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MessaggioInviato: 11/06/2011, 01:47 
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leviatan ha scritto:

Una domanda per Chimofafa

Se tu dovessi togliere dai vangeli qualcosa: cosa toglieresti?

La città di Nazareth?Penso di si!
La nascita verginale?Penso di si!
I miracoli?Penso di si!
Gli assembramenti numerosi intorno a Gesù(migliaia di persone inermi ),penso di si!
Il discorso della montagna?Penso di si!
Le baggianate durante l’ultima cena ,eucaristia in particolare!Penso di si!
La resurrezione?Penso di si?
Rimarrebbe l’egresso messianico a Gerusalemme e un titulus grande quanto una casa che comunicava le ragioni della condanna a morte:Nazareo sedizioso pretendente al trono di Israele!
Chiamalo come vuoi:Giovanni,Kevin,Sonia se ti piace,ma metterci “di Gamala”e’ d’obbligo!

Non poteva essere di nessun’altra citta!
Prova a dirne una tu!



Ecco , buona iniziativa di Leviatan , ora cerchiamo di proseguire con modi e toni costruttivi .

Per la cronaca , neanche io sono convinto da Gamala/Gamlà ,

ma ... ne voglio riparlare dopo la spedizione archeologica in Israel che

stiamo organizzando ....



zio ot [;)]



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MessaggioInviato: 11/06/2011, 06:39 
Cita:
L'Egregio Sig. leviatan scrive:

La città di Nazareth?Penso di si!
La nascita verginale?Penso di si!
I miracoli?Penso di si!
Gli assembramenti numerosi intorno a Gesù(migliaia di persone inermi ),penso di si!
Il discorso della montagna?Penso di si!
Le baggianate durante l’ultima cena ,eucaristia in particolare!Penso di si!
La resurrezione?Penso di si?
Rimarrebbe l’egresso messianico a Gerusalemme e un titulus grande quanto una casa che comunicava le ragioni della condanna a morte:Nazareo sedizioso pretendente al trono di Israele!
Chiamalo come vuoi:Giovanni,Kevin,Sonia se ti piace,ma metterci “di Gamala”e’ d’obbligo!

Non poteva essere di nessun’altra citta!
Prova a dirne una tu!




Lei Egregio Signore leviatan è una persona che riesce a fare degli studi storici, delle osservazioni e quindi delle deduzioni.

Io ormai da anni ho preso in mano gli studi del Sig. Emilio Salsi e sono andato a controllare le sue analisi e le ho trovate corrette in grandissima parte). (ho notato solo qualche piccola imperfezione, che può capitare a tutti).

Man mano che procedevo nei riscontri, a volte aggiungevo di mio anche altro materiale che casualmente ritrovavo e altre deduzioni che avallavano il lavoro del Sig. Emilio Salsi.

Lei così scrive :

Cita:

Chiamalo come vuoi:Giovanni,Kevin,Sonia se ti piace,ma metterci “di Gamala”e’ d’obbligo!



Esattamente, Giovanni di Gamala non è un nome Ebraico, non si troverà mai il nome Giovanni di Gamala, quasi sicuramente il suo nome era Giovanni figlio di Giuda.

Di Gamala significa solo che veniva da Gamala come suo padre, (Antichità Giudaiche libro XVIII, 4: "Ma un certo Giuda, un Gaulanita della città chiamata Gamala,.......") come suo nonno Ezechia, come i suoi fratelli (che attraverso varie strategie sono stati trasformati negli apostoli che troviamo nei vangeli).
http://www.vangeliestoria.eu/approfondimento.asp?ID=3

IL padre di Giovanni, pur essendo figlio di Ezechia, viene identificato da Giuseppe Flavio e confermato negli atti degli apostoli 5,37 "Dopo di lui sorse Giuda il Galileo, al tempo del censimento, e indusse molta gente a seguirlo, ma anch'egli perì e quanti s'erano lasciati persuadere da lui furono dispersi." come Giuda il Galileo, (e "Fu allora che un certo Menahem, figlio di Giuda detto il galileo un dottore assai pericoloso che già ai tempi di Quirinio aveva rimproverato ai giudei di riconoscere la signoria dei romani quando già avevano Dio come signore, messosi alla testa di alcuni fidi raggiunse Masada," Guerra Giudaica II,433:)non come da prassi di quel tempo, Giuda figlio di Ezechia, ("Antichità giudaiche libro XVII, 27; "V'era Giuda (il Galileo) figlio del capo bandito Ezechia, che era stato uomo di grande potere e fu catturato da Erode solo con molta difficoltà.")

Per la gente del suo tempo, Giuda figlio di Ezechia era conosciuto attraverso il sopranome " il Galileo" che alla sua morte passerà di diritto al suo figlio primogenito e il vangelo di Matteo 26,69 così dice:"Anche tu eri con Gesù, il Galileo!"; L'evangelista Matteo così scriveva in 26,69 del suo vangelo:"Anche tu eri con Gesù, il Galileo!"; non sapendo che Giuseppe Flavio avrebbe scritto:

