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MessaggioInviato: 15/10/2011, 21:35 
Tangenti: Gip, Ministro Romano al servizio comitato affari-mafia

Il ministro: da inchiesta nessun elemento a mio carico. Chiesta autorizzazione alla Camera per utilizzo intercettazioni. Venticinque telefonate dimostrerebbero che il ministro sarebbe stato a disposizione di un sistema imperniato sul Gruppo Gas di Massimo

14 ottobre, 21:59

PALERMO - Venticinque telefonate dimostrerebbero che il ministro Saverio Romano sarebbe stato a disposizione di un "sistema affaristico-politico-mafioso avente al centro le attività del Gruppo Gas" di Massimo Ciancimino. Si tratta di telefonate "non irrilevanti" e, siccome Romano è un deputato, il gip Piergiorgio Morosini chiede alla Camera l'autorizzazione a utilizzarle.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 51029.html



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 16/10/2011, 19:08 
Banda larga senza fondi statali



ROMA. Nessun dietrofront: Romani perde i fondi per la banda larga. L'ultima versione della legge di stabilità uscita dal consiglio dei ministri conferma che le telecomunicazioni perdono la quota dell'extragettito dell'asta per le frequenze che invece era inizialmente destinata al settore. Si tratta di circa 800 milioni. In particolare, il totale dell'extragettito (eccedenza rispetto ai 2,4 miliardi già destinati al Tesoro) ammonta a 1,6 miliardi e sarà così distribuito: 50% al fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato e 50% a un fondo nello stato di previsione del ministero dell'Economia che servirà ad attenuare i tagli ai vari ministeri, in particolare a sicurezza e difesa ed ambiente.

Romani aveva puntato con decisione a una quota di poco meno di 800 milioni per costituire una società mista pubblico privata che avrebbe dovuto realizzare la rete a banda larga di nuova generazione. Il tavolo è saltato quando Telecom Italia e Fastweb, principali player della fibra ottica, si sono sfilati puntando tutto su un progetto alternativo che ruota intorno a Metroweb, società milanese privata rilevata dal fondo F2i di Vito Gamberale. F2i a sua volta è partecipato con il 16% da Cassa depositi e prestiti, con la quale tra l'altro ha in comune il presidente: Franco Bassanini. Di qui l'idea, anche per comunicare l''armistizio' tra Romani e Tremonti, di archiviare il vecchio progetto, con i relativi fondi, dello Sviluppo economico e ripartire dal progetto Metroweb-F2i-Cdp, da aprire al massimo a un'ipotesi di project financing. Romani, in pratica, ha dovuto accettare il dirottamento dei fondi ma ha chiesto in cambio di poter almeno coordinare, a livello 'politico', il progetto banda larga. La mediazione tra Romani e Tremonti si è consumata nella mattinata di ieri, dopo un lungo confronto.

Nella sostanza, però, le scelte di investimento saranno private. Lo stesso Bassanini ieri ha precisato che a cablare le maggiori città e i distretti industriali italiani non sarà un soggetto pubblico-privato ma un player esclusivamente privato con investitori di lungo termine. Secondo Bassanini, l'intervento pubblico per la rete di nuova generazione «non potrà che essere complementare», indirizzato a risolvere «reali situazioni di digital divide».

Le prossime settimane saranno decisive per capire la reale portata dall'operazione che ruota intorno a Metroweb e se, oltre a Telecom Italia e Fastweb, entreranno nella partita anche Vodafone, Wind ed eventualmente altri operatori. Fastweb inoltre è pronta a entrare direttamente nel capitale di Metroweb, con una quota tra il 13 e il 15%.

