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Rettiloide
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MessaggioInviato: 29/03/2012, 15:11 
Falciani, no, i tempi e i modi sono dettate da quelle che normalmente si chiamano "formalità" ma che sono invece "garanzie" e "procedure corrette". Non è un problema ci "complessità", certo che se ci sono 100 imputati e 1000 testimoni le cose si allungano, ma non è che "si sia voluto perdere tempo apposta".

Il problema vero è la distanza tra una udienza e l'altra, cosa dovuta alla mancanza di personale (che sarebbe drammatica già in condizioni normali) e all'arretrato mostruoso. E non è solo un problema di "magistrati", anzi, è soprattutto un problema di personale ausiliario e dipendente.

E ricordo a tutti che il governo precedente ha, per questioni di soldi e di tagli, impedito nuove assunzioni e perfino la possibilità di effettuare straordinari. Anzi, ha dato per i magistrati l'obbligo di uscire dal tribunale entro le (mi pare) 16.00, perchè ha perfino tagliato le scorte e la sicurezza, che non garantisce più dopo quell'orario...


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MessaggioInviato: 29/03/2012, 16:03 
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[color=blue]IL GIUDICE, LA PROMOZIONE E LE ESCORT
QUEL CASO CHE IMBARAZZA IL CSM


Corriere della Sera Giovedì 29 Marzo 2012


Non è strano che l’abbiano arrestato ieri, è strano che per anni gli abbiano lasciato continuare a fare il giudice delle procedure immobiliari a Reggio Calabria.

Assolto dal Csm in sede disciplinare nel 2007 benché assegnasse beni a una società del suocero e un terzo delle perizie al marito di una socia del suocero. E promosso dal Csm appena 5mesi fa nonostante il secco no del Consiglio giudiziario locale.

Ieri Giancarlo Giusti è stato arrestato per tangenti: viaggi e prostitute pagategli da un boss di ’ndrangheta. «L’avessero fermato da subito — scrive ora il gip —, tutto il resto non sarebbe successo».

E infatti, più che censurare «inadeguate capacità organizzative » e denunciare l’«inopportuna disinvoltura » del giudice in un settore delicato come quello delle procedure immobiliari, che avrebbe dovuto scrivere il Consiglio giudiziario di Reggio Calabria in un parere negativo di rara severità nel 2010? Forse «che quel giudice era un delinquente », come ironizza ora il gip milanese che l’ha arrestato?

Eppure nel novembre 2011 il Csm è riuscito a ribaltare il parere negativo del Consiglio giudiziario locale e promuovere il 45enne Giusti nella terza valutazione di professionalità. Quel dibattito al Csm è un testo straordinario che meriterebbe di essere studiato nei convegni su «questione morale» inmagistratura, valutazioni di professionalità, necessità di una giustizia disciplinare non corporativa.

Negli interventi di magistrati di ogni corrente, i disinvolti affidamenti di incarichi sempre ai soliti quattro professionisti si tramutano in indici di una meritevole «messa in movimento di un settore giudiziario immobile da tempo »; innegabili condotte diventano «ingenuità » da contestualizzare «nelle criticità»; e le «forzature» di un magistrato vengono elevate a prassi che altre volte «nel tempo sono divenute oggetto di recepimento legislativo ».

Sarebbe persino consolante pensar male nel leggere il diario di Giusti: «Tesso tela per l’audizione al Csm. Risposte positive dai colleghi che contatto». Ma non è così. È—al tempo stesso— molto di meno, per fortuna, ma anche molto di più: il pluriennale slalom disciplinare/ professionale di questo giudice è l’ultimo campanello di allarme per l’autogoverno della magistratura.

Che o ritroverà rigore e credibilità in scelte coraggiose come quella del Consiglio giudiziario di Reggio Calabria, o si consegnerà mani e piedi alla controriforma di una politica che non aspetta altro che imporre dall’esterno ciò che le toghe faticano ad assicurare dall’interno.

