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28/02/2012, 15:42

Ronin77 ha scritto:

Io vorrei un sindacato che invece di proteggere cani e porci difendesse solo chi merita di lavorare...


Accuse precise, servono i colpevoli. A scanso di equivoci, eviterei di cadere nel qualunquismo generalista. Non c'è IL sindacato, ci sono I sindacati, compresi quelli filo-padronali, quelli corporativi eccetera.

Ronin77 ha scritto:
Vorrei che le aziende potessero licenziare i nullafacenti...il tutto ponderato da severi controlli e verifiche...

Non trovo sbagliato che una azienda verso il rischio di fallimento possa diminuire il proprio personale,il tutto anche qui ovviamente ponderato da severi controlli e verifiche...


La legge già consente di fare sia la prima che la seconda cosa. Per cui, di che si discute?

Ronin77 ha scritto:
Vorrei vedere più retribuito il precariato...se sei precario almeno guadagni di più...

Vorrei vedere diminuire il precariato...oggi se non erro un'azienda può schiera un 30% del suo organico tramite agenzia del lavoro,che con varie tattiche a volte si arriva anche ad un 50%,sicuramente con qualche tutela in più un imprenditore è più stimolato a dare un contratto più serio ad un buon lavoratore...

Vorrei più agevolazioni fiscali alle aziende che assumono direttamente un dipendente...

Vorrei tutte le tutele attuali per i lavoratori meritevoli e magari qualche premio per le presenze...e che di norma non si ammala più di due o tre volte al massimo all'anno,salvo eccezioni di infortuni,problemi familiari ecc...


Sono d'accordo, se uno è precario ha un "rischio" che va pagato. E pagare di più significa scoraggiare l'assunzione di precari e riportare il contratto "flessibile" a quello che era in origine: una risposta ad una "emergenza" di produzione. Il lavoro precario (cioè, flessibile) deve servire solo in casi eccezionali, il lavoro a tempo indeterminato deve essere la regola, punto e basta. Niente nuovi contratti, niente trucchi che consentano alle imprese di assumere invece che precari "apprendisti" da sfruttare 3 anni e licenziarli un giorno prima di doverli assumere definitivamente. E niente contrattazione delocalizzata: i contratti locali, aziendali eccetera devono essere solo MIGLIORATIVI di quello nazionale. E, per favore, che il Governo faccia il suo lavoro: quando comincia a pianificare la crescita? A decidere quanto investire e dove? O si deve parlare solo di tagli? E soprattutto, ma quando la finiscono di parlare (e di smentire di aver parlato) e cominciano davvero a lavorare? Qua, parla parla, e non hanno concluso ancora nulla, se non tagli e minacce di "fare da soli" anche senza intesa.

28/02/2012, 15:48

sezione 9 ha scritto:
Accuse precise, servono i colpevoli. A scanso di equivoci


Giusto. E a proposito di colpevoli, mi daresti un parere su questo?
http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=215085

28/02/2012, 18:30

sezione 9 ha scritto:
Ronin77 ha scritto:
Io vorrei un sindacato che invece di proteggere cani e porci difendesse solo chi merita di lavorare...

Accuse precise, servono i colpevoli. A scanso di equivoci, eviterei di cadere nel qualunquismo generalista. Non c'è IL sindacato, ci sono I sindacati, compresi quelli filo-padronali, quelli corporativi eccetera.


Aspetta hai ragione,mi sono spiegato male...io non mi riferisco al sindacato esterno all'azienda ma ai delegati interni.Però credo che sia anche copito del sindacato esterno valutare l'attendibilità dei propri collaboratori all'interno delle aziende... Sul resto rispondo più tardi ora sono un pò incasinato [;)]
Ultima modifica di Ronin77 il 28/02/2012, 18:31, modificato 1 volta in totale.

