Thethirdeye, l'hai sentito Tremonti contro Berlusconi in conferenza stampa, no? Dato per assunto che quello che dici sia vero (= gruppo di potere mondiale che scrive la Storia, sceglie Governi, inventa crisi eccetera), e dato per vero che dietro le principali organizzazioni mondiali economiche ci sia lo stesso gruppo (simbolica la fine di Strauss-Khan), e che Tremonti non sia allineato, non mi torna come mai proprio Tremonti si faccia difensore del FMI nuovo corso e avverso solo della BCE... Forse perchè alla BCE non ci sono gli Illuminati?
Non diciamo sciocchezze..... il "potere occulto", ha pedine ovunque. Che sia l'FMI, o la BCE, o L'OMS o la NATO, poco importa. Tremonti, in questo momento, va dove conviene di più all'Italia (è per questo che è pedinato e neanche i servizi segreti lo sanno). Tuttavia, lui è solamente una caccola del naso, rispetto a ciò che c'è in gioco ora (cioè le nostre riserve auree e il patrimonio artistico, architettonico, monumentale e paesaggistico italiano). Probabilmente un minimo di responsabilità, LUI, ancora la sente... al punto di poter scegliere di scendere a compromessi con "loro". Non possiamo dire certamente lo stesso di Silvio. Infatti è il suo IO IPERTROFICO che ci manderà sul lastrico.
Cita:
Guarda che non contesto l'idea che dietro l'economia mondiale ci siano pochi e ben selezionati personaggi. Questa teoria è una scoperta comunista di qualche secolo fa... Nè smentisco che ci sia in atto una vera e propria guerra commerciale (cioè, finanziaria) tra Europa, Usa e Cina, in cui l'Europa ci sta lasciando le scarpe a causa della sua debolezza politica. E secondo me sono proprio gli americani che cercano di togliere credibilità alle economie europee per attrarre investitori per risanare il loro, di debito.
Esatto.
Cita:
Quello che contesto è che partendo dalla situazione attuale si risalga indietro nella storia mettendo in evidenza proprio quei punti (e solo quei punti) che servono a dimostrare la teoria illuminata... Lo sai che il primo complotto risale al regno sumerico?
Che determinate dinamiche siano vecchie come il mondo, non mi stupisce. Personalmente sono interessato a ciò che è successo dagli Illuminati di Baviera in poi. Con particolare attenzione agli ultimi 125 anni. Che poi si siano ispirati al passato remoto non lo escludo e comunque, per ovvi motivi, mi interessa sinceramente di meno. L'Elite è autoreferenziale.... sa di avere un "sangue più puro" o di avere "discendenze divine"... e questo li autorizza a decidere per tutti noi. E' un fatto storico indiscutibile che non si può negare.... se si ha ancora un minimo di senso critico e se si guarda la storia dalla giusta prospettiva.
Per quanto concerne i giorni nostri, l'unica cosa che ti posso dire, e qui gli utenti di vecchia data possono confermartelo, è che alla fine di Novembre del 2008 (inizio crisi del debito americano e successivo dissesto finanziario mondiale) è stata aperta da me una discussione, in cui sono state riportate tutte le previsioni fatte da chi, gli Illuminati, li conosce molto meglio di noi. Quel tizio, in una lunghissima intervista, ha spiegato per filo e per segno, anche se con qualche interpretazione di troppo, ciò che sarebbe successo sino ad oggi, con nomi e cognomi.
Perdonami ma..... io, alle coincidenze, non ci credo più... già da un pezzo.
_________________ "…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)
"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo
Thethirdeye ha scritto: Tuttavia, lui è solamente una caccola del naso, rispetto a ciò che c'è in gioco ora (cioè le nostre riserve auree e il patrimonio artistico, architettonico, monumentale e paesaggistico italiano).
Trichet dice di iniettare liquidità e comprare i "debiti sovrani" dei paesi in difficoltà. Della serie... la BCE ti appoggia ma... se poi il paese va in default e non restituisci i debito...........