"Fu allora che un certo Menahem, figlio di Giuda detto il galileo un dottore assai pericoloso che già ai tempi di Quirinio aveva rimproverato ai giudei di riconoscere la signoria dei romani quando già avevano Dio come signore, messosi alla testa di alcuni fidi raggiunse Masada," Guerra Giudaica II,433:
Il Galileo riportato dall'evangelista Matteo in 26.69 non poteva essere la stessa persona detto il Galileo riportato da Giuseppe Flavio in Guerra Giudaica II, 433.
Infatti sempre da Giuseppe Flavio noi sappiamo che Giuda il Galileo negli anni 30 d.c., avrebbe avuto più di 80 anni, osservando questo suo scritto:"Antichità giudaiche libro XVII, 27; "V'era Giuda (il Galileo) figlio del capo bandito Ezechia, che era stato uomo di grande potere e fu catturato da Erode solo con molta difficoltà." Ora sempre da Giuseppe Flavio in Antichità Giudaiche libro XIV, 159: "Venuto a sapere (riferito a Erode il Grande) che Ezechia un capo bandito, con un numeroso seguito, infestava ai confini della Siria con una numerosa banda, lo catturò e l'uccise, e con lui molti banditi che erano con lui" e tutto questo avvenne circa nel 47 a.c.. Perciò Giuda il Galileo è nato prima del 47 a.c. e appare logico che Gesù, il Galileo di cui tratta l'evangelista Matteo in 26,69 crocifisso negli anni 30 d.c. sia stato proprio suo figlio, molto probabilmente il primogenito.
Questo figlio primogenito di Giuda il Galileo lo troviamo anche sotto il nome censurato di "costui" nel vangelo di Marco 6,3: "Non è costui il falegname,il figlio di Maria, il fratello di Giacomo,di Giuseppe, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?", perchè noi sappiamo per certo, che Giacomo e Simone furono due figli di Giuda il Galileo crocifissi negli anni 44/46 d.c. sotto il governatore Tiberio Alessandro;  Antichità Giudaiche libro XX, 102: "Oltre a ciò, Giacomo e Simone, figli di Giuda Galileo, furono posti sotto processo e per ordine di Alessandro, vennero crocefissi; questi era il Giuda che - come ho spiegato sopra ~ aveva aizzato il popolo alla rivolta contro i Romani, mentre Quirino faceva il censimento in Giudea."

 
Sicuramente questo figlio primogenito di Giuda il Galileo lo troviamo in croce con sopra il titolo riportato dal vangelo di Mc.15,26: "Il re dei Giudei" infatti, sempre da Giuseppe Flavio noi sappiamo che pure suo padre Giuda il Galileo ambiva agli onori reali, Antichità giudaiche libro XVII, 27; "V'era Giuda (il Galileo) figlio del capo bandito Ezechia, che era stato uomo di grande potere e fu catturato da Erode solo con molta difficoltà. Questo Giuda, a Seffori, in Galilea, mise insieme un numero di uomini disperati e assalì il palazzo reale, prese tutte le armi che vi erano immagazzinate, armò ognuno dei suoi uomini e se ne andò con tutte le proprietà che potè prendere. Divenuto ormai lo spavento di tutti, depredava quanti incontrava, aspirava a cose sempre più grandi, la sua ambizione erano ormai gli onori reali, premio che egli si aspettava di ottenere non con la pratica della virtù, ma con la prepotenza che usava verso tutti."
 
Giuda prese il sopranome di Galileo perchè a capo di un gruppo "Galilaios" che identificava una parte del movimento insurrezionale nazional religioso e social giudaico che trovava aderenti e operava proprio in Galilea, Antichità giudaiche libro XVII, 27: "Questo Giuda, a Seffori, in Galilea, mise insieme un numero di uomini disperati e assalì il palazzo reale, prese tutte le armi che vi erano immagazzinate, armò ognuno dei suoi uomini e se ne andò con tutte le proprietà che potè prendere."
Possiamo apprendere dei "Galilaios" anche dal vangelo di Luca 13,1: "In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici."
Quindi il termine Galileo non deriva dalla località geografica di provenienza, perchè sappiamo da Antichità Giudaiche libro XVIII, 4: "Ma un certo Giuda, un Gaulanita della città chiamata Gamala,......." che non era una città della Galilea, infatti la sua città era Gamala in Gaulanitide una regione al confine con la Siria, dove proprio aveva combattuto suo padre Ezechia, Antichità Giudaiche libro XIV, 159: "Venuto a sapere (riferito a Erode il Grande) che Ezechia un capo bandito, con un numeroso seguito, infestava ai confini della Siria con una numerosa banda".
La fortezza di Gamala in precedenza era stata conquistata dall'Asmoneo Alessandro Janneo, Antichità Giudaiche libro XIII, 394 e quindi anche Ezechia doveva essere un discendente del suo ultimo conquistatore. Ora noi sappiamo che pure Gesù, il Galileo di Mt 26,69 come suo padre Giuda il Galileo, era cresciuto a Gamala, e ce lo conferma indirettamente l'evangelista Luca 4, 29-30. ".......lo cacciarono fuori dalla città e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù dal precipizio. Ma egli, passando in mezzo a loro se ne andò." dove descrive esattamente le caratteristiche della città di Gamala e non di Nazareth.
Giuda il Galileo fondatore della setta dei sicari era chiamato da Giuseppe Flavio dottore (fariseo) della legge. E' dunque nell'ambito del fariseismo che è sorta la setta dei sicari.
Ma anche Gesù è chiamato rabbi, maestro, che è il titolo aramaico che spetta al dottore (fariseo) della legge, e benchè si possa seriamente dubitare che Gesù abbia avuto una formazione specifica nella scuola degli scribi, non c'è dubbio che come un rabbi fariseo egli si presentasse, che insegnava nelle sinagoghe e si circondava di discepoli.
 
L'insegnamento e l'interpretazione della legge erano sicuramente una caratteristica principale sia del padre sia del figlio. Entrambi venivano percepiti da numerosi ebrei di quel tempo e luogo, non solo come rabbi ma anche come profeti e potenziali Messia, predicatori e annunciatori del regno dei cieli. Una realtà di un popolo oppresso che aspirava alla libertà fiducioso nel suo Dio, e perciò convinto della vittoria finale sull'invasore romano. In entrambi l'idea della signoria di Dio è infatti al centro della loro predicazione. Il loro annuncio del regno di Dio, soprattutto nell'ambiente galilaico dove nasce e si sviluppa per entrambi la loro predicazione, generò speranze messianiche con implicazioni politiche in quella gente che sono percepibili tuttora nei vangeli.
La loro condanna a morte, da parte del potere romano è la conferma indiscutibile.
Importante notare pure che il figlio, incomincia ad operare nella scena della Galilea, dopo la morte del padre.



