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MessaggioInviato: 05/06/2011, 11:35 
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quisquis ha scritto:

Questo non lo so. In Italia, volendo fare ricerche in merito (ma non le ho mai fatte), mi orienterei sicuramente sulla Sicilia.




La Sicilia è più vicina e si potrebbe facilmente indagare in tal senso, ho notizia che è ancora vivo il culto isiaco, sono rimasto sorpreso pensavo a derive crowleyane o di qualche altro ordine similare.

Ebbi occasione di conoscere una "congrega" (il termine non è appropriato onestamente) che adora ancora la Dea.

In Sardegna ci sono ancora i culti della Madre ma questa volta inficiati dal cattolicesimo, dove sacro e profano si mischiano assieme, quindi lontani dai culti originari.

Forse qualche forumista può venirci in aiuto.



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MessaggioInviato: 05/06/2011, 12:37 
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quisquis ha scritto:

Cita:
Hynekeniano ha scritto:


Dato che non conosco la Grecia chiedevo se era sopravvissuto il vecchio culto.




Questo non lo so. In Italia, volendo fare ricerche in merito (ma non le ho mai fatte), mi orienterei sicuramente sulla Sicilia.





Anche in Puglia, in alcuni paesini, è sopravvissuto una sorta di sciamanesimo che viene tramandato per linea femminile.
Ci sono incappata per caso, perchè l'ex ragazza di mio fratello era appunto l'ultima esponente di una di queste "catene" di passaggio di questa cultura al femminile. DIco L'ultima perchè sua madre, dopo alcuni episodi di eccessiva creduloneria popolare, ha deciso di non tramandare i riti e le pratiche che a sua volata aveva acquisito da sua madre. La ragazza in questione in ogni caso mostrava una certa propensione allo psichismo e alla percezione allargata, anche se razionalmente le rifiutava.



