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Marziano
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MessaggioInviato: 02/07/2011, 15:30 
Sarò limitato io, ma mi riesce difficile concepire la nostra coscienza come prodotto di un'entità impalpabile chiamata Anima. Non riesco ad accettare la metafisica, e questo potete vederlo come un enorme difetto o un pregio. Fate vobis.

Stiamo iniziando a capire come funziona il nostro cervello, e sappiamo ormai bene che sono i processi chimico-fisici al suo interno che ci danno la sensazione di avere coscienza di noi stessi. Al danneggiamento di parti del cervello la coscienza di se stessi può svanire, e non mi pare che un incidente possa intaccare l'anima ( [:o)]), così come l'alzhaimer non è una malattia che distrugge lo spirito.

Non credo nell'esistenza dell'anima (fino a prova contraria, sia inteso), quindi nemmeno in un qualcosa dopo la morte. Credo che il concetto di anima sia una semplice inerzia culturale che in un futuro lontano potrebbe sparire del tutto dal nostro vocabolario.


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MessaggioInviato: 02/07/2011, 16:07 
@TTE:
mi speghi come mai, tutti i miei cari che ho perso, non li ho più rivisti, sentiti, e nemmeno intravisti?
perchè le persone intorno a me, alle quali sono venute a mancare persone veramente fondamentali, magari dopo giorni di coma, non hanno parlato, visto, comunicato con quest'ultimi né in ospedale né dopo?
Forse alcuni morti sono più socevoli di altri? Io sta storia la capisco poco. Secondo me bisognerebbe desuggestionare tanta gente...


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MessaggioInviato: 03/07/2011, 02:23 
l'uomo da quando ha cominciato a farsi domande, e a guardarsi intorno chiedendosi cosa ci faccio qui, e perche' il tempo mi fara' andare via, per forza di cose gli verra' l'ansia di sapere dove andra' , come, perche' se c'e' qualcosa dopo e c'era qualcosa prima........ insomma l'essere umano a questo stadio non e' fatto per morire, cos'e' questa storia, esisto, sento il vento, il sole sulla pelle e tutto questo ...puff, terribile pensiero fisso che ci accompagna da millenni.
e cosi' nascono ipotesi strampalate, in base al periodo e all'evoluzione si cerca di dare un seguito a questa esistenza, un tempo nascevano le religioni adesso si va cercando una prova scientifica che non arrivera' mai completa...... immaginatevi un bambino di poche settimane di vita..... che muore.... a cosa pensa in una eventuale vita oltre la morte? se non pensava a nulla neanche prima !? non aveva la consapevolezza ne di esistere e neanche di se stesso, non sapeva cosa era la morte, nessuna esperienza , nulla, uno che dal nulla torna nel nulla senza aver capito una beata m. di cosa e' successo...... mah? che sia riservato solo dai 4 anni ai 75 ?
beh certo si potrebbe dire che la coscienza va in base allo sviluppo celebrale ma che libera da sinapsi ancora poco funzionanti torni in se..... in se cosa? cos'ero io prima della mia nascita ? io non esistevo! e quando la mia macchinetta delle meraviglie si fermera' perche' dovrei continuare ad esistere? peraltro ricordandomi tutto di questa vita ....che senso ha ?
le esperienze pre-morte parlano tutte di consapevolezza di cio' che si e' e di cio' che succede, allora il neonato? e se poi fosse vero, perche' di prima della mia nascita non so nulla? se fosse un andi rivieni come molti pensano perche' non si ricorda nulla nessuno? se dopo la morte mi trovo in uno stato di vuoto assoluto, senza ricordare nulla della vita che senso avrebbe il periodo di esistenza da morto? sarei una pianta, tanto vale il nulla, non cambia niente.
il punto e' che ciascun essere senziente vuole preservare cio' che e' adesso in qualunque dimensione vada a ficcarsi dopo la morte, la consapevolezza di ESSERE, e di pensare pur in una situazione e dimensione diversa.
sinceramente sono pessimista
ma ammettiamo che la colpa sia della biologia, l'energia senziente, l'anima, chiamatela come volete , in certi stadi biologici stenta e non sa quasi di esistere, ma se liberata ritorna in se.... mi chiedo allora perche' di "prima" non ricordo nulla.
ed ecco la teoria del reset , o della formattazione, tu vivi, pensi, ami e ti inkazzi , poi muori e l'anima ti si formatta e si riprogramma in una nuova esistenza....ok intanto mi chiedo come mai nelle pre morti uno ricorda tutto...vabbe' magari dura poco poi avviene il reset..... ma scusate, il reset non e' come morire?
se di prima non ho ricordi vuol dire comunque che prima ero morto, tutto il mio io si e' resettato, quindi morto, e se lo fara' di nuovo moriro' di nuovo!
quindi anche se l'anima non muore dimentica se stessa....... e questo non e' morire?
non sta' in piedi neanche con le stampelle a meno che questa non sia la PRIMA VOLTA CHE SIAMO NATI.
sicuramente l'energia che gira dentro alle nostre testoline da qualche parte andra' a finire, ma senza il cervello che se lo mangiano i vermi questa energia perde ...come dire la memoria, quindi l'io muore.
gli scienziati sicuramente ci diranno che quell'energia esiste e che dopo la morte si trasferisce nello stato dimensionale x , ok , ma non ci servira' a nulla, tutto si crea e nulla si distrugge , ma si trasforma, in qualcosa che non saremo noi stessi in un'altra dimensione a goderci lo spettacolo, ma qualcos'altro.
c'e' uno studio che determina che negli atomi di ogniuno di noi ce n'e' qualcuno di napoleone, dell'uomo delle caverne, di hitler, della balena bianca , e di una stella esplosa.
ma sono come i babilonesi, sono tutti morti!
questa e' una delle versioni e delle visioni di un terrestre del 2011, allo stato attuale della conoscienza umana, ce ne sono a miliardi di visioni , simili e opposte, c'e' anche chi pensa che ci ha fatto un dio col fango e lo sputo, che siamo alieni o che ci ha creato il big bang e che finiremo con il big crash.
io continuo a non ricordare nulla e non ho per niente voglia di morire proprio perche' amo ricordare ed esistere....... e anch'io spero come molti che il giochetto non si inceppi e vada avanti, cosi' come quando mori' mio padre , proprio nell'attimo fuggente con voce stupita disse: Mamma !
ecco anche per lui voglio sperare sia stato cosi' .