Caro Sig leviatan, lei è una persona che mi è particolarmente simpatica anche se non la conosco, perciò potrei darLe numerose dritte, sempre con estrema umiltà da parte mia.


Un caro saluto.


Ultima modifica di Giovanni dalla Teva il 11/06/2011, 06:54, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 11/06/2011, 08:47 
Cita:
Cit. Barionu:
FFFFFFFFFFFfffffhhhhhhhh, Cecco , anche tu con la tua solita lingua che sembra la cote del boia!
Quando ce vò, ce vò.


Quando ce vò, ce vò.

Cita:
Cit. Cecco:
->Mt.[4/13] e, lasciata Nazaret, venne ad abitare a Cafarnao, presso il mare, nel territorio i Zàbulon e di Nèftali,[..][size=150] al di là del Giordano[..] ->(Nazareth è sita in ZEBULUN, e Cafarnao in NAPHTALI, che è la stessa Galilea)
http://www.tinybeetle.us/dbrag/graphics/039.jpg


Cita:
Cit. Chimofafà:
Partito di là (Cafarnao, si veda Mc 9,33), si recò nel territorio della Giudea e oltre il Giordano.( Mc 10,1)


Il passo da me citato è tale come scritto nel vangelo, mentre lui aggiunge di suo, non solo, anche io voglio fare il suo stesso giochetto.
Partito di là, (prima) si recò nel territorio della Giudea e (poi) oltre il Giordano.
(magari dove era stato battezzato da Giovanni). E’ per questo che parlo di chiodi, muro e martello.

Cita:
Risposta Chimofafà:
tanto credo che vi importi poco, ormai la tecnica è chiara scegliere passi che tornano utili all'ipotesi che si vuole seguire, scartare il resto e fare dei collegamenti.


Mirabile ed intelligente osservazione, come se noi avessimo centinaia di vangeli su Giovanni il Galileo, chiamato anche Nazoreo.

Salutissimi Cecco
[/size]


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MessaggioInviato: 11/06/2011, 20:52 
Signor Bizzini,

per i cristiani di tutto il mondo i vangeli sono scritture rivelate da Dio. Nessun credente si permetterebbe di “ritagliarli” e “ricomporli” a suo piacimento: significherebbe alterare il “Verbo Sacro”. Infatti, gli episodi narrati sono completi e con un significato ben preciso.
Noi atei prima li leggiamo così come sono scritti poi facciamo un'analisi critica. Se li adulterassimo perderemmo il diritto di criticarli. Lo stesso avviene se prendessimo le forbici e, prima tagliassimo frasi a piacimento per poi incollarle dove vogliamo in altri vangeli.

Così facendo si cambia la “sacra scrittura” creandone un'altra senza più alcun valore di “testimonianza divina”. Nessuna “sinossi” potrà mai consentire di modificare alcun vangelo, e chi usa questo termine altisonante agisce ipocritamente allo scopo di gettare fumo negli occhi di chi lo segue. “Sinossi” vuol dire “sunto” “compendio”, un significato che non giustifica il “taglia e incolla”, sotterfugio usato da Bizzini per “dimostrare” che noi siamo tutti citrulli quando affermiamo che la descrizione di Nazaret dei vangeli corrisponde alla città di Gàmala, anziché alla città odierna visitata da milioni di pellegrini ignari di essere stati circuiti.

Poiché lei, Bizzini, adotta il “sistema” di “smontare” i vangeli già questo dimostra che non ha altre vie d'uscita. Sa che la città di Gàmala è la città di Giuda il Galileo e dal momento che i vangeli ce la descrivono come la città di “Gesù” e i suoi fratelli, sa benissimo che questo dato preciso indirizza gli studiosi a trovare un collegamento. Facciamo un esempio di analisi.

Si recò a Nazaret, dove era stato allevato. Entrò, secondo il suo solito, di sabato nella Sinagoga e si alzò a leggere…(segue un discorso sulla sua “missione”). All’udire queste cose, tutti nella Sinagoga furono pieni di sdegno; si levarono, lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù dal precipizio. Ma Egli, passando in mezzo a loro, se ne andò. Poi scese a Cafàrnao, una città della Galilea, e al sabato ammaestrava la gente…” (Lc 4,16/31).

Nello stesso giorno in cui, da una località diversa, si recò a Nazaret; dopo aver predicato ed evitato di essere precipitato nel burrone, Gesù si fa un’altra scarpinata di ben oltre 40 km (in linea retta sono 35) e va a “miracolare” un indemoniato a Cafàrnao. Così è riferito nel Vangelo. E’ tutto ridicolo, non solo il miracolo: anche il contesto in cui è inserito. La maratona di Gesù acquista un senso se la “discesa” avviene dalla vicina città di Gàmala, sovrastante Cafàrnao. Una città posta sopra un monte con un “ciglio” e un “precipizio”: una descrizione dettagliata che non trova alcuna corrispondenza nella Nazaret odierna. In tutti i vangeli, letti senza “taglia e incolla”, troviamo descrizioni che posizionano geograficamente la città di Cristo a Gàmala.

Ma l’aspetto più grave è costituito dalla totale ignoranza del diritto romano, vigente all’epoca dei fatti narrati, conferito da Cesare Augusto ad Erode Antipa quando lo nominò Tetrarca con diritto di uccidere. Diritto prevalente su quello giudaico, il quale, comunque, in base alla stessa Legge mosaica, prevedeva la morte di chi la violava, tramite: lapidazione, decapitazione o rogo…mai per crocifissione e mai gettando il condannato in un burrone: non ve n’erano nelle città o villaggi ebraici, tranne Gàmala. Unica città della Palestina ad essere stata costruita sopra un monte.
Secondo il racconto siamo in Galilea; la scena descritta si svolge in una Sinagoga, una struttura legale entro la quale si sta professando un culto ufficialmente riconosciuto nell’Impero, sin dall’epoca di Giulio Cesare che, per primo, emise i decreti.
Sacerdoti anziani, Scribi e Dottori della Legge erano persone istruite e responsabili: sapevano che non avrebbero potuto uccidere nessuno perché ne avrebbero pagato personalmente le conseguenze.
Lo stesso Sinedrio, l'organo istituzionale più importante di tutta l'ecumene giudaica, poteva emettere una sentenza di morte solo dopo averla sottoposta al Legato imperiale.