Di certo, è sfumata la possibilità di impiegare i fondi dell'asta per le frequenze della banda larga mobile. Nella bozza originaria preparata dallo Sviluppo economico in vista del decreto crescita, si immaginava di destinare una parte delle risorse alla capitalizzazione e alle spese di gestione della società della rete, che sarebbe stata aperta a soggetti pubblici e privati. Un piano saltato e ormai superato dal progetto Metroweb. Allo stesso tempo, sfuma l'idea sostenuta dall'Authority per le comunicazioni e da una parte dei gestori di riservare una dote agli incentivi per la domanda, come bonus agli abbonamenti alla banda larga o ai quotidiano online oppure come sostegni per la diffusione degli smartphone.

http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e- ... d=AatUN5CE


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MessaggioInviato: 17/10/2011, 11:42 
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http://www.wallstreetitalia.com/article ... al-17.aspx



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MessaggioInviato: 17/10/2011, 11:49 


italiani..brava gente...[:o)]

con italiani così non c'è da stupirsi che l'Italia vada a rotoli..non sono solo i politici...i problemi dell'Italia sono da attribuirsi anche a certi italiani rozzi, frustrati, ignoranti, vili, caproni e umorali.



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MessaggioInviato: 17/10/2011, 15:16 
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rmnd ha scritto:



italiani..brava gente...[:o)]

con italiani così non c'è da stupirsi che l'Italia vada a rotoli..non sono solo i politici...i problemi dell'Italia sono da attribuirsi anche a certi italiani rozzi, frustrati, ignoranti, vili, caproni e umorali.




http://www.radicali.it/rassegna-stampa/pannella-litalia-che-fa-paura

Cita:
[color=blue]Pannella e l'Italia che fa paura
Articolo di Giampaolo Rossi pubblicato su Il Tempo, il 17/10/11

Su YouTube circola un video che sarebbe bene far vedere a tutti gli intelligentoni che raccontano la piazza degli indignados come pacifica e democratica, contrapposta a quella violenta della minoranza black bloc.

Il video, della durata di 7 minuti, è girato da Radio Radicale e documenta l'accoglienza riservata a Marco Pannella dai manifestanti sabato a Roma. L'anziano leader radicale è accolto da insulti, parolacce e spinte. L'accusa è la stessa che nei giorni scorsi molti ambienti vicini alla sinistra dipietrista e piddina hanno fatto nei confronti dei parlamentari radicali che non hanno partecipato alla farsa aventiniana: e cioè quella di essersi venduto a Berlusconi e di avergli così garantito il numero legale che ha permesso al governo di passare indenne il voto di fiducia.

Sono immagini dolorose e umilianti, che dovrebbero essere mostrate anche in tv per aiutare a capire dove alberga la vera violenza. Pannella, con calma e forzata serenità, cerca di spiegare le sue ragioni ad una folla impazzita di rabbia nei suoi confronti, montata in questi giorni dalla stupida irresponsabilità di intellettuali e leader della sinistra (a partire da Rosy Bindi e dal suo "stronzi" rivolto ai parlamentari radicali). Mentre cerca di far ragionare un anziano circondato da bandiere rosse e militanti che lo insultano, viene colpito in pieno viso da un uovo.

La scena si sposta poi in un altro punto della piazza dove si vede Pannella avvicinato da un signore distinto in giacca accompagnato dalla moglie, che apostrofandolo con "carogna e pezzo di **********", gli sputa in faccia e se ne va. Chi pensa che la violenza che ha distrutto il centro di Roma sia solo il prodotto di un'esigua minoranza di teppisti dovrebbe vedere l'immagine di questo "indignado" di mezza età, vigliacco ma elegante e ben vestito.

Oppure quella dello studentello analfabeta, figlio di questa scuola post sessantottina che in un italiano pre-unitario gli urla "cosa ci vieni a fare qui? La gente ti odia e t'infama!". Ci sarebbe da ridere di questa "gioventù senza speranza" e senza italiano, se queste immagini non facessero piangere.

E poi la scena del vecchio leader radicale assalito da un gruppo di manifestanti che lo spintonano per cacciarlo. Volti sfigurati da ire scenografiche che sembrano estratti di un documentario su Hamas o su qualche organizzazione integralista islamica. E ancora l'isteria alimentata dal contagio mentale di persone che si fanno scudo del numero per aggredire, inveire, cacciare.

L'Italia che questo video racconta non è l'Italia migliore, civile, democratica, pacifica e onesta che da settimane ci descrivono i media del grande capitalismo editoriale e degli intellettuali borghesi. È l'Italia peggiore, vile, violenta, irrazionale, prevaricatrice. È l'Italia educata da anni a un odio viscerale che non sa più riconoscere un avversario da un nemico.

