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MessaggioInviato: 28/08/2011, 13:24 
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GIANLUCA1989 ha scritto:
Chi lo dice che in tutti i pianeti simili alla Terra non si siano sviluppate specie simili(non dico identiche) a quelle della Terra proprio per i motivi precedenti?Inclusa quella umana...

Lo dice il buon senso probabilistico, perchè ci sia una razza umana uguale, o simile, dotata di intelligenza in grado di concepire che la velocità della luce è impossibile da superare o che spremendo l'uva si ottiene il vino, bisogna che TUTTO coincida con gli eventi occorsi sulla Terra, compreso i tsunami, i vulcani, le meteoriti, le ere glaciali, etc etc etc...cioè milioni di coincidenze.

è dura accettarlo, lo comprendo, ma dovete farvene una ragione (prima o poi), può essere, molto probabilmente, che l'unica specie vivente pensante siamo noi.

e che tutte le lucette colorate che vedete nei cieli, sono solo lucette colorate...


Ultima modifica di Reran il 28/08/2011, 13:27, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 28/08/2011, 13:29 
c'è da capire cosa sia il simile...

prendendo l'esempio della terra dobbiamo chiarire un punto... la base di partenza, il ceppo iniziale dal quale poi si è sviluppata la vita... e successivamente evoluta in base alle condizioni ambientali

è un discorso che secondo me non porta a niente perchè chiunque dica qualcosa anche la sciocchezza più assurda (un vita a forma di m&m's) potrebbe avere ragione.

citando i bluvertigo "se non esistessero i fiori riusciresti a immaginarli..." etc... http://www.youtube.com/watch?v=m_U4Ygdnh8U



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MessaggioInviato: 28/08/2011, 13:42 
cmq rispondendo alla domanda iniziale la mia reazione sarebbe: aveva ragione Zecharia Sitchin



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MessaggioInviato: 28/08/2011, 14:49 
Cita:
Blissenobiarella ha scritto:

"nella forma" giusto....verrebbe da chiedersi quale sia il legame tra forma e patrimonio genetico.


A mio modo di vedere la questione si può inquadrare meglio se si riflette sui legami che intercorrono tra una causa efficiente e una causa finale, se consideriamo la cosa sotto l’aspetto dinamico, o tra causa materiale e causa formale, se consideriamo la cosa sotto l’aspetto statico. Nel caso dinamico entrambe sono cause, la prima secondo lo schema prima quindi poi, la seconda secondo lo schema poi quindi prima; nessuna delle due esclude l’altra, ma entrambe sono complementari; ognuna necessita dell’altra; la seconda senza la prima non può agire sul piano strettamente materiale, la prima senza la seconda non sa come agire; la prima in-forma la seconda, in una prospettiva che si dispiega in varie fasi nel tempo ma che è essenzialmente atemporale, così come è atemporale l’informazione. Il patrimonio genetico è già una causa efficiente informata. Stesso discorso per organismi più grandi come generi, famiglie, ecosistemi (in un dato momento storico), pianeti (insiemi strutturati di ecosistemi) in un dato momento storico. Nel caso statico cambia solo la prospettiva; la prima offre la materia, sia essa a base di carbonio, silicio o altro, con le sue proprietà e quindi i vincoli e le possibilità che derivano da queste proprietà (il carbonio non è il silicio) più o meno adatte ad un determinato ambiente; la seconda offre la forma, ossia il contenuto ultimo, sul piano dello spazio e del tempo (perché muta nel tempo), dell’in-formazione. Da questa prospettiva è più facile accettare l’idea che esseri eventualmente diversi sotto alcuni aspetti, ad esempio funzionalità riproduttive come nel caso marsupiali-placentati, oppure materia di base come nel caso di ipotetici extraterrestri basati sul silicio e via dicendo, possano possedere forme sostanzialmente simili. Il che ovviamente non esclude la possibilità in altri casi di una radicale diversità. Le due cose possono benissimo coesistere.