La scena fu inventata di sana pianta da persone che non conoscevano l’ebraismo e fu redatta in un’epoca molto posteriore rispetto alla datazione odierna. Datazioni evangeliche tutte ricavate con “stime” paleografiche, nessuna comprovata e certificata da verifica al radiocarbonio.
Coloro che alterarono i Vangeli, tutti, non solo “Luca”, non si recarono in Palestina ad accertarsi se le località descritte corrispondevano effettivamente alla realtà ma si limitarono a leggere manoscritti originali, poi fatti sparire, in cui era descritta la patria del Salvatore.
Bizzini, sin dall'inizio, continua a saltare da un argomento all'altro ben sapendo che è l'unico modo per eludere gli approfondimenti. Avendo letto il libro, sa che gli studi si succedono e, inevitabilmente, sono sequenziali oltreché impegnativi. Quando si costruisce una casa si inizia dalle fondamenta, non dal tetto.
Ma c'è un altro aspetto, importantissimo: tutti noi, anche gli atei non credenti, siamo condizionati da una informazione scolastica e mediatica con la quale dobbiamo fare i conti.

Se si intavola subito una discussione su Giovanni, figlio di Giuda il Galileo, per chiunque è uno sconosciuto che non ha nulla a che vedere con i protagonisti evangelici. La sequenza inizia, obbligatoriamente con la dimostrazione che tutti gli apostoli non sono mai esistiti; dopo si procede col provare che i nominativi di alcuni apostoli corrispondono a quelli di tutti i fratelli di Gesù Cristo. Quando gli “apostoli” sono spariti, viceversa, rimangono solo gli appellativi dei fratelli, tutti di autentica tradizione giudaica (diversamente dagli apostoli eliminati) identificati con più qualifiche, aggiunte ai nomi, che li contraddistinguono come ebrei fanatici nazionalisti, rivoluzionari contro il giogo pagano di Roma e contro le caste aristocratiche sacerdotali, privilegiate e corrotte, asservite al dominio straniero insieme agli Ebrei arricchiti.

Lei, Bizzini, sa benissimo di essersi, da solo, ficcato in gola un amo dal quale non può liberarsi: lo studio particolareggiato che dimostra l'inesistenza degli apostoli. Ha aperto un confronto con questo studio poi si è reso conto di aver fallito. Allora fa di tutto per dribblarlo. Non le resta che fare il canguro e balzare da un argomento all'altro, modificare i vangeli, con le sue “sinossi” cretine, contando sul fatto che la massa degli utenti non sono in grado di capire: questa è la sua tattica.

Non può ammettere che storia, archeologia e filologia distruggano in modo scientifico una “dottrina” che l'ha “intrappolato” per tanti anni: sa che questo dimostra una personalità debole; allora, per “riscattarsi”, deve “provare” in modo palese che, autonomamente, è in grado di cancellare la favola di Cristo senza il bisogno di quella che considera una “dottrina viscida” anch'essa: la Storia.
Purtroppo per lei, la Storia l'ha anticipata, e quando se ne è reso conto si è ritrovato, solo, con la sua debolezza: unica via d'uscita è “dimostrare pubblicamente” che la Storia sbaglia.
Questo la obbliga, ormai non più credente e con una forma di “vendetta” interiore, a stare incollato al computer a parlare con sordo rancore di “cristi”, “apostoli”, “madonne”, per tentare, attraverso la lettura dei vangeli, che è lei a dimostrare “la favola di Gesù”, non la storia. Ma … la Storia è arrivata prima di lei! … Ebbene, ha trovato la soluzione anche a questo: la Storia si è sbagliata, archeologia compresa. “La Storia è, né più né meno, “una dottrina fasulla … come i vangeli”

La sua è una “logica” intrisa di turbamenti pericolosi, sul piano dell'equilibrio mentale raziocinante, in conseguenza della perdita della “certezza” dei principi inamovibili della Fede che gli furono inculcati sin da piccolo. Da qui scaturisce il suo “blocco” psicologico.

Vediamo se sbaglio.

Signor Giuseppe Bizzini, questi sono i primi due studi storici che provano l'inesistenza degli apostoli e i loro successori, ecco i link: li legga e sottoscriva se sono corretti o sbagliati.

http://www.vangeliestoria.eu/approfondimento.asp?ID=5
http://www.vangeliestoria.eu/approfondimento.asp?ID=21

Emilio Salsi


Ultima modifica di Emilio Salsi il 11/06/2011, 21:11, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 11/06/2011, 22:45 
Sig. Salsi, ormai dopo il quarto insulto, mi permetto di ricordarle che con il vaneggiamento dell'ennesimo suo post, lei non ha capito una mazza di quale controargomentazioni ho messo nel topic, persino i suoi sostenitori cominciano ad avere dubbi su "Giovanni di Gamala", si rilegga i post.

Cita:
Esattamente, Giovanni di Gamala non è un nome Ebraico, non si troverà mai il nome Giovanni di Gamala, quasi sicuramente il suo nome era Giovanni figlio di Giuda.


Cita:
Chiamalo come vuoi:Giovanni,Kevin,Sonia se ti piace,ma metterci “di Gamala”e’ d’obbligo!


Io le ho chiesto prove su "Giovanni di Gamala" e lei le elude regolarmente, aggiunge aggravanti, mettendomi in bocca persino speculazioni tipo:

Cita:
sotterfugio usato da Bizzini per “dimostrare” che noi siamo tutti citrulli quando affermiamo che la descrizione di Nazaret dei vangeli corrisponde alla città di Gàmala,


di cui non ho mai parlato, senza considerare che ormai si fa domande per me e risponde pure per me!

