Cita:
Thethirdeye ha scritto: Cita:
cagliari79 ha scritto:
L'educazione e il rispetto sono ESSENZIALI e FONDAMENTALI in una società civile. Quando ero piccolo, se solo osavo mancare di rispetto ai miei, volava per la casa qualche sedia. Oggi i genitori non hanno più tempo, devono fare questo e quello, e i figli vengono lasciati soli in balia di se stessi o in balia dei loro "divertimenti", tipo la discoteca fino alle 2 del mattino.
Servono soldi? E che problemi ci sono? Chiedono ai genitori e questi, pur di levarseli di torno, glieli danno.
Qui la storia va ben oltre lo squilibrio mentale di una persona, altro che internet.
Ce ne sarebbe da dire...
Completamente d'accordo con te....
Aggiungo, per tutti quelli che dicono
"queste cose sono sempre successe" che per supportare la vostra teoria, come minimo, dovreste spiegare come mai non ci siano stati in passato (tanto per fare un esempio) ragazzi che a 12 anni stupravano bambine di 5....
Non c'erano perchè a 12 anni li facevano sposare...
Il problema della società moderna è la totale mancanza di spirito comunitario... Internet non è un problema perchè istiga alla violenza (? Tutti violenti qui?) ma casomai perchè una volta i bambini invece di stare da soli davanti al computer giocavano per strada con biglie e tappi di bottiglia... Ma se non si conoscono più i normali sentimenti umani (come non si sa che il latte viene dalla mucca e non dal supermercato) non è colpa dello "strumento" tecnologico, ma di come, e quanto, viene usato. Se un bambino-adolescente passa la sua vita su internet diventando "persona con macchine al posto del cervello e del cuore" non è colpa del computer, ma dei genitori che non sanno o non vogliono fare in modo che il loro figlio cresca in maniera diversa. E' comodo mollare il bambino davanti alla playstation, non ci devi parlare, non ci devi giocare, non fa domande e sta buono, al modico prezzo di 50-60 euro a giochino. Poi, assolutamente incapace di gestirsi prima ancora di gestire le proprie normalissime emozioni e rapporti interpersonali, quando ammazza qualcuno, c'è sempre il genitore incredulo che dice "ma era tanto bravo, tanto buono, tanto bello"... Chi non ha contatto con la realtà non è il figlio, ma il genitore: il figlio diventa quello che gli si insegna.