Luigi Ferrarella lferrarella@corriere.it © RIPRODUZIONE RISERVATA [/color]



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«Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Early in the morning!»
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MessaggioInviato: 12/04/2012, 13:07 
Giustizia: corte Strasburgo, Italia ancora maglia nera

Dal rapporto pubblicato dal Consiglio d'Europa emerge che nel 2011 l'Italia è il Paese con il maggior numero di sentente inapplicate

12 aprile, 12:55

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 39780.html

STRASBURGO - Ancora una volta l'Italia e' maglia nera davanti alla Corte di Strasburgo: nel 2011 e' risultato essere il Paese con il maggior numero di sentente inapplicate (2.522 su un totale di 10.689). La maggior parte dei casi e' legata alla lentezza della giustizia. E' quanto emerge dal rapporto pubblicato oggi dal Consiglio d'Europa.

E' il quinto anno consecutivo che l'Italia conquista il poco invidiabile primato del Paese con il maggior numero di sentenze della Corte europea per i diritti dell'uomo rimaste inapplicate. Un fenomeno legato alla 'giustizia lumaca' che fa del nostro Paese un 'sorvegliato speciale' in sede europea. Alle spalle del'Italia, nella classifica 2011 degli Stati 'inadempienti' stilata a Strasburgo, si colloca la Turchia con 1.780 casi seguita della Russia con 1.087 casi, della Polonia (924) e dell'Ucraina (819).

CRESCE CONTO ITALIA PER VIOLAZIONI - Nel 2011 l'Italia ha pagato come risarcimento ai cittadini di cui ha violato i diritti quasi 8 milioni e mezzo di euro, 2,5 in più che nel 2010. L'Italia figura al terzo posto dopo Turchia (circa 31 milioni di euro) e la Russia. Dal rapporto del Consiglio d'Europa emerge inoltre che è aumentato il numero di casi, passati da 6 nel 2010 a 23 nel 2011, in cui le autorità italiane hanno pagato il risarcimento in ritardo. Peggio dell'Italia, la Turchia, 93 risarcimenti pagati oltre il limite e la Russia con 43.



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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MessaggioInviato: 28/05/2012, 21:20 
Pedofilia: Rignano; imputati tutti assolti

Amici imputati esultano, e' giustizia

28 maggio, 20:23

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 45811.html

dell'inviato Francesco Tamburro

TIVOLI (ROMA) - Non ci furono abusi sessuali nella scuola Olga Rovere di Rignano Flaminio. Per questo i giudici del Tribunale di Tivoli hanno assolto tutti e cinque gli imputati per "insussistenza dei fatti": insomma tra il 2005 ed il 2006 nessun abuso sessuale fu compiuto sui circa venti bimbi di quella scuola materna per sei anni al centro di indagini, veleni, sospetti. Categorica la formula utilizzata dal collegio presieduto da Mario Frigenti: insussistenza dei fatti, quindi assoluzione degli imputati. E' una giornata felice quella delle maestre Marisa Pucci, Silvana Magalotti e Patrizia Del Meglio, nonché dell'autore tv Gianfranco Scancarello, marito della Del Meglio, e della bidella Cristina Lunerti.

Erano i cinque imputati nei confronti dei quali erano state formulate accuse pesantissime: violenza sessuale di gruppo, maltrattamenti, corruzione di minore, sequestro di persona, atti osceni, sottrazione di persona incapace, turpiloquio e atti contrari alla pubblica decenza. Tutti commessi con sevizie e crudeltà. Per i cinque imputati, nessuno dei quali presenti oggi in aula, il pubblico ministero, Marco Mansi, aveva chiesto la condanna a 12 anni di reclusione. Dopo sei anni di indagini e processo, oggi è stato quindi messo un primo punto sul caso di Rignano Flaminio. Ma non la parola fine perché i genitori dei bambini costituitisi parte civile hanno già annunciato che non intendono rassegnarsi a quella che considerano una "ingiustizia" e che la loro "battaglia" proseguirà in appello.