_________________ "…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)
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[color=blue]LARGHE INTESE E GOVERNISSIMI FORMULARI PER I TEMPI DI CRISI Larghe intese e governissimi Formulari per i tempi cli crisi Politici scatenati, tra giravolte e trovate bizzarre
Serve un governo di unità nazionale. Negli ultimi due anni lo ha scritto anche El País che ha candidato per la premiership Gianni Letta (il quale ha gentilmente declinato) e il Financial Times che invece ha candidato Emma Marcegaglia (la quale ha altrettanto gentilmente declinato). L'ipotesi di un governo di unità nazionale è stata via via sostenuta da Oliviero Diliberto, contrastata da Fabrizio Cicchitto, fiancheggiata da Raffaele Bonanni purché abbia l'appoggio del Quirinale, sottoscritta da Nichi Vendola purché cambi la legge elettorale, avvalorata da Rosi Bindi sebbene siano preferibili le elezioni, duramente avversata da Gianfranco Fini (ma due giorni prima del famoso voto di fiducia del 14 dicembre), ripetutamente lanciata da Walter Veltroni e che sia un «governo tecnico ambizioso». La posizione di Antonio Di Pietro è ancora in evoluzione: «Non ci interessa né un governo delle larghe intese né un governo tecnico» (5 luglio 2010); «sì a un governo tecnico, no a un governo delle larghe intese» (6 luglio 2010); «al massimo daremo un appoggio esterno» (25 novembre 2010); «non voglio neanche sentirne parlare» (13 luglio 2011).
In questi giorni le varianti del «governo del presidente» - e si intenda il Presidente della Repubblica - «appoggiato da tutti i partiti» e del «governo di garanzia» sono giunte nell'ordine da Enrico Morando e da Cesare Damiano, entrambi del Pd.
Ma tutto era cominciato due anni fa quando - intervistato dalla Stampa - Pierferdinando Casini propose «una Grande Coalizione», una specie di nuovo «comitato di liberazione nazionale» antiberlusconiano. Francesco Rutelli rilanciò con un «governo istituzionale se cade Berlusconi». E poi, sempre Rutelli, con un «governo delle larghe intese» e con un «esecutivo di larghe convergenze che faccia scelte coraggiose». Oppure, ulteriore briscola di Casini, «che affronti un'agenda dolorosa». L'emendamento firmato da Massimo D'Alema è quello di un «governo nuovo» fondato su «un più largo consenso».
Romano Prodi riterrebbe sommamente utile un «governo di tregua» che si occupi di «alcuni punti di convergenza fra maggioranza e opposizione». Quali punti? La legge elettorale, secondo tutto il centrosinistra. La crisi economica, secondo qualcuno anche nel centrodestra. Il conflitto di interessi, secondo Di Pietro. E allora? E allora Anna Finocchiaro non scarterebbe l'idea del «governo di salute pubblica» che fosse «utile ma provvisorio», e la Bindi è d'accordo solo se non c'è Berlusconi.
Ci sta Italo Bocchino, sostenitore di un «governo di responsabilità nazionale allargato all'opposizione». Una «grosse koalition contro Berlusconi che veda schierati Fli, Udc, Mpa, Ap, Pd e quanti altri», spiega Carmelo Briguglio. Pisanu non è allineato, lui è per un «governo di solidarietà nazionale» guidato dallo stesso Berlusconi a capo dei «moderati laici e cattolici». Ma se cade Berlusconi serve un «polo di responsabilità nazionale con le altre forze del centrodestra», dice Adolfo Urso. La questione si ingarbuglia.
E la Lega? Se c'è bisogno della Lega, ecco il «governo per le riforme», di nuovo da Casini. Oppure ecco l'«esecutivo per l'emergenza e le riforme», sempre da Casini. E persino il «governo di larghe intese per le riforme» e da chi se non da Casini? Oppure la «larga coalizione per le riforme», stavolta da Rutelli. E fino all'«esecutivo di decantazione per le riforme» partorito dalla coppia Pisanu-Veltroni. In tal caso non è da scartare il «governo di legittimazione parlamentare» proposto da Bocchino e apprezzato dai frenetici Rutelli («ma senza Berlusconi») e Casini («ma dopo il voto»). In tutto questo, anche Veltroni reclama una primogenitura col suo «governo di responsabilità istituzionale» suggerito un anno fa e che non dovrebbe essere dissimile dallo stratosferico «governo con un consenso larghissimo e di forte attitudine istituzionale» suggerito due settimane fa.