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MessaggioInviato: 05/06/2011, 12:59 
DIANA, ISIDE E LA BEFANA. LE JANARE E L’UNGUENTO DELLE STREGHE. SCIAMANESIMO E STREGONERIA. (2° parte):
Le leggende sulle streghe, e in particolar modo le janare del Beneventano, raccontano che esse conoscevano la formula di un prodigioso unguento, detto appunto l’unguento delle streghe, che spalmato sul corpo dava loro il potere di volare o di trasformarsi in qualche animale per poter andare al sabba, la festa di Diana che si svolgeva nella notte fra sabato e domenica (nel Paesi Baschi invece pare che avvenisse fra venerdì e sabato) o durante il plenilunio.
Di recente, si è riuscito a capire cosa fosse tale unguento delle streghe, e quali fossero i suoi reali effetti. Sapendo la sua vera natura, vediamo che le parole del Canon Episcopi, che dichiarava i prodigi della stregoneria essere solo delle illusioni e degli autoinganni, assumono una nuova luce.
Il famoso unguento sarebbe stato in realtà una mescolanza di erbe velenose dalle proprietà allucinogene: aconito, stramonio e belladonna, che se ingeriti (soprattutto la stramonio è velenosissimo) causano la morte, se invece amalgamati nelle giuste dosi assieme a del grasso o dell’olio per formare l’unguento, e spalmati sul petto e sotto le ascelle come avrebbero fatto appunto le streghe, avrebbero dato luogo ad allucinazioni molto vivide, per cui il soggetto crede veramente di essere in volo verso luoghi lontani, o di trasformarsi in un animale, in compagnia degli altri membri della Società di Diana, e di poter volare al suo seguito e di poter incontrare la Dea e altri spiriti della notte e della natura.
Sui nostri antenati però questa pericolosa mistura avrebbe avuto un effetto più intenso di quello che avrebbe avuto su di noi, in quanto la nostra pelle è più integra, libera da escoriazioni e parassiti come i pidocchi, per cui le sostanze allucinogene su di noi farebbero meno effetto (adesso spero che nessuno si metterà a fare esperimenti strani con le poche e imprecise indicazioni che ho dato…).
Comunque, sapendo questo, se ne deduce in pratica che le streghe erano sovente, di fatto, delle sciamane.
Lo sciamano, parola che deriva da un termine degli Americani Nativi che significa “uomo-medicina” era, se vogliamo, uno stregone e un guaritore fra i cui compiti c’era quello di entrare in una sorta di trance visionaria, di “viaggio” allucinogeno che per lui (o lei) era di fatto un viaggio reale nel mondo degli spiriti, per poter parlare con loro e chiedere favori per la comunità a cui apparteneva.
Lo scopo della Società di Diana doveva essere più o meno lo stesso: l’unguento delle streghe permetteva loro di uscire dallo stato di coscienza normale per poter “viaggiare” al seguito di Diana e agli altri spiriti della natura, per poterne trarre benefici per sé e per le comunità agricole a cui appartenevano.
A supporto di questo, è il caso di parlare di un’altra tradizione riguardo le streghe: esse credevano che ogni 6 gennaio Diana uscisse in volo sopra i campi assieme al suo seguito di spiriti e streghe, per benedirli e permettere un buon raccolto in primavera.
Sapendo questo, molte tradizioni assumono una luce diversa ed esplicativa.
Innanzitutto, bisogna guardare alle tradizioni sulla Befana. Il termine “befana” deriva da una corruzione del termine greco “epifania” che significa manifestazione ed è riferita alla presentazione di Gesù al Tempio, ma il personaggio della Befana non ha assolutamente niente a che fare con la tradizione cristiana.
Chi sia la Befana, non si sa. Anche se c’è qualche tradizione che cerca di infilarla da qualche parte delle Sacre Scritture (come per esempio la leggenda che racconta che sarebbe in realtà una delle madri i cui figli sarebbero stati sterminati nella Strage degli Innocenti voluta da Erode), di fatto non entra in alcun modo nella tradizione delle figure “fiabesche” della tradizione cristiana, come Babbo Natale, che è in realtà San Nicola di Bari, o i Re Magi.
La Befana non è una santa cristiana, e anzi appare molto simile a una strega, dato che è una vecchia che vola su una scopa, esattamente come una strega.
Ma poi, perché diavolo la Befana e le streghe avrebbero dovuto volare in cielo con una scopa? Perché proprio una scopa e non un badile o un tappeto o una slitta o qualsiasi altra cosa?
Se noi cerchiamo di dare un significato ai simboli alla luce di quello che ho appena detto sul conto di Diana, tutto ci appare più chiaro e comprensibile.
Pensiamo poi a certi riti dell’Epifania che consistono nel “bruciare la vecchia”, una sorta di spaventapasseri di paglia che rappresenta la Befana, e che appaiono anch’essi molto simili a certi riti pagani propiziatori presenti nell’antichità e nel Medioevo in tutta Europa.
Se Diana davvero volava sopra i campi per benedirli il 6 gennaio, è probabile che la scopa le servisse per spazzare via i malanni, le disgrazie dell’anno vecchio, e che lei stessa avesse l’aspetto di una vecchia, prima del rinnovamento del nuovo anno.
La scopa è lo strumento con cui la donna, la madre, la casalinga spazza via la sporcizia dalla casa. Diana, che è la madre della natura e la cui casa è il mondo stesso, ogni anno “puliva” la terra all’inizio dell’inverno per preparare la primavera, volando con la sua scopa, e le sue seguaci facevano altrettanto per aiutarla.
Almeno, questa è la spiegazione più semplice che viene alla mente, considerando tutti i dati precedenti.
Questa tradizione doveva essere così radicata nelle campagne, poiché ritenuta essenziale per il benessere delle comunità agricole, che la Chiesa Cattolica non poté sradicarla, e perciò cercò di togliere il carattere pagano alla festa del 6 gennaio, così come aveva fatto per altre feste e per alcune divinità particolarmente amate, trasformandole in santi cristiani.
La Befana-Diana però non riuscì a trasformarla in una santa: troppo simile a una strega. Si limitò a sottacere il fatto che avesse un’origine pagana, e la lasciò vivere come innocua vecchietta che porta i dolci ai bambini.
Da qui poi si comprende anche il significato del nome delle janare: esse davvero dovevano essere le “ianuariae”, le donne di gennaio, il cui nome significa che è il mese che “apre” il nuovo anno e annuncia l’allungarsi dei giorni e la promessa dell’arrivo dei giorni. Il mese di Diana-Ianua, Porta della Vita e della Luce.
Esse seguivano in massa Diana nel cielo per compiere il sacro rito del rinnovamento, e lo facevano tramite l’unguento delle streghe.
Il Canon Episcopi poi fece le sue considerazioni: le streghe erano delle povere autoilluse che credevano di poter volare e trasformarsi, anche se a quel tempo non si aveva ancora conoscenza dei reali effetti degli allucinogeni.
Nel prossimo post parlerò del destino del culto di Diana nell’epoca moderna, e conseguentemente delle streghe di oggi.