Quella di Tivoli è una sentenza che, per certi versi, va oltre i pronunciamenti del Tribunale del riesame di Roma e della Corte di Cassazione i quali, in sede di esame della legittimità degli arresti disposti il 24 aprile del 2007 nei confronti dei cinque imputati, avevano revocato le misure restrittive ritenendo le accuse della Procura insufficienti e contraddittorie. Rabbia fra i genitori presenti oggi nell'aula interdetta al pubblico e, di conseguenza, anche ai giornalisti in quanto il processo si è tenuto a porte chiuse. Urla contro i giudici, slogan del tipo "tribunale di m...", calci e pugni contro una porta. Fuori dalla sede giudiziaria poca voglia di parlare da parte dei genitori dei piccoli ed anche qualche insulto ai giornalisti.

Ne ha fatto le spese un operatore di Porta a Porta, al quale un genitore, dopo averlo apostrofato con parole offensive, ha tentato di buttare in terra la telecamera. L'operatore, per salvare l'apparecchiatura, si è fatto male ad una spalla e ad una mano. Di tutt'altro umore gli amici ed i parenti degli imputati che hanno salutato con un boato la sentenza di assoluzione. Rignano Flaminio, un caso giudiziario difficile e controverso che prese le mosse nel luglio del 2006 con le prime denunce di presunti abusi sessuali che sarebbero stati praticati nella scuola materna Olga Rovere. Pochi mesi dopo gli arresti decisi dal gip Elvira Tamburelli e le accuse, bocciate, alcune settimane dopo dal Tribunale del riesame. A favore degli imputati sono stati, tra l'altro, i risultati di una perizia eseguita dai carabinieri del Ris alla fine del 2007. Le tracce biologiche rilevate su circa 130 peluches e su un pelo trovato nell'auto di una maestra, non appartenevano a nessuno dei 20 bambini ritenuti abusati.





Per carità... magari sono innocenti davvero (anche se alla psicosi di massa dei bimbi, ci credo molto poco)... ma la domanda sorge spontanea..... come mai, nei casi di Pedofilia, in italia e all'estero, esiste una percentuale così alta di "assoluzioni per non aver commesso il fatto"? Curioso no?



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MessaggioInviato: 01/06/2012, 13:56 
Assolti e pene ridotte per scalata Unipol
L' Epilogo di "Abbiamo un banca!"


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http://affaritaliani.libero.it/emilia-r ... 10512.html

Assolti in appello l'ex governatore di Bankitalia Antonio Fazio e l'editore Francesco Gaetano Caltagirone (assieme ad altri 11 imputati) per la tentata scalata di Unipol a Bnl nell'estate del 2005. Il verdetto di secondo grado ha ribaltato quello pronunciato dal tribunale di Milano il 31 ottobre scorso, quando sia Fazio che Caltagirone furono condannati a 3 anni e 6 mesi di carcere. Le uniche due pene riguardano gli ex vertici di Unipol, Giovanni Consorte e Ivano Sacchetti, rispettivamente a un anno e 7 mesi e un anno e 6 mesi di carcere. Pene comunque molto ridotte rispetto a quelle che gli erano state comminate in primo grado (3 anni e 10 mesi a Consorte e 3 anni e 7 mesi a Sacchetti).

Assolti l'attuale ad di Unipol Carlo Cimbri (in primo grado 3 anni e 7 mesi), il parlamentare Vito Bonsignore (in primo grado 3 anni e 6 mesi), gli immobiliaristi Danilo Coppola, Stefano Ricucci e Giuseppe Statuto (3 anni e 6 mesi). Per tutti è caduta l'accusa di aggiotaggio. Tra le società, Unipol dovrà pagare una sanzione pecuniaria di 420 mila euro collegata alla condanna dei suoi ex vertici, in base alla legge 231 del 2001 sulla responsabilità delle società per i reati commessi dai propri dipendenti.