Bisognerebbe cercare di raggiungere una sintesi. Forse l'«esecutivo per le riforme socio economiche» consigliato da Beppe Fioroni? L'« esecutivo della salvezza» di Maurizio Ronconi? Il «governo di transizione» di Benedetto Della Vedova? O magari il sublime «governo di solidarietà nazionale vera» dell'incontenibile Casini? O forse il mitologico «governissimo», l'unico che godrebbe dell'appoggio di Berlusconi, perché già crede di presiederlo?[/color]
Preatoni ad Affari:'Via dall'euro e tornare alla lira' lira Mentre non si fermano le vendite in Borsa e lo spread sul mercato dei titoli di Stato continua a macinare record negativi, c'è chi crede che ormai la situazione critica dell'Italia sia irreversibile. E' il caso dell'imprenditore Ernesto Preatoni secondo cui "l'unica soluzione è uscire dall euro e ripristinare la lira con rapporto di 2 a 1. In questo modo il debito pubblico verrebbe ridotto di circa il 50% e, quindi, ripagabile"
_________________ Nutrirsi di fantasia, ingrassa la mente.
Qualcuno scrisse un post: "Sta per accadere qualcosa di grosso"; ed io dicevo di no. Ora, davvero stiamo assistendo al crollo del mondo occidentale e con il pericolo di una WW-III ...
_________________ Operatore Radar Difesa Aerea (1962 - 1996) U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955 Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
Intanto stanno tutti zitti, ma il turismo è inchiodato, se si eccetua poche località molto famose (Riccione o Venezia ad esempio...) le altre sono semideserte, guardate cosa è accaduto ad Alghero:
ALGHERO. Marco Tedde chiama e Flavio Briatore risponde. L'invito del sindaco per fargli conoscere un'altra parte della Sardegna, è stato accolto dal patron del «Billionaire» di Porto Cervo, atterrato alle 13,30 al «Riviera del Corallo» con un jet privato. Occhiali con sfondo azzurro, maglietta nera, calzoni bianchi e scarpe di camoscio nere: stesso colore della Mercedes che l'ha portato a Porto Salve, dove l'attendeva il sindaco e dove qualche secolo fa passò anche il re di Spagna, Carlo V che durante la visita, la storia racconta, fece "caballeros" tutti gli algheresi. Fonte:http://lanuovasardegna.gelocal.it/sardegna/2011/08/04/news/briatore-ad-alghero-cerca-alternative-per-il-billionaire-4732887
Allora, le proposte del Governo sono: 1- anticipazione della manovra attuale con pareggio di bilancio al 2013 invece del 2014 2- pareggio di bilancio obbligatorio e fissato in Costituzione 3- in Costituzione anche il principio secondo cui il settore privato può fare tutto a meno che non sia espressamente vietato per legge (della serie: la legge vieta l'amianto, ma l'AMMIANTO no, per cui...) 4- liberalizzazioni a partire dalle municipalizzate
O sono scemo io (cosa probabile, del resto), oppure con la scusa della crisi ci stanno fregando con tutte le proposte che finora non sono riusciti a fare. Venderanno le municipalizzate in c..o al referendum, diranno (cosa di cui sono convinto) che il pubblico deve restar fuori da ogni attività in cui il privato riesce a cavarsela da solo (c'è già la legge pronta), permetteranno alle aziende private di fare qualunque cosa in c..o (e riscusate) delle leggi sull'ambiente, sul lavoro e sulla sicurezza (che saranno tutte aggirabili, a meno di non rifarle aggiungendo ogni possibile previsione teorica), riformeranno lo statuto dei lavoratori con possibilità di licenziare, precarizzare, escludere attività sindacali eccetera. Uao. Piccola domandina: ma far pagare anche (dico, ANCHE, non SOLO, cosa per cui mi prenderei del comunista bolscevico giacobino) ai RICCHI, no? Ditemi direttamente dove devo andare a prendere la tessera del pane, già che ci siamo...