28/02/2012, 21:01

bleffort ha scritto:

Un operaio può innamorarsi del suo lavoro e della sua Fabbrica ma.....,gli imprenditori fanno tutto il possibile per fare in modo che l'operaio odi il suo lavoro,le Industrie nascono automaticamente al momento in cui le persone hanno di che' spendere,se no' è tutto inutile,qualsiasi aiuto o sovvenzione arriverà all'Industria,questa avrà sempre poca vita.[;)]



saranno ben pochi gli operai o i magazzinieri hce si "innamoreranno" del loro lavoro e della loro azienda, questo pure è richiesto con veemenza dagli spilorci datori di lavoro. Il 99% della gente che fa questi lavoro sottoqualificati (parliamoci chiaro, sono alienanti, faticosi, a volte nocivi alla salute pure), lo fa per sopravvivere, perché si sente in dovere sociale di avere il posto "fisso", o per mantenere la famiglia. Ma nessuno mai ama questo genere di lavoro, nessuno. Troppi ne ho sentiti di rassegnati operai che invocavano la punizione divina (un bel "piasse fogo" in dialetto) verso la loro fabbrica, nella quale stavano versando il meglio della loro vita, e per cosa, per 1200 euro al mese, se va bene.
Ma lo fanno perché tanto è così, si deve fare, ma diciamo almeno, uno non deve pure essere "contento", "amare" il luogo che gli sta RUBANDO la vita.

28/02/2012, 22:33

Raziel ha scritto:

bleffort ha scritto:

Un operaio può innamorarsi del suo lavoro e della sua Fabbrica ma.....,gli imprenditori fanno tutto il possibile per fare in modo che l'operaio odi il suo lavoro,le Industrie nascono automaticamente al momento in cui le persone hanno di che' spendere,se no' è tutto inutile,qualsiasi aiuto o sovvenzione arriverà all'Industria,questa avrà sempre poca vita. [;)]



saranno ben pochi gli operai o i magazzinieri hce si "innamoreranno" del loro lavoro e della loro azienda, questo pure è richiesto con veemenza dagli spilorci datori di lavoro. Il 99% della gente che fa questi lavoro sottoqualificati (parliamoci chiaro, sono alienanti, faticosi, a volte nocivi alla salute pure), lo fa per sopravvivere, perché si sente in dovere sociale di avere il posto "fisso", o per mantenere la famiglia. Ma nessuno mai ama questo genere di lavoro, nessuno. Troppi ne ho sentiti di rassegnati operai che invocavano la punizione divina (un bel "piasse fogo" in dialetto) verso la loro fabbrica, nella quale stavano versando il meglio della loro vita, e per cosa, per 1200 euro al mese, se va bene.
Ma lo fanno perché tanto è così, si deve fare, ma diciamo almeno, uno non deve pure essere "contento", "amare" il luogo che gli sta RUBANDO la vita.

Questo che hai scritto non ha fatto altro che dare indirettamente ragione a me',in quanto se il padrone di un'industria vuole;può far felice gli operai,per es....:dandogli una paga soddisfacente,attuare degli orari che possono essere flessibili in base ad esigenze che possono avere certi lavoratori o lavoratrici,attuare misure preventive ed efficaci per prevenire infortuni,istallare tecnologie che migliorino l'aria e all'interno degli ambienti,attuare meccanismi per premiare la produttività e il clima sociale tra di chi dirige e chi lavora e poi una cosa molto importante sono le Ferie,un operaio che ha poche ferie o non gliele concedono affatto,diventa un frustrato.
Ma...forse sarò un visionario vero?? [8]

05/03/2012, 18:08

sezione 9 ha scritto:


Ronin77 ha scritto:
Vorrei che le aziende potessero licenziare i nullafacenti...il tutto ponderato da severi controlli e verifiche...




La legge già consente di fare sia la prima che la seconda cosa. Per cui, di che si discute?

In che senso??'

Io lavoro per la tua azienda,fregandomene dei carichi di lavoro io mi faccio i miei 4 o 5 giorni al mese di malattia,ovviamente suddivisi in periodi mirati diciamo 1 mese completo(c'è gente che manco lo fa il mese completo,mai) e 8 giorni di malattia quello seguente cosi via via tutto l'anno,dimmi come ti liberi di me????

La verità è che non puoi.

