse.

Ma in fondo non dobbiamo lamentarci troppo. Se i politici seguono il gregge, è perché il gregge è gregge. Finché ci lasceremo suggestionare dagli slogan, finché saremo accecati dalle nostre simpatie e antipatie, la politica non smetterà di usarci. I politici di destra, che ora cavalcano le paure di Fukushima, domani torneranno a spiegarci che la scelta nucleare è inevitabile, se l’Italia vuole tornare a crescere e creare occupazione per i giovani. E i politici di sinistra, gli stessi che ora ci chiedono di votare contro la «privatizzazione dell’acqua», appena avranno cacciato Berlusconi e riconquistato il governo del Paese torneranno a intonare l’inno delle liberalizzazioni, delle «lenzuolate» che dovrebbero far ripartire l’Italia.

Auguri![/color]



_________________
[^]The best quote ever (2013 Nonsense Award Winner):
«Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Early in the morning!»
© Anonymous/The Irish Rovers
http://tuttiicriminidegliimmigrati.com/
Top
 Profilo  
 

Rettiloide
Rettiloide

Non connesso


Messaggi: 3020
Iscritto il: 07/05/2011, 21:43
Località: rovigo
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 07/06/2011, 14:07 
Cita:
rmnd ha scritto:

Cita:
sezione 9 ha scritto:

A parte che i Radicali come al solito si divertono a dire cose inesatte (i giudici rispondo per dolo e colpa grave, non rispondono nei casi di colpa lieve, ad esempio, e sarebbe pure interessante discutere del perchè si è deciso così, come sarebbe interessante capire le ragioni del "finanziamento pubblico" ai partiti), ma questi sono casi in cui il Parlamento è intervenuto sugli stessi argomenti del referendum, modificando ma non reintroducendo le stesse regole abrogate. Qui sta il bello: nessuno (visto che il Parlamento è espressione del popolo sovrano) può impedire che intervenga a regolare un argomento già trattato (sarebbe come dire che poichè nel 1999 è stata fatta una legge, il nuovo Parlamento nel 2009 non può modificarla?). NON C'E' un limite preciso in caso di referendum vincente, perchè, in teoria, nessun politico intelligente andrebbe subito contro in maniera evidente ad una decisione presa dagli elettori. In teoria.

difendi l'indifendibile. Applicando il l tuo ragionamento non lamentarti se una volta raggiunto il quorum e con la vittoria dei qualche mese o anno dopo magari proprio la tua parte politica decidesse di costruire centrali nucleari o 'privatizzare' l'acqua.


Io non difendo niente, riporto quella che è la realtà: non è una mia idea, questa. Faranno lo stesso subito il nucleare? Bene, che si faccia causa così da poter rinviare tutto alla Corte costituzionale, così vediamo se la legge subito fatta è "inammissibile" oppure no. Ora come ora, ripeto, non c'è nulla (mi pare) che vieti a questa o quella maggioranza di fregarsene del referendum, e credo che, in caso di vittoria dei sì (dato che ce n'è solo UNO che interessa a B.), se non si faranno altre porcatelle sarà solo per contrasti tra PDL e LN, non perchè c'è rispetto per la sovranità popolare espressa.


Top
 Profilo  
 

Grigio
Grigio

Avatar utente

Il Il "Vespa Cosmico" del Forum

Non connesso


Messaggi: 2063
Iscritto il: 04/06/2009, 14:02
Località: Rieti ( 42.402541, 12.860562 )
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 07/06/2011, 15:51 
Cita:
NUCLEARE: SI' DELLA CONSULTA AL REFERENDUM

(AGI) - Roma, 7 giu. - La Corte costituzionale ha giudicato ammissibile il quesito referendario sul nucleare, cosi' come riformulato dalla Cassazione il 30 maggio scorso. La decisione dell'ammissibilita' del nuovo quesito referendario sul nucleare e' stata presa dalla Corte Costituzionale all'unanimita'.
L'alta Corte, presieduta da Alfonso Quaranta, era composta in tutto da 13 giudici. La nuova legge approvata dal parlamento consente il nucleare. E' quanto si evidenzia nelle motivazioni depositate dalla Corte costituzionale della sentenza numero 174 con la quale e' stato ammesso il quesito sul nucleare per i referendum del 12 e 13 giugno.
Continua: http://www.agi.it/politica/notizie/2011 ... referendum



_________________
«Ogni tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia.» Arthur C. Clarke
Mio profilo su Twitter
Top
 Profilo  
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 406 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3, 4, 5, 6, 7 ... 28  Prossimo

Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
Oggi è 16/05/2025, 17:21
© 2015 UfoPlanet di Ufoforum.it, © RMcGirr83.org