A sette anni dall'estate dei 'furbetti del quartierino' arriva dunque la sentenza d'appello, che ribalta quanto deciso in primo grado. Dopo la calda estate del risiko bancario del 2005, il procedimento giudiziario era partito a fine 2007; la sentenza di primo grado, con le condanne a 13 persone su 21 e a 3 societa' su 7, e' arrivata quattro anni dopo e, a sette mesi, l'appello.



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MessaggioInviato: 16/07/2012, 13:36 
Lusi: procura, no indagini su Bianco e Rutelli

Da accusatore ad accusato, di calunnia. La parabola dell'ex tesoriere della Margherita, Luigi Lusi, arrestato il 22 giugno scorso per gli oltre 25 milioni di euro spariti dalle casse del partito, vive di un nuovo capitolo. La procura di Roma ha deciso che non procederà in alcun modo nei confronti di Francesco Rutelli ed Enzo Bianco, di fatto smontando le accuse che il senatore Lusi aveva lanciato dopo il via libera all'arresto sancito da palazzo Madama e indagandolo per calunnia, così come sollecitato in un esposto dallo stesso Rutelli.

In quell'interrogatorio davanti al gip Lusi aveva detto: "Gli interventi erano di natura fiduciaria. Il fiduciante era il presidente Rutelli, colui il quale mi ha detto di fare queste operazioni". Ma aveva altresì sottolineato che Rutelli non gli aveva mai detto di prendere i 22 milioni "né me lo aveva scritto - disse al gip - nemmeno lo aveva scritto questo e nemmeno c'é una traccia scritta di qualcosa". Ora la Procura contesta a Lusi le affermazioni che riguardano la chiamata in correità di Rutelli nel rapporto fiduciario per la gestione dei fondi del partito.

Infatti, nell'interrogatorio di garanzia, tra le altre cose aveva indicato Rutelli come quello tra i dirigenti Dl "richiedeva più contati". E ciò succedeva - sempre secondo quanto detto dal senatore - "per le festività di Natale o di estate" e veniva giustificato come "gratifiche al personale". E oggi l'ex leader della Margherita ha potuto tirare un sospiro di sollievo. "Sono stati mesi di sofferenza. Ma in Italia chi è vittima di reati può e deve avere fiducia nella giustizia. Il cerchio sarà chiuso - ha detto Rutelli - solo con il ripristino dei danni che ho e abbiamo subito, e il recupero di tutti i soldi rubati alla Margherita, che andranno allo Stato, cioé ai cittadini italiani". I pm capitolini, il procuratore aggiunto Alberto Caperna e il sostituto Stefano Pesci, al termine di una stringata attività istruttoria hanno verificato che quanto sostenuto da Lusi, soprattutto nel corso dell'interrogatorio di garanzia del 23 giugno scorso a Rebibbia non ha alcun fondamento.

L'ex tesoriere, che è accusato di associazione a delinquere finalizzata all'appropriazione indebita, aveva tirato in ballo in primo luogo il segretario dell'Api. Nel confronto-fiume con i magistrati, Lusi aveva descritto una sorta di "sistema Rutelli" dietro i vari investimenti immobiliari compiuti dal 2007 in poi. "C'era un preciso patto fiduciario", aveva sostenuto l'ex tesoriere consegnando agli inquirenti anche una serie di documenti. Tra questi, un appunto autografo dell'ex presidente Dl destinato a Lusi, che risale al 2009 ovvero a quando il partito era ormai sciolto. In questo appunto, poche righe scritte a mano, Rutelli descriverebbe un meccanismo di distribuzione dei fondi tra le varie correnti. Più dettagliate invece le due mail indirizzate a Lusi nelle quali in dieci pagine il patto 60%-40% verrebbe meglio esplicitato. Da subito i pm hanno mostrato scetticismo sulle accuse lanciate ma nonostante ciò nei giorni scorsi sono stati ascoltati alcuni esponenti dei Dl tra cui Enrico Letta, Dario Franceschini e Beppe Fioroni.