Altra domanda,chi guadagna con le agenzie del lavoro?chi c'è dietro?chi ha interesse a mantenere vive queste strutture oltre agli imprenditori che possono avere manodopera immediata e liberarsene allo stesso modo?

05/03/2012, 21:37

Si continua a fare molto pressapochismo!!!!
Lavoratori che fanno "malattia per mestiere" non sono la regola ma eccezioni!! A mio avviso l'unico scopo che i governanti vogliono perseguire modificando il famigerato art. 18 è :" + profitto per le aziende" !!!! Mi ripeto, 1 operaio specializzato con 30 anni di anzianita' costa come 4 operai (anche + che specializzati) assunti con contratto di formazione professionale o ancora peggio come apprendisti, quindi Calcio in culo all'over 50 e largo ai giovani !!!!
IL CAPITALE NON GUARDA IN FACCIA A NESSUNO quando deve perseguire i propri interessi .

21/03/2012, 07:28

Riforma senza accordo, scontro con Cgil

Camusso: 'Faremo tutto per contrastare riforma. Dal governo strana idea della coesione sociale'.

Immagine

21 marzo, 07:23

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 63897.html

La riforma del mercato del lavoro, articolo 18 compreso, passa senza l'accordo firmato dalle parti sociali. Il governo ricorre alla strada del 'verbale' per registrare le varie posizioni in campo, su cui si baserà la proposta che presenterà al Parlamento. Con uno strumento legislativo che va deciso: potrà essere un disegno di legge delega o un decreto. E, intanto, si apre lo scontro con la Cgil, che giudica l'impianto "totalmente squilibrato" e incentrato "unicamente sui licenziamenti facili", dice il numero uno Susanna Camusso. Che promette battaglia e mobilitazione: "Faremo tutto ciò che serve per contrastarla". Sull'altro fronte, dalla Cisl con il segretario generale Raffaele Bonanni arriva "un giudizio positivo" sulle linee guida; per la Uil di Luigi Angeletti un giudizio positivo passa, invece, per modifiche da apportare, a partire dal capitolo dei licenziamenti disciplinari ed economici.

L'Ugl parla di un impianto nel "complesso condivisibile", con un "giudizio sostanzialmente sofferto ma responsabile". Confindustria, con il presidente Emma Marcegaglia, spiega di aver "dato una adesione complessiva all'architettura, ma rimane del lavoro da fare su alcuni punti". Una "prima valutazione positiva" c'é anche da parte di Rete imprese Italia. Per giovedì 22 marzo è fissato un nuovo incontro tra Governo e parti sociali, l'ultimo, quello "conclusivo", in cui si presenteranno i testi definitivi e si stilerà il verbale. Intanto il presidente del Consiglio, Mario Monti, al termine del tavolo ufficiale (dopo quello informale di stamattina), durato oltre tre ore, chiarisce: "Né oggi né giovedì ci sarà un accordo firmato dal governo con le parti sociali" perché, spiega, "il governo ha condotto una consultazione, che ha dato un contributo nel merito", ma "l'interlocutore" principale del governo rimane il Parlamento.

"Il dialogo è importantissimo ma non riflettiamo una cultura consociativa di un passato lontano": si ascoltano le parti sociali ma non si dà "a nessuno il potere di veto", afferma Monti. E sull'articolo 18 assicura che "la questione è chiusa" e non sarà "più sottoposta a esame o analisi". La "nuova formulazione si applicherà a tutti i lavoratori", spiega il ministro del Lavoro, Elsa Fornero. L'articolo 18 cambia lasciando il reintegro per i soli licenziamenti discriminatori, mentre per i disciplinari ci sarà l'indennizzo o il reintegro (nei casi gravi e con specifici paletti), per gli economici giudicati illegittimi solo l'indennizzo. Che andrà da un minimo di 15 ad un massimo di 27 mensilità dell'ultima retribuzione.