Cita:
Blissenobiarella ha scritto:
Prendiamo ad esempio la convergenza genetica degli uccelli nettarini: ceppi differenti originano specie straordinariamente simili nel modo di volare e nella forma del becco e delle ali...E' come se ad essere determinante per l'aspetto, più del DNA, sia il legame con l'ambiente di appartenenza e "il fine", lo scopo a cui ci si destina.


Un fine che, secondo me, non si esaurisce solamente nell’utilità a svolgere una determinata funzione, ma che può benissimo comprendere aspetti non utilitaristici di altro tipo, bellezza in primis. Per altro aspetti di questo tipo sono fusi armonicamente tra loro, non sono in contrapposizione, l’uno non esclude mai l’altro. Anche un ragno, che appare brutto a molte persone, oltre ad avere una struttura fisica estremamente efficace, ha una sua oggettiva simmetrica bellezza, per non parlare della bellezza di una tela, tanto per fare un esempio. Il bello, congiunto con l’utile, si esprime in moltissimi modi, spesso ricorrenti. Le varie forme poi possiedono vari gradi di compiutezza e si incastrano tra di loro a formare un tutto unico bello e funzionale ad un tempo.

Quando si dice che in un altro pianeta, anche se simile alla Terra, è poco probabile che si ripresentino le stesse forme viventi presenti sulla Terra lo si dice in genere avendo in mente un quadro in cui la selezione naturale agisce su mutazioni genetiche casuali. Ma il punto è proprio questo, che significa casuali? Per caso si intende proprio l’assenza di una concatenazione causale tra eventi , viceversa anche se lo si chiamasse caso non sarebbe più tale. Quindi ragionando così prima si presuppone l’assenza di cause e solo poi si costruisce tutto il resto. Ma questo è arbitrario, è un atto di fede puro e semplice. Dire che le mutazioni genetiche alla base della speciazione siano casuali è un atto di fede; quindi tutti i ragionamenti che ne seguono, volti ad organizzare in un sistema ed in una visione del mondo dei dati empirici, sono viziati e condizionati da questo assunto arbitrario di fondo, da questo puro e semplice atto di fede. Non c’è niente di male in questo, è legittimo, basta però esserne coscienti. Naturalmente anche il supporre che le mutazioni genetiche non siano affatto casuali è un atto di fede; personalmente lo trovo più solido e ben fondato, in quanto tutta la vita intorno a noi parla di ordine, struttura, organizzazione, coordinamento, che si conciliano molto male con la parola caso, ossia assenza di causa, ma che al contrario si conciliano molto bene con concetti come legge, ordine, causa, fine, scopo.
Perciò pur accettando il criterio della selezione naturale su una base genetica che occasionalmente può mutare, la differenza fondamentale sta nel considerare queste mutazioni come casuali in ultima analisi (al di là di eventuali cause secondarie, il che non farebbe altro che spostare il problema) oppure come in ultima analisi non casuali.


Ultima modifica di quisquis il 28/08/2011, 15:08, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 28/08/2011, 15:22 
nel vivente non c'è nulla di causale...il vivente in un certo senso inverte la freccia del tempo dell'universo e dimostra come questo sia in grado di organizzarsi in base a fini ossia a cause poste in quello che rispetto al nostro punto di vista è il futuro:

