Libia, il regime di Gheddafi sta cadendo Lunedí 22.08.2011 10:50
Nuovi, furiosi combattimenti sono scoppiati di primo mattino intorno a Bab al-Aziziyah, la residenza-bunker di Muammar Gheddafi a Tripoli: secondo quanto dichiarato da fonti insurrezionali all'emittente satellitare pan-araba 'al-Jazira', a un certo punto carri armati sono stati visti uscire dal complesso e allontanarsene, sparando intorno a se' e cannoneggiando un punto non meglio precisato.
Al momento s'ignora comunque dove si trovi il Colonnello, che ieri aveva fatto trasmettere tre propri messaggi dalla televisione di regime, mentre i ribelli s'impadronivano di diversi quartieri della capitale, irrompendo anche sulla Piazza Verde, nel cuore della citta'. Sempre in centro, stando a fonti giornalistiche presenti sul posto, raffiche di armi automatiche intorno alle 5,30 ora locale, le 6,30 italiane, risuonavano nei paraggi dell'Hotel 'Rixos', dove sono rimasti confinati la maggior parte degli inviati dei mass media stranieri. Scontri armati anche nella parte sud di Tripoli, dove echeggiavano colpi di artiglieria pesante.
Scoop di 'al-Jazira', che e' riuscita a intervistare in diretta il primogenito di Muammar Gheddafi, Mohammed, mentre a Tripoli piombavano le milizie ribelli: all'emittente televisiva pan-araba, con sede nel Qatar, il figlio del Colonnello ha confermato di essere stato catturato dagli insorti e di essere tenuto agli arresti domiciliari. "Banditi armati hanno circondato la mia residenza", ha raccontato per telefono alla televisione satellitare Mohammed Gheddafi. "Io sono ancora a casa, loro sono la' fuori. Hanno detto che garantiranno la mia incolumita', ma stanno assediando casa mia".
Mentre parlava, in sottofondo erano distintamente udibili colpi di arma da fuoco. "Si'", ha aggiunto il figlio di Gheddafi, "gli spari sono in casa mia". Poi, di colpo, la linea e' caduta e per qualche istante sullo schermo diventato buio e' stato solo silenzio. Piu' tardi comunque Mohammed e' stato contattato, e ha cosi' potuto assicurare che lui e i familiari erano illesi.
Notte relativamente meno travagliata a Tripoli, dopo il burrascoso ingresso nella capitale libica dei rivoltosi: stando a fonti giornalistiche presenti in citta', il frastuono degli scontri armati e' tuttavia tornato a riecheggiare all'alba, specialmente nei quartieri meridionali. Non a caso, si tratta del settore dove si trova il complesso di Bab al-Aziziyah, la residenza-bunker di Muammar Gheddafi, che per il momento resta alla macchia. Un invito alla calma e alla responsabilizzazione e' stato rivolto da Bengasi alle milizie ribelli da Mahmoud Jibril, primo ministro ad interim del Consiglio Nazionale Transitorio, attraverso l'emittente televisiva insurrezionale 'al-Ahrar'. "Non e' ancora finita", ha ammonito Jibril.
"I combattimenti non sono terminati ma, ad Allah piacendo, entro poche ore la nostra vittoria sara' completa. Vi avverto", ha proseguito il premier-ombra, "dentro e intorno a Tripoli ci sono ancora sacche di resistenza. Fate attenzione, alcune di quelle sacche sono a est, dovete essere prudenti". Quindi Jibril ha lanciato un appello alla moderazione e alla magnanimita', invitando a evitare vendete e rappresaglie: "Il mondo ci sta guardando", ha sottolineato. "Non vendicatevi! Oggi, mentre celebriamo la vittoria, mi appello alla vostra coscienza e alla vostra responsabilita'. Non lasciatevi prendere la mano. Non vendicatevi", ha ripetuto.
"Non commettete saccheggi, non insultate gli stranieri e rispettate i prigionieri". Una menzione particolare il premier del Cnt ha voluto dedicarla ai congiunti e ai piu' stretti collaboratori di Muammar Gheddafi qualora, come e' gia' avvenuto per tre dei figli del Colonnello, fossero catturati: "Dimostrate", ha sottolineato, "che spetta a noi la responsabilita' di proteggere loro e le loro vite". Poi una breve digressione: "Siamo tutti nelle stessa barca", ha commentato Jibril, per concludere: "Vi chiedo di di realizzare la democrazia, e di costruire la nuova Libia, ricordandovi di tutti coloro che in questa guerra hanno dato la propria vita".
L'evoluzione della crisi libica e la prospettiva di un ritorno alla normalità per la produzione di greggio nel Paese fa scendere il prezzo del petrolio a Londra. Il Brent è sceso fino a 106,15 dollari (-2,3%), mentre il petrolio americano (Wti) è sostanzialmente stabile intorno a quota 82 dollari.
La Corte penale internazionale dell'Aja e i ribelli libici discuteranno oggi del trasferimento di Seif al-Islam, il figlio del colonnello Muammar Gheddafi arrestato e ricercato per crimini contro l'umanità, secondo quanto affermato dal procuratore capo della Cpi, Luis Moreno Ocampo, alla Cnn. Moreno Ocampo ha detto di non sapere dove si trovi Seif al-Islam perchè la Corte non ha ancora preso contatti con i ribelli del Consiglio nazionale di transizione e ha precisato che la notizia del suo arresto è stata confermata da altre fonti.
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