Ho acquisito abbastanza elementi per concludere che tutte queste cose sono tecniche per far "irritare" l'interlocutore, ricordo anche che furioso battibecco che ha avuto con Hard, personalmente non la farò arrivare a tanto, sono cose costruite ad hoc per "screditare" l'interlocutore, mentre elude la domanda principale e torna come un disco inceppato sui link, di cui nessuno se li fila.

Purtroppo lei ha la sua tesi prefabbricata che può fare digerire solo a chi non è in grado di sviluppare un'analisi critica ed accetta il suo verbo come calami dei, sono altre forme di indottrinamento, poiché non esiste nessuna possibilità di rielaborare percorsi alternativi, ma lei non ha nessuna colpa.

Credo di non sbagliarmi se posso suggerirle di prendere meno seriamente i suoi studi che nessun storico considera o cita, li consideri un passatempo come se giocasse a bocce e stia più tranquillo, ne guadagnerà la sua salute ed i rapporti con gli altri.

Se le capita, considerando che ormai ad honorem si è autoproclamato "storico", dia un'occhio ad Ant. XX:200-203 se il patronimico "Figlio di Damneo", compare prima o dopo la menzione di Gesù, provi a ricercare quante volte un patronimico in Flavio ricorre dopo la menzione del nome, questo giusto per speculare un pò, la ricerca è fatta anche di queste cose.

Detto questo veramente con il suo registro ho chiuso, non vorrei rubarle altro tempo "prezioso" per i suoi "studi", non si sa mai che scopre qualche altra interposta persona che per millenni nessuno ha compreso!

Si riguardi e sia meno impulsivo.

Spero di non dover leggere l'ennesimo insulto ad personam, per il resto ne ho avuto abbastanza e spero di non dovere più risponderle.

Un piccolo inciso per barionu, che ringrazio per l'opera di mediazione tentata, ed alla quale porgo un'ultima domanda, ma oltre ai dubbi su Gamala

Cita:
Per la cronaca , neanche io sono convinto da Gamala/Gamlà ,


che hai espresso, non ti è mai venuto qualche dubbio su "Giovanni di Gamala"?

Se non ti va di rispondere ti capisco, non è facile mettersi contro il consensus, non riesco a credere che una persona che ha fatto notevoli studi come te, possa sostenere questa sciocchezza, qualunque siano le motivazioni che ti spingono a farlo.

Un caro saluto.


Ultima modifica di chimofafà il 11/06/2011, 23:07, modificato 1 volta in totale.

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Cita:
Un piccolo inciso per barionu, che ringrazio per l'opera di mediazione tentata, ed alla quale porgo un'ultima domanda, ma oltre ai dubbi su Gamala



Per la cronaca , neanche io sono convinto da Gamala/Gamlà ,



che hai espresso, non ti è mai venuto qualche dubbio su "Giovanni di Gamala"?

Se non ti va di rispondere ti capisco, non è facile mettersi contro il consensus, non riesco a credere che una persona che ha fatto notevoli studi come te, possa sostenere questa sciocchezza, qualunque siano le motivazioni che ti spingono a farlo.


Guarda che con Emilio mi sento spesso al telefono . e varie volte gli ho detto che la sua tesi di studio su Johanan miGamlà mi piace molto ,

ma non la ritengo conclusiva , e sicuramente non è una sciocchezza.

L' importante , però , è esporre le proprie idee e intuizioni.

Stiamo indagando su un terreno dove tutte le tesi di studio devono essere esposte et accuratamente vagliate.

Ma non importa chi arriva primo alla meta.

Mica siamo al Palio di Siena.

La Ricerca Storica anzitutto.

Ripeto, dopo la spedizione archeologica in Israel dirò di più ...


zio ot [;)]


( la finite di beccarvi come delle comari in astinenza ? [:81] )


Ultima modifica di barionu il 11/06/2011, 23:36, modificato 1 volta in totale.


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I PERCHE DEI CHIODI, MURO DURO E MARTELLO.
Cita:
Cit. Chimofafà
Sarei autorizzato a pensare che ci sia un'altra Nazareth al di fuori della Galilea, secondo quanto riporta Matteo.


Col tuo pensiero su un’altra Nazareth, raggiungiamo le 3, citata qui non molto tempo fa.
Domandi, dov’è Giovanni di Gamala? Ti domando, dov’è la tua-vostra Nazareth-pensiero?


DOV’È GIOVANNI IL GALILEO di GAMALA.

Cita:
Libro VII:253 A capo dei sicari che l'avevano occupata c'era Eleazar, un uomo potente, discendente di quel Giuda che, come sopra abbiamo detto, aveva persuaso non pochi giudei a sottrarsi al censimento fatto a suo tempo da Quirinio nella Giudea.

*[size=150]a suo tempo da Quirinio nella Giudea.
Si evidenzia l'inizio del retro racconto storico di G. Flavio*

Cita:
Libro VII:254 A quell'epoca i sicari ordirono una congiura contro quelli che volevano accettare la sottomissione ai romani e li combatterono in ogni modo come nemici,

*i sicari ordirono una congiura. E' l'inizio delle insurrezioni antiromane*

Cita:
Libro VII:259 Quell'epoca fu in certo modo così prolifica di ogni sorta di ribalderia fra i giudei,

*In Quell'epoca. Si evidenzia la vita comportamentale dello Zelotismo dettato da Giuda il Galileo*

Cita:
Libro VII:263 Eppure Giovanni fece sì che anche costoro sembrassero più moderati di lui;

*Il Giovanni che nessuno vede, colpa degli occhi strabici della fede*
Anche Deiricchi luminare nella ricerca sul capitolo (La persecuzione di Erode) ci dice: Quindi possiamo sempre più affermare che l'infanzia di Giovanni fu utilizzata per ricostruire, falsamente, quella di Gesù.