http://www.sintropia.it/italiano/2011-it-1-1.pdf

un estratto dal link qui sopra

"L’ipotesi che nei sistemi viventi agisca un fattore causale diverso da quello classico era già stata avanzata da
Hans Driesch (1867-1941), pioniere delle ricerche nel campo dell’embriologia sperimentale. Driesch suggerì
l’esistenza di un principio causale finale, superindividuale e soprapersonale, che rappresenterebbe la causa
dello sviluppo e dell’evoluzione dei viventi, la finalità della natura, la potenzialità biologica. A questo
principio di causalità finale Driesch diede il nome di entelechia. Entelechia è una parola greca la cui
derivazione (en-telos) indica qualcosa che ‘contiene’ in sé il proprio fine o scopo, e che dirige verso tale fine
il sistema su cui agisce. Così, se il percorso di sviluppo normale viene interrotto, il sistema può raggiungere
lo stesso fine in altro modo. Driesch ritiene che lo sviluppo e il comportamento siano regolati da una
gerarchia di entelechie, che in senso ultimo derivano tutte dall’entelechia complessiva dell’organismo e sono
ad essa subordinate. La dimostrazione classica di questo fenomeno venne fornita da Driesch su embrioni di
ricci di mare. Se in un embrione molto giovane allo stadio bicellulare una delle due cellule viene uccisa, la
cellula rimanente non dà origine a metà di un riccio, bensì genera un riccio piccolo, ma completo.
Inversamente, la fusione di due giovani embrioni dà luogo allo sviluppo di un unico riccio gigante e non di
due ricci. Risultati di questo tipo mostrano che nello sviluppo i sistemi procedono verso un fine morfologico
unico. Nel momento in cui interveniamo su di un embrione, ad esempio uccidendo una delle due cellule che
lo compongono, la cellula superstite risponde comunque alla causa finale che porta alla formazione di una
struttura analoga a quella che si sarebbe raggiunta con entrambe le cellule dell’embrione, anche se più
piccola. Ne consegue che la forma finale non è causata dal passato o da modificazioni che possiamo
introdurre nel passato, ma dal futuro. Anche quando una parte del sistema viene asportata o il normale corso
dello sviluppo viene turbato, la forma finale che si raggiunge è sempre la medesima. Un altro esempio
riportato da Driesch è quello della rigenerazione, cioè il processo grazie al quale gli organismi sono in grado
di sostituire o riparare strutture danneggiate. Le piante presentano una gamma stupefacente di capacità
rigenerative, e così gli animali inferiori: per esempio, se un verme piatto viene tagliato a pezzi, ciascun pezzo
rigenera un verme completo. Anche molti vertebrati hanno straordinari poteri di rigenerazione: per esempio,
se la lente dell’occhio di un tritone viene asportata chirurgicamente, una nuova lente si rigenera a partire dal
bordo dell’iride, mentre nello sviluppo normale dell’embrione la lente si forma in modo molto diverso, a
partire dalla pelle. Driesch utilizzò il concetto di entelechia per render conto delle proprietà di integrità e di
direzionalità nello sviluppo e nella rigenerazione degli organismi. "



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MessaggioInviato: 28/08/2011, 21:32 
di solito gli esseri umani vanno in paranoia,leggera disperazione,inquietudine ecc.. quando si rendono conto DI DOVERE ESSERE GRATI A QUALCUNO.

nON C'É NIENTE DI PIÙ FOBICO ,PREOCCUPANTE,IMPOSIBILE PER UN UMANO DEL SAPER REGGERE PER UN PO' DI TEMPO LA GRATITUDINE.

ALLORA:

a)lungi da noi la possibilitä seppur remota di dovere la nostra esistenzadi specie a qualcuno di non umano.

potremmo parlare i Dio ma questasola parola susciterebbe un pan...demonio e come suggerisce la definizione,sarebbe pane per il demonio...che gode un sacco e si scompiscia ogni volta che legge di
risse e cosî via tra umani.

Lui al massimo butta un po' di benzina sul fuoco MA SI GUARDA BENE
DAL FARLO OLTRE UN CERTO LIMITE,DATO CHE Ê MOLTO PIÛ FURBO E CONSAPEVOLE DELEL CONSEGUENZE DEGLI UMANI STESSI.

Parliamo allora invece degli alieni.

Anche in questo caso,nessuna gratitudine ANCHE SE FOSSERO STATI LORO A TOGLIERCI DALLA CONDIZIONE BONOBO.

Al contrario ,attualmente,chi pensa questa possibilità,é dell'idea che essi debbano essere eliminati poi si meraviglia se qualcuno di loro,in certe situazioni,afferma di essere il nostro creatore,e cosî via.

Gratitudine...almeno un minimo..nooo:gli alieni eventualmente nostri creatori bisogna eliminarli definitivamente e totalmente.