Intanto stanno tutti zitti, ma il turismo è inchiodato, se si eccetua poche località molto famose (Riccione o Venezia ad esempio...) le altre sono semideserte
Ma come... questo paese, di turismo, ci potrebbe campare....
Cita:
Il governo regala la Tirrenia a SNAV, Grimaldi e Moby, che instaurano così il monopolio delle rotte per la Sardegna con aumenti fino a cinque volte i prezzi dello scorso anno.
Risultato immediato: navi cancellate e flessione del 50% del turismo in Sardegna
E meno male che sono pure imprenditori.....
_________________ "…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)
"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo
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"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo
Qualcuno scrisse un post: "Sta per accadere qualcosa di grosso"; ed io dicevo di no. Ora, davvero stiamo assistendo al crollo del mondo occidentale
Parlavi di me? Meglio tardi che mai, amico mio......
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"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo
E’ evidente a tutti che stiamo andando verso la catastrofe. Ieri, 4 agosto, per la seconda volta nell’anno 2011, le borse europee sono state sospese a causa delle perdite senza freni dei listini. Alla fine è risultato che Milano ha perso il 5,6%. E’ altrettanto evidente, però, che i nostri leader, tutti, dai politici di governo a quelli di opposizione, dal Presidente della Repubblica ai sindacati, agli industriali, hanno deciso di lasciarci andare a fondo pur di non ammettere che la causa principale della situazione è l’unificazione della moneta, e riconoscere, quindi, che il progetto era sbagliato.
E’ sorprendente che perfino Berlusconi, accusato di tutte le colpe possibili e immaginabili, non abbia fatto nemmeno un’allusione a questo problema, nel discorso tenuto alla Camera e al Senato proprio per illustrare la situazione economica del Paese. Eppure ritornare a battere una moneta il cui valore sia correlato alla nostra economia è l’unica strada sana e ragionevole, non soltanto per noi ma per molti paesi dell’Ue, quali la Grecia, la Spagna, l’Irlanda, il Portogallo, visto che è evidentemente una finzione e una falsità che paesi finanziariamente così deboli siano titolari di una moneta apparentemente forte perché corrispondente, sotto il nome di “euro” al vecchio marco, anche se si chiama “euro”, una finzione e una falsità che i mercati e le Borse stanno “giustamente” distruggendo. Si parla molto in questi giorni dell’aggressione all’euro da parte degli speculatori, ma si tace sui motivi per i quali questa speculazione sia capace di metterci al tappeto con tanta facilità. L’euro è una moneta fabbricata (“emessa”) da una banca che porta un nome truffaldino: si chiama Banca centrale europea ma gli Stati europei non vi hanno quasi nulla a che fare in quanto appartiene a privati cittadini: (banchieri ricchissimi che possiedono anche buona parte di altre banche come i Roschildt e i Rockfeller, re e regine anch’essi ricchissimi, quali la Regina d’Olanda Beatrice (una delle donne più ricche del mondo), la regina di Spagna Sofia, il re del Belgio Baldovino, la Regina d’Inghilterra Elisabetta II, ecc. L’euro, dunque, è un caso unico nella storia: non ha nessuno Stato alle spalle e di conseguenza nessuna entità istituzionale capace di garantirlo.