Cita:
Libro VII:264 La sua mensa era infatti imbandita con cibi proibiti ed egli aveva abbandonato le tradizionali regole di purità,……

*richiamo a chi era l'Unto, riportato poi nei vangeli*

Cita:
Libro VII:265 D'altra parte, poi, Simone figlio di Ghiora quale delitto non commise?

* Simone figlio di Ghiora. Questo è L'amo acchiappa ciucci, inventato e costruito da espertissimi pescatori di anime.

Cita:
(Libro VII:254 A quell'epoca) # Libro VII:268 In tale clima prosperarono al massimo gli Zeloti, un'associazione che confermò con i fatti il suo nome;

*A quell'epoca Retro storia messaggio. Gli Zeloti di Giuda, non di Giovanni di Giscala*

Cita:
(Libro VII:259 Quell'epoca) # Libro VII:270 Eppure il loro nome l'avevano derivato dal loro preteso zelo nell'aspirare alla virtù,…………………..

*Quell'epoca Idem sopra*


Cita:
Libro VII:272 infatti tutti i castighi che mai possono colpire un uomo si abbatterono su di loro anche fino all'ultimo istante di vita, facendoli morire fra i più atroci tormenti d'ogni sorta

* facendoli morire (fine vita attori retro storia-racconto)

Cita:
Libro VII:274 A esprimere degnamente il dovuto compianto per le vittime della loro ferocia non mi sembra questo il momento più adatto, e perciò (lascio Quell'epoca e) ritorno al punto in cui avevo interrotto la narrazione.

*ritorno al punto in cui avevo interrotto la narrazione.

Salutissimi Cecco

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MessaggioInviato: 12/06/2011, 14:29 
Cita:
Guarda che con Emilio mi sento spesso al telefono . e varie volte gli ho detto che la sua tesi di studio su Johanan miGamlà mi piace molto ,


Allora anche tu secondo il parametro del Sig. Salsi parlando di "tesi" sei precipitato nella geenna delle sue valutazioni, vai a rivederti i post iniziali ed i toni che ha usato a questo proposito con me, dovrebbe usarli allora anche con te, per par condicio, almeno. Che poi le tesi vadano enunciate sono d'accordo, ma non c'è nessun bisogno di "scaldarsi" se si mettono in discussione, rientra nel normale dibattito.

Cita:
dov’è Giovanni di Gamala?


Veramente ho chiesto fonti su questo personaggio, e certo questo non si riferisce a"Giovanni di Gamala", ma di Giscala.

Cita:
Libro VII:263 Eppure Giovanni fece sì che anche costoro sembrassero più moderati di lui;

*Il Giovanni che nessuno vede, colpa degli occhi strabici della fede*
Anche Deiricchi luminare nella ricerca sul capitolo (La persecuzione di Erode) ci dice: Quindi possiamo sempre più affermare che l'infanzia di Giovanni fu utilizzata per ricostruire, falsamente, quella di Gesù.


Che i passi siano stati utilizzati per costruire una falsa storia di Gesù è un vostro chiodo, non supportata de nessuna evidenza di manoscritti, fantasie gratuite.

Cita:
dov’è la tua-vostra Nazareth-pensiero?


Io dico solo che la Nazareth attuale non mi convince che sia la Nazareth evangelica e che potrebbero esserci altre soluzioni, per esempio su questo attendiamo anche un lavoro di Abramo, Gamala, non essendo l'unica città che era ubicata nei monti, è solo un'ipotesi come un'altra.

Cita:
Libro VII:264 La sua mensa era infatti imbandita con cibi proibiti ed egli aveva abbandonato le tradizionali regole di purità,……

Su questo ne ho già parlato e non ci ritorno, non c'è nessun parallelismo.

Libro VII:265 D'altra parte, poi, Simone figlio di Ghiora quale delitto non commise?

* Simone figlio di Ghiora. Questo è L'amo acchiappa ciucci, inventato e costruito da espertissimi pescatori di anime.

(Libro VII:254 A quell'epoca) # Libro VII:268 In tale clima prosperarono al massimo gli Zeloti, un'associazione che confermò con i fatti il suo nome;

*A quell'epoca Retro storia messaggio. Gli Zeloti di Giuda, non di Giovanni di Giscala*

(Libro VII:259 Quell'epoca) # Libro VII:270 Eppure il loro nome l'avevano derivato dal loro preteso zelo nell'aspirare alla virtù,…………………..

*Quell'epoca Idem sopra*


Libro VII:272 infatti tutti i castighi che mai possono colpire un uomo si abbatterono su di loro anche fino all'ultimo istante di vita, facendoli morire fra i più atroci tormenti d'ogni sorta

* facendoli morire (fine vita attori retro storia-racconto)

Libro VII:274 A esprimere degnamente il dovuto compianto per le vittime della loro ferocia non mi sembra questo il momento più adatto, e perciò (lascio Quell'epoca e) ritorno al punto in cui avevo interrotto la narrazione.

*ritorno al punto in cui avevo interrotto la narrazione.


E' solo una fantasia esegitica collegare questi fatti con quelli evangelici, ma adesso non riesco ad essere più preciso, non ho molto tempo.

Ciao.


Ultima modifica di chimofafà il 12/06/2011, 14:37, modificato 1 volta in totale.

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Allora, proseguiamo, ormai direi in quella che è una semplice lettura di Flavio, sempre se non ci sono irruzioni immotivate.

Alla mia richiesta di fonti testuali su “Giovanni di Gamala” voi rispondete citando Bell. VII: 253-263 e fin qui non c’è traccia di un “Giovanni di Gamala”, diciamo che state ricostruendo l’habitat, calcisticamente quello che si chiama un fraseggio, ma siete molto distanti dall'area di rigore.