Sarebbe come dire:ora che siamo adulti,che fare dei nostri genitori?Facciamoli fuori...infatti....eh eh eh muah...viviamo in una società senza padri,senza madri,senza figli,con una massa di pseudofratelli del tutto incompetenti nel fare quello che dacevano gli eliminati(ucci si socialmente si intende...)MA INVIDIOSI L'UNO DELL'ALTRO IN UN MODO,MA IN UN MODO...

Allora potremmo parlare di panspermia aliena senza un diretto intervento genetico:ma questo in fondo non risponderebbe alla domanda :infatti saremmo di fatto alieni tutti qwuanti e viceversa gli alieni coinvolti in questo sarebbero umani come noi.

QUINDI,alla fin fine,io non ho risposte:forse mi e vi porrei un'altra domanda:

MA GLI UMANI,SPECIALMENTE QUELLI ATTUALI,SONON ALMENO UMANI TANTO QUANTO POTREBBERO E DOVREBBERO ESSERLO ?

E qui un alieno potrebbe rispondere molto facilmente,ANCHE SE NON CENTRASSE UN AZZ CON LA NOSTRA SPECIE E TUTTO IL NOSTRO PIANETA.

muah [}:)]



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MessaggioInviato: 29/08/2011, 10:48 
Cita:
star-man ha scritto:

MA GLI UMANI,SPECIALMENTE QUELLI ATTUALI,SONON ALMENO UMANI TANTO QUANTO POTREBBERO E DOVREBBERO ESSERLO ?


Penso che alla parola "UMANO" sia stata data una connotazione un pò troppo positiva. E' sinonimo di compassione e di magnanimità, ma gli umani la loro intelligenza la usano il più delle volte per scopi che di compassione e di magnanimità hanno ben poco


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Blissenobiarella ha scritto:




Grazie Bliss, è bellissimo


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MessaggioInviato: 29/08/2011, 13:24 
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Blissenobiarella ha scritto:

"nella forma" giusto....verrebbe da chiedersi quale sia il legame tra forma e patrimonio genetico.
Prendiamo ad esempio la convergenza genetica degli uccelli nettarini: ceppi differenti originano specie straordinariamente simili nel modo di volare e nella forma del becco e delle ali...E' come se ad essere determinante per l'aspetto, più del DNA, sia il legame con l'ambiente di appartenenza e "il fine", lo scopo a cui ci si destina.


Esatto. Penso che alla fine, l'ambiente possa essere la causa di forme evolutive simili.

E' pur vero che nel caso dell'uomo, la cosa si fa più complessa. Spesso è lo stesso individuo a modificare l'ambiente circostante. Il che rimette tutto in discussione.

Però, per grosse linee, credo che l'ambiente di sviluppo la faccia da padrone.

(P.S. Bentornata Bliss [:253])


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la mia diea é che in fondo ma anche in superficie...siamo un po' tutti oltre che un tantino figli di....anche FIGLI DELE STELLE.

Quindi siamo tutti alieni e nessuno di noi lo é veramente,neppure gli..alieni stessi.

Su un altro topic che ho aperto oggi,. propongo l'idea che se ci sono alieni sulla terra FORSE SONO SOLO E SOLTANTO ALIENI SUL SERIO,cioé si fanno gli affari loro e preferiscano stare nascosti da qualche parte.

Resta il problema delle abductions e dell'interferenza interiore ed esteriore ma questo può essere risolto così:

una frangia di questi alieni davvero alieni,per qwualche motivo ha mutato comportamento nei nostri confronti interfacciandoci dapprima e poi,TROVANDO UN TERRENO FAVOREVOLE,LE PORTE APERTE E UNA BELLA QUANTITÂ di.......HA TROVATO CHE INTERFERIRE GLI DÂ VANTAGGI CHE PRIMA NON AVEVANO(OVVIAMENTE ANCHE SVANTAGGI,TANT'È CHE ORA COME ORA,SE POTESSERO TORNARE INDIETRO E RITIRARSI,LO FAREBBERO DI CORSA....ma sono certi umani a trattenerli più che loro a non volersene andare)

È un po' come per le tigri:ESSE NON SONO MANGIATRICI DI UOMINI,NON AMANO NEPPURE L'UOMO,PREFERISCONO LA SOLITUDINE ma...quando gli capita per qualche motivo casuale e non dovuto a una loro aggressione diretta e proditoria,DI ASSAGGIARE CARNE UMANA
QUESTA GLI PIACE COSÎ TANTO CHE DA QUEL MOMENTO CACCIANO VOLENTIERI LE PERSONE.

