09/12/2011, 01:14
09/12/2011, 01:36
Asja ha scritto:
Cosa può avermi cercato con tanta insistenza se non la sua anima?
09/12/2011, 10:23
Asja ha scritto:
Chi muore non torna indietro a raccontare come è successo, cosa ha pensato, com'è andata. Però io vi posso raccontare che ho accompagnato, per un pezzo di strada, una persona in questo viaggio.
Si tratta di una persona che mi è stata molto cara e che, per motivi che non sto a raccontarvi, da anni vedevo e sentivo solo raramente, aveva cambiato vita e città.
Lei, a mia insaputa, stava morendo nella sua casa.
Io mi trovavo all'estero, 1500 km lontano dall'Italia e dormivo tranquillamente...cut
09/12/2011, 18:18
quisquis ha scritto:Hannah ha scritto:
Può sembrare banale ma non lo è
A come Anima, A come Amore. L'anima si nutre di Amore, senza Amore l'anima muore...
Più di uno ha avuto questo stesso pensiero, che si potrebbe sintetizzare nella paretimologia (cioè falsa etimologia utilizzata per scopi espressivi) tanto spesso utilizzata:
Amore = A-mors, assenza di morte.Io credo che lo Spirito sia immortale ma che l'Anima possa essere mortale o immortale a seconda di quello di cui si nutre.
Questo si avvicina un po' al modo di vedere tipico del neoplatonismo; Proclo distingueva un nous immortale ed "immobile", nel senso di autoconsistente, la cui tonalità dominante era il conoscere, in primis se stesso; una Psyché semovente, ossia che si muove da sé, quindi autoconsistente dal punto di vista della vita, quindi immortale da un certo punto di vista, ma non veramente autonoma, la cui tonalità dominante era il movimento (inteso in senso ampio, anche un sentimento è movimento, la volontà è movimento verso un obiettivo, etc).
Un corpo mosso dalla Psyché.
Al di sopra di tutto l'Uno, che però non è il Dio personalistico delle religioni popolari.
Insomma la classica quadripartizione dell'essere (o meglio tripartizione, perché l'Uno ne è al di là). Questo per dire che l'idea dell'esistenza di più piani del reale è molto antica, non è roba moderna, anche se variamente ripresa nel mondo moderno, qualche volta anche in modo banale e fumettistico. L'idea però è antica.
09/12/2011, 18:31
09/12/2011, 20:09
Raziel ha scritto:
A proposito di sogni lucidi, e di coscienza. E se questa non fosse affatto, come pensano alcuni, l'anima?
E se la coscienza, anche quella in grado di viaggiare astralmente, come Ingo Swann, fosse invece un sottoprodotto materiale del nostro corpo e quindi, al suo decadere, anche la coscienza stessa cesserebbe di esistere (come peraltro oggi la scienza afferma pur negando capacità paranormali come i viaggi astrali)? E' una provocazione lo so, tanti sono religiosi, e credono di trovare in questo tipo di coscienza la "prova" dell'esistenza di un'anima immortale. Ma io sono scettico di natura, e preferisco discutere di tutte le possibilità. Anche quelle spiacevoli.
09/12/2011, 20:49
09/12/2011, 21:04
Blissenobiarella ha scritto:
bè se vogliamo parlare di anima in termini scientifici, farlo in maniera diretta al momento risulterebbe un po' ostico. Srebbe più comodo a mio avviso usare un "concetto ponte" , quello di "coscienza" ad esempio. A tal proposito se vi va potete dare un' occhiata qui:
http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=1865
Modelli quantistici della Coscienza in sfilata cronologica.
C'è un po' da leggere lo so, ma è interessante notare lo sviluppo del pensiero scientifico su questi alrgomenti che scivolono quasi nella filosofia e nella metafisica.
09/12/2011, 21:15
Raziel ha scritto:
non capisco proprio, davvero non lo capisco, perché all'atto della morte si dovrebbe mantenere la propria coscienza, il proprio carattere, i propri ricordi, insomma mantenere il proprio IO, se pur in forma diversa, incorporea, mentre all'atto della nascita no.
Comunque sia, è perlomeno "plausibile", ho pensato, se è vero come è vero che il multiverso esiste, e comprende l'universo di cui abbiamo esperienza istante dopo istante, e istante dopo istante si creano altri universi, allora ogni istante, per i più vari casi,
09/12/2011, 21:21
09/12/2011, 21:25
09/12/2011, 21:44
Raziel ha scritto:
Comunque nulla è legge, se ragioniamo così allora diciamo che nulla è reale e facciamo prima.
e non su quello che vorrei, o che mi piacerebbe fosse, o ancora quello che altri mi hanno raccontato che potrebbe essere.
Il discorso dell'anima che vive e poi non si ricorda, e magari rivive, mi da tanto l'impressione del modello ciclico dell'universo, in cui arriva ad un punto in cui tutte le influenze sono annullate,
l'universo nuovo è del tutto slegato dal successore, anche nel tempo. Ma allora, che senso ha parlare di universi in serie, che senso ha di parlare dello Stesso universo?
09/12/2011, 21:59
09/12/2011, 22:13
09/12/2011, 22:43
Asja ha scritto:
@Angeldark
Interessante ciò che dici. Io non ho mai approfondito certi argomenti ma devo dire che istintivamente mi ci ritrovo. Neanche per me quella volta è stata la prima ma certamente è stata
la più scioccante e quella di cui conservo il ricordo più vivido. Al risveglio ero certa di essere stata in un altro posto, poi la razionalità ha ripreso il sopravvento.
Però un contatto era avvenuto al di fuori della normale comunicazione, avevo preso un canale preferenziale, una scorciatoia sconosciuta, non so.
Mi domando però perchè avviene con alcune persone e con altre no, altre che dovrebbero essere, in teoria, molto più vicine....
Asja