Fornero parla di una "buona" riforma che renderà il mercato del lavoro più inclusivo e più dinamico. E sui nuovi ammortizzatori sociali "universali" conferma che andranno a regime dal 2017, con risorse addizionali di 1,7-1,8 miliardi. I contratti di lavoro a tempo determinato costeranno di più, con una aliquota contributiva aggiuntiva per finanziare l'Aspi (il nuovo sussidio di disoccupazione) dell'1,4% sulla retribuzione ma saranno esclusi - spiega - i contratti sostitutivi e quelli stagionali. Annuncia che nella riforma c'é anche la norma contro le dimissioni in bianco e il via alla sperimentazione dei congedi di paternità obbligatori che saranno finanziati dal ministero del Lavoro. E garantisce l'intenzione di eliminare gli stage gratuiti: sono un lavoro e l'azienda "lo deve pagare". Monti subito informa il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, del "buon esito" della trattativa. E Fornero si dice convinta che "il Parlamento è naturalmente sovrano, ma noi crediamo di riuscire a convincere le forze politiche che sostengono il governo del fatto che questa è una buona riforma, equilibrata e inclusiva".

21/03/2012, 10:30

questi sono tecnocrati alla eichmann..
peggio di berlusconi..

21/03/2012, 10:57

mik.300 ha scritto:

questi sono tecnocrati alla eichmann..
peggio di berlusconi..



..e nessuno protesta,tutti schierati come burattini...... [:268] [:268] [:59] [:55]

21/03/2012, 12:11

Dall'articolo del Corriere della Sera

http://www.corriere.it/politica/12_marz ... f870.shtml

"Quando il provvedimento arriverà in aula il Pd sarà costretto a dire il suo sì, anche di fronte al no di Camusso. «Il nostro voto favorevole, pur con tanti distinguo, non può essere in discussione», sottolinea infatti Enrico Letta."

Cosa diavolo vuol dire sarà costretto a dire il suo sì?!?!?!?!?!?!?!?!

Fate schifo!

[:(!] [:(!] [:(!]

21/03/2012, 12:12

ubatuba ha scritto:

mik.300 ha scritto:

questi sono tecnocrati alla eichmann..
peggio di berlusconi..



..e nessuno protesta,tutti schierati come burattini...... [:268] [:268] [:59] [:55]

E anche quelli che protestano come Cgil, lega e idv...fanno finta di protestare... [}:)]

21/03/2012, 12:14

Molto semplicemente, siamo al redde rationem. Bene ha fatto la Camusso a dire "adesso vediamo chi sta coi lavoratori e chi sta contro". Stamattina ho visto Colaninno gongolare, e difendere la riforma più ardentemente di Cicchitto. Qui, insomma, ci si gioca l'ultima briciola di credibilità, perchè, messa così, non si può essere per i lavoratori E per i padroni, puoi parlare a entrambi, ma non puoi stare di qua E di là. La linea era "l'art. 18 non si tocca", mi auguro quindi che siano tutti d'accordo in piena ortodossia. Ma se disgraziatamente qualcuno volesse fare di testa sua, deve essere chiaro che chi crea problemi, questa volta, deve essere preso per il collo e buttato fuori a calci nel sedere.

Il Governo ha iniziato la prova di forza, ha fatto un atto politico rompendo le trattative (perchè è stato Monti a dire "non si tratta più"), non sono più "tecnici" ma "politici" e siccome questa politica non è la mia, così come non è mio tagliare le pensioni, tagliare le liberalizzazioni, difendere ricchi e professionisti e segare pensionati e lavoratori, e magari svendere pure le frequenze tv, leccando i piedi al PDL e prendendo scarpate in faccia tutte le volte che si "osa" pretendere un minimo di considerazione (non dico neanche rispetto), o si comincia a ottenere, oppure si deve avere il coraggio di dire che la ruota di scorta non la si può più fare. Ma che siamo scemi? Tenere in piedi un governo che ti sputa in faccia tutti i giorni per poi andare alle elezioni e regalare voti e voti a destra, centro e sinistra? Si è detto "facciamo il Governo Monti per il bene dell'Italia", anche se non ci conviene. Bene, allora adesso, anche se non ci conviene, per il bene dell'Italia, bisogna essere pronti pure a spaccare il Partito. Tanto adesso la gireranno sui giovani, sulle dimissioni in bianco, sul licenziamento discriminatorio a tutti (la prima non valida, la seconda non efficace, la terza c'era già), ma cosa cambia? O si dice "scusate abbiamo perso", oppure si riesce ad ottenere non qualcosa, ma TANTO, perchè sono mesi che si va avanti a briciole e contentini. Tanto si sa, metteranno la fiducia anche questa volta, e sarà lì che si vedrà la serietà e la capacità di imporsi.

