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Hannah ha scritto: Cita:
Hannah ha scritto:
Scusate, ho nletto di fretta gli ultimi commento, continuo a veder A e B ei gradazione differente... Non capisco...
Ora ho capito: ho ricopiato l'immagine su paint ed ho fatto tanti ritagli dei diversi quadrati.
A e B sono uguali tra loro ma poiché nella riga in cui si trovano sono circondati da caselle più scure, nel caso di A e da caselle più chiare nel caso di B, l'occhio, anzi la mente, li percepisce in maniera differente.
Ergo, è molto facile farci scemi
![Occhiolino [;)]](./images/smilies/UF/icon_smile_wink.gif)
ahahah. E' facile si, perchè è cosi' che funzioniamo: abbiamo bisogno di contestualizzare, la percezione degli stimoli sensoriali è una facoltà attiva, tanto più conosciamo, tanto meglio percepiamo.
L'aneddoto classico che viene riportato nella maggior parte dei testi di psicologia è quello dell'indio della foresta amazzonica. L'indio in questione nacque e crebbe nel folto della foresta, dove la grande abbondanza di alberi non dava la possibilità di fare esperienza delle percezione delle distanze. Lo studioso che stava conducendo delle osservazioni sulla sua tribù, un giorno lo portò fuori dalla foresta e gli mostrò una mandria di buoi in lontananza.
"Cosa sono quegli insetti?" chiese l'indio
"Non sono insetti, sono grossi animali che tu vedi piccoli per via della distanza". Spiegò lo studioso. L'altro però non gli credette pertanto entrambi si avvicinarono alla mandria. Una volta giunti abbastanza vicini, non ci fu più dubbio che si trattasse di grossi bovini e non di insetti. LA scoperta, terrorizzò l'indio che scappò via dicendo che non poteva che trattarsi di magia.
Perchè l'indio percepì i buoi in lontananza come insetti? Perchè la sua mente non era allenata alla percezione e all'interpretazione delle distanza, non poteva contestualizzare correttamente il percetto e così la sua mente gli ha fornito un'interpretazione con ciò che ha trovato nel suo bagaglio esperienziale.