Molto semplicemente, siamo al redde rationem. Bene ha fatto la Camusso a dire "adesso vediamo chi sta coi lavoratori e chi sta contro". Stamattina ho visto Colaninno gongolare, e difendere la riforma più ardentemente di Cicchitto. Qui, insomma, ci si gioca l'ultima briciola di credibilità, perchè, messa così, non si può essere per i lavoratori E per i padroni, puoi parlare a entrambi, ma non puoi stare di qua E di là. La linea era "l'art. 18 non si tocca", mi auguro quindi che siano tutti d'accordo in piena ortodossia. Ma se disgraziatamente qualcuno volesse fare di testa sua, deve essere chiaro che chi crea problemi, questa volta, deve essere preso per il collo e buttato fuori a calci nel sedere.
Il Governo ha iniziato la prova di forza, ha fatto un atto politico rompendo le trattative (perchè è stato Monti a dire "non si tratta più"), non sono più "tecnici" ma "politici" e siccome questa politica non è la mia, così come non è mio tagliare le pensioni, tagliare le liberalizzazioni, difendere ricchi e professionisti e segare pensionati e lavoratori, e magari svendere pure le frequenze tv, leccando i piedi al PDL e prendendo scarpate in faccia tutte le volte che si "osa" pretendere un minimo di considerazione (non dico neanche rispetto), o si comincia a ottenere, oppure si deve avere il coraggio di dire che la ruota di scorta non la si può più fare. Ma che siamo scemi? Tenere in piedi un governo che ti sputa in faccia tutti i giorni per poi andare alle elezioni e regalare voti e voti a destra, centro e sinistra? Si è detto "facciamo il Governo Monti per il bene dell'Italia", anche se non ci conviene. Bene, allora adesso, anche se non ci conviene, per il bene dell'Italia, bisogna essere pronti pure a spaccare il Partito. Tanto adesso la gireranno sui giovani, sulle dimissioni in bianco, sul licenziamento discriminatorio a tutti (la prima non valida, la seconda non efficace, la terza c'era già), ma cosa cambia? O si dice "scusate abbiamo perso", oppure si riesce ad ottenere non qualcosa, ma TANTO, perchè sono mesi che si va avanti a briciole e contentini. Tanto si sa, metteranno la fiducia anche questa volta, e sarà lì che si vedrà la serietà e la capacità di imporsi.
L'elettorato è in preda a crisi di identità, serve che qualcuno si degni di spiegare LA LINEA, unica e inattaccabile, che la si smetta di comportarsi come i no tav, che la minoranza la finisca di chiedere confronti su confronti, elaborazioni e analisi, per poi essere sempre sconfitta dentro al Partito e andare a crear problemi fuori con idee personali in contrasto con quelle ufficiali, e magari protestare pure per "poca democrazia".
Napolitano non lo sfioro minimamente. Come Presidente della Repubblica ha una carica che deve essere rispettata eccetera. Mi permetto di parlare al compagno, però, e di ricordargli umilmente di quando, da avvocatino, andava per campi a difendere i braccianti dagli abusi dei padroni, lavorando spesso e volentieri gratis.
Agli altri, beh, che dire... Siamo agli slogan: Veltroni! Gentiloni! Fuori dai .......!
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