E' a questo punto che ci troviamo verosimilmente, e non si tratta qui di una congiuntura, di una "bolla", di una crisi passeggera che verrà riassorbita, seppure segnante profonde cicatrici. Niente a che vedere neppure con le grandi guerre mondiali, la società per quanto mutata nel periodo pre e post bellico, era più simile a se stesso di quanto apparirà in un tempo relativamente breve domani. Quanto tempo? Ma soprattutto che cambiamenti ci saranno? Perché ho parlato di tramonto, e quindi di nuovi secoli bui, di nuovo medioevo? Vorrei ragionarne un po' con voi, ormai è da anni che ci rifletto sopra.
I cambiamenti, mi pare siano evidenti, certo siamo ai prodromi, possiamo andare a dormire tranquilli di ritrovare il nostro mondo domani, e dopodomani, e tra una settimana, ma inevitabilmente i mutamenti ci sono, e proprio il fatto che siano tangibili ai contemporanei, la dice lunga sulla velocità del fenomeno. Io mi aspetto in un tempo relativamente breve, forse un cinquantennio, una società che sarà molto in proporzione molto diversa da quella che per noi è la società degli anni '60. Intanto la società, i membri stessi, saranno diversi. Per la prima volta nella storia, grazie alle comunicazioni di massa, una parte notevole della popolazione sarà effettivamente sostituita, non avverrà come durante le invasioni barbariche in cui popolazioni relativamente poco numerose occuparono tutti strati più alti della società uniformando poi quelli più bassi costituiti ancora dalle popolazioni sconfitte; al contrario, ciò che si ricercherà è proprio il melting polt degli strati bassi, mentre quelli alti si cercherà di salvaguardarli con la forza del denaro e delle armi. Una plebe informe, rissosa, senza cultura, ma di tradizioni divergenti, accampata in territori sempre più ristretti, sporchi, privi di risorse, pronta a tutto pur di sopravvivere. Miliardi di persone in tutto il mondo, ma rimaniamo nel nostro, e diciamo decine di milioni. Lo Stato si arrende di fronte alle pressioni crescenti, anzi no, viene occupato esso stesso, ormai non pone più freni. Finanzieri e capitalisti che si sentono sempre più vicini ai loro omologhi cinesi, indiani, brasiliani, con cui compiono affari, con cui condividono lo stile di vita e il pensiero, e soprattutto condividono la volontà ferrea di mantenere lo status quo. Aggiungiamo che molti di questi fatalmente si trasformeranno in criminali organizzati sempre più legalizzati, perché lo stato ormai sarà in mano loro, quindi mi aspetto milizie proprie, e modi bruschi di coercizione e convincimento delle plebi a lavorare sodo, qualora la semplice fame e il bisogno non bastasse a smuoverle quegli sfaticati. La fiscalità generale sempre più gestita dai lontani uffici burocratici e tecnocratici di Bruxelles, mentre i servizi, quelli veri, saranno a pagamento, forniti di società private controllate dagli stessi nuovi controllori statali, con il mantra supremo del profitto. Imposte quindi per mantenere un apparato autoreferenziale ed elefantiaco, e tassazione sotto forma di contratti privati per la fornitura dei servizi, anche i più essenziali. Penso all'esempio della sanità, oggi stesso ho fatto un ragionamento sulle nuove frontiere della lotta alle malattie, la nanotecnologia. Entro breve, forse 20 anni, o meno, saranno disponibili nanorobot o naniti, in grado di individuare e distruggere selettivamente le cellule malate. Certo, dovremmo, credo, attendere ancora molto prima che i nanorobot siano in grado anche di riparare e ricostruire i tessuti danneggiati, ma già eliminare TOTALMENTE le cellule malate rappresenterebbe l'eradicazione della malattia, anche se il paziente ne riporterebbe funzionalità degli organi colpiti ridotta. Tra l'altro credo anche che la ricerca sulle staminali possa fare il resto, nel frattempo che i naniti vengono istruiti a fare tutto da soli in un futuro più remoto. Ma quanto costerebbe questo tipo di terapia? Non posso sbilanciarmi, non lo so, ma credo che data l'altissima tecnologia, e le risorse necessarie, per un tempo molto lungo, una cura del genere non potrebbe costare meno di un milione di dollari a paziente. E' chiaro che un prezzo del genere sarebbe spropositato, nessuno stato potrebbe mai garantire alle condizioni odierne questo servizio pure essenziale alla vita dei cittadini. D'altra parte, mi aspetto che assicurazioni private, vengano a colmare il vuoto, magari stratificate. Mi spiego: un'assicurazione, un domani, potrebbe offrire diversi tipi di servizi, basico, medio, e "premium" per così dire, quest'ultimo ad un costo altissimo consentirebbe tutto ciò che la modernissima tecnologia del futuro permetterà. Va da se che le plebi di oggi e di domani non saranno ammesse a ciò. E d'altronde, perché mai dovrebbero? I magnati sanno che un lavoratore è utile fino a una cinquantina d'anni, poi diviente più un peso, la produttività si abbassa, si ammala più facilmente, e poi bisogna pagargli la pensione, diviene un parassita