25/01/2012, 12:36
iLGambero ha scritto:
Ma la cosa che fa sbellicare dalle risate è sentire i sauditi che dicono che la Siria non collabora per il rispetto dei diritti umani... proprio loro che hanno invaso il Bahrain e soffocato nel sangue le rivolte popolari assieme agli UAE.
Ma ci rendiamo conto?
25/01/2012, 13:25
03/02/2012, 12:22
Il segretario alla difesa Usa, Leon Panetta, teme che Israele possa attaccare l'Iran in primavera. Stando a quanto scrive oggi l'opinionista del "Washington Post", David Ignatius, Panetta ritiene molto probabile un attacco ad aprile, maggio o giugno, prima che Teheran entri in quella che Israele definisce una "zona di immunità", quando inizierà a costruire la bomba atomica.
Lo Stato ebraico teme, infatti, che a breve l'Iran avrà immagazzinato in strutture sotterranee una quantità sufficiente di uranio arricchito per fabbricare l'ordigno, che solo gli Stati Uniti avrebbero quindi le capacità militari per fermarlo. E il premier israeliano Benjamin Netanyahu "non vuole che il destino di Israele dipenda dall'intervento americano", sottolinea il commentatore del Wp.
Ieri, ai giornalisti che lo hanno interpellato a Bruxelles sull'eventualità di un attacco unilaterale di Israele, Panetta ha risposto: "Israele ha fatto sapere che sta valutando questa possibilità e noi abbiamo espresso le nostre preoccupazioni". Il capo del Pentagono non ha voluto aggiungere altro.
Sebbene l'amministrazione Obama non abbia escluso un intervento militare, sottolinea oggi il Wp, fonti della Casa Bianca hanno espresso il timore che un attacco unilaterale possa spaccare la vasta coalizione internazionale formata negli ultimi tre anni contro il programma nucleare iraniano. Inoltre, fonti Usa temono che un eventuale attacco israeliano sia seguito da ritorsioni iraniane contro interessi americani nel mondo.
Secondo Ignatius, a questo punto Washington vede solo due possibilità per dissuadere Israele: Teheran disponibile a negoziati seri sul suo programma nucleare oppure un rafforzamento delle operazioni segrete Usa contro il programma, in modo lo Stato israeliano non ritenga più necessaria un'azione militare.
L'Iran "sosterra' e aiutera' qualunque gruppo o Paese che combatta contro il regime sionista": cosi' l'ayatollah Khamenei, guida suprema dell'Iran, e' tornato a minacciare Israele durante il sernmone del venerdi'. "Minacciare l'Iran e attaccarlo nuocera' all'America", ha avvertito Khamenei nel discorso trasmesso in tv, tornando a ribadire che l'embargo varato contro Teheran "non avra' alcun effetto sulla nostra determinazione a proseguire il programma nucleare". "In risposta alle minacce di embargo petrolifero e guerra, al momento giusto imporremo le nostre minacce", ha concluso l'ayatollah.
(ANSA) - TEHERAN, 3 FEB - L'Iran ''sosterra' ogni gruppo o Paese che confronti o combatta Israele''. Lo ha detto nel suo sermone del venerdi' la guida suprema Ali Khamenei, che ha anche definito il ''regime sionista'', riporta la tv di stato che sta dando in diretta il suo discorso, ''un vero tumore maligno che deve essere rimosso''. L'Iran, ha aggiunto Khamenei, "non indietreggerà sul suo programma nucleare", e le sanzioni dell'Occidente non faranno altro che portare nuovi benefici all'industria nazionale. (ANSA).
03/02/2012, 13:25
iLGambero ha scritto:
Si attacca la Siria per colpire l'Iran.
03/02/2012, 13:30
sezione 9 ha scritto:
Ma come faccio a scegliere tra un governo guerrafondaio di destra e un'altro governo guerrafondaio di destra? O se preferisci, tra un governo che ghettizza i palestinesi e uno teocratico?
03/02/2012, 14:05
sezione 9 ha scritto:
Certo. Quello che dico io è però (anche) un'altra cosa.
Mettiamo che in Francia ci sia un colpo di Stato militare. Anzi, mettiamo che sia la maggioranza della popolazione a volere la dittatura, e che comincino a perseguitare quelli del PS Francese. Pensi che la sinistra italiana (e del resto del mondo) non debba aiutare i suoi omologhi francesi? Caspita, non parlo di internazionalismo, ma come ho il preciso dovere, quando entro in una organizzazione politica, di sostenere il mio partito e i miei compagni, dovrò pur fare qualcosa per quelli come me di un altro Paese.
03/02/2012, 14:29
iLGambero ha scritto:sezione 9 ha scritto:
Certo. Quello che dico io è però (anche) un'altra cosa.
Mettiamo che in Francia ci sia un colpo di Stato militare. Anzi, mettiamo che sia la maggioranza della popolazione a volere la dittatura, e che comincino a perseguitare quelli del PS Francese. Pensi che la sinistra italiana (e del resto del mondo) non debba aiutare i suoi omologhi francesi? Caspita, non parlo di internazionalismo, ma come ho il preciso dovere, quando entro in una organizzazione politica, di sostenere il mio partito e i miei compagni, dovrò pur fare qualcosa per quelli come me di un altro Paese.
Cioè tu ammazzeresti quelli che non la pensano come te, per aiutare quelli che la pensano come te?