È l'Italia di Di Pietro, di Travaglio, di Michele Santoro, di Beppe Grillo e di Asor Rosa. È l'Italia degli agitatori di piazza che stimolano le peggiori inquietudini sul futuro degli altri, avendo il loro ben garantito dai soldi e dalle residenze a Parigi. È l'Italia forcaiola, giustizialista, moralista che reclama continuamente diritti senza avere la minima concezione di cosa sia un dovere.

La violenza sociale è un fenomeno complesso che raramente si manifesta in modo improvviso, visto che è manipolatile. Essa, in genere, scorre dentro canali sotterranei di frustrazione collettiva che trovano sbocco in superficie attraverso legittimazioni ideologiche e culturali alimentate accuratamente da media e strutture di potere.

L'immagine del leader radicale che cerca disperatamente di ricondurre alla ragione i suoi contestatori ha qualcosa di romantico ma anche di patetico. La sua è una battaglia persa in partenza. È un Don Chisciotte contro mulini a vento che tirano uova, sputano, distruggono negozi e bruciano auto, con l'eroismo guerrigliero della solita italietta codarda. Questa folla deforme non può ascoltare le ragioni di Pannella e di nessun altro, perché non sa ascoltare ragioni. Sa ascoltare solo le proprie suggestioni. Lo aveva capito un secolo e mezzo fa Gustave Le Bon, nel suo saggio "Psicologia delle Folle".

Questa Italia coccolata e coltivata da una sinistra che spera un giorno di poter controllare l'odio che essa stessa le ha instillato, avrebbe bisogno di un'intelligenza libera, capace di metterla di fronte alle proprie contraddizioni; avrebbe bisogno, chessò, di un Pasolini. E invece si ritrova con Barbara Spinelli. E oggi questa Italia, a guardarla, fa paura.[/color]



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MessaggioInviato: 17/10/2011, 17:15 
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rmnd ha scritto:

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rmnd ha scritto:



italiani..brava gente...[:o)]

con italiani così non c'è da stupirsi che l'Italia vada a rotoli..non sono solo i politici...i problemi dell'Italia sono da attribuirsi anche a certi italiani rozzi, frustrati, ignoranti, vili, caproni e umorali.




http://www.radicali.it/rassegna-stampa/pannella-litalia-che-fa-paura

Cita:
[color=blue]Pannella e l'Italia che fa paura
Articolo di Giampaolo Rossi pubblicato su Il Tempo, il 17/10/11

Su YouTube circola un video che sarebbe bene far vedere a tutti gli intelligentoni che raccontano la piazza degli indignados come pacifica e democratica, contrapposta a quella violenta della minoranza black bloc.

Il video, della durata di 7 minuti, è girato da Radio Radicale e documenta l'accoglienza riservata a Marco Pannella dai manifestanti sabato a Roma. L'anziano leader radicale è accolto da insulti, parolacce e spinte. L'accusa è la stessa che nei giorni scorsi molti ambienti vicini alla sinistra dipietrista e piddina hanno fatto nei confronti dei parlamentari radicali che non hanno partecipato alla farsa aventiniana: e cioè quella di essersi venduto a Berlusconi e di avergli così garantito il numero legale che ha permesso al governo di passare indenne il voto di fiducia.

Sono immagini dolorose e umilianti, che dovrebbero essere mostrate anche in tv per aiutare a capire dove alberga la vera violenza. Pannella, con calma e forzata serenità, cerca di spiegare le sue ragioni ad una folla impazzita di rabbia nei suoi confronti, montata in questi giorni dalla stupida irresponsabilità di intellettuali e leader della sinistra (a partire da Rosy Bindi e dal suo "stronzi" rivolto ai parlamentari radicali). Mentre cerca di far ragionare un anziano circondato da bandiere rosse e militanti che lo insultano, viene colpito in pieno viso da un uovo.

La scena si sposta poi in un altro punto della piazza dove si vede Pannella avvicinato da un signore distinto in giacca accompagnato dalla moglie, che apostrofandolo con "carogna e pezzo di **********", gli sputa in faccia e se ne va. Chi pensa che la violenza che ha distrutto il centro di Roma sia solo il prodotto di un'esigua minoranza di teppisti dovrebbe vedere l'immagine di questo "indignado" di mezza età, vigliacco ma elegante e ben vestito.

