Salve a tutti.
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Ho potuto creare questa discussione
grazie al proficuo e reciproco scambio di idee nella mia precedente “Interrogativi sulle vere origini dell’ Uomo”.
In tale discussione, l’ attenzione si spostò ad un certo punto dal tema dell’ origine dell’ Uomo a quella dell’
Origine della Vita, fin dalle sue forme più elementari.
Poiché
per me questo ha ben poco a che fare con l’ Uomo e con la Terra, come capirete leggendo la mia teoria, per la sua complessità e per non spostare l’ attenzione dal tema centrale nella discussione,
ho ritenuto opportuno
aprirne una a parte.
Eccola a voi:
Da sempre l’ Uomo si interroga sui grandi quesiti,
le domande ultime: alla domanda su
come sia nato l’ Universo la Scienza ha cercato di dare risposta, a quella se vi sia comunque o invece
un’ Entità Superiore Creatrice essa non potrà mai rispondere, e nessuno potrà, e la risposta è tale che non si può avere in vita.
Ma vi è una domanda che, tra tutte, è insieme
tra le più antiche, importanti, ed ignorate per comodo dalla nostra modernità, in quanto
ci mette di fronte alla nostra reale (in)comprensione dello stesso mondo fisico che dà origine alla nostra esistenza.
La domanda è:
“Come è nata la Vita nell’ Universo?” Una domanda semplice, ma che richiede una risposta complessa, che per essere accettata da tutti deve essere basata su di
una visione totalmente laica dell' Universo, che segue unicamente
leggi scientifiche e in cui i grandi risultati sono ottenuti grazie alla
"Legge dei Grandi Numeri": una volta su miliardi di miliardi, tutto può succedere.
Dal caso emerge l' ordine.... casualmente e non per Volere Divino. Ma perchè
Una volta su miliardi di miliardi, sorge la combinazione giusta.
Miliardi di combinazioni inutili, ma tra esse spunta,
molto raramente, quella vincente, (apparentemente) miracolosa, destinata ad
autoreplicarsi all' infinito.
Stiamo parlando, ovviamente del fatto che
la risposta più semplice sia che,
molti miliardi di anni fa, la vita si sviluppò a partire dalla materia inorganica, attraverso lunghi processi che dall' acqua, ammoniaca ed energia portarono inevitabilmente secondo le leggi della chimica alla
formazione degli amminoacidi, i quali sono i
mattoni delle proteine, formatesi casualmente dopo tempi lunghissimi.
Tra
miliardi di miliardi di permutazioni casuali, alcune di esse erano adatte a creare
catene stabili, che si formarono a loro volta dopo moltissimo altro tempo, nella forma a noi nota della spirale a doppia elica, o in qualche altra forma più primitiva o semplicemente differente che noi non conosciamo.
Tra tutte queste catene,
alcune divennero così complesse e complete da poter diventare il primo Genoma funzionale. Il Genoma espresse, a sua volta, le proteine che
crearono attorno a sè la cellula primitiva, la prima forma di vita dell' Universo, naturalmente unicellulare.
Da lì in poi,
fu un' esplosione di vita: questi esseri unicellulari
si moltiplicarono esponenzialmente, colonizzando rapidamente tutti gli ambienti cui giungevano, dopo un lungo viaggio nello spazio cosmico sospinti dalle correnti di energia gravitazionale,
in cui potessero germogliare, e
producendo prodotti di scarico che nel corso di milioni di anni avrebbero trasformato quel corpo celeste, preparando il terreno per le successive evoluzioni.
Milione di anni dopo milione di anni,
queste creature si differenziarono, si specializzarono, si evolvettero fino a raggiungere un nuovo traguardo:
l' essere pluricellulare.
Da lì presero a
salire un' altra scala che li avrebbe portati al gradino più alto:
l' essere senziente.
In sostanza,
quel che la Scienza dice sull' origine della vita è corretto, ma essa
non avvenne affatto così sul nostro pianeta.
Troppo poco è stato
il tempo sul nostro mondo perchè si potesse
passare dalla totale assenza di vita fino all' Uomo.
E
il nostro mondo è troppo giovane, mentre
l' Universo aveva già miliardi di anni quando il nostro pianeta era ancora di là da venire.
