Cita:
Lawliet ha scritto: Che possa non piacere è un altro discorso?
Arriviamo a dubitare il fatto che basare la costituzione di uno Stato su una religione (tra l'altro non proprio il buddismo..) e non sulla logica sia completamente NUTS?
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Evidentemente non riesco a farmi capire, vedi sotto.
Cita:
Lawliet ha scritto: Vorrei vedere poi lo stesso discorso dal punto di vista di una donna.. "
sìsì, mi piacerebbe sposarmi in Teheran e rischiar la lapidazione in caso di adulterio..".
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Vedo che tocca sempre ripetersi all'infinito.
Quella della lapidazione è una delle tante storie intrise fino al midollo di propaganda.
Se cerchi le donne ammazzate per lapidazione guarda all'Arabia Saudita e non all'Iran, dove sembra quasi che ogni anno ammazzano centinaia di donne a forza di sassate.
http://en.wikipedia.org/wiki/Stoning#IranSe uno invece si informa, scopre che in Iran questa pratica è stata messa praticamente in disuso, anche attraverso metodi democratici, perché... eh già... in Iran non vivono nelle grotte o nelle caverne, ma esiste una società civile che è in grado di riformare dall'interno il paese.
Ora per l'ultima volta ritorno sulla questione, per cercare di chiarire.
Quando dico che "è un altro discorso" non sto dicendo che non è importante per me, ma sto semplicemente dicendo che si tratta di due argomentazioni che non possono essere messe sullo stesso piano.
A me piace una società teocratica (vedi Israele, Città del Vaticano e Iran)? Assolutamente no.
Io sono favorevole alla discriminazione delle donne? Assolutamente no.
Anzi aggiungo, trovo vergognoso che in molti paesi esistano leggi che puniscano l'omosessualità, e in Iran è punibile con la morte. Però guarda te... siccome dell'omofobia se ne fregano tutti, anzi magari qui in occidente qualcuno invidia la forca degli iraniani, una delle poche argomentazioni davvero robuste (non è certo la storia della lapidazione femminile) non viene mai utilizzata.
Detto questo - e questo è il motivo di quel "è un altro discorso" - vengo al punto.
Ora, siamo tra persone adulte e intelligenti qui dentro, e sappiamo tutti benissimo che i diritti umani sono soltanto un pretesto - pretesto che le persone intelligenti dovrebbero respingere con disprezzo.
Un solo esempio.
In Arabia Saudita le donne non hanno alcun diritto, vengoni lì sì realmente lapidate e i processi sono delle vere e proprie farse. Eppure non abbiamo sanzioni contro l'Arabia Saudita, non abbiamo zelanti giornalisti che organizzano petizioni contro la dittatura saudita, non abbiamo il tam tam mediatico su tutte le brutte cose che fanno i sauditi (tipo invadere il Bahrain e ammazzare i rivoltosi per conto terzi).
Ora i furbetti diranno. E' vero, in Arabia Saudita fanno questo e quello, ma tu dimmi, lascia stare l'Arabia Saudita, tu condanni o no l'Iran? E' o non è una dittatura?
Il punto è proprio questo.
Prendiamo un esempio: la discriminazione delle donne.
In occidente la discriminazione femminile è praticata?
Assolutamente SI'.
C'è un principio che io ritengo sacro. Prima di giudicare il prossimo guarda te stesso e cerca di capire se il tuo comportamento ti garantisce il diritto di indicare al tuo prossimo un esempio da seguire.
Ebbene, questo diritto NOI non lo abbiamo, lo abbiamo perso da molto tempo o molto probabilmente non lo abbiamo mai avuto. Questo perché ? Perché la nostra cultura (ormai allo sbando, ma questo è un altro discorso) è in evoluzione, non è statica, anche se determinati individui vorrebbero ancorarla ai propri interessi.
Qui in Lombardia, riguardo le donne, dei fondamentalisti cattolici fanno di tutto per negare l'autodeterminazione della donna in tema di aborto, sia in termini di violenza psicologica che di violenza pratica (attraverso la capillare obiezione di coscienza dei medici che rende molto-molto difficile nella pratica abortire), non solo ma le stesse assunzioni sono spesso pilotate verso chi dimostra fedeltà a questi principi.
Questo è un caso, ma ce ne sono moltissimi altri.
E poi sia chiaro, quando si mette in moto la propaganda, si colpiscono solo determinati punti sensibili. Perché non guardiamo al nostro sistema economico, alla massimizzazione del profitto, che di far chiudere un'azienda e lasciare sul lastrico 1000-5000 famiglie se ne fa un baffo? Questa non è inciviltà?
In Iran questo non sarebbe consentito - MA RIPETO - non sto dicendo che l'Iran è MIGLIORE di noi, come qualcuno insinua, sto dicendo che si tratta di due mondi diversi, dove alcuni aspetti possono fare pensare A ME, che si tratti di una società più equa, mentre altri li trovo INGIUSTI e INSOPPORTABILI.
Ora, noi abbiamo il diritto di giudicare gli iraniani?Gli iraniani HANNO SCELTO questa forma di governo, chi siamo noi per costringerli con un fucile puntato alla testa a cambiare?
