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27/01/2012, 11:27

Diego, i miei amici è vero, hanno sempre il dito sul grilletto, ma quelli sono pazzi! [8D]

27/01/2012, 20:03

"Massiccio riarmo militare statunitense su due isole Strategico: Socotra e Masirah"

(l'articolo è esclusivo e può essere acquistato).


http://www.debka.com/


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Ultima modifica di Ufologo 555 il 27/01/2012, 20:06, modificato 1 volta in totale.

27/01/2012, 20:08

Ufologo 555 ha scritto:

"Massiccio riarmo militare statunitense su due isole Strategico: Socotra e Masirah"

(l'articolo è esclusivo e può essere acquistato).


http://www.debka.com/


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....non acquisto nulla....... con la crisi mando i marines a prenderlo.......




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[:245] [:246] [:255] [:261]
Ultima modifica di ubatuba il 27/01/2012, 20:10, modificato 1 volta in totale.

27/01/2012, 20:10

http://www.debka.com/article/21687/

29/01/2012, 22:56

Israele. Aereo militare Eitan senza pilota si schianta vicino autostrada

TEL AVIV – Un aereo militare senza pilota di tipo 'Eitan' – il piu' grande utilizzato dall'aviazione israeliana – si e' schiantato oggi per ragioni ancora imprecisate nella zona centrale di Israele, a breve distanza da una affollata autostrada. Nell'incidente non si sono avute vittime.

L'aereo – secondo il sito Ynet – era decollato dalla base militare di Tel Nof (a sud di Israele) e doveva farvi ritorno al termine di una esercitazione condotta congiuntamente dall' aviazione militare e dall'Industria aerea israeliana. Ma giunto all'altezza della cittadina di Ghedera e' uscito di controllo ed e' precipitato in una macchia di vegetazione, che ha preso fuoco.

L' Eitan e' lungo 14 metri ed ha un'apertura alare di 26 metri. Puo' volare per 20 ore di seguito, ad una velocita' di 260 chilometri all'ora.
29 gennaio 2012 | 12:11
Fonte:http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-mondo/israele-aereo-militare-eitan-senza-pilota-si-schianta-vicino-autostrada-1098590/

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http://defense-update.com/features/2010 ... 22010.html

Un altro drone "fuori controllo"...
[:29]

30/01/2012, 00:10

Angeldark ha scritto:

Un altro drone "fuori controllo"...
[:29]




................ [:255]

30/01/2012, 16:04

http://aurorasito.wordpress.com/2012/01 ... -delliran/
L’enigma dell’Iran
Leonid Savin Strategic Culture Foundation 27.01.2012

...
Tempo fa, la Casa Bianca ha sancito le attività sovversive contro varie parti dell’amministrazione iraniana, compresi i Guardiani della Rivoluzione Islamica. L’ex agente della CIA Philip Giraldi scrive che gli agenti statunitensi e israeliani sono stati attivi in Iran per un bel po’ di tempo e sono responsabili dell’epidemia del virus Stuxnet e per la serie di omicidi di fisici nucleari iraniani. I gruppi in Iran che si sono allineati con i nemici del paese sono Mujahidin del Popolo Iraniano, i separatisti del Baluchistan del Jundallah, il cui leader Abdolmajid Rigi è stato arrestato nel febbraio del 2010 dalle forze di sicurezza iraniane e ha ammesso di aver collaborato con la CIA, e il curdo Vita Libera del Kurdistan (10).


Pare che l'opzione destabilizzazione interna sia comunque per ora la via maestra, l'unico problema è che manca il consenso interno all'Iran per spaccare il paese dal suo interno... una situazione analoga l'abbiamo visto per la Libia e la Siria, dove non esisteva una reale opposizione interna ai regimi.

Ad un anno dall'avvio della "primavera araba", appare a me chiaro che esiste una netta divisione da fare:
1) prima fase... rivolte spontanee e genuine:
Tunisia ed Egitto (in questo caso gli USA hanno messo il cappello DOPO, pilotando i militari, ma probabilmente non sono nate da loro)
2) seconda fase... rivolte pilotate, organizzate, finanziate ed armate, spesso utilizzano le divisioni interne dei vari paesi, appoggiando forze separatiste armandole, cose ben chiare in Siria e Iran, dove stanno usando movimenti non certo pacifici e democratici per combattere i regimi.