per ora lunga vita a tutti.


Ultima modifica di dark side il 03/07/2011, 02:43, modificato 1 volta in totale.


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Se a ciascun l'interno affanno si vedesse in fronte scritto quanti che invidia fanno ci farebbero pietà
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MessaggioInviato: 03/07/2011, 08:35 
Cita:
Enkidu ha scritto:

Di fatto, se fosse vero che la nostra coscienza nel momento della morte fisica finisce nel Nulla e basta, non ci sono consolazioni di sorta, compresa l'idea che forse un giorno i nostri discendenti diverranno immortali....


Se davvero la nostra coscienza cessasse di esistere dopo la morte, allora secondo me questo fatto sarebbe epicureisticamente fortemente pacificatore. Non ci sarebbe più io, non ci sarebbe più un mondo esterno a me, non ci sarebbe più un soggetto che esperisca alcunché, nemmeno la noia che in vita ci si immagina di dover provare in assenza di vita, quindi tutto si risolverebbe, tutto si pacificherebbe. Nell'ipotesi che con la morte finisca ogni coscienza ci si mette, secondo me, nell'ipotesi più consolatoria e tranquilla in assoluto.
Invece l'ipotesi di una sopravvivenza si dirama in una serie di ulteriori possibilità e qui le cose si complicano; in questo secondo caso le cose sono meno tranquille, nel senso che l'ipotesi della persistenza della coscienza potrebbe riproporre tutti i problemi collegati ai desideri e alle repulsioni, alla libertà, alla responsabilità e alla ricerca degli scopi dell'agire che caratterizzano già questa vita.
In entrambi i casi va bene, io penso. In entrambi i casi, quale che sia quello vero (e non è nemmeno detto che il destino post mortem sia per tutti e in tutti i casi o sempre il primo o sempre il secondo) le cose andranno sempre secondo natura e quindi nel modo migliore.



