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U.F.O.
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 Oggetto del messaggio: Nessuno tocchi Caino, ma Abele?
MessaggioInviato: 08/08/2011, 22:13 
C'è una domanda che mi pongo da un po' di tempo: si parla spesso di perdono, di recuperare chi è in prigione, porgere l'altra guancia, ma non sento mai parlare di Abele, cioè della persona che il torto lo ha subito, della vittima.
A volte mi sembra si stia troppo eccedendo nel buonismo e non lo trovo giusto nei confronti della vittima. Cosa ne pensate?


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Marziano
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Località: Burgum Finarii
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 08/08/2011, 22:47 
Penso agli Abele dei giorni nostri... vittime 1000 volte
e penso ai Caino dei giorni nostri... liberi

Dovrei ancora aggiungere qualcosa?



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"...e il mio maestro m'insegnò com'è difficile trovare l'alba dentro l'imbrunire"
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Stellare
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MessaggioInviato: 10/08/2011, 11:47 
Hai perfettamente ragione, cara Rubina, non ho parole per descrivere la situazione.



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Per quanto possa essere buia la notte sulla Terra, il sole sorgerà quando è l' ora, e c' è sempre la luce delle stelle per illuminarci nel cammino.

Non spaventiamoci per quando le tenebre caleranno, perchè il momento più buio è sempre prima dell' alba.

Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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Rettiloide
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MessaggioInviato: 10/08/2011, 15:21 
Secondo me è sbagliata l'impostazione generale che si ha del problema. Il sistema giustizia non deve "perdonare", il perdono è una cosa molto personale, che uno può raggiungere (secondo alcune religioni) o concedere (secondo altri modi di pensare), ma non è importante. Così come anche punire è solo uno "strumento per", non il fine ultimo.

La cosa è molto pratica: nel disgraziato caso in cui (e solo in questo caso) i servizi sociali, di prevenzione eccetera non riescano ad evitare un reato (insomma, un comportamento pericoloso per la società), interviene il "sistema giustizia". Per che fare? Per evitare che il pericolo sociale si ripresenti. Non per perdonare nè per punire: ciò che conta è l'allarme sociale e il pericolo per gli altri. Per questo si parla di recupero. Non serve a nulla mandare in galera una persona per x anni, tenerlo chiuso 22 ore al giorno in celle con uno spazio di 1 metro quadrato a recluso per poi farlo uscire così come è entrato (anzi, probabilmente peggio). Uno sbandato, un disperato, un matto, un malato, o uno semplicemente "cattivo" che finisce in carcere quando esce cosa potrà riprendere a fare? Una vita "normale"? Non c'è niente di pietistico nella giustizia, ma molta tecnica e pratica. Se non si vuole recuperare le persone (che significa inserirle nel vivere civile) allora tanto vale ammazzare subito tutti i delinquenti. Più pratico, meno costoso e più sicuro (per chi non finisce in mano al "sistema"). Giudicate voi se ciò rientra nel vostro sistema di valori e di principi (anche religiosi, e cristiani, visto che da lì si è partiti). Per me anche l'ergastolo è assurdo: tieni a vita in galera una persona perchè ritieni di non riuscire a reinserirla? E allora ammazzala. Vogliamo reintrodurre la pena di morte? Per me è un atto di inciviltà, pure più barbaro di quello del delinquente (per sopraffazione ed arroganza, oltre che nella pratica inutile).

Cosa serve? SOLDI. E pure tanti. Per sistemi di prevenzione, di detenzione (e di recupero e di cura) decenti. Ricordatevi, che qualsiasi pena (anche quella di morte) non riporta mai la situazione della vittima com'era prima del reato. Non serve la cattiveria, specie se gratuita e ad uso e consumo della rabbia e della vendetta popolare. Serve, appunto, giustizia. Poi, se volete discutere di tutte quelle regole assurde che sono state inserite per allungare i processi e per evitare condanne e pene certe (ed efficaci), sarò il primo a dire che le cose fanno schifo. Ma non pensiamo che il recupero non serve o non si deve fare, perchè il problema è proprio che non viene fatto.