Infatti mentre quelle di Tunisia ed Egitto sono state realmente delle rivolte popolari, con diverse centinaia di migliaia di persone coinvolte, in Libia e Siria è evidente il fatto che si tratta di minoranze sparute che si muovono e in un secondo momento appoggiate da gruppi settari armati ben radicati localmente e guidati dall'estero.

Vorrei far notare infatti che in Libia si susseguono le denunce di torture di massa, di crimini contro l'umanità per mano dei cd. liberatori, diverse ONG hanno annunciato che lasceranno il paese. Tutto come previsto: paese distrutto dai bombardamenti, messo a terra per i danni alle infrastrutture, mano di ferro, torture e minacce per chi non sta dalla parte del nuovo regime.
Ultima modifica di iLGambero il 30/01/2012, 16:06, modificato 1 volta in totale.

30/01/2012, 16:42

Già, lavoro fatto da cani.

Il discorso è sempre quello: prima crei l'opposizione (e sicuramente i gruppi ci sono, basta finanziarli e farli crescere, anche, ripeto, intellettualmente), poi, se ci sono le condizioni, appoggi le rivolte. Se ti trovi a dover rincorrere rivolte finisci per dover appoggiare movimenti non adatti a gestire la transizione democratica.

Ammettiamo che l'occidente sapesse dell'organizzazione di rivolte o colpi di stato: in questo caso, ha finanziato, armato, addestrato e appoggiato militarmente gruppi di cui conosceva bene il pensiero politico, per cui l'occidente ha coscientemente abbattuto regimi non democratici per sostituirli con altri, diciamo, dalla dubbia moralità. Se invece è rimasto sorpreso da azioni inaspettate, caspita, che servizi segreti abili che ha l'occidente... Ma c'è la terza possibilità, a metà tra le due precedenti: che sapessero ma che abbiano perso il controllo. In ogni caso, se l'idea è "sostituiamo un regime nemico con un altro, che sia amico e più corrispondente alla nostra idea di democrazia", beh, il fallimento c'è eccome, visto che solo in Tunisia la transizione pare stia funzionando bene.

03/02/2012, 12:22

Il mondo trema. In aprile Israele attaccherà l'Iran



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Israele sta per bombardare l'Iran
Userà caccia e missili perforanti

Gerusalemme sta definendo gli ultimi dettagli di un massiccio attacco aereo contro i siti nucleari iraniani. E' quanto svela il Washington Post, quotidiano molto vicino al Penatagono. Gerusalemme ha intenzione di liquidare il pericolo degli Ayatollah in primavera, ad aprile o maggio, prima che l'uranio arricchito possa lasciare i centri di ricerca per bunker impenetrabili ai missili israeliani.

http://affaritaliani.libero.it/

03/02/2012, 13:06

Certo che se un giornale "vicino al Pentagono" svela le mosse di un alleato, allora vuol dire che gli Usa stanno cercando di bruciare la sorpresa agli israeliani...

03/02/2012, 13:19

...magari porebbe essere un modo x mettere pressione all'iran,tentando di indurlo a fare la prima mossa.........[;)]

03/02/2012, 13:21

Ma tanto se lo devono fare lo fanno! Ricordate il bombardamento di Bagdad? Saddam lo sapeva e la città era ugualmente tutta illuminata ....
(Tanto, di giorno o di notte o a sorpresa, con le armi di oggi non c'è scampo!) [8D]
Ultima modifica di Ufologo 555 il 03/02/2012, 13:21, modificato 1 volta in totale.

03/02/2012, 13:24

Gli Usa temono che Israele possa attaccare i siti nucleari iraniani in «aprile, maggio o giugno», prima che i mullah trasferiscano il materiale sensibile in bunker più protetti e fuori della portata delle bombe speciali israeliane. La previsione è del segretario alla Difesa americano Leon Panetta ed è stata raccolta da David Ignatius, famoso giornalista del «Washington Post», che era in viaggio con il rappresentante Usa.