E poi perdonami, ma quelli come te e me sono solo pedine... ma che gliene frega ai dirigenti, a quelli che fanno la vita da nababbi, che intrallazzano con il potere vero, di sinistra e destra.
Io non muoverei mai un dito nel nome di UN PARTITO.
La libertà e la dignità dell'uomo sono valori universali che non hanno bisogno di partiti o ideologie. E l'idea di scatenare una guerra civile e fare crepare migliaia di persone per una pura e semplice lotta politica io la trovo aberrante.
In Libia, con questa finta rivoluzione per conto terzi, hanno fatto un massacro ben peggiore di quello che avrebbe potuto fare Gheddafi in 30 anni di regime, e ora che cosa si ritrovano? Un paese distrutto, diviso, in preda all'anarchia, con ex del regime che giocano a fare gli statisti, che prendono finanziamenti dal FMI indebitando un paese che prima era ricco, senza più il controllo delle risorse economiche del paese... tutto questo per cosa?
In Siria probabilmente le cose andranno anche peggio, perché lì le divisioni interne sono ancora più pronunciate che non in Libia, si arriverà ad una situazione di tipo Iraq, con inglesi, israeliani e arabi a controllare parti del paese, e gli USA a spartirsi la ricostruzione.
E poi... parlare di dittature... perché fare cadere Gheddafi e mettere su una dittatura mascherata ha cambiato le cose?
Secondo me non c'è nulla da fare, deve essere la popolazione a chiedere e pretendere il cambiamento, le forzature non portano mai a nulla di buono.
In Tunisia è stato il popolo, spinto anche dalla fame, che è sceso in massa nelle piazze... e quelli non li fermi con i cannoni.
Sono anni che dico che si sono lasciati crescere indisturbati i movimenti estremisti e xenofobi in Europa... sono anni che lo penso e lo dico... e nessuno fa nulla. E' evidente che tutto questo a qualcuno deve fare comodo. Quando prenderanno il potere sarà troppo tardi.
Comunque se la gente vuole questo... raccoglierà i frutti che merita e imparerà sulla propria pelle.
03/02/2012, 18:34
iLGambero ha scritto:sezione 9 ha scritto:
Certo. Quello che dico io è però (anche) un'altra cosa.
Mettiamo che in Francia ci sia un colpo di Stato militare. Anzi, mettiamo che sia la maggioranza della popolazione a volere la dittatura, e che comincino a perseguitare quelli del PS Francese. Pensi che la sinistra italiana (e del resto del mondo) non debba aiutare i suoi omologhi francesi? Caspita, non parlo di internazionalismo, ma come ho il preciso dovere, quando entro in una organizzazione politica, di sostenere il mio partito e i miei compagni, dovrò pur fare qualcosa per quelli come me di un altro Paese.
Cioè tu ammazzeresti quelli che non la pensano come te, per aiutare quelli che la pensano come te?
E poi perdonami, ma quelli come te e me sono solo pedine... ma che gliene frega ai dirigenti, a quelli che fanno la vita da nababbi, che intrallazzano con il potere vero, di sinistra e destra.
Io non muoverei mai un dito nel nome di UN PARTITO.
La libertà e la dignità dell'uomo sono valori universali che non hanno bisogno di partiti o ideologie. E l'idea di scatenare una guerra civile e fare crepare migliaia di persone per una pura e semplice lotta politica io la trovo aberrante.
In Libia, con questa finta rivoluzione per conto terzi, hanno fatto un massacro ben peggiore di quello che avrebbe potuto fare Gheddafi in 30 anni di regime, e ora che cosa si ritrovano? Un paese distrutto, diviso, in preda all'anarchia, con ex del regime che giocano a fare gli statisti, che prendono finanziamenti dal FMI indebitando un paese che prima era ricco, senza più il controllo delle risorse economiche del paese... tutto questo per cosa?
In Siria probabilmente le cose andranno anche peggio, perché lì le divisioni interne sono ancora più pronunciate che non in Libia, si arriverà ad una situazione di tipo Iraq, con inglesi, israeliani e arabi a controllare parti del paese, e gli USA a spartirsi la ricostruzione.
E poi... parlare di dittature... perché fare cadere Gheddafi e mettere su una dittatura mascherata ha cambiato le cose?
Secondo me non c'è nulla da fare, deve essere la popolazione a chiedere e pretendere il cambiamento, le forzature non portano mai a nulla di buono.
In Tunisia è stato il popolo, spinto anche dalla fame, che è sceso in massa nelle piazze... e quelli non li fermi con i cannoni.
Sono anni che dico che si sono lasciati crescere indisturbati i movimenti estremisti e xenofobi in Europa... sono anni che lo penso e lo dico... e nessuno fa nulla. E' evidente che tutto questo a qualcuno deve fare comodo. Quando prenderanno il potere sarà troppo tardi.
Comunque se la gente vuole questo... raccoglierà i frutti che merita e imparerà sulla propria pelle.
03/02/2012, 19:23
05/02/2012, 23:49
06/02/2012, 00:10
06/02/2012, 14:53
12/02/2012, 20:03
12/02/2012, 20:13
12/02/2012, 20:45
Greenwarrior ha scritto:
Viviamo in un immensa scacchiera, le cui pedine sono mosse dai potenti.
Noi possiamo solo stare a guardare.