Questa non é una boutade,é un dato di fatto che gli etologi e altri esperti del ramo sanno bene.

PER GLI ALIENI VALE LA STESSA COSA,ALCUNI DI LORO HANNO ASSAGGIATO...L'UOMO E GLI Ê PIACIUTO...per fortuna,non tutti gli aliweni sono cosî,non tutti vengono per nuocere e come vi ho detto,una parte di loro di noi se ne sbatte allegramente i cosiddetti.

ciau

PS

Forse il problema sta anche nel fatto che abbiamo punti critici e aree dove questa interferenza può agganciarci,porte da cui entrare se noi le apriamo.

Poi,una volta dentro,questa parte interferenziale fatica sia a restare che ad uscire perché L'INCOMPATIBILITÂ DI BASE Ê TALE DA NON PERMETTERE A MEDIO E LUNGO TERMINE UNA COESISTENZA SENZA DANNI RECIPROCI E ALLA FIN FINE,UNA LENTA DISTRUZIONE DI
ENTRAMBE LE SPECIE.

Ecco perché,come si nota in molte ipnosi di addotti,sono gli stessi alieni che si ribellano a contatti con l'umano,forzati da altri di loro nelle esperienze di abductions,e il tutto dà l'idea di quello che hoscritto:
UNA DISPERATA INTERFERENZA SIMBIOTICA SENZA PROSPETTIVA ALCUNA.

ciau [^]


Ultima modifica di star-man il 29/08/2011, 15:53, modificato 1 volta in totale.


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X user ha scritto:

Cita:
star-man ha scritto:

MA GLI UMANI,SPECIALMENTE QUELLI ATTUALI,SONON ALMENO UMANI TANTO QUANTO POTREBBERO E DOVREBBERO ESSERLO ?


Penso che alla parola "UMANO" sia stata data una connotazione un pò troppo positiva. E' sinonimo di compassione e di magnanimità, ma gli umani la loro intelligenza la usano il più delle volte per scopi che di compassione e di magnanimità hanno ben poco


intendevo dire:se usassero tutte le loro risorse e non solo quelle mediocri e peggiori.


Ultima modifica di star-man il 29/08/2011, 15:44, modificato 1 volta in totale.


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star-man ha scritto:
una frangia di questi alieni davvero alieni,per qwualche motivo ha mutato comportamento nei nostri confronti interfacciandoci dapprima e poi,TROVANDO UN TERRENO FAVOREVOLE,LE PORTE APERTE E UNA BELLA QUANTITÂ di.......HA TROVATO CHE INTERFERIRE GLI DÂ VANTAGGI CHE PRIMA NON AVEVANO(OVVIAMENTE ANCHE SVANTAGGI,TANT'È CHE ORA COME ORA,SE POTESSERO TORNARE INDIETRO E RITIRARSI,LO FAREBBERO DI CORSA....ma sono certi umani a trattenerli più che loro a non volersene andare)


Continuo a chiedermi da dove ti arrivino queste certezze che tu dai per scontato...[8]


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star-man ha scritto:

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X user ha scritto:

Cita:
star-man ha scritto:

MA GLI UMANI,SPECIALMENTE QUELLI ATTUALI,SONON ALMENO UMANI TANTO QUANTO POTREBBERO E DOVREBBERO ESSERLO ?