L'Iran è una dittatura?NO
E chi lo afferma è in palese malafede. Quando Ahmadinejad farà un colpo di stato e impedirà il normale svolgimento delle elezioni allora SI' si potrà dire che l'Iran è una dittatura, OGGI NO.
Perché, diciamocela tutta.
Qui non si tratta di uno SCAMBIO culturale tra i paesi e le culture (noi potremmo imparare molto dalla cultura islamica e viceversa), ma semplicemente si tratta di ANDARE A FARE LA GUERRA a quel paese.
Guardiamo il caso Afghanistan, forse ancora più sporco e tragico della guerra in Iraq.
Prima del conflitto la propaganda occidentale martellava a tutto spiano sulle condizioni riservate in primis alle donne sotto i TERRORISTI talebani, arrivando a fare connessioni ridicole tra taliban e qaedisti (ieri ho sentito su RaiNews un giornalista dire che "oggi i talebani hanno rinunciato alle loro mire globali"... o qualcosa del genere... non ho mai capito se si tratta di semplice propaganda o semplice ignoranza, presumo la seconda).
Quindi si è partiti con la guerra contro il terrore per portare la democrazia.
Ma com'è che oggi a nessuno importa più un fico secco della condizione delle donne in Afghanistan (che vivono per lo più come prima)? Di quei quasi 100.000 morti civili che ne facciamo? Effetti collaterali?
Dite che quelle donne (vedove) e quei bambini (orfani) ORA hanno una visione allettante della DEMOCRAZIA occidentale?
Non solo, io mi domando, ma quei marines che hanno visto cose che noi nemmeno possiamo immaginare, quando torneranno a casa con il cervello spappolato, che vita avranno? Magari fosse solo il problema di pisciare sui cadaveri... io provo compassione anche per quei soldati, che per arrivare a quel punto devono avere subito pressioni e VIOLENZE psicologiche talmente forti da alterare il senso della realtà... quelli una volta finita la LORO guerra, rientrati a casi, si aggiungeranno alle tante vittime (da tutte le parti) che non fanno numero, quelle che sono sopravvissute fisicamente, ma morte nell'anima.
Quindi quando si sparla e si da fiato alla propaganda verso questo o quel paese, lo si fa esclusivamente nell'ottica di preparare il campo ad una nuova guerra.
Io credo che l'Iran debba riformarsi dall'interno, in molti casi in passato ha dimostrato di poterlo fare, e il paese ha notevoli intelligenze e una solida cultura per poterlo fare, fermo restando il loro diritti di autodeterminarsi.
Guardiamo all'inciviltà che abbiamo in casa nostra piuttosto e se possiamo aiutiamo gli altri paesi attraverso il confronto e il dialogo.
OPPURE, perché non siamo ingenui e sappiamo tutti che tutte le nazioni sono governate chi più chi meno da avvoltoi e predatori, diciamo le cose con il loro nome, senza vergorgnarci, quindi:
Dobbiamo abbattere la repubblica islamica dell'Iran per difendere i nostri interessi geopolitici ed economici nella regione. O meglio gli interessi degli USA contrapposti ad altri blocchi, ben sapendo che NOI in Italia siamo semplicemente dei sudditi con pochi diritti e molti doveri.
Molto meglio che usare parole come "democrazia", "diritti delle donne" etc... sapendo benissimo che si tratta di pura e semplice ipocrisia.
E ricordo che argomenti simili li usarono i conquistadores per radere al suolo intere civiltà, non solo ammazzando e schiavizzando persone, ma distruggendo ogni documento scritto o tradizione... e in termini più recenti attraverso il colonialismo.
Si dirà... ma ci sono le rivolte nelle piazze e la repressione. E' vero, un motivo in più per non provocare e armare quelle rivolte, ben sapendo che poi seguiranno le repressioni.
Le repressioni ci sarebbero anche in Italia, in USA e in qualsiasi altro paese che non tollera che si mettano in discussioni poteri determinati, quindi anche queste sono argomentazioni strumentali.
Tra l'altro in Iran è più difficile, perché lì hai il consenso della popolazione non tanto ad Ahmadinejad (che comunque non ha tutti i poteri), ma alla repubblica islamica...e non è certo qualche esule che fa la vita da milionario in Europa o America a poter dire di rappresentare l'Iran. Lì si fanno per questo le cose ancora più sporche, arrivando a prendere contatti ad esempio con i curdi secessionisti (li hanno anche in Iran) arruolandoli magari per attacchi mirati o sabotaggi.
Se in Italia scendessimo in piazza ARMATI per chiedere la cacciata di Monti come reagirebbe il potere secondo voi? Non ci sarebbero arresti di massa, controllo di tutte le comunicazioni, manganellate, morti etc... non ci chiamerebbero terroristi, anarcoinsurrezionalisti, brigatisti, etc... ?
Questo accadrebbe anche in caso di proteste pacifiche di massa, figuriamoci se qualcuno si muove con fucili e altro o si mette a sabotare strutture civili.