12/04/2012, 11:49
12/04/2012, 13:09
12/04/2012, 14:36
12/04/2012, 15:33
12/04/2012, 15:54
12/04/2012, 15:55
13/04/2012, 01:45
Messaggio di lex
13/04/2012, 01:53
nihal181 ha scritto:
MA DECIDE TUTTO LEI ?
13/04/2012, 10:46
13/04/2012, 11:48
lex ha scritto:
dai l'hanno tolta ieri...però non capisco...hanno fatto davvero passare quelle proposte?!
13/04/2012, 20:02
13/04/2012, 22:56
sezione 9 ha scritto:
Comunque, l'hanno espulsa dalla Lega, ma è ancora vicepresidente del Senato. Nessuno può farla dimettere, e lo trovo assurdo: perfino il Presidente della Repubblica può essere accusato e cacciato, non vedo perchè non sia possibile prevedere che l'assemblea, come li nomina, non possa anche cacciare presidente e vice. Magari metti una maggioranza qualificata, ma uno non può essere nominato e poi essere intoccabile.
C'è qualcuno che ha riconosciuto quello che sta sulla sinistra della Mauro? Cerca di farla ragionare, ma lei niente, via dritta per la sua strada. Emendamento-parere favorevole-approvato-parere contrario-bocciato...
14/04/2012, 12:48
14/04/2012, 14:28
sezione 9 ha scritto:
Guarda che il problema non è in Costituzione, ma nei regolamenti parlamentari. Sono i regolamenti che spiegano come eleggere la presidenza, e sono i regolamenti che dovrebbero prevedere i casi di revoca. Il caso Fini è identico: se si dicesse, NEI REGOLAMENTI, che come per l'elezione coi 2/3 si può revocare, si sarebbe potuto risolvere.
...D’altro canto, la nostra Costituzione prevede sì l’istituto della fiducia/sfiducia, ma nei confronti del Governo, da parte della maggioranza del Parlamento. In altre parole, il Parlamento può sfiduciare il Governo che esprime. Dal 1995 è stata poi introdotta una nuova pratica: la sfiducia individuale. Benché la nostra Costituzione nulla dica in proposito, oggi è divenuta prassi la possibilità per il Parlamento di sfiduciare un singolo ministro e persino un sottosegretario.
Pertanto, tornando al quesito: è possibile sfiduciare un Presidente della Camera o del Senato? I costituzionalisti affermano che il Presidente dell’assemblea gode della fiducia sostanziale del ramo del Parlamento che lo elegge. Questo però non significa che il Presidente una volta eletto possa essere sfiduciato. Non esiste alcun meccanismo che permetta la revoca della carica istituzionale de qua da parte dell’Assemblea. Perciò, per quanto possa essere iniquo (e lo è), i Presidenti di Camera e Senato non possono essere revocati, e certo non sfiduciati.
In verità, a me così non sembra. Credo che il dato normativo si possa ampiamente superare o addirittura correggere, anche perché trattasi di una vera e propria lacuna: non si vede infatti perché non possa sussistere un meccanismo di revoca. Nel rispetto della Costituzione (che sul punto è silente) e dei regolamenti parlamentari (che non dicono nulla), a me pare possibile che il ramo di Parlamento interessato possa “sfiduciare” il Presidente dell’assemblea, laddove questi venga meno al suo dovere di imparzialità istituzionale. Se la maggioranza dell’Assemblea non ritiene più il Presidente una figura superpartes, e non ritiene più che egli adempia correttamente ai propri doveri, perché non potrebbe in teoria proporre una revoca della nomina di chi in quel momento la ricopre, procedendo successivamente o contestualmente a nuova nomina? Un quesito legittimo che però ne porta un altro. Se questa possibilità fosse ammessa, quale meccanismo adottare e quale maggioranza dovrebbe legittimamente sfiduciare? Ecco una possibile risposta, facendo riferimento ai meccanismi di elezione dei Presidenti di Camera e Senato....
14/04/2012, 21:37