Penso che alla parola "UMANO" sia stata data una connotazione un pò troppo positiva. E' sinonimo di compassione e di magnanimità, ma gli umani la loro intelligenza la usano il più delle volte per scopi che di compassione e di magnanimità hanno ben poco


intendevo dire:se usassero tutte le loro risorse e non solo quelle mediocri e peggiori.




La mia era una considerazione a se stante che mi è venuta quando ho letto quella frase, non era collegata al tuo discorso [:)]


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Sheenky ha scritto:

Cita:
star-man ha scritto:
una frangia di questi alieni davvero alieni,per qwualche motivo ha mutato comportamento nei nostri confronti interfacciandoci dapprima e poi,TROVANDO UN TERRENO FAVOREVOLE,LE PORTE APERTE E UNA BELLA QUANTITÂ di.......HA TROVATO CHE INTERFERIRE GLI DÂ VANTAGGI CHE PRIMA NON AVEVANO(OVVIAMENTE ANCHE SVANTAGGI,TANT'È CHE ORA COME ORA,SE POTESSERO TORNARE INDIETRO E RITIRARSI,LO FAREBBERO DI CORSA....ma sono certi umani a trattenerli più che loro a non volersene andare)


Continuo a chiedermi da dove ti arrivino queste certezze che tu dai per scontato... [8]


si,capisco questo.

So bene che la sicurezza con cui scrivo e l'assoluta mancanza da parte mia di comune senso del pudore ufologico nello scriverle può suscitare perplessità,dubbi,ma anche forse,una strana impressione di verità,in qualche modo.

Evidentemente quando io invento dei racconti ,dico che si tratta di racconti,quando propongo fakes spiego che si tratta di fakes,quando scherzo...scherzo ma su queste cose non scherzo mai.

prima di tutto io so che questo forum é molto letto e partecipato,ci sono molti giovani e giovanissimi,quindi ti assicuro che non ho mai detto TUTTO
quello che avrei potuto dire e documentare .

Inoltre,so che la materia é controversa e ambigua,quindi cerco di seguire una linea costante e coerente ma non é facile farlo,anche perché le ricerche sono in corso e le esperienze relatvie non permettono di fossilizzarsi.

Infine,esperienze personali,di cui ho in parte parlato sinceramente qui e altrove e altre,che non pubblicherô,mi hanno permesso di toccare con mano e capire parecchie cose.

Poi c'é ancora una cosa:io ho una relativa facilità,nei momenti di intuizione,a captare dati e info che non avevo prima :questa per me >é una cosa normale ,non speciale,non lo sono io speciale,solo che per me é sempre stato cosî.

Quindi ,mettendfo insieme tutto questo riesco a capire e scrivere cose che
hanno contenuti relativi ma chiari e diretti,e farlo in un modo non voluto,perché spontaneo,che,ad un certo punto,possono suscitare domande intelligente,dico sul serio,come la tua.

Se vuoi possiamo fare una cosa ma in pvt:

ti mando un 'intervista con un alieno lux cooperativo su QUALSIASI ARGOMENTO TU VOGLIA relativo naturalmente al problema alieno.

Basta che tu mi scriva la domanda in modo specifico e chiaro,p oi ti mando la o le risposte,daccordo?

Facciamo questo in pvt per ragioni che puoi immaginare e per poter poi
discutere io e te la o le risposte eventualmente riprendendole con l'alieno in questione.

Guarda che non ti sto né prendendo in giro né vaneggiando:uno dei vantaggi di un'abductions risolta bene é il fatto che non si elimina l'altro
ma si stabilisce una sorta di accordo non simbiotico di comunicazione,tutto qui.

In fondo all'alieno basta avere un referente materiale di cui fidarsi e che gli permetta un determinato input e un contenimento(questo genere di alieni,senza un corpo fisico,non riescono a sopravvivere o tornano in una situazione per loro insopportabile,anche per colpa loro,naturalmente.

Quindi,in questo caso,io posso comunicare senza rischi:tu mandami la domanda e io ti mando l'intervista.

ok?!

POi ne discutiamo ragionevolmente confrontandola e confrontandone i contenuti con quanto conosciamo io e te di queste cose.

ciau [^]



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