Oppure quella dello studentello analfabeta, figlio di questa scuola post sessantottina che in un italiano pre-unitario gli urla "cosa ci vieni a fare qui? La gente ti odia e t'infama!". Ci sarebbe da ridere di questa "gioventù senza speranza" e senza italiano, se queste immagini non facessero piangere.

E poi la scena del vecchio leader radicale assalito da un gruppo di manifestanti che lo spintonano per cacciarlo. Volti sfigurati da ire scenografiche che sembrano estratti di un documentario su Hamas o su qualche organizzazione integralista islamica. E ancora l'isteria alimentata dal contagio mentale di persone che si fanno scudo del numero per aggredire, inveire, cacciare.

L'Italia che questo video racconta non è l'Italia migliore, civile, democratica, pacifica e onesta che da settimane ci descrivono i media del grande capitalismo editoriale e degli intellettuali borghesi. È l'Italia peggiore, vile, violenta, irrazionale, prevaricatrice. È l'Italia educata da anni a un odio viscerale che non sa più riconoscere un avversario da un nemico.

È l'Italia di Di Pietro, di Travaglio, di Michele Santoro, di Beppe Grillo e di Asor Rosa. È l'Italia degli agitatori di piazza che stimolano le peggiori inquietudini sul futuro degli altri, avendo il loro ben garantito dai soldi e dalle residenze a Parigi. È l'Italia forcaiola, giustizialista, moralista che reclama continuamente diritti senza avere la minima concezione di cosa sia un dovere.

La violenza sociale è un fenomeno complesso che raramente si manifesta in modo improvviso, visto che è manipolatile. Essa, in genere, scorre dentro canali sotterranei di frustrazione collettiva che trovano sbocco in superficie attraverso legittimazioni ideologiche e culturali alimentate accuratamente da media e strutture di potere.

L'immagine del leader radicale che cerca disperatamente di ricondurre alla ragione i suoi contestatori ha qualcosa di romantico ma anche di patetico. La sua è una battaglia persa in partenza. È un Don Chisciotte contro mulini a vento che tirano uova, sputano, distruggono negozi e bruciano auto, con l'eroismo guerrigliero della solita italietta codarda. Questa folla deforme non può ascoltare le ragioni di Pannella e di nessun altro, perché non sa ascoltare ragioni. Sa ascoltare solo le proprie suggestioni. Lo aveva capito un secolo e mezzo fa Gustave Le Bon, nel suo saggio "Psicologia delle Folle".

Questa Italia coccolata e coltivata da una sinistra che spera un giorno di poter controllare l'odio che essa stessa le ha instillato, avrebbe bisogno di un'intelligenza libera, capace di metterla di fronte alle proprie contraddizioni; avrebbe bisogno, chessò, di un Pasolini. E invece si ritrova con Barbara Spinelli. E oggi questa Italia, a guardarla, fa paura.[/color]





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MessaggioInviato: 17/10/2011, 19:01 
Cita:
rmnd ha scritto:

Cita:
Questa folla deforme non può ascoltare le ragioni di Pannella e di nessun altro, perché non sa ascoltare ragioni.

[/navy]


Questa folla deforme!!!! [:0]
(sono milioni dgi Italiani che la pensano diversamente dall'attuale Oligarchia ormai).


Vedi questa la dice lunga di che tipo di ideologia esiste in certi ambienti reazionari Italiani. [V]


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7/2/2011

Flirt Pannella-Berlusconi, la Bonino frena: ''Non mi fido''
Prove di allargamento nella maggioranza. Il "flirt" tra Berlusconi e i Radicali viene annunciato da Marco Pannella in persona. Il leader radicale parla di "dialogo aperto con Berlusconi", di incontri con il Cavaliere per vedere cosa ha da offrire.
Ma la Bonino frena.
28/9/2011
Romano ''assolto'' alla Camera, scoppia la grana dei radicali del Pd
In 6 si astengono. Respinta lamozione di sfiducia. Berlusconi soddisfatto, Bersani no.

i radicali fanno i giochini...e la gente intanto non sa dove sbattere la testa...e il mafioso e l'uomo con l'ictus fanno una porcata via l'altra(la lega salva romano al quale venivano faxate le direttive dal prestanome di ciancimino)certo che s'incazzano,non fate finta di non capire gli è andata bene con le sue ca^^zzate a quel rincoglionito di pannella non ha fatto un ca^^zzo tutta la vita e si mette a giocare in un momento come questo....