Oggi, al termine di una riunione nell'ufficio del procuratore capo, Giuseppe Pignatone, la decisione di non inscrivere nel registro degli indagati Rutelli e Bianco ma di procedere, di contro, all'iscrizione di Lusi per il reato di calunnia. Dal canto loro i difensori dell'ex tesoriere della Margherita sostengono che la decisione della Procura non "cambia la situazione. Aspettiamo di conoscere - spiegano gli avvocati Luca Petrucci e Renato Archidiacono - i risultati degli accertamenti fatti dalla procura a seguito dell'interrogatorio di garanzia. Attendiamo, comunque, che Lusi venga sottoposto ad un nuovo interrogatorio per chiarire la sua posizione". Un nuovo atto istruttorio che potrebbe avvenire nei prossimi giorni.


http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 86591.html


«Conflitto fra poteri dello Stato»
Napolitano contro la procura di Palermo


Giorgio Napolitano contro i giudici di Palermo. Il presidente della Repubblica ha infatti firmato il decreto con cui affida all'Avvocatura dello Stato l'incarico di sollevare il conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato. Il Quirinale, in altri termini, va all'attacco della procura di Palermo, in relazione alla vicenda delle telefonate intercettate tra il consigliere del presidente per gli Affari giuridici Loris D'Ambrosio e l'ex ministro dell'Interno Nicola Mancino a proposito della presunta trattativa tra Stato e mafia negli anni 90. Durante l'attività d'intercettazione ci sarebbero state anche un paio di telefonate fra Mancino e Napolitano, telefonate che avrebbero dovuto essere distrutte, provvedimento che il procuratore del capoluogo siciliano Francesco Messineo non ha ancora disposto. A giudicare sul conflitto sarà la Corte costituzionale.

IL COMUNICATO- A spiegare le ragioni della decisione di Napolitano è lo stesso comunicato stampa in cui il Quirinale ne dà notizia: «Alla determinazione di sollevare il confitto, il presidente Napolitano è pervenuto ritenendo dovere del Presidente della Repubblica, secondo l'insegnamento di Luigi Einaudi, evitare si pongano, nel suo silenzio o nella inammissibile sua ignoranza dell'occorso, precedenti, grazie ai quali accada o sembri accadere che egli non trasmetta al suo successore immuni da qualsiasi incrinatura le facoltà che la Costituzione gli attribuisce».

http://www.corriere.it/politica/12_lugl ... 386b.shtml


[:o)] [:o)] [:o)]


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MessaggioInviato: 17/07/2012, 16:54 
Re Giorgio attacca le toghe perché lo hanno intercettato
Napolitano ha firmato il decreto per l'incarico all'Avvocatura dello Stato, che ricorrerà contro i pm di Palermo

http://www.liberoquotidiano.it/news/Pol ... ttato.html


e'quanto mai strano che mentre si intercettavano altri personaggi tutto era ricondotto nella normalita' d fare chiarezza,quando invece si intercetta chi,si sentiva moralmente superiore,si alzano le barricate,molto strana l'idea della giustizia in italia,certo che sentirsi moralmente superiori e' un bel vantaggio,un privilegio direi [;)]


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MessaggioInviato: 17/07/2012, 17:05 
Cita:
ubatuba ha scritto:

Re Giorgio attacca le toghe perché lo hanno intercettato
Napolitano ha firmato il decreto per l'incarico all'Avvocatura dello Stato, che ricorrerà contro i pm di Palermo

http://www.liberoquotidiano.it/news/Pol ... ttato.html


e'quanto mai strano che mentre si intercettavano altri personaggi tutto era ricondotto nella normalita' d fare chiarezza,quando invece si intercetta chi,si sentiva moralmente superiore,si alzano le barricate,molto strana l'idea della giustizia in italia,certo che sentirsi moralmente superiori e' un bel vantaggio,un privilegio direi [;)]