Poi tralasciando queste affermazioni:

Cita:
*Il Giovanni che nessuno vede, colpa degli occhi strabici della fede*
Anche Deiricchi luminare nella ricerca sul capitolo (La persecuzione di Erode) ci dice: Quindi possiamo sempre più affermare che l'infanzia di Giovanni fu utilizzata per ricostruire, falsamente, quella di Gesù.


ognuno può essere convinto di quello che vuole, ma devono parlare le fonti, e qualcosa di affermato non diventa tout court dogma, per cui proseguiamo seguendo la tua traccia:

Cita:
Libro VII:264 La sua mensa era infatti imbandita con cibi proibiti ed egli aveva abbandonato le tradizionali regole di purità,……

*richiamo a chi era l'Unto, riportato poi nei vangeli*”.


Anche se questa proposta di lettura tradisce un’esegesi ingenua e semplicistica, ho già dimostrato prima con tanto di citazioni e riflessioni che non c’è nessun parallelo con le vicende Gesuane, puoi rivedere i post sopra, relativi a quel punto, tuttavia ancora una volta di "Giovanni di Gamala" non c'è alcuna traccia.

Inoltre adesso aggiungi la questione dell'unto, siamo di fronte un pozzo senza fine, praticamente un cilindro magico, ma comunque solo voi ne vedete un richiamo evangelico, senza indicare ancora una volta assolutamente nulla che non fantasie esegetiche.

E su questo punto mi permetto di farvi notare che utilizzate le citazioni evangeliche in modo assolutamente arbitrario che seguite come verità quando vi conviene e come "falsi" quando non torna utile alla vostra economia esegetica, lo stesso succede per la lettura storica, dei collage di citazioni di storici inserite tra affermazioni totalmente romanzate e persino prive di pertinenza cronologica, ma non è questo il punto che per il momento ci interessa, comunque detto ciò passi a:

“Simone figlio di Ghiora”, che sarebbe l’amo acchiappa ciucci inventato, e praticamente, a questo punto, lo sarebbero tutti gli studiosi e storici (atei compresi) da secoli e secoli, considerando che nessuno storico, degno di questo nome, ha proposto interposte persone per questo personaggio, quindi fermiamoci un attimo e precisa cosa intendi dire, che pure questo “Simone bar Ghiora” cela qualche figura evangelica e chi?

Grazie.


Ultima modifica di chimofafà il 12/06/2011, 17:10, modificato 1 volta in totale.

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Cita:
Cit. Chimofafà;
“Simone bar Ghiora” cela qualche figura evangelica?


S. Simone bar Ghiora, non è una figura evangelica.
E' stato santificato per i tantissimi CITRULLI che ha pescato:

Salutissimi Cecco


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Cita:
Cecco ha scritto:

Cita:
Cit. Chimofafà;
“Simone bar Ghiora” cela qualche figura evangelica?


S. Simone bar Ghiora, non è una figura evangelica.
E' stato santificato per i tantissimi CITRULLI che ha pescato:

Salutissimi Cecco



Cita:
E' stato santificato per i tantissimi CITRULLI che ha pescato:


Si ma oltre questa affermazione totalmente gratuita, come sempre non sostenuta da nulla se non da tesi preconcette e se non c'entra con qualcuno dei Vangeli, che è stato citato a fare? A questo punto va bene citare anche Maradona.

In ogni caso attorno al mitico "Giovanni di Gamala" stiamo cominciando a fare un pò di terra bruciata, anche da parte di alcuni di voi sono emersi dubbi, arrivando al punto di affermare che questo nome non si troverà mai, ma è del tutto evidente che non si troverà mai menzionato in qualche straccio di manoscritto, semplicemnete perché mai esistito storicamente! Altrimenti non ci sarebbe bisogno di postulare salti circensi ed "incroci" di fonti che a tutti i costi devono convergere dentro un certo periodo storico in cui è facile cadere in qualche "buca" storica.

In conclusione prendo atto che rinunciate a qualche altra sciocchezza su "Simone di Ghiona", pensavo di avere letto nel libro che ci fosse qualche accostamento con il Simone evangelico, ma sarà qualche altro errore di stampa, e francamente a questo punto se avete escluso questo personaggio da qualsiasi rapporto con i personaggi evangelici, di fatto discostandovi da quello che l'autore enuncia a pag. 120, se su "Giovanni di Gamala" non siete in grado di citare una seria attestazione che compaia in qualche manoscritto, non saprei proprio come potrebbe continuare ulteriormente ed in modo costruttivo questa discussione, essendo caduti i cardini della tesi e di fatto dimostrato l'inesistenza storica di "Giovanni di Gamala".

Consapevole di avere di fronte un "muro di gomma", spero solo che questo topic abbia ingenerato in voi un "ragionevole dubbio" sull'infallibiltà di queste tesi.

Un caro saluto.


Ultima modifica di chimofafà il 12/06/2011, 19:36, modificato 1 volta in totale.

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Scusami sig. Chimofafà,

Dal cap. 253 al 274.
Ma quando incominci a capire che lì si parla di Giuda il Galileo
e della sua banda di Briganti. nel 263 c'è forse scritto che è Giovanni
(di Giscala)persona ancora viva, in carcere a Patmos, vissuto ultracentenario.
Potrebbe essere Giovanni [size=150]VATTELAPESCA con l'amo di Ghiora.


Salutissimi Cecco[/size]


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Cita:
Cecco ha scritto:

Scusami sig. Chimofafà,

Dal cap. 253 al 274.
Ma quando incominci a capire che lì si parla di Giuda il Galileo
e della sua banda di Briganti. nel 263 c'è forse scritto che è Giovanni
(di Giscala)persona ancora viva, in carcere a Patmos, vissuto ultracentenario.
Potrebbe essere Giovanni [size=150]VATTELAPESCA con l'amo di Ghiora.


Salutissimi Cecco[/size]


Cita:
Ma quando incominci a capire che lì si parla di Giuda il Galileo e della sua banda di Briganti.