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MessaggioInviato: 18/10/2011, 09:28 
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bleffort ha scritto:

Cita:
rmnd ha scritto:

Cita:
Questa folla deforme non può ascoltare le ragioni di Pannella e di nessun altro, perché non sa ascoltare ragioni.

[/navy]


Questa folla deforme!!!! [:0]
(sono milioni dgi Italiani che la pensano diversamente dall'attuale Oligarchia ormai).


Vedi questa la dice lunga di che tipo di ideologia esiste in certi ambienti reazionari Italiani. [V]


Si vede che non hai letto l'articolo nè visto il video.

Qui si parla di un vecchio 80nne con i suoi pregi, vizi e difetti, ma pur di un vecchio 80nne che è stato insultato e preso a sputi in faccia da persone che non sanno neanche di stare al mondo.
Qualcuno dovrebbe spiegar loro che i radicali hanno votato contro la fiducia e hanno esercitato il loro diritto costituzionale e democratico entrando in aula e votando contro il governo a differenza del resto dell'opposizione che non sapendo più cosa escogitare per farlo cadere, hanno tentanto il trucchetto della mancanza del numero legale.
Ma il numero legale c'era comunque anche senza i radicali in aula.

A me i radicali non fanno impazzire e certe loro battaglie non le condivido affatto ma penso anche che avremmo bisogno in parlamento di più politici come Pannella invece di tanti loschi figuri da destra a sinistra (o peggio , mediocri e pallide figure) . E questo vale anche nella società civile. Più 'pazzi' idealisti alla Pannella che tanti furbetti , incivili , se non veri e propri delinquenti.


Ultima modifica di rmnd il 18/10/2011, 09:31, modificato 1 volta in totale.


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Non si mette in dubbio che Pannella nel passato ha portato avanti giuste battaglie per valori non certo scontati caro rmnd,ma.. appunto per questo, lui doveva dare il suo contributo per delegittimare la Partitocrazia che lui tanto detesta che vi è all'ennesima potenza in questo governo,nei quali questi signori sono inchiodati alle poltrone e non vogliono per nessun motivo andarsene,pur sapendo consapevolmente quali danni stanno facendo al Paese e che sono delegittimati dalla maggioranza del popolo.[;)]


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bleffort ha scritto:

Non si mette in dubbio che Pannella nel passato ha portato avanti giuste battaglie per valori non certo scontati caro rmnd,ma.. appunto per questo, lui doveva dare il suo contributo per delegittimare la Partitocrazia che lui tanto detesta che vi è all'ennesima potenza in questo governo,nei quali questi signori sono inchiodati alle poltrone e non vogliono per nessun motivo andarsene,pur sapendo consapevolmente quali danni stanno facendo al Paese e che sono delegittimati dalla maggioranza del popolo.[;)]


Pannella sa benissimo che dall'altra parte è pure peggio...ma detto questo , Pannella non è in parlamento, e poi più che far votare i suoi contro il governo per deligittimarlo che cosa poteva fare?



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rmnd ha scritto:

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bleffort ha scritto:

Non si mette in dubbio che Pannella nel passato ha portato avanti giuste battaglie per valori non certo scontati caro rmnd,ma.. appunto per questo, lui doveva dare il suo contributo per delegittimare la Partitocrazia che lui tanto detesta che vi è all'ennesima potenza in questo governo,nei quali questi signori sono inchiodati alle poltrone e non vogliono per nessun motivo andarsene,pur sapendo consapevolmente quali danni stanno facendo al Paese e che sono delegittimati dalla maggioranza del popolo.[;)]


Pannella sa benissimo che dall'altra parte è pure peggio...ma detto questo , Pannella non è in parlamento, e poi più che far votare i suoi contro il governo per deligittimarlo che cosa poteva fare?