Un magnifico riassunto di tutta la questione a questo link:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07 ... ti/295857/



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Io mi chiedo.
Ma se al Quirinale ci fosse stato Berlusconi, Scalfari li avrebbe scritti lo stesso quegli editoriali?
Perché se, come si vuol dire, si intende solo difendere l'istituzione e non l'uomo, non dovrebbe fare alcuna differenza avere tizio o caio alla presidenza della Repubblica.
Io penso invece che ora leggeremmo ben altri commenti di politici del csx e di giornalai vari.


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Cita:
ubatuba ha scritto:

Re Giorgio attacca le toghe perché lo hanno intercettato
Napolitano ha firmato il decreto per l'incarico all'Avvocatura dello Stato, che ricorrerà contro i pm di Palermo

http://www.liberoquotidiano.it/news/Pol ... ttato.html


e'quanto mai strano che mentre si intercettavano altri personaggi tutto era ricondotto nella normalita' d fare chiarezza,quando invece si intercetta chi,si sentiva moralmente superiore,si alzano le barricate,molto strana l'idea della giustizia in italia,certo che sentirsi moralmente superiori e' un bel vantaggio,un privilegio direi [;)]



Hai visto che roba? quelli lì, guai a chil i tocca! E sì chep arlavano di mafia, non di "bunga- bunga" per telefono!!!! [^]
Guai a toccare "re Giorgio"; oh, ma siete impazziti? [:o)]
Le intercettazioni devono essere fatte solo da una ...PARTE! [;)]



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Cita:
iLGambero ha scritto:

Io mi chiedo.
Ma se al Quirinale ci fosse stato Berlusconi, Scalfari li avrebbe scritti lo stesso quegli editoriali?
Perché se, come si vuol dire, si intende solo difendere l'istituzione e non l'uomo, non dovrebbe fare alcuna differenza avere tizio o caio alla presidenza della Repubblica.
Io penso invece che ora leggeremmo ben altri commenti di politici del csx e di giornalai vari.



vedi sentendosi"moralmente superiori"a loro deve essere riconosciuto un occhio di riguardo,quindi tutto deve essere secretato,...................pensa un po se in una simile situazione si fosse trovato il buon leone,sai che "schiamazzi" [;)]


Ultima modifica di ubatuba il 17/07/2012, 18:38, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 18/07/2012, 10:25 
E' così da anni ma non se ne rendono conto ...[8)]



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MessaggioInviato: 26/07/2012, 18:10 
Cita:
DeMultaNocte ha scritto:


«Conflitto fra poteri dello Stato»
Napolitano contro la procura di Palermo


Giorgio Napolitano contro i giudici di Palermo. Il presidente della Repubblica ha infatti firmato il decreto con cui affida all'Avvocatura dello Stato l'incarico di sollevare il conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato. Il Quirinale, in altri termini, va all'attacco della procura di Palermo, in relazione alla vicenda delle telefonate intercettate tra il consigliere del presidente per gli Affari giuridici Loris D'Ambrosio e l'ex ministro dell'Interno Nicola Mancino a proposito della presunta trattativa tra Stato e mafia negli anni 90. Durante l'attività d'intercettazione ci sarebbero state anche un paio di telefonate fra Mancino e Napolitano, telefonate che avrebbero dovuto essere distrutte, provvedimento che il procuratore del capoluogo siciliano Francesco Messineo non ha ancora disposto. A giudicare sul conflitto sarà la Corte costituzionale.

IL COMUNICATO- A spiegare le ragioni della decisione di Napolitano è lo stesso comunicato stampa in cui il Quirinale ne dà notizia: «Alla determinazione di sollevare il confitto, il presidente Napolitano è pervenuto ritenendo dovere del Presidente della Repubblica, secondo l'insegnamento di Luigi Einaudi, evitare si pongano, nel suo silenzio o nella inammissibile sua ignoranza dell'occorso, precedenti, grazie ai quali accada o sembri accadere che egli non trasmetta al suo successore immuni da qualsiasi incrinatura le facoltà che la Costituzione gli attribuisce».

http://www.corriere.it/politica/12_lugl ... 386b.shtml


[:o)] [:o)] [:o)]


Non so se c'era un topic dedicato alla trattativa stato-mafia, in caso spostate...

Cmq oggi è venuto a mancare un importante testimone. Come spesso accade in italia, sono sempre i "migliori" ad andarsene.... spesso in momenti importanti....

Muore il consigliere del Colle Loris D'Ambrosio
Napolitano: atroce rammarico per insinuazioni


MILANO - Le sue conversazioni con Nicola Mancino sono state intercettate nell'inchiesta sulla trattativa tra Stato e Mafia ed hanno contribuito a sollevare un conflitto istituzionale senza precedenti. Loris D'Ambrosio, 64 anni, magistrato e consigliere giuridico del Presidente della Repubblica, è morto a Roma. Secondo quanto affermano alcune fonti parlamentari, sarebbe stato stroncato da un infarto intorno alle 15,30, nella sua abitazione. Lo ha annunciato lo stesso capo dello Stato Giorgio Napolitano: «Annuncio con animo sconvolto e con profondo dolore la repentina scomparsa del dott. Loris D'Ambrosio, prezioso collaboratore mio come già del mio predecessore, che ha per lunghi anni prestato alla Presidenza della Repubblica l'apporto impareggiabile della sua alta cultura giuridica, delle sue molteplici esperienze e competenze di magistrato giunto ai livelli più alti della carriera. Egli è stato infaticabile e lealissimo servitore dello Stato democratico».

ATROCE RAMMARICOPER INSINUAZIONI - «Insieme con l'angoscia per la perdita gravissima che la Presidenza della Repubblica e la magistratura italiana subiscono, atroce è il mio rammarico per una campagna violenta e irresponsabile di insinuazioni e di escogitazioni ingiuriose cui era stato di recente pubblicamente esposto, senza alcun rispetto per la sua storia e la sua sensibilità di magistrato intemerato, che ha fatto onore all'amministrazione della giustizia del nostro Paese». Ha sottolineato il Napolitano. «Mi stringo con infinita pena e grandissimo affetto - conclude Napolitano - alla consorte, ai figli, a tutti i famigliari e al mondo della magistratura e del diritto».

http://www.corriere.it/politica/12_lugl ... 5285.shtml


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MessaggioInviato: 14/08/2012, 10:23 
http://www.corriere.it/cronache/12_agosto_13/giudice-cocaina-scorta_aed74d7e-e571-11e1-97d9-de28e70d5d31.shtml

Cita:
[color=blue]Ha 5 grammi di coca, il giudice: è scorta estiva
Il giovane è stato inseguito dai carabinieri perché colto in flagrante mentre acquistava la droga. È stato assolto

....il giudice del tribunale di Forlì, Alessandro Trinci, ha riconosciuto che il quantitativo di sostanza stupefacente rinvenuto è sì 'abbondantè per un uso personale, ma che non è raro che nei periodi estivi vi sia la tendenza a fare scorta in vista della partenza per le vacanze o per maggiori difficoltà di reperire la merce dai fornitori che si trasferiscono nelle località turistiche.

Lo studente straniero è stato dunque assolto per perchè il fatto non sussiste e gli sono stati restituiti 120 euro sequestrati al momento dell'arresto in quanto ritenuti provento di spaccio....[/color]



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[^]The best quote ever (2013 Nonsense Award Winner):
«Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Early in the morning!»
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