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MessaggioInviato: 05/06/2011, 13:02 
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Blissenobiarella ha scritto:

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quisquis ha scritto:

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Hynekeniano ha scritto:


Dato che non conosco la Grecia chiedevo se era sopravvissuto il vecchio culto.




Questo non lo so. In Italia, volendo fare ricerche in merito (ma non le ho mai fatte), mi orienterei sicuramente sulla Sicilia.





Anche in Puglia, in alcuni paesini, è sopravvissuto una sorta di sciamanesimo che viene tramandato per linea femminile.
Ci sono incappata per caso, perchè l'ex ragazza di mio fratello era appunto l'ultima esponente di una di queste "catene" di passaggio di questa cultura al femminile. DIco L'ultima perchè sua madre, dopo alcuni episodi di eccessiva creduloneria popolare, ha deciso di non tramandare i riti e le pratiche che a sua volata aveva acquisito da sua madre. La ragazza in questione in ogni caso mostrava una certa propensione allo psichismo e alla percezione allargata, anche se razionalmente le rifiutava.


Infatti pare che sia così che le tradizioni stregonesche femminili si sono perse: di fatto le eredi a un certo punto si rifiutavano di proseguire le tradizioni ricevute dalle madri, dalle zie e dalle nonne.
Una volta lessi un libro sulle streghe delle campagne venete, di cui purtroppo non ricordo il titolo, ma lo posso recuperare dalla nostra biblioteca comunale, e dove venivano raccolte molte testimonianze di donne venete contadine, le quali dicevano a volte che, pur avendo ricevuto in eredità i "pentolini" che servivano a praticare la stregoneria, esse non hanno voluto proseguire la "professione" della madre o della nonna... ne consegue che le streghe attuali, quelle su Internet, difficilmente hanno qualcosa a che fare con le streghe tradizionali.


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MessaggioInviato: 05/06/2011, 13:06 
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quisquis ha scritto:

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Enkidu ha scritto:

Purtroppo sono disinformato riguardo la sopravvivenza della Vecchia Religione in Grecia, anche se so che fino a poco tempo fa i contadini greci, non mi ricordo se di Creta o Cipro, veneravano una statua di Demetra, e quando essa fu rimossa, protestarono vivamente perché gli era stato tolto un oggetto di culto molto importante per loro.



Bene, grazie. Io invece so della credenza riguardo la creduta manifestazione di Demetra come vecchietta (classico modo di apparire della Dea in questione) ad Eleusi e dintorni in tempi relativamente recenti, in un contesto moderno. Sono cose da approfondire con la dovuta pietas.




Molto interessante anche questo.... se mi puoi dare tu dati in proposito, ne sarei lieto. Comunque, l'apparizione della Dea Madre come vecchia, specialmente dentro una grotta, è un tema tipico anche della tradizione italica, e non solo per quanto riguarda la Befana.....


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MessaggioInviato: 05/06/2011, 13:14 
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Enkidu ha scritto:

Cita:
Blissenobiarella ha scritto:

Cita:
quisquis ha scritto:

[quote]Hynekeniano ha scritto:


Dato che non conosco la Grecia chiedevo se era sopravvissuto il vecchio culto.




Questo non lo so. In Italia, volendo fare ricerche in merito (ma non le ho mai fatte), mi orienterei sicuramente sulla Sicilia.





Anche in Puglia, in alcuni paesini, è sopravvissuto una sorta di sciamanesimo che viene tramandato per linea femminile.
Ci sono incappata per caso, perchè l'ex ragazza di mio fratello era appunto l'ultima esponente di una di queste "catene" di passaggio di questa cultura al femminile. DIco L'ultima perchè sua madre, dopo alcuni episodi di eccessiva creduloneria popolare, ha deciso di non tramandare i riti e le pratiche che a sua volata aveva acquisito da sua madre. La ragazza in questione in ogni caso mostrava una certa propensione allo psichismo e alla percezione allargata, anche se razionalmente le rifiutava.


Infatti pare che sia così che le tradizioni stregonesche femminili si sono perse: di fatto le eredi a un certo punto si rifiutavano di proseguire le tradizioni ricevute dalle madri, dalle zie e dalle nonne.
Una volta lessi un libro sulle streghe delle campagne venete, di cui purtroppo non ricordo il titolo, ma lo posso recuperare dalla nostra biblioteca comunale, e dove venivano raccolte molte testimonianze di donne venete contadine, le quali dicevano a volte che, pur avendo ricevuto in eredità i "pentolini" che servivano a praticare la stregoneria, esse non hanno voluto proseguire la "professione" della madre o della nonna... ne consegue che le streghe attuali, quelle su Internet, difficilmente hanno qualcosa a che fare con le streghe tradizionali.
[/quote]

Ed è un vero peccato... Purtroppo trovandomi distante, non ho avuto il tempo nè il modo di approfondire, ma a parte pentolini e litanie, queste tradizioni si posano su un apparato filosofico articolatissimo, una vera e propria cultura alternativa a cui solo le adepte hanno accesso.