Come sarebbe? Su di un pianeta di soli 4-5 miliardi di anni
la vita sarebbe sorta ed evoluta in maniera incredibilmente rapida fino a noi - con la
totale assenza di prove, vedi anello mancante - ma
in un Universo di 13-15 miliardi anni non sarebbe successo niente??Logico supporre che
la vita non ha aspettato la nascita del sistema solare, molto recente nella Storia dell' Universo, ma
si sia sviluppata assai prima in regioni molto più remote, nel tempo e nello spazio.
Fu
nei primi mondi dell' Universo, in Galassie più antiche della nostra e nelle parti più antiche di esse, su mondi ancestrali
che ruotavano intorno a stelle di miliardi di anni più vecchie del Sole, e ormai con tutta probabilità spente,
che sorse la Prima Razza, l' essere senziente di cui parlavo.
Con tutta probabilità,
non sapremo mai chi erano, come erano fatti, di dove venivano e perchè hanno fatto quello che poi fecero.
E' assai probabile che
ormai essi non siano più. O almeno non siano più
in questo stesso Universo. Ed è probabile che
non lo sappia nessuno, neanche le più antiche ed avanzate tra le antiche civiltà rimaste.
In definitiva,
non sapremo mai nulla o quasi nulla di questa razza, che possiamo chiamare
"La Prima", poichè è una delle poche cose certe che possiamo sapere su di loro, ipotizzandone la loro esistenza.
Un' altra cosa certa è che,
soli nell' Universo per milioni di anni, hanno avuto tutto il tempo di evolversi ben oltre l' attuale stato non dico di noi umani, ancora sottosviluppati, ma di
tutte le civiltà attualmente presenti nell' intero Universo.
Essa raggiunse dopo milioni di anni di evoluzione
livelli di conoscenza, tecnica e potere per noi inimmaginabili.
Tra queste, vi era con tutta probabilità
la capacità di creare mondi,
di trasformarli per renderli adatti alla vita, e
di portare la vita in essi da altri mondi, o
plasmarla ex-novo a loro piacimento.
Con tutta probabilità,
sono stati Loro a inseminare la stragrande maggioranza dei mondi abitati, ed è forse
per questo che
la maggior parte delle forme di vita aliene che i testimoni descrivono sono classificabili come "umanoidi".
Probabilmente,
ricordavano nell' aspetto la Prima Razza, o questa era giunta alla conclusione che
era la soluzione preferibile per qualche motivo.
A loro volta,
queste razze da loro create raggiunsero alte vette di conoscenza e tecnica,
esplorarono l' Universo e inseminarono altri mondi, modificando forme di vita già esistenti per
creare specie a loro immagine e somiglianza, ibridando e manipolando per i loro fini forme di vita autoctone, comparse grazie alla Prima Razza
in un' infinità di mondi, attuando una pallida imitazione dei Primi.
A questo punto
l' Universo non era più ai suoi primi passi: miliardi di Galassie, miliardi di miliardi di stelle,
decine di miliardi di miliardi di pianeti facevano parte del cosmo.
E
molti di essi avevano già ricevuto il dono della vita.
Tra questi, vi era
un piccolo pianetino ricco di acque, con alcune bizzarre caratteristiche geologiche, come l' avere più masse di terra da un lato piuttosto che dall' altro, ma per il resto
molto comune, il terzo pianeta di un sistema come molti altri e che aveva per centro una stella di classe tra le più comuni.
Questo pianeta era
la Terra.
Qualcuno vi portò la vita, molti milioni di anni fa, come parte di un molto più
ampio programma di inseminazione artificiale di mondi su vasta scala, per poi lasciare che
la natura seguisse il suo corso, tornando di tanto in tanto per
raccogliere dati, campioni, e magari intervenire quando una catastrofe o un qualsiasi imprevisto
minacciava la riuscita del Loro programma di diffusione della vita nel pianeta numero Ennesimo.
Con tutta probabilità, il nostro pianeta non aveva neppure un nome degno di questo termine, ma era un' arida sigla alfanumerica nell' immenso, come noi facciamo per le stelle più lontane e le galassie, poichè
il loro numero supera infinitamente la nostra fantasia nel dare ad ognuno un nome originale.