L'ATTACCO - L’aviazione di Gerusalemme pensa di poter colpire i bersagli con operazioni «limitate» a 4 o 5 giorni che possono creare danni sufficienti per ritardare il programma atomico. O almeno è ciò che sperano. Poi è prevedibile un intervento dell’Onu che impone un cessate il fuoco. Ignatius aggiunge che l’annullamento delle manovre congiunte Israele/Usa previste per la primavera è da imputare ad una richiesta di Gerusalemme che avrebbe comunicato problemi nel mettere a disposizione le proprie forze. E i «problemi» altro non sarebbero che un possibile impegno militare in Iran. Tanto a Washington che nello stato ebraico i generali hanno esaminato le possibili ritorsioni da parte dell’Iran in caso di un attacco. Dal blocco di Hormuz ad attentati: per questo e per evitare «malintesi» gli Stati Uniti hanno moltiplicato i segnali verso Teheran per separare la propria posizione da quella dell’alleato israeliano. Ma, come sottolinea lo stesso Ignatius, non è facile per il Pentagono stare fuori. Se le città israeliane dovessero essere colpite è difficile che gli Usa rimangano a guardare. Ed è anche possibile che i pasdaran possano coinvolgere nella loro risposta le navi o le basi statunitensi nel Golfo.
ISRAELE - Gerusalemme – come è già emerso in queste settimane – non sembra invece temere più di tanto la risposta degli ayatollah. La crisi siriana ha di fatto paralizzato l’alleato più prezioso di Teheran nella regione e la minaccia più seria può venire dagli Hezbollah libanesi che dispongono di decine di migliaia di razzi. La gran parte dei quali nascosti in centri abitati e bunker nel Libano sud. Uno scenario tracciato da esperti israeliani ha previsto che le vittime dei bombardamenti Hezbollah potrebbero essere circa 500. Ignatius conclude il suo pezzo affermando che il governo israeliano non ha ancora raggiunto una decisione definitiva sul blitz, anche perché molti esponenti dell’intelligence si sono dichiarati contrari. L’analisi di Panetta combacia con quella apparsa sul «New York Times» a firma di Ronen Bergman dove si dava per scontata un’operazione militare di Israele in primavera. Ma proprio i riferimenti temporali precisi lasciano perplessi gli esperti: non ha senso – osservano – dare queste indicazioni al nemico. E pensano che si tratti di un ulteriore gesto di pressione su Teheran. Quanto alle continue dichiarazioni – «possiamo attaccare» – sarebbero un modo per Israele per apparire come un attore imprevedibile che non si ferma neppure davanti agli alt intimati da Washington. Nulla di nuovo, visto che Gerusalemme nella sua storia ha mostrato sempre una grande autonomia e indipendenza.
Guido Olimpio http://www.corriere.it/esteri/



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Ultima modifica di ubatuba il 03/02/2012, 13:26, modificato 1 volta in totale.

03/02/2012, 13:37

E' il solito gioco dello sbirro buono e sbirro cattivo. Ora gli americani giocano a fare i buoni e gli israeliani i cattivi.
Le bunker buster le hanno fornite gli americani agli israeliani, non è roba di loro produzione, e lo ha fatto il premio nobel per la pace.
http://www.guardian.co.uk/world/julian- ... ar-weapons
"
The GBU-28 question surfaced in a November 2009 US cable released by Wikileaks, in which the US embassy in Tel Aviv noted that "the transfer should be handled quietly to avoid any allegations that the USG is helping Israel prepare for a strike against Iran."
"
E' evidente a tutti che non c'entra nulla il programma nucleare dell'Iran.
La repubblica islamica dell'Iran deve essere spazzata via dalla faccia della terra, più o meno quello che gli israeliani rinfacciano agli iraniani.

L'attacco non serve a salvare Israele dalla minaccia nucleare, o a ritardare un fantomatico progetto militare iraniano, ma solo a creare un pretesto per tirare dentro il resto del mondo in questa folle nuova guerra.

Chi sono quindi i veri criminali?

Forse i paesi con un po' di buon senso dovrebbero cominciare ad infiltrare la società israeliana per rivoltare il regime israeliano, gli ayatollah del sionismo... è ironia ovviamente...
Ultima modifica di iLGambero il 03/02/2012, 13:39, modificato 1 volta in totale.

03/02/2012, 15:29

Mica tanto. La cosa che mi deprime è che in Israele la sinistra è scomparsa, si sono appiattiti sulla destra "normale" per paura dell'estrema destra. E intanto sono finiti mangiati dal centro. Se quella volta Arafat avesse fatto l'accordo, e se non avessero ammazzato Rabin... La colpa è qui, non nella destra nazionalista. Che vuoi che facciano i fascisti locali? La pace con gli arabi? E' la sinistra che non può fare certi discorsi e appoggiare certi governi.
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