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MessaggioInviato: 03/07/2011, 23:36 
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Enkidu ha scritto:

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Die relikhunter ha scritto:

cosa dovrei dire io...
potrò sembrare poco informato, senza laurea, senza...
ad ogni modo lasciatemelo dire, mia madre da quando sono morti i gatti per diversi giorni nonostante la camera da letto fosse chiusa d'inverno continuava a sentirli passare sopra il letto, svolazzare nel buio, spulciarsi o tentare di aggredirla con le solite artigliate, eppure dopo l'accensione della luce non vi era traccia.
lo so son solo parole, e la penso come voi.


La stessa cosa è successa a mia madre quando la nostra gatta è morta di cancro... e quando è morta mia sorella sia mia madre che mia nipote dicevano di avere intravisto "qualcuno con una lunga veste bianca" per la casa.... io non ho mai visto niente, anche se vivo circondato da persone che sostengono di avere visto o sentito qualcosa di strano nel corso della loro vita.... sinceramente, quando succedono queste cose, non so cosa pensare, appunto perché, come ho detto, non ho mai visto niente.... sono un "cieco del paranormale" oppure sono semplicemente meno suggestionabile di altri? Chissà....


Come disse qualcuno....
"non bisogna vedere per credere ma... credere per poter vedere..... " [:)]

Caso vuol dire? Che credere nell'aldilà ti rende potenzialmente suggestionabile?
La risposta secondo me è .... non sempre. O non necessariamente.

Probalbilmente, tua madre o tua nipote, "sentono" nel loro intimo questa possibilità (perchè non si sono date per vinte o perchè possiedono una sensibilità maggiore rispetto a te) e quindi si aprono alla percezione di quelle "frequenze" o "vibrazioni" che normalmente non sono percebibili da chiunque.

Mentre tu, più pragmatico come atteggiamento nei confronti della vita, precludi quel genere di possibilità (a beneficio della logica) e rendi inconsciamente cieco e sordo il tuo "sentire".



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 03/07/2011, 23:41 
Cita:
Knukle ha scritto:
Credo che il concetto di anima sia una semplice inerzia culturale
che in un futuro lontano potrebbe sparire del tutto dal nostro vocabolario.


L'inerzia culturale, semmai, è tutta di chi, in nome di una scienza che non esiste (perchè come dicevamo la vera Scienza sta invece scandagliando questi fenomeni in lungo e in largo), crede che non valga nemmeno la pena di approfondire l'argomento..... [;)]


Emhm....... Massimo Teodorani, Astrofisico e divulgatore scientifico.




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MessaggioInviato: 04/07/2011, 09:19 
la persistenza della coscienza dopo la morte si deve per forza legare al concetto di dio,per dare un senso a tutto c'è bisogno di un creatore...altrimenti uno muore e poi praticamente non cambia niente....stessa coscienza e soliti problemi...ma a voler pensarci a fondo a questo dio ha i nostri stessi problemi....forse si chiedera' ma da dove cavolo sono uscito perchè sono solo io(almeno noi abbiamo la consolazione di non essere da soli)ecc...questo succede a pensare un dio con una coscienza....ritornano i soliti problemi....anche per lui [:D]

questi problemi metafisici allora sono dovuti probabilmente proprio alla nostra facolta' conoscitiva che interpreta il mondo tramite spazio tempo causalita'(credo)la meccanica quantistica sembra dimostrare con aspect e l'esperimento della doppia fenditura che spazio e tempo non siano esistenti ad un livello profondo della realta'...voglio dire siccome la nostra testa funziona cosi quasi da semplificatore per poter percepire qualcosa allora non riusciamo a capire su cosa si basi tutto l'essere...che se la testa ce lo dava tal quale avremmo dovuto capirlo al volo...


Ultima modifica di aethiopicus il 04/07/2011, 09:28, modificato 1 volta in totale.

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universo ha scritto:

@TTE:
mi speghi come mai, tutti i miei cari che ho perso, non li ho più rivisti, sentiti, e nemmeno intravisti?
perchè le persone intorno a me, alle quali sono venute a mancare persone veramente fondamentali, magari dopo giorni di coma, non hanno parlato, visto, comunicato con quest'ultimi né in ospedale né dopo?
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E' una questione di sensibilità, bisogna aver provato per capire in parte ciò che avviene dopo.
Se i defunti potessero comunicare con facilità, sarebbe un mondo caotico.
non è detto che a tutti sia concesso di poter "sentire" l' aldilà e una questione di frequenze.
Conosciamo così poco il nostro cervello.....[:D]



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Cita:
Thethirdeye ha scritto:

Cita:
Knukle ha scritto:
Credo che il concetto di anima sia una semplice inerzia culturale
che in un futuro lontano potrebbe sparire del tutto dal nostro vocabolario.