sociale insomma. Tutto quadra nella visione turbocapitalistica globale. L'essere umano povero è utile fin tanto può lavorare sodo e riprodursi quel che è necessario per garantire forza lavoro fresca al sistema produttivo. Ma non solo sarebbe antieconomico fornirgli prestazioni sanitarie, ma addirittura controproducente per l'intero sistema, e porteranno a bella posta contro qualche pensatore (magari ricco anch'esse per essersi potuto permettere una cultura), i disastri economici (l'economia sarebbe la nuova divinità suprema del neomedioevo) del XXI secolo dove si era tentato il fallimetnare esperimento di concedere alle plebi ciò che non poteva essere concesso. Il popolo infine non deve istruirsi, non solo perché gli verrebbero in mente idee strane, ma anche perché sarebbe antieconomico permettere a gente che è destinata a lavorare duro di perdere tempo sopra i grandi pensatori, filosofi, letterati, e poi la storia, le lingue antiche, le scienze matematiche, tutto inutile e peggio dannoso. Il figlio di plebei va istruito certo nello leggere e lo scrivere, e nella conoscenza di materie eminentmente tecniche, che gli saranno necessarie per cavarsela nel lavoro cui sarà destinato, ma non altro, il resto è tutto spreco e se vi aggiungiamo che potrebbe diventare un contestatore... Dobbiamo pur capire la logica di questi imprenditori, non ragionano perché "cattivi", ma perché nella loro testolina tutto quadra come un orologio svizzero. Il lavoratore obtorto collo, suo malgrado, sarà avviato al lavoro e lo dovrà fare, gli piaccia o no, perché non si vogliono nullafacenti e disoccupati in giro. Tutti devono contribuire, e se si vuole pane bisogna lavorare su quel che c'è. Ad egli sarà dato poco, non gli sarà permesso di tesaurizzare, ma anzi sarà incentivato a spendere anceh quel poco, in modo che rimanga sempre al limite della sussitenza, e il denaro, materiale o elettronico che sia, sia sempre in circolo, e mai salvato sotto il materasso (certo però i magnati sono invece in pieno diritto di tenersi una liquidità nelle loro stanze blindati con lingotti d'oro questo è invece un diritto); in questo quadro appare evidente come le pensioni siano inutili, se uno riesce a pagare quelle private (dei magnati finanzieri), meglio per lui, se no c'è pur sempre l'eutanasia o al limite proprio la carità dei potenti, che chissà non riscoprano almeno qualcuno la pietà e l'evergetismo antico. Certo anche se si paga la pensione, poi deve stare alle regole del gioco liberale, quindi se la società misteriosamente fallisse, non può pretendere il salvataggio statale. Ma scusate, dimenticavo che ormai lo stato non esisterà più, forse un'ombra, ma non credo. Il processo andrà ancora avanti, ed entreranno in giuoco le forze emergenti mondiali, che ora stanno usando il capitalismo più sfrenato e una massa di forza lavoro immensa e a totale discrezione, ma non sappiamo realmente che cosa potrà accadere quando sarà compiuta la società planetaria unitaria (tanto ambita da molti), in cui il pianeta sarà finalmente unito, le barriera cadranno, e l'italiano sarà uguale al tanzaniano, il cingalese al cileno, il canadese al coreano, ecc. ecc. in un unico comune denomintore che sarà lo sfruttamento selvaggio dei poveri, mentre i ricchissimi, pochi, ma pur sempre qualche milione in tutto il pianeta, si faranno guerra tra loro come nuovi regnanti per diritto divino per conquistarsi i mercati e le masse lavoratrici più numerose e prone. Vorrei fosse diverso, vorrei che l'occidente, con tutte le sue conquiste di libertà, di diritti individuali e sociali, di pensiero e di ragione, espandesse queste, e si capisse come un capitalismo temperato, al servizio dell'umanità, e non del profitto (che invece spesso è a detrimento degli esseri umani, per non parlare degli animali e della natura), e arrivassimo se non ad una società ideale come quella dipinta in star trek, almeno ad una società dove non si sia regredito da quanto faticosamente conquistato. Ma non stiamo andando in quella direzione purtroppo, le altre civiltà, che si fanno ben poco scrupolo dei diritti umani, di libertà e pensiero, del diritto anche degli animali e della biosfera a sopravvivere, sono incombenti e noi, incapaci di competere, incapaci di reagire, ci assimiliamo a loro per cercare di sopravvivere, sta avvenendo quindi l'opposto. Da noi opera una forza potente economica che "spinge" (un'allusione sessuale voluta, e non lo dico in tono ironico sarcastico per dire che ce lo stanno mettendo nell'ano) in questa direzione per avere un controllo sempre più massiccio sui sottoposti, e sempre meno essere controllati dall'autorità pubblica. Le forze esterne non possiamo fermarle, ma possiamo limitarne l'influenza almeno nei nostri confronti, se solo volessimo. Ma non vogliamo, o non vogliono, non lo so, spesso è l'indecisione che impedisce di combattere gli eventi drammatici, scusate per il lungo sfogo.
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