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Galattico
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MessaggioInviato: 10/08/2011, 20:52 
Abele? Abele si è "guadagnato " il Paradiso come tutti i martiri (ma quelli veri!).



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U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
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Marziano
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MessaggioInviato: 20/08/2011, 23:33 
Cita:
sezione 9 ha scritto:

Secondo me è sbagliata l'impostazione generale che si ha del problema. Il sistema giustizia non deve "perdonare", il perdono è una cosa molto personale, che uno può raggiungere (secondo alcune religioni) o concedere (secondo altri modi di pensare), ma non è importante. Così come anche punire è solo uno "strumento per", non il fine ultimo.

La cosa è molto pratica: nel disgraziato caso in cui (e solo in questo caso) i servizi sociali, di prevenzione eccetera non riescano ad evitare un reato (insomma, un comportamento pericoloso per la società), interviene il "sistema giustizia". Per che fare? Per evitare che il pericolo sociale si ripresenti. Non per perdonare nè per punire: ciò che conta è l'allarme sociale e il pericolo per gli altri. Per questo si parla di recupero. Non serve a nulla mandare in galera una persona per x anni, tenerlo chiuso 22 ore al giorno in celle con uno spazio di 1 metro quadrato a recluso per poi farlo uscire così come è entrato (anzi, probabilmente peggio). Uno sbandato, un disperato, un matto, un malato, o uno semplicemente "cattivo" che finisce in carcere quando esce cosa potrà riprendere a fare? Una vita "normale"? Non c'è niente di pietistico nella giustizia, ma molta tecnica e pratica. Se non si vuole recuperare le persone (che significa inserirle nel vivere civile) allora tanto vale ammazzare subito tutti i delinquenti. Più pratico, meno costoso e più sicuro (per chi non finisce in mano al "sistema"). Giudicate voi se ciò rientra nel vostro sistema di valori e di principi (anche religiosi, e cristiani, visto che da lì si è partiti). Per me anche l'ergastolo è assurdo: tieni a vita in galera una persona perchè ritieni di non riuscire a reinserirla? E allora ammazzala. Vogliamo reintrodurre la pena di morte? Per me è un atto di inciviltà, pure più barbaro di quello del delinquente (per sopraffazione ed arroganza, oltre che nella pratica inutile).

Cosa serve? SOLDI. E pure tanti. Per sistemi di prevenzione, di detenzione (e di recupero e di cura) decenti. Ricordatevi, che qualsiasi pena (anche quella di morte) non riporta mai la situazione della vittima com'era prima del reato. Non serve la cattiveria, specie se gratuita e ad uso e consumo della rabbia e della vendetta popolare. Serve, appunto, giustizia. Poi, se volete discutere di tutte quelle regole assurde che sono state inserite per allungare i processi e per evitare condanne e pene certe (ed efficaci), sarò il primo a dire che le cose fanno schifo. Ma non pensiamo che il recupero non serve o non si deve fare, perchè il problema è proprio che non viene fatto.


Sara` come tu dici, ma recuperare chi? E perche` mai? Leggo con orrore
che un padre, (padre?) uccide il figlio handicappato di 7 anni, taglia una mano, un piede e la testa, che espone sul ciglio della strada sulla via di casa, in modo che la madre (da cui l'uomo {uomo?} e` separato), possa vederla quando torna a casa.
Secondo me alcuni elementi non sono degni di essere reintegrati nella societa`. Andrebbero retrocessi al rango di bestie primordiali e trattati come tali.


Ultima modifica di BlitzKrieg il 20/08/2011, 23:35, modificato 1 volta in totale.


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E molto piu` facile parlare di cospirazione, quando si ignorano le cause ed i motivi.