L'elettorato è in preda a crisi di identità, serve che qualcuno si degni di spiegare LA LINEA, unica e inattaccabile, che la si smetta di comportarsi come i no tav, che la minoranza la finisca di chiedere confronti su confronti, elaborazioni e analisi, per poi essere sempre sconfitta dentro al Partito e andare a crear problemi fuori con idee personali in contrasto con quelle ufficiali, e magari protestare pure per "poca democrazia".

Napolitano non lo sfioro minimamente. Come Presidente della Repubblica ha una carica che deve essere rispettata eccetera. Mi permetto di parlare al compagno, però, e di ricordargli umilmente di quando, da avvocatino, andava per campi a difendere i braccianti dagli abusi dei padroni, lavorando spesso e volentieri gratis.

Agli altri, beh, che dire... Siamo agli slogan: Veltroni! Gentiloni! Fuori dai .......!

21/03/2012, 12:21

Angeldark ha scritto:

ubatuba ha scritto:

mik.300 ha scritto:

questi sono tecnocrati alla eichmann..
peggio di berlusconi..



..e nessuno protesta,tutti schierati come burattini...... [:268] [:268] [:59] [:55]

E anche quelli che protestano come Cgil, lega e idv...fanno finta di protestare... [}:)]


in effeti come vedi non o fatto dei distinguo.....tutti nello stesso calderone di ipocrisia [;)]

purtroppo,come gia' detto,i partiti attuali non hanno un briciolo di ideologia,sono solo scatole vuote in cui dentro ci si puo' trovare di tutto e il contrario....... [;)]
Ultima modifica di ubatuba il 21/03/2012, 12:23, modificato 1 volta in totale.

21/03/2012, 12:44

sezione 9 ha scritto:
L'elettorato è in preda a crisi di identità, serve che qualcuno si degni di spiegare LA LINEA, unica e inattaccabile, che la si smetta di comportarsi come i no tav, che la minoranza la finisca di chiedere confronti su confronti, elaborazioni e analisi, per poi essere sempre sconfitta dentro al Partito e andare a crear problemi fuori con idee personali in contrasto con quelle ufficiali, e magari protestare pure per "poca democrazia".

Ma non ti sei ancora accorto che trattano i NOTAV esattamente come i lavoratori?
Ma davvero pensi ancora che ci sia stata alcuna "trattativa" o "dialogo"?
Certi politici piemontesi si sono semplicemente comportati come i vari Colaninno, Ichino, Treu etc... che ora senti parlare nel PD.
Mi fa piacere comunque che qualche dubbio comincia a venire anche a te, anche perché che cosa avrebbe fatto Monti era chiaro sin dal discorso iniziale di insediamento.

Ma se il PD tira diritto verso il burrone, tu che fai? Sono curioso di sentire che cosa ne pensi. Rimani nel PD?
Come ho scritto tante volte, anch'io vedo con molto sospetto certi movimenti, certi guru e certi salvatori del popolo che spuntano come funghi ora, spesso proprio dall'estrema destra (le dittature di solito nascono così), ma non pensi che le persone di buona volontà e senza secondi fini non possano unirsi in qualcosa di diverso? L'idea mai realizzata da Grillo della democrazia partecipata o diretta è secondo te comunque un'ipotesi da valutare, intendo ora che abbiamo la possibilità di utilizzare una tecnologia che in passato non esisteva. La condizione imprescindibile è ovviamente la libertà di informazione e il coinvolgimento della popolazione... quindi bypassare le tv e gran parte dei giornali, ormai ridotti a macchietta patetica del potere.
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