L'inerzia culturale, semmai, è tutta di chi, in nome di una scienza che non esiste (perchè come dicevamo la vera Scienza sta invece scandagliando questi fenomeni in lungo e in largo), crede che non valga nemmeno la pena di approfondire l'argomento..... [;)]


http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=177646



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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MessaggioInviato: 27/09/2014, 15:56 
Ecco che cosa c’è dopo la morte: La tesi choc del terzo scienziato al mondo


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La teoria di un famosissimo scienziato prova a spiegare come la vita va avanti per sempre. Tramite la nostra coscienza. Vi è un libro dal titolo abbastanza complesso: “Biocentrism: How Life and Consciousness Are the Keys to Understanding the Nature of the Universe” che sta avendo un notevole successo su Internet. Il concetto di fondo prova a spiegare come la vita non finisce quando il nostro corpo muore, ma invece può andare avanti per sempre. Tramite la nostra coscienza. L’autore di questa pubblicazione, il dottor Robert Lanza, è stato votato come il terzo miglior scienziato in vita dal New York Times, stando a quanto riportato su Spirit Science and Metaphysics. Lanza, esperto in medicina rigenerativa e direttore del Advanced Cell Technology Company negli Stati Uniti, è anche conosciuto per la sua approfondita ricerca sulle cellule staminali e per l’aver clonato diverse specie di animali in via d’estinzione. Ma da un po’ di tempo ha deciso di dedicarsi anche alla fisica, meccanica quantistica e astrofisica. Questa miscela esplosiva di conoscenze ha dato vita ad una sua nuova teoria, quella del biocentrismo.
Essa insegna che la vita e la coscienza sono fondamentali per l’universo e praticamente è la coscienza stessa che crea l’universo materiale in cui viviamo e non il contrario. Prendendo la struttura dell’universo, le sue leggi, forze e costanti, queste sembrano essere ottimizzate per la vita, il che implica che l’intelligenza esisteva prima alla materia. Lanza sostiene inoltre che spazio e tempo non siano oggetti o cose, ma piuttosto strumenti della nostra comprensione: “portiamo lo spazio e il tempo in giro con noi, come le tartarughe con i propri gusci”. Nel senso che quando il guscio si stacca (spazio e tempo), noi esistiamo ancora. La teoria implica che la morte della coscienza semplicemente non esista. Esiste solo sotto forma di pensiero, perché le persone si identificano con il loro corpo credendo che questo prima o poi morirà e che la coscienza a sua volta scomparirà.

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Se il corpo genera coscienza, allora questa muore quando il corpo muore, ma se invece il corpo la riceve nello stesso modo in cui un decoder riceve dei segnali satellitari, allora questo vuol dire non finirà con la morte fisica. In realtà, la coscienza esiste al di fuori dei vincoli di tempo e spazio. È in grado di essere ovunque: nel corpo umano e fuori da esso. Lanza ritiene inoltre che universi multipli possano esistere simultaneamente. In un universo, il corpo può essere morto mentre in un altro può continuare ad esistere, assorbendo la coscienza che migra in questo universo. Ciò significa che una persona morta, durante il viaggio attraverso un tunnel non finisce all’inferno o in paradiso, ma in un mondo simile, a lui o a lei, una volta abitato, ma questa volta vivo. E così via, all’infinito. Senza ricorrere a ideologie religiose lo scienziato cerca quindi di spiegare la coscienza quantistica con esperienze precedenti alla morte, proiezione astrale, esperienze fuori del corpo e anche reincarnazione. Secondo la sua teoria, l’energia della coscienza a un certo punto viene riciclata in un corpo diverso e nel frattempo esiste al di fuori del corpo fisico ad un altro livello di realtà e forse, anche, in un altro universo.

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http://www.mondotemporeale.net/2014/09/ ... -tesi.html


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