Se non poteva fare niente ,almeno salvaguardava la "forma" della sua politica,non entravano in aula!.


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bleffort ha scritto:

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rmnd ha scritto:

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bleffort ha scritto:

Non si mette in dubbio che Pannella nel passato ha portato avanti giuste battaglie per valori non certo scontati caro rmnd,ma.. appunto per questo, lui doveva dare il suo contributo per delegittimare la Partitocrazia che lui tanto detesta che vi è all'ennesima potenza in questo governo,nei quali questi signori sono inchiodati alle poltrone e non vogliono per nessun motivo andarsene,pur sapendo consapevolmente quali danni stanno facendo al Paese e che sono delegittimati dalla maggioranza del popolo.[;)]


Pannella sa benissimo che dall'altra parte è pure peggio...ma detto questo , Pannella non è in parlamento, e poi più che far votare i suoi contro il governo per deligittimarlo che cosa poteva fare?


Se non poteva fare niente ,almeno salvaguardava la "forma" della sua politica,non entravano in aula!.


e perchè non dovevano entrare in aula?


per fare contenta quella brutta "stronza" della bindi?

Loro sono entrati in aula per dichiare pubblicamente con il voto la Sfiducia all'attuale esecutivo.

Normale prassi istituzionale. I parlamentari devono votare pro o contro o astenersi, non disertare l'aula.



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Tagli/ Forze dell'ordine appiedata e senza benzina. E' caos

Lunedì, 10 ottobre 2011 - 14:45:12

"Cari cittadini, i tagli che il governo ha fatto alla benzina delle auto della polizia (ma non alle autoblu della casta politica) ci impediscono di garantire la vostra sicurezza e la vostra incolumità. Per questo oggi siamo in piazza a chiedervi una vostra donazione affinché si possano ricostituire i fondi per l'acquisto del carburante che consentirà di tutelare la vostra sicuerzza, la vostra difesa, la vostra incolumità pubblica". Non era mai successo, dalla storia della Repubblica, che la polizia facesse la "questua" alla popolazione per potersi finanziare il carburante delle Volanti.

Detto fatto. I sindacati di polizia, con tanto di bidone-salvadanaio per raccogliere contributi e un "titolo di debito" dato ai sottoscrittori: "Obbligazione per avere maggiore legalità in cambio di un euro", si sono dati appuntamento alla Camera e hanno esposto un bidone come salvadanaio per raccogliere le offerte che sperano, dice Filippo Girella dell'Ugl, arrivino anche dai deputati. Alla gente distribuiscono un clamoroso volantino intitolato "Allarme Rosso" con la grafica di un titolo di debito ("Obbligazione per avere maggiore sicurezza, legalità e sviluppo"), con tanto di codice Iban e conto postale del "Fondo assistenza Ministero dell'Interno" per chi volesse contribuire in modo più sostanzioso al risanamento del deficit del Viminale. I vertici dei sindacati sono stati ricevuti dal presidente della Camera, Gianfranco Fini.

Il motivo? La polizia è al collasso. Non ci sono le auto per andare in giro, è finita anche la benzina per le volanti. Ed è allarme sicurezza. Alcuni poliziotti sono arrivati al punto di anticipare di tasca loro i soldi per il carburante, sperando prima o poi siano loro restituiti. Altri, stanchi di quei prestiti divenuti elemosina, si limitano a fare percorsi ristretti, per ridurre chilometraggio e, di conseguenza, consumo. Ma nella maggior parte dei casi si deve gettare la spugna e lasciare le volanti ferme nei parcheggi, con il serbatoio a secco. Il quadro allarmante quello descritto dai sindacati di Polizia: gli ultimi tagli alla sicurezza hanno eliminato tutto, perfino il carburante per le vetture. La conseguenza è pericolosamente banale: la benzina non c’è, le auto non circolano. Stop alle pattuglie in strada quindi. E da nord a sud è caos.