Ma quel che più conta, era che
nessuno reclamava ancora quel pianeta come suo. Non aveva
nulla di tanto speciale da dover scatenare un contrasto per il suo possesso.
Ogni civiltà aveva, con tutta probabilità,
migliaia di mondi del genere di cui non sapeva cosa farsene.
Così fu fino all'
avvento delle prime forme di vita complesse. Complesse abbastanza
da permettere alla razza che inseminò il pianeta, o di chi ne prese il posto, di avere
ottimistiche aspettative per la nascita di una forma di vita senziente.
Il pianeta Terra aveva superato il suo test più importante: si era dimostrato
un habitat durevolmente vivibile, abbastanza a lungo da poter
permettere l' inizio di un' altra fase del Progetto: la comparsa di un essere senziente, nato per avere lì il suo habitat
per poter successivamente raggiungere le stelle, come era stato per gli altri, e che avrebbe dato un nome a quella che era la sua casa.
Il progetto, come tutti quelli simili, non sappiamo quanto numerosi nell' Universo - forse assai più di quel che pensiamo -
era destinato a non riuscire al primo tentativo, data la complessità del compito di
dar vita a un essere capace di proseguire per la sua strada,
creare la civiltà, raggiungere lo stesso livello dei suoi "creatori"
e dare il via a un nuovo ciclo di diffusione della vita, far parte di
un' altra "generazione cosmica".
Ma alla fine gli sforzi della razza misteriosa che ci diede origine ebbero successo, e
comparse l' homo sapiens sapiens.
Da allora, come è facile immaginare,
venne attentamente seguito, osservato costantemente. Non è difficile ipotizzare che fosse la procedura standard per ogni nuova specie cosciente che faceva la sua comparsa e
doveva ancora muovere i suoi primi passi.
Venne anche data
una notevole spinta alla naturale evoluzione tecnica, sociale, civile, della nostra specie:
i popoli antiche di tutte le ere e posizioni geografiche ci hanno tramandato il ricordo di "
Esseri venuti dalla Stelle" che "
volavano coi loro carri di fuoco", e che "
volando nel cielo" e "
di stella in stella" davano le istruzioni che
diedero vita all' agricoltura, alle leggi e probabilmente anche a tutto il resto:
così si spiegano le straordinarie conoscenze matematiche e astronomiche degli antichi, e soprattutto
le loro opere, che noi non ci siamo neanche azzardati a tentare di replicare, con tutti i nostri mezzi moderni.
E qui
la "Scienza" tace, come di fronte a
tutti gli altri misteri, i cosiddetti
fenomeni inspiegabili, che chiamiamo tali perchè NOI ancora non sappiamo dargli una spiegazione, i
ritrovamenti "impossibili" eppur ritrovati, gli
oggetti "fuori dal tempo" o dal luogo dove dovrebbero essere, eppure lì stanno....... il fenomeno UFO e Abduction, gli scheletri radioattivi del sito di Mohenjo-Daro, elementi tecnologici moderni imprigionati in pezzi di roccia di milioni di anni.... impronte di calzature prima dell' uomo e di bipedi sul fondale oceanico..... e tanti, tanti altri.
Poi,
un giorno, questi "
grandi maestri venuti dalle stelle" (per dirla coi tibetani)
ci hanno lasciato "con una solenne promessa di ritorno" assicurano tutti
i popoli più antichi.
Ma
molto tempo è passato dall’ era degli antichi, sono sorte nuove civiltà, e l’ Uomo si è evoluto ed è giunto finalmente ad
avere le basi per poter avviare una ricerca corretta e fertile delle risposte che gli servono
per comprendere se stesso, la sua origine, quella dell’ Universo, della Vita come ho cercato di illustrare in questa mia personale Teoria, e
per risolvere i misteri che hanno accompagnato tutta la sua Storia.
Quali
il fenomeno UFO, ET & Abduction, che sono
legati intimamente a tutti gli altri, compreso forse quello delle stesse
Origini dell' Uomo o perlomeno appartenente ad un periodo assai remoto della sua avventura.
Ma questa è un' altra storia.
Aztlan