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MessaggioInviato: 05/06/2011, 13:21 
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termine greco “epifania” che significa manifestazione ed è riferita alla presentazione di Gesù al Tempio

Dal punto di vista cattolico, l'epifania si riferisce alla visita dei Magi e, quindi, ai doni che avrebbero portato a Gesù appena nato, per cui se la nascita fu testimoniata dai pastori, in quest'occasione il bambino si presenta uffricialmente al mondo.
Ovviamente, dal punto di vista antropologico molte cose si sovrappongono:
Gennaio, anno nuovo, e Dio bambino
Per quel che riguarda la befana ed il fatto che si festeggi all'inizio di gennaio, i doni rappresentano gli ultimi frutti della terra che vengono consumati all'inizio dell'anno prima che il ciclo ricominci, per cui la befana rappresenterebbe per così dire il fantasma dell'anno passato.
Non a caso Giano, da cui deriva il nome gennaio, era rappresentato come una divinità bifronte, rivolta al passato ed al presente e, quindi, un momento di passaggio.



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MessaggioInviato: 05/06/2011, 13:28 
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Ed è un vero peccato... Purtroppo trovandomi distante, non ho avuto il tempo nè il modo di approfondire, ma a parte pentolini e litanie, queste tradizioni si posano su un apparato filosofico articolatissimo, una vera e propria cultura alternativa a cui solo le adepte hanno accesso.


Ci sono molti studi antropologici su questi fenomeni, alcuni sopravvivono in maniera "nascosta" nei riti popolari ed in parte accettati dalle chiese locali.
Uno dei principi più importanti era quello di considerare una parte per il tutto. Ecco perché capelli, indumenti, foto venivano (vengono) considerati significativi perché rappresentavano l'intera persona ed erano oggetto delle varie malìe, fatture ecc. ma anche di quella che si considerava la magia buona. Ancora oggi le persone che vanno a pregare per un ammalato, se questo non può essere presente, portano con sé un indumento. Oppure se un'immagine è ritenuta miracolosa, si strofinano batuffoli di cotone, fazzoletti, ecc. e li portano agli ammalati.



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MessaggioInviato: 05/06/2011, 15:08 
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Hannah ha scritto:

Cita:
Ed è un vero peccato... Purtroppo trovandomi distante, non ho avuto il tempo nè il modo di approfondire, ma a parte pentolini e litanie, queste tradizioni si posano su un apparato filosofico articolatissimo, una vera e propria cultura alternativa a cui solo le adepte hanno accesso.


Ci sono molti studi antropologici su questi fenomeni, alcuni sopravvivono in maniera "nascosta" nei riti popolari ed in parte accettati dalle chiese locali.
Uno dei principi più importanti era quello di considerare una parte per il tutto. Ecco perché capelli, indumenti, foto venivano (vengono) considerati significativi perché rappresentavano l'intera persona ed erano oggetto delle varie malìe, fatture ecc. ma anche di quella che si considerava la magia buona. Ancora oggi le persone che vanno a pregare per un ammalato, se questo non può essere presente, portano con sé un indumento. Oppure se un'immagine è ritenuta miracolosa, si strofinano batuffoli di cotone, fazzoletti, ecc. e li portano agli ammalati.



Infatti le chiese locali accettano questi riti, ho assistito a diversi di questi riti comunissimi nel profondo Sud.

Tra i più suggestivi quelli del Tarantismo nel Salento.

http://it.wikipedia.org/wiki/Tarantismo





Dell'Argia in Sardegna simile per certi versi a quella precedente.

http://blog.alfemminile.com/blog/seeone ... DELL-ARGIA

http://www.rivistabetile.it/argia

http://www.lelicriso.net/argia.asp



Ai riti contro il malocchio e contro sa Stria (strega, civetta)



http://www.comune.siliqua.ca.it/Menu.php?menu=2364

Per le foto Hannah ho trovato i santi cattolici associati ai culti voodoo in Sudamerica, interessante S.Antonio associato a Papa Legba.



