AEROMOBILI NON IDENTIFICATI
Il giorno dopo, solo sul quotidiano Los Angeles Times, in un articolo di spalla a firma di un redattore, apparve una descrizione dell’UFO. Se ne evince un senso dell’energia e dell’emozione di quella notte.
L'articolo recita:
Una folla infreddolita guarda il cielo illuminato dai colpi dell’artiglieria. Le esplosioni forano l’oscurità come piccole stelle fiammeggianti... le luci dei riflettori sembrano dita protese a scrutare il cielo notturno... Urlano le sirene antiaeree... "Prendete quegli sporchi invasori!" ovunque echeggiano le grida dei militari e della polizia. Ma l’oggetto nel cielo si muoveva lentamente, catturato al centro delle luci come il mozzo della ruota di una bicicletta circondato dai raggi splendenti. Il fuoco sembrava esplodere in cerchio tutto attorno al bersaglio. Gli astanti, tremanti al gelo del primo mattino, comunque non hanno avuto la possibilità di vedere un velivolo precipitare o bombe sganciate. "Forse è solo un’esercitazione", ha rimarcato qualcuno. "Test un accidente!" è stata la risposta. "Non spari in aria tutto quel metallo a meno che non stai cercando di tirare giù qualcosa". L’oggetto bersagliato continuava a muoversi fiancheggiato da esplosioni vermiglie, mentre le casalinghe, avvolte dalle loro vestaglie, rabbrividivano e guardavano quella scena terrificante.
In prima pagina, sul Los Angeles Times del 26 Febbraio 1942, il titolo a caratteri cubitali dice: "L’Esercito dichiara che l’allarme è reale", eppure nelle molte colonne dedicate all’evento, non appare la benché minima descrizione dell’oggetto, per quanto fosse stato per oltre mezz’ora chiaramente inquadrato dall’occhio dei riflettori e visibile da centinaia di migliaia di cittadini. Se non si era trattato di un falso allarme, cosa aveva penetrato lo spazio aereo di Los Angeles? Chi era l’intruso
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