Insomma, si parla tanto di debiti “sovrani” quando ci si riferisce ai debiti degli Stati in quanto sono gli Stati che sono “sovrani”, ossia hanno potere, territorio, autorità, popoli che da loro dipendono e che al tempo stesso ne garantiscono la sovranità; la Banca centrale europea non possiede ovviamente nessuna sovranità, così come non la possiede l’Unione europea, tutte e due, quindi, non legittimate a produrre e far circolare nessuna moneta. L’Ue è come l’Onu, come l’Unesco, un’organizzazione internazionale (come tale giustamente figura nelle enciclopedie geografiche, non fra gli Stati) e farebbe davvero ridere l’Onu, per esempio, se pretendesse di emettere una moneta valida per tutti gli Stati che vi appartengono. L’euro è perciò una moneta “finta” e non regge alla prova dei fatti in quanto nessuno può garantirla. Pur non avendo minimamente alluso a questo problema, ce n’era però una testimonianza nel discorso fatto da Berlusconi per rassicurare i cittadini e le parti sociali di fronte alle perdite segnate dalla Borsa quando ha ricordato che “la metà dei titoli di Stato italiani sono nelle tasche degli Italiani”, ossia sono gli Italiani che li comprano. Fanno bene, dunque, quegli Stati (come per esempio la Cina) che riservano i titoli di Stato e le azioni delle imprese più importanti alla borsa nazionale e ai propri cittadini, impedendo così che, anche prescindendo dalla speculazione, ne possano diventare proprietari gli stranieri. Esistono ormai molti siti web in cui si discute con passione e competenza della questione della moneta unica, se e in che modo uscirne. Soltanto i politici e i giornalisti continuano a fingere di poter ignorare queste discussioni. Ne segnalo qui soltanto uno fra i tanti, e lo segnalo per un motivo specifico e determinante: è quello di un Partito (“Io amo l’Italia”), ossia appartiene agli unici che hanno il potere di prendere decisioni: i Partiti. La nostra mirabile democrazia, infatti, ci permette di parlare, di discutere, di fare proposte all’infinito perché non possediamo nemmeno una briciola di potere: si fa soltanto quello che vogliono i politici. Per quanto riguarda, poi, l’Unione europea e la moneta unica, l’imposizione della volontà dei politici è stata analoga a quella degli Zar o dei più assoluti dittatori: gli Italiani sono stati chiamati ad obbedire e basta. Segnalo dunque il sito di Magdi Allam nella speranza che la presenza del presidente di un partito sia il segnale che il problema dell’euro sarà finalmente portato in discussione in Parlamento. Mi permetto qui di fare soltanto una riserva ai contenuti della proposta: è indispensabile mantenersi esclusivamente nell’ambito della moneta unica e non sconfinare, come si fa nel sito, nella discussione sull’Europa, i suoi significati ideali, abbandonarla o meno. Uscire dall’euro e affrontare tutti i problemi che questo comporta: fissare il cambio, nazionalizzare la Banca d’Italia (che attualmente è di proprietà privata come quasi tutte le banche centrali dell’Ue) e autorizzarla a battere moneta; decidere in che modo comportarsi con il debito in mani straniere, ecc. è un’impresa difficile che richiede tutte le energie, la volontà e moltissimi sacrifici da parte sia dei politici che dei cittadini. Se si cede alla tentazione di discutere contemporaneamente anche l’uscita dall’Europa, ci si scontrerà con resistenze fortissime e non si riuscirà a uscire dall’euro in tempo per non essere seppelliti dal suo crac finale. Metto l’accento su questo punto esclusivamente in funzione delle probabilità che abbiamo di riuscire almeno a riappropriarci della sovranità monetaria. Il progetto di unificazione dell’Europa era talmente sbagliato fin dalle origini che, malgrado siano passati oltre sessant’anni dal suo inizio, non si vede altro che l’impossibilità della sua realizzazione, salvo che con la finzione. Sarebbe sufficiente guardare con un minimo di obiettività a come si presenta oggi, con la Francia che decide da sola le guerre e la Germania che comanda più di quando eravamo soggetti all’Impero asburgico per sapere che l’unione non esiste. Ma coloro che l’hanno voluto non lo ammetteranno mai, e non lo ammetteranno perché era proprio questo risultato che volevano, sotto le vesti di una finta unificazione. Nessuno più di Helmut Kohl era consapevole che la leadership della Germania bisognava camuffarla molto bene per non mettere paura ad un’Europa che, per vincerla, aveva dovuto chiamare in aiuto perfino la Russia e l’America. L’aveva detto chiaramente: “Dobbiamo legarci tutti come Lilliput con Gulliver”, soltanto che non aveva chiarito che le corde le avrebbe fornite la Germania.
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