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MessaggioInviato: 21/08/2011, 10:48 
Diventa sempre più difficile fare distinzioni tra chi delinque "per necessità" e chi lo fà per puro gusto.
Resta il fatto che sono sempre le vittime quelle ad essere penalizzate, qualcosa non funziona nella giustizia umana.
Sono favorevole al recupero, và sempre offerta una seconda possibilità, ma il recidivo deve essere punito duramente e in modo che possa rendersi utile alla società. I lavori forzati sono una buona soluzione.



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Nutrirsi di fantasia, ingrassa la mente.

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MessaggioInviato: 21/08/2011, 12:07 
Cita:
greenwarrior ha scritto:

Diventa sempre più difficile fare distinzioni tra chi delinque "per necessità" e chi lo fà per puro gusto.
Resta il fatto che sono sempre le vittime quelle ad essere penalizzate, qualcosa non funziona nella giustizia umana.
Sono favorevole al recupero, và sempre offerta una seconda possibilità, ma il recidivo deve essere punito duramente e in modo che possa rendersi utile alla società. I lavori forzati sono una buona soluzione.



Non dovrebbe essere l'eccezione estemporanea di un giudice tedesco ma una normativa estesa e applicata quotidianamente in ambito europeo.

Facciamo valere la 'nostra' amicizia con Putin..[;)]

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/200801articoli/29354girata.asp

Cita:
8/1/2008 (7:9) - LA STORIA, IN GERMANIA NUOVA FRONTIERA DELLA RIABILITAZIONE
[color=blue]Piccoli delinquenti vanno in Siberia

Sedicenne tedesco spedito al gelo: "Scuola di vita"

Ha 16 anni, è extracomunitario, è stato processato più volte per aggressioni a Giessen - una sessantina di chilometri da Francoforte, nel Land tedesco dell’Assia dove risiede -: per «rieducarlo» i servizi sociali lo hanno spedito per nove mesi a Sedelnikovo, 5000 abitanti, 300 chilometri a Nord di Omsk, Siberia.

Una località scelta per le caratteristiche che - le autorità dell’Assia ne sono convinte - lo aiuteranno a reinserirsi nella società: niente televisione, niente telefono (e dunque niente Internet).

Ma soprattutto «condizioni generali paragonabili a quelle di 30-40 anni fa in Germania», come riassume con consapevole eccesso di ottimismo l’uomo che ne deciso l’esilio, Stefan Becker, responsabile per i minorenni della cittadina tedesca: niente acqua corrente, servizi igienici primitivi, temperature polari (ieri mattina a Omsk il termometro segnava meno 25, in serata meno 30, non si esclude che nei prossimi giorni scenda a meno 50).

Per toilette un buco...

...Ma l’esilio del giovane extracomunitario non è un caso isolato: secondo i dati degli «Uffici per la gioventù», l’anno scorso sono stati quasi 600 i ragazzi inviati al di fuori dell’Unione europea per «esperienze di recupero».

Una strada intrapresa per la prima volta nel 1997 - quando un’associazione pedagogica della Turingia ha messo a punto un «Progetto Siberia» per cercare di risolvere il problema della delinquenza giovanile - ma anche una scelta non priva di rischi:

quattro anni fa un adolescente ha assassinato il suo tutore nel villaggio greco nel quale era stato inviato, nel 2005 un diciassettenne è scomparso durante un «soggiorno» in Kirghizistan.

La «via siberiana» consentirà un consistente risparmio al Land dell’Assia: il soggiorno a Sedelnikovo del ragazzo e del suo tutore costa 150 euro al giorno, un terzo di un programma analogo realizzato in Germania....
[/color]



_________________
[^]The best quote ever (2013 Nonsense Award Winner):
«Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Early in the morning!»
© Anonymous/The Irish Rovers
http://tuttiicriminidegliimmigrati.com/
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