L'allarme arriva dal dirigente nazionale del sindacato di polizia Consap, Gianmario Morello che ad Affari spiega: "Fino ad oggi ci siamo arrangiati ma adesso non basta più. Non si può dire che siamo arrivati alla frutta semplicemente perché ci hanno portato via anche quella. Già adesso, per gli scarsi fondi, le volanti sono di fatto contingentate. Entro fine anno, molte rimarranno ferme e non saremo più in grado di garantire controllo e monitoraggio del territorio. Non è rischioso per gli agenti, ma per i cittadini. Tutto questo perché i debiti accumulati nei confronti dei distributori di benzina dall’Amministrazione sono troppo alti".

Da nord a sud tutto il territorio soffre per questi tagli. "Per esempio, gli Uffici della Polizia della Regione Liguria, territorio di un'autorevole esponente, prima del Governo, oggi della Maggioranza, Scajola Claudio, per poter rifornire di carburante le autovetture di servizio si devono recare a Imperia. Di fatto, quindi, gli Uffici di Polizia periferici ogni giorno saranno costretti ad effettuare una “trasferta” che comporterà un gravissimo disagio sia per le risorse umane da impiegare per questa attività che dal punto di vista temporale. Per esempio i poliziotti in servizio nella città di Ventimiglia dovranno percorrere circa 100 km tra andata e ritorno per effettuare l’operazione di rifornimento. Senza contare che, allo stato dei fatti, non è neanche sicuro che il carburante possa durare per molto, vista l’esiguità stipata nelle cisterne della Questura ed i buoni a disposizione". E continua: "Ancora una volta, la scriteriata condotta del Governo mette gli uomini della Polizia di Stato in generale, e della provincia di Imperia in particolare, nelle condizioni di non poter garantire le normali attività istituzionali di controllo del territorio perché, tra le altre cose, se non interverrà una soluzione sollecita, resteranno anche appiedati".

Le stime sono chiare. A partire dal 2012, a Roma saranno centocinquanta le auto della polizia a rischio, a Napoli cento, a Bari settanta, a Milano cinquanta, altrettante a Torino. Cifre che vanno ovviamente ad aggiungersi a quelle – peraltro, alte - delle auto già ferme per riparazioni che non vengono effettuate: 500 a Roma, 300 a Napoli, 170 a Bari, 150 a Milano e anche a Torino. Non solo. In città, di norma una volante in media percorre tra 70 e 100 km per un turno, dal 2012 i chilometri potranno, tutt’al più essere compresi tra 50 e 70, lasciando intere zone senza controllo. "È una situazione gravissima, in particolare in alcune realtà, come Sicilia, Calabria, Campania e Puglia. Non riusciremo a mantenere il controllo".

"La stessa situazione si presenta a Bologna. È surreale che in un luogo considerato lo snodo del centro d'Italia, le vetture in transito di polizia non possano neanche fare benzina". La denuncia arriva anche dal consigliere del Pd Luigi Bobba: "Basta passare come ho fatto io a fianco del parcheggio della Questura per osservare le condizioni (vecchie e danneggiate) delle auto di servizio in borghese oppure verificare lo stato di alcune volanti in servizio sulle strade".

SITUAZIONE PARADOSSALE- Una situazione paradossale dove i tagli hanno lasciato in mutande le forze dell'ordine. Eppure ci sono ancora delle anomalie che lasciano perplessi. Come ad esempio lo sperpero di denaro nei trasferimenti. "Rimaniamo allibiti" continua Gianmario Morello "nell'assistere a centinaia di movimenti d'autorità posti in essere dalla compagine governativa, alle Qualifiche Dirigenziali, corrispondendo a questi colleghi un emolumento di circa 9500 euro in 24 mesi, con un periodo di crisi globale di mancanza di fondi e di mezzi, dovuti ai continui tagli posti in essere dalla compagine Governativa. Si deve dire bastaalle continue assegnazioni d'autorità che comportano un aggravio di spesa per le casse dello stato, regolamentati dalla legge 86/2001, posso tranquillamente essere predisposti movimenti con richiesta a domanda da parte dei Funzionari della Polizia di Stato. Proprio in questi giorni il Ministero dell'Interno trasferisce d'autorità, con movimento d'ufficio retribuito ben 10 Questori ponendo in essere dei movimenti di promozione, tutti questi movimenti vengono ricompensati con la Legge 86/2001 con spese per le casse dello Stato".



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