Lo cominci a capire dal paragrafo 253 al 263, qui Flavio opera un flash back e richiama il censimento di Quirinio nella Giudea (6 d.C.).

Cita:
nel 263 c'è forse scritto che è Giovanni
(di Giscala)


Se per questo non c'è scritto neanche che è l'inesitente "Giovanni di Gamala", Flavio qui riprende il suo racconto e ricorda le bravate di Giovanni di Giscala ed a seguire Simone di Ghiora (paragrafo 265).

Si tratta di una tecnica letteraria di Flavio, infatti già prima del capitolo VII a cui fai riferimento, si parla del destino di Giovanni e Simone (VI:433-434) dove Flavio ci informa che fine faranno, Giovanni (condannato al carcere a vita) e Simone (condannato all'esecuzione capitale in occasione del trionfo).

Come vedi anche in questo paragrafo non si nominano patronimici o provenienze geografiche, ma i protagonisti sono sempre loro, Giovanni di Giscala e Simone di Ghiora e se vai indietro trovi altri passi in cui si cita solo "Giovanni" e "Simone" o più avanti al capitolo VII, 118 (chi erano questi due capi citati se non Giovanni di Giscala e Simone di Ghiora, personaggi già noti e citati in precedenza da Flavio?).

Non esiste storico o esegeta che sia, ma basta anche una lettura da semplice lettore, per comprendere che altri non possono essere che "Giovanni di Giscala" e "Simone di Ghiora".

Cita:
nel 263 c'è forse scritto che è Giovanni
(di Giscala)persona ancora viva, in carcere a Patmos, vissuto ultracentenario.


Qui non ti seguo più, se esci dal mondo criptico può darsi che si riesca a comprendere quale sia la contestazione che muovi.

Cita:
Potrebbe essere Giovanni VATTELAPESCA con l'amo di Ghiora.


Certo, se per questo, potrebbe essere anche Giovanni Battista, Giovanni Pascoli, Giovanni Verga, peccato che nessun storico, degno di questo nome, abbia mai messo in discussione che si tratti proprio dei personaggi che ti ho indicato, non ci sono altri riferimenti di altri personaggio che possono creare disambiguità con questi due protagonisti, i patronimici e le provenienze di questi due protagonisti Flavio li ha già menzionati in precedenza, un'esegesi fuori da questo binario trova spazio solo nella fantasia.

Ma se questo non ti basta a chiarire l'identità di "Giovanni", puoi sempre leggere:

Vita, 13,70:

[70] Quindi mi recai con i miei colleghi a Giscala, da Giovanni, poiché volevo conoscere le sue intenzioni. Mi accorsi subito che era bramoso di rivolgimenti e che aveva forti ambizioni di comando.

Vita, 25, 122:

[122] Ma quando Giovanni figlio di Levi, il quale, come ho detto, si trovava a Giscala, venne a sapere che tutto procedeva secondo i miei desideri, che ero oggetto delle simpatie dei miei uomini e del timore dei miei nemici, non ne fu affatto contento, anzi, ritenendo che i miei successi fossero la sua rovina, fu preso da un’invidia senza limiti.

Patronimico e provenienza geografica di Giovanni che puoi trovare uguale anche in Bell. II, 621; IV: II, 85.

Un caro saluto.


Ultima modifica di chimofafà il 12/06/2011, 22:37, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 12/06/2011, 23:23 
cit da chimmofafa

Cita:
In ogni caso attorno al mitico "Giovanni di Gamala" stiamo cominciando a fare un pò di terra bruciata, anche da parte di alcuni di voi sono emersi dubbi, arrivando al punto di affermare che questo nome non si troverà mai, ma è del tutto evidente che non si troverà mai menzionato in qualche straccio di manoscritto, semplicemnete perché mai esistito storicamente! Altrimenti non ci sarebbe bisogno di postulare salti circensi ed "incroci" di fonti che a tutti i costi devono convergere dentro un certo periodo storico in cui è facile cadere in qualche "buca" storica.


Vorrei che ti fosse chiaro il mio pensiero , Johanan mi Gamlà mi sta più che bene .

La mia opinione è che la figura Gesù del Vangeli sia nata da un " collage " di vari personaggi : almeno 2 , per arrivare anche a 4 o 5.

Ad es , l' autore del discorso della montagna non è quello che finisce in croce.

Discorso complesso , per cui un Yeshùa a Gamlà può benissimo convivere con un Yeshùa a Ghenotzèret .

Yeshùa non è un nome ma un Titolo.

Ne parlo in un libro che sto scrivendo ...


zio ot [;)]


Ultima modifica di barionu il 12/06/2011, 23:26, modificato 1 volta in totale.


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Cit. Chimofafà,
Lo cominci a capire dal paragrafo 253 al 263, qui Flavio opera un flash back e richiama il censimento di Quirinio nella Giudea (6 d.C.).

La ragione e il predellino dell’ego.

Libro VII:253 A capo dei sicari che l'avevano occupata c'era Eleazar, un uomo potente, discendente di quel Giuda che, come sopra abbiamo detto, aveva persuaso non pochi giudei a sottrarsi al censimento fatto a suo tempo da Quirinio nella Giudea.

Libro VII:274 A esprimere degnamente il dovuto compianto per le vittime della loro ferocia non mi sembra questo il momento più adatto, [size=150]e perciò ritorno al punto in cui avevo interrotto la narrazione.


Carissimo Barionu, per l’amo di Ghiora i chiodi fatti di metallo ferroso sono troppo malleabili. sono andati tutti a farsi benedire, perche Ghiora bleffando, ha cercato di infilarli con la testa * riversa al muro. Perciò ti faccio urgentissima richiesta, se possibile, anche ordinandoli in fabbrica, chiodi di metallo acciaioso e con la punta in entrambi i sensi, così a forza di in-testa-re quando arriva al 274 Bar Ghiora si ricorderà che era BARIONA. (l’è dura!)

Saluti Cecco[/size]


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