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MessaggioInviato: 05/06/2011, 15:35 
la taranta, il tarantismo, le forbici aperte appese in casa contro le malelingue, la "pietanza" lasciata sul tavolo la sera...Già questi sono fenomeni culturali con radici differenti e più popolari. Lo "sciamanesimo sotterraneo femminile" invece è un apparato di insegnamenti elitario. Una volta chiesi notizie sull'"incanto" infantile. Non mi aspettavo di ricevere una vera e propria lezione su come è fatto l'uomo e come si sviluppano i vari strati che lo compongono, e su come a volte le attenzioni delle persone possono generare delle forme autonome in grado di penetrare gli strati non ancora completamente formati dei bambini e fissarsi su di essi come elementi disturbanti. Insomma, come dicevo, non solo litanie e pentolini, ma un vero e proprio apparato conoscitivo in cui ogni aspetto del rito era inquadrato coerentemente alla luce di un sapere specifico. Nella cultura popolare del nostro paese, questo tipo di conoscenze non sono diffuse a nessun livello.



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Dovresti assistere e conoscere i riti non quelli folkloristici e pubblici per sentire il livello di certo non massificato ma elitario e prettamente riservato alle donne iniziate per linea diretta.

Già per poter accedere ai riti si deve essere parenti o delle officianti o del malato e non sempre è permesso accedervi, esempio la vecchina nel filmato sicuramente ha acconsentito perchè la morte era vicina, ma pur conoscendo il rituale non ha nessuna efficacia se l'anziana non lo trasmette per linea diretta.

Questo conferma quanto asserisci.



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MessaggioInviato: 05/06/2011, 16:06 
Oppure parlare con qualcuno che proviene da una di queste linee femminili, ma che non ne condivide i valori nè i vincoli di esclusività [;)].



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Blissenobiarella ha scritto:

Oppure parlare con qualcuno che proviene da una di queste linee femminili, ma che non ne condivide i valori nè i vincoli di esclusività [;)].


Allora è come mi mettessi a parlare di Mithraismo anche conoscendone la dottrina.

Esiste una linea Sacrale e pochi meglio di uno che è figlio e nipote di quell'ambiente te lo possono testimoniare.

La linea non è necessariamente di sangue reale può esserlo di sangue spirituale, ricordiamo che parliamo di piccole comunità agricole e pastorali.

Di certo sono realtà che non si trovano sui libri o sul web, ma anche se si trovassero non avrebbero nessuna efficacia.



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si tratta di un' "arte" e di un sapere che viene tramandato di madre in figlia. Quando la catena della tradizione si interrompe e il valore di quelli insegnamenti non viene più riconosciuto, le informazioni in forma superficiale e poco approfondita possono disperdersi. Tutto qui. Io ho conosciuto nonna mamma e figlia ( quella che mi ha dato qualche informazione). Mi è bastato uno sguardo per capire che la nonna non mi avrebbe detto nulla; la mamma nemmeno perchè anche se ha interrotto la catena ha ricevuto quegli insegnamenti in certo modo; la figlia invece si, perchè quello stesso sapere non gli è stato passato come un' investitura, ma come semplici nozioni e curiosità alle quali oltretutto lei opponeva una forte resistenza razionale.



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Forse qualche forumista può venirci in aiuto.



Sulla possibilità dell'esistenza di un culto regolare ad una Divinità del mondo antico come Iside, culto ininterrotto intendo, da parte di un gruppo strutturato di persone, avevo già in passato espresso le mie perplessità. Credo si tratti di riprese relativamente recenti.

Sulla possibile esistenza di una o più vene di culto ininterrotto all'interno di alcune famiglie invece sono molto più possibilista.

Sulla possibile esistenza di una o più vene genuinamente misteriche (nel senso classico del termine) sono ancora più possibilista, perché lo spirito soffia dove vuole e gli Dei "pedes lanatos habent". Ma qui la trasmissione è possibile che sia veramente da singolo a singolo, non oltre.

Quanto a Iside dimentichi dell'esistenza dell'ermetismo napoletano, assolutamente "autoctono" e che nulla aveva a che vedere con Crowley , sicuramente attestato a Napoli a partire dai primi del 1800 con taglio nettamente "egizio" (ma Raimondo di Sangro non viene dal nulla) , rivendicante però un'origine ancora più antica, risalente agli immigrati egizi a Napoli durante l'impero romano (del resto esiste ancora il quartiere Nilo), pienamente operativo ancora vivente Giuliano Kremmertz.



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