Cita: Thethirdeye ha scritto: ll colossale inganno del debito pubblico
By Edoardo Capuano - Posted on 23 agosto 2011 http://www.ecplanet.com/node/2650Se volessero davvero risanare il “debito pubblico” la strada da seguire esiste già e l'hanno messa in pratica paesi come l'Argentina 10 anni fa, l'Equador, qualche anno fa e l'Islanda un anno fa (clicca qui: http://www.comedonchisciotte.org/site/m ... =0&thold=0 ).
In realtà hanno ben altro in mente, ossia, continuare in questo sistema in cui una ristretta cerchia di persone "pontifica" che il resto dell'umanità deve fare sacrifici, deve lavorare duramente, deve obbedire alle leggi sempre più oppressive, etc, etc.
L'unica ricetta efficace per risolvere una volta per tutte il "problema" del debito pubblico è svegliarci dall'incubo in cui crediamo di vivere:
1 - Nazionalizzazione del 94,3% del capitale della Banca d'Italia, senza redenzione delle quote (il 5,7% è già statale.
2 - Emissione straordinaria di Nuove Lire, in sostituzione degli Euro in ragione di 2 a 1 (2 Nuove Lire per 1 Euro).
3 - Lancio di un programma di lavori pubblici locali, definiti dai cittadini attraverso consultazioni dirette, finanziati direttamente dallo stato in Nuove Lire, senza nessun tipo di indebitamento.
4 - Azzeramento del debito con default dei titoli detenuti da investitori esteri e conversione di titoli in euro detenuti da cittadini italiani con titoli denominati in Nuove Lire di valore nominale doppio.
5 - Default dei titoli di stato detenuto dalle banche nazionali. Nazionalizzazione senza redenzione delle quote per quelle banche che dichiarassero fallimento a seguito del default dei titoli di stato posseduti.
Non esiste altra soluzione, i nostri dipendenti al governo lo sanno benissimo e faranno di tutto per NON fare queste riforme e solo e soltanto se saranno costretti le faranno, controvoglia...
La Banca d'Italia NON è di noi italiani perché le sue azioni sono possedute da un cartello di banche private, assicurazioni e finanziarie. Solo il 5% appartiene all'INPS è lo 0,7% all'INAIL
Ma la cosa che sorprende di più è che se andiamo ad analizzare chi sono realmente i soci azionisti delle prime banche italiane, scopriamo che non sono nemmeno italiani, ma sono altre aziende, finanziarie, assicurazioni, etc, etc, di tutto il mondo. Ergo, la Banca d'Italia, non è degli italiani, ma NON è nemmeno di proprietà di banche italiane. I reali proprietari di Banca d'Italia SpA, sono entità impossibili da individuare con sicurezza, ma sono gli stessi che con il medesimo sistema, possiedono le altre banche nazionali...
Sono i veri depositari della nostra Sovranità, sono coloro che decidono quanto vale o non vale il tuo lavoro, il mio e quello di altri 7 miliardi di persone. Se finora avevi pensato di essere libero, rifletti sul fatto che il “valore” del tuo lavoro non lo decidi tu, non lo decide la comunità in cui vivi, non lo decide il governo italiano, i sindacati o l'Europa. No, lo decidono “loro”, che si sono arrogati il diritto di battere moneta in esclusiva e noi glielo permettiamo ogni volta che scambiamo un foglietto colorato con su scritto “BCE ECB EZB EKT EKP”.
Pubblicità ingannevole
Sai cosa significa realmente il concetto di "pubblicità ingannevole?" Secondo me pensi di saperlo, ma non è così, purtroppo...
“Pubblicità ingannevole” significa inculcare in modo profondissimo credenze false al solo scopo di indurci a fare azioni che non faremmo mai, se fossimo correttamente informati. In questo modo, nel tempo, si instaurano delle “reazioni automatiche” alle quali non facciamo più caso, anzi le consideriamo del tutto “normali”.
Vuoi un esempio? Bene, lo hai voluto tu, ricordalo...
Leggi cosa c'è scritto su ognuno dei foglietti colorati che hai in nel portafoglio, vicino alla bandierina europea: “BCE ECB EZB EKT EKP” e NON c'è scritto “Comunità Europea”, o cose simili. No, c'è l'acronimo di una azienda privata, di proprietà di privati, attraverso le banche centrali nazionali che sono possedute da banche private, che fanno ESCLUSIVAMENTE gli interessi dei propri azionisti.
E noi, che siamo convinti che quei foglietti siano “denaro”, siano “ricchezza”, facciamo pubblicità inconsapevole ad una azienda che ha come UNICO SCOPO la massimizzazione dei propri profitti a nostro danno... Hai capito adesso perché dobbiamo lavorare sempre di più per guadagnare sempre di meno? Perché stiamo regalando la NOSTRA VERA RICCHEZZA ad un ristretto gruppo di banchieri!
Torniamo Sovrani nell'emissione del mezzo di scambio economico!
Riprendiamoci la nostra vera Ricchezza e saremo di nuovo Sovrani!Fonte: glollo.com Ecco perchè non se ne può parlare....... ITALIA FUORI DALL’EURO ? AH, LE PAROLE NON PRONUNCIABILI set 16th, 2011 DI ALESSIO MANNINO ilribelle.com http://www.altrainformazione.it/wp/2011 ... unciabili/Se l’Italia andasse in default, cioè dichiarasse fallimento, cosa accadrebbe? E se abbandonasse l’euro per tornare alla lira? Sono domande fantapolitiche, sia chiaro. Già la Grecia, che di suo produce il Pil della sola provincia di Treviso, è stata costretta sul lettino operatorio dei medici horror Fmi, Bce e Ue, che pur di salvare il paziente, lo ammazzano sotto i ferri. Figuriamoci con paesi della stazza di Spagna e Italia, molto più importanti nello scacchiere economico e geopolitico europeo: il rischio che i paesi guida di Eurolandia, Francia e Germania, li lascino andare a fondo non è neppure nel novero delle possibilità. A meno che, s’intende, non decidano di far affondare l’euro. Ma il collasso della moneta unica è scartato a priori finché a decretarlo a tavolino non sarà chi tiene i fili nell’ombra, ossia i centri di potere bancario e finanziario burattinai della Banca Centrale di Francoforte e della Commissione di Bruxelles. Ma il gioco dei “se” può tornare utile per mostrare in quale paradossale vicolo cieco siamo andati a ficcarci. L’Italia ha un prodotto interno lordo di circa 1500 miliardi di euro, e paga all’usura bancaria qualcosa come 90 miliardi di euro all’anno di soli interessi sul debito. Se facessimo crack, questo buon 6% del Pil cesserebbe di finire nei caveau bancari e potrebbe essere usato come spesa pubblica. Certo, inizialmente saremmo investiti da una guerra d’aggressione senza precedenti da parte di un’indemoniata speculazione straniera, ma poi all’estero dovrebbero mandar giù il rospo. La sola alternativa in mano ai signori del denaro sarebbe una guerra vera. Ma sarebbero in grado, i loro funzionari politici tedeschi e francesi, di assumersi la responsabilità di distruggere l’unità europea, la Nato e tutto il circo al seguito scatenando un conflitto bellico? E gli Usa: arriverebbero a inserirci nella lista degli Stati-canaglia assieme a Iran e Corea del Nord? Ripudiare il debito che ci lega come asini da soma significherebbe, insomma, far implodere il sistema Europa. Questo legame è l’unico, reale, pesantissimo ostacolo alla riconquista di una piena sovranità. L’Islanda ha potuto farlo perché ne era già fuori. L’Argentina, pur invischiata fino al collo nella ragnatela della finanza internazionale, ri-nazionalizzando moneta e industrie strategiche e liberandosi dei ceppi del Fmi, è uscita dal tunnel e ha ripreso a vivere. Noi siamo gravati da un’ulteriore, e ben più dura, catena: l’europeismo dogmatico e aprioristico, che fa credere che l’Europa così come è, monetarista e banksterizzata, sia un totem inviolabile, l’undicesimo comandamento, un’entità sacra quando invece è una costruzione storica soggetta, come ogni altra realtà umana, alla trasformazione e alla morte. E tuttavia l’argomento europeista resta sullo sfondo, proprio in quanto considerato fuori discussione. A difesa del debito, e del dovere religioso di farci accoppare di tagli e tasse in suo nome, viene buono un altro argomento, spacciato per buon senso del padre di famiglia: rifiutarsi di farvi fronte sarebbe moralmente ingiusto nei confronti dei risparmiatori esteri, poveri diavoli anche loro. Eh no. Costoro rappresentano appena il 13% dei nostri titoli di debito, il resto è detenuto da quelli che in gergo si chiamano investitori istituzionali: banche, società di intermediazione, assicurazioni ecc. I piccoli risparmiatori potrebbero riavere il tesoretto perduto con nuovi titoli di Stato emessi dopo la liberazione dal debito, mentre gli altri, i vampiri della finanza, dovrebbero rinunciare agli interessi sugli interessi. Sarebbe un crollo, in prospettiva, salutare. Come quegli shock traumatici che, seppur dolorosi, in casi di grave apatia sono indispensabili a risvegliare il malato.
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_________________ "…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)
"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo
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