Cita:
lex ha scritto:
no be io vado via sapendo in partenzza che dovrò lavoare il quadruplo rispetto a rove sto ora, ma lo faccio per me e perchè voglio realizzarmi. la mia idea è di aprire un ristorante da qualche parte
chiaramente non subito, ma dopo anni di sacrifici come hai detto tu
Touché! Beh certe volte, sembra che io abbia la palla di cristallo, eh?
![Davvero Felice [:D]](./images/smilies/UF/icon_smile_big.gif)
Non è necessario andare via. Se poi non ti piace dove vivi beh è un altro discorso. Ad esempio, leggo che vieni dalla Calabria: sai che, contrariamente alla maggior parte delle altre tradizioni gastronomiche, la Calabria che pure è ricchissima di materie prime e tradizioni enogastronomiche, finora non ha ancora "sfornato" molti chef di successo?
Questo significa che è un'opportunità ma anche un rischio.
C'è gente che in alcuni paesi d'Italia, è disposta ad arrampicarsi chissà dove per mangiare la specialità di quello chef o di quell'altro. Hai mai letto la storia di Vissani?
Certo il mondo delle guide varie non è un mondo del tutto limpido e trasparente ma l'enogastronomia ancora funziona se ci si mette il cuore e la professionalità. Aprire un ristorante non significa niente se dietro non c'è un discorso di identità, di valori, di immagine e di tutto il resto e questo non arriva così da un giorno all'altro. Ci vuole professionalità, costanza, il che non significa che devi iscriverti ad un istituto alberghiero alla tua età. Non aggiunge e non toglie niente, specie se non si tratta di corsi qualificati. Ci vogliono però dei maestri, questo si.
Di ristoranti ce ne sono tanti e possono andare anche bene ma se ci si mette cuore e professionalità, i risultati si ottengono in termini di realizzazione professionale perché i costi sono alti ed i guadagni non eccezionali se ci si mette in proprio. I grandi riescono poi ad arrotondare grazie ai corsi, ai libri, ecc. I grandi chef (ma sono pochi) guadagnano molto bene ma non è facile e si spostano molto.
Se vuoi imparare, ad esempio Londra o i paesi orientali, tipo Hong Kong, possono andare bene ma occorre sempre un aggancio giusto e non è difficilissimo trovarlo ma bisogna puntare ai grandi ristoranti internazionali di fama. Nelle cucine, l'ambiente è simile a quello militare, anzi a quello marinaro, tanto che si parla di brigata. Nei grandi ristoranti, la suddivisione dei ruoli è scientifica ma bisogna anche avere la flessibilità di sfruttare il momento giusto. Ad esempio, se uno di livello superiore al proprio si ammala o va via, immediatamente bisogna cogliere l'opportunità per rimpiazzarlo e così via. Se